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Titolo: Gianni Alemanno contro il Pride: «Esibizionismo omosessuale aggressivo»
Inserito da: Admin - Maggio 07, 2008, 04:02:19 pm
Gianni Alemanno contro il Pride: «Esibizionismo omosessuale aggressivo»
 
Sindaco di tutti ma non dei gay
 
Davide Varì


Dopo il festival del cinema autarchico - «bisogna preservare l'identità del cinema italiano» - e la dura battaglia contro la teca dell'Ara Pacis - «è brutta, va rimossa» -, il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha trovato un nuovo obiettivo: rendere presentabile e decoroso il Gay Pride. «E' un fatto di esibizionismo sessuale ed io sono contrario all'esibizionismo, sia omosessuale che eterosessuale», ha dichiarato, ieri, davanti ai microfoni della Rai. Alemanno, dunque, non le manda a dire e chiarisce subito i confini entro i quali potrà muoversi il movimento gay capitolino nei prossimi cinque anni.
Ma quella del sindaco è più di una semplice "battaglia di civiltà", a ben vedere le sue parole contengono anche un "benevolo" consiglio alla comunità Lgbtq tutta. Quella del Gay Pride, infatti, sarebbe una «ostentazione non positiva anche per chi manifesta».

Insomma, passati i giorni dei grandi proclami bipartisan - «sarò il sindaco di tutti, anche di chi non mi ha votato» -, Gianni Alemanno ha scelto il tema dell'omosessualità per segnare la linea e l'identità della nuova amministrazione. Per chiarire di chi non sarà il sindaco. E un sostegno arriva dalla collega di partito Giorgia Meloni: «Il Gay Pride? Una ostentazione fastidiosissima», ha infatti rincarato l'ex vicepresidente della Camera.

Entrambi, il sindaco e la golden-girl di An, ci tengono però a specificare che loro hanno molti amici gay e che mai si sognerebbero di discriminarli in quanto tali. «Ho amici gay - ha infatti confessato Giorgia Meloni - e non ho mai manifestato alcuna forma di repulsione o discriminazione verso il mondo omosessuale, mentre ho manifestato e continuo a manifestare una forma di disappunto verso il Gay Pride, una ostentazione che ho trovato fastidiosissima perché si sono viste scene sinceramente raccapriccianti, scene che fanno male anche ai gay. Le persone omosessuali di buon senso se ne rendono conto meglio di me».

Immediata la reazione delle associazioni del mondo Lgbtq. Rossana Praitano, presidente del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, invita il sindaco a conoscere una realtà che, «evidentemente non conosce affatto»: «Il Gay Pride - sottolinea Praitano - è un momento di richiesta di diritti negati alle persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender, di un corteo pacifico, gioioso, colorato e allegro e di rivendicazione politica al quale partecipano, ogni anno di più, centinaia di migliaia di persone, quindi esattamente tutto il contrario dei concetti di aggressione e ostentazione». Ma Rossana Praitano sottolinea anche lo scivolone istituzionale del neosindaco: «Alemanno dovrebbe essere al corrente del fatto che non spetta al consiglio comunale decidere una manifestazione. Tutt'al più se ne possono discutere le modalità tecniche ed il patrocinio».

Aurelio Mancuso, preside di Arcigay sceglie invece la via dell'ironia: «Alemanno - dice - è un apprendista sindaco di una grande città europea. Forse ha bisogno di una guida, ha bisogno di lezioni dai suoi colleghi delle grandi metropoli europee e mondiali in materia di libertà e diritti civili. Io - aggiunge - mi offro come guida del sindaco al prossimo Gay Pride».

Duro il giudizio di Franco Grillini: «Che alla destra italiana, la peggiore d'Europa, non piaccia la manifestazione lo sapevamo. Che però per contestarla si usi la calunnia, l'insulto e la diffamazione, è tipico di chi non si sa confrontare con le ragioni degli altri. L'ossessione della destra è evidente perchè per costoro, l'unico omosessuale buono è quello che si nasconde, che non rivendica visibilità e non rivendica diritti».

Paola Concia, deputato del Pd, (unica omosessuale dichiarata presente nella nuova legislatura), parla invece di «ossessione»: «Forse la preoccupazione di Alemanno - peraltro assolutamente infondata - nasconde altri sentimenti: non si capisce per quale motivo, come ha fatto la sua compagna di partito Giorgia Meloni, affermi di essere contrario a ogni forma di discriminazione e poi è così ossessionato dal Gay Pride. Quello che a me preoccupa di più dell'infondato allarmismo su un evento pacifista, non violento e positivo come il Pride, sono i saluti romani esibiti vistosamente in Campidoglio».


07/05/2008
 
da liberazione.it