Titolo: Angeletti: era meglio lo spezzatino - (il berlusconismo dilaga ndr). Inserito da: Admin - Agosto 28, 2008, 12:08:02 pm L'intervista
Angeletti: era meglio lo spezzatino Ma noi sindacati fermammo Berlusconi Il segretario della Uil: «Settemila tagli? Al massimo gli esuberi sono duemila» ROMA — Industriali, assicuratori, banchieri, concessionari autostradali e perfino armatori. Chiedete a Luigi Angeletti se crede che questa Armata Brancaleone salverà l'Alitalia e il capo della Uil si rifugerà in corner così: «Il presidente, Roberto Colaninno, è una persona di qualità». Il ministro Altero Matteoli ha fatto capire che la cordata c'è soltanto perché l'ha voluto Silvio Berlusconi. «Alcuni credono fermamente nel progetto. Altri non hanno potuto dire di no». A chi si riferisce? «Mi pare che Gilberto Benetton lo abbia fatto capire... Ma è ovvio che Berlusconi ha esercitato una moral suasion ». Anche Romano Prodi, che però ha fatto un buco nell'acqua. Come c'è riuscito invece il Cavaliere? «Perché il governo di centrosinistra cercava solo uno che risolvesse il problema». Che altro avrebbe dovuto cercare? «Un giorno, mentre parlavamo di pensioni, Tommaso Padoa-Schioppa se ne uscì a bruciapelo: "A proposito dell'Alitalia, la ristrutturiamo o la vendiamo?". A quel punto la Cgil disse senza esitare: "Vendetela". Allora prevalse la scelta di liberarsene». Obbedendo alla Cgil. Non è quello che sta pensando, Angeletti? «Non sono un giornalista, né tantomeno sono neutrale. Ma ho avuto questa sensazione. Del resto la trattativa con Air France è fallita dopo che la Cgil e la Cisl hanno fatto la loro controproposta». Ricordo male o è stata la Uil ad abbandonare per prima il tavolo? «Era una trattativa falsata. Noi volevamo ristrutturare Alitalia e passare a Finmeccanica o Fintecna i servizi, convinti che la compagnia dovesse restare pubblica...» Ah. E ora? «Lo scenario è diverso. La situazione è precipitata». Come prevedibile. Non era meglio risolvere la questione cinque mesi fa? «L'unica critica che si può fare è quella di Francesco Giavazzi. Se si vendeva ai francesi, lo Stato incassava dei soldi. Ora invece li dovrà tirare fuori». Le pare poco? «Ma ci possiamo permettere di avere sempre meno asset nel Paese? I francesi avrebbero ridotto l'Alitalia a compagnia regionale e poi fagocitata». Che garanzie ha che ora non accada? «Garanzie... non so. Ma Alitalia non può essere rilanciata riducendo le rotte». Si parla di settemila esuberi. «Sono al massimo duemila. E devono essere tutti ricollocati». Buona fortuna. Il sindacato non ha alcuna autocritica da fare? «Forse potevamo accettare lo spezzatino dell'azienda, quando il precedente governo Berlusconi ce lo propose. Ma fu proclamato uno sciopero e il governo si bloccò». Tutta qui l'autocritica? «Che vuole che dica? Le pare possibile che all'Alitalia ci siano nove, dico nove sindacati? Più patologico di così si muore. Lo sa che questa è l'unica azienda dove non ci sono le elezioni generali dei rappresentanti ma ogni sindacato sceglie i suoi?» Evidentemente funziona. Alla fine Pantalone tira sempre fuori i soldi. «Proprio così. Siccome la politica si mostrava molto sensibile nei confronti dell'Alitalia, i sindacalisti puntavano a influenzare i partiti, facendo così soccombere la controparte naturale, l'azienda. Si rifiutavano di parlare con l'amministratore delegato e volevano al tavolo i politici, come hanno fatto Cgil e Cisl quando sono arrivati i francesi». La Uil non ne sa nulla? «Alla fine... Perché dobbiamo essere più stupidi degli altri? All'Alitalia ho il sindacato con il maggior numero di iscritti. Posso permettermi di perderli?». Sergio Rizzo 28 agosto 2008 da corriere.it |