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Titolo: Il disastro delle strade italiane. Pericolose, scomode, trascurate
Inserito da: Admin - Marzo 28, 2008, 05:11:46 pm
MOTORI

Secondo un'inchiesta di Altroconsumo, che ha setacciato 2700 km di asfalto italiano, ci sono tratti pericolosissimi che andrebbero subito messi in sicurezza

Il disastro delle strade italiane

Pericolose, scomode, trascurate

di VINCENZO BORGOMEO
 
LE STRADE ISPEZIONATE

LE IMMAGINI

Hanno setacciato passo passo oltre 2.700 km delle strade italiane (quelle indicate dal ministero dei Trasporti come le più pericolose d'Italia e quelle più a rischio dal rapporto Aci dell'agosto 2007) per verificare il livello di sicurezza. Questo il succo della nuova inchiesta di Altroconsumo che a distanza di cinque anni dalla prima indagine è tornata ad occuparsi della sicurezza delle nostre strade e autostrade per cercare di capire se e quali modifiche ci sono state nel frattempo per migliorare la tutela di chi guida le quattro e le dueruote.

Il risultato è sconcertante: problemi di continuità del tracciato stradale, presenza di barriere e ostacoli, geometria rischiosa di svincoli, intersezioni sbagliate, scorrettezza della segnaletica, scarso livello di visibilità e illuminazione, pericolosi interventi di manutenzione e ingombrante presenza di cantieri.

"Ne emerge un quadro variegato - spiegano ad Altroconsumo - perché alla fine alcune tratte hanno sicuramente fatto passi in avanti per quanto riguarda la sicurezza, mentre altre sono rimaste lacunose, se non addirittura hanno peggiorato la qualità delle infrastrutture".

La situazione delle strade insomma ha il suo peso in fatto di sicurezza e non è un caso che nel 2006 abbiamo avuto 238 mila incidenti stradali che hanno causato 5.700 morti e 333 mila feriti. Il che significa che con una media annua di 95 vittime della strada per ogni milione di abitanti, l'Italia registra un tasso doppio rispetto ad altri Paesi europei come il Regno Unito, i Paesi Bassi e la Svezia, che si fermano a 50 decessi per milione di abitanti.

Sotto accusa c'è anche il comportamento degli automobilisti. Così si scopre che nelle strade dove è attivo il Tutor ci sono comportamenti pericolosissimi. Che succede? "Prendiamo il caso della A1 Napoli-Roma - spiegano ad Altroconsumo - quando gli automobilisti entrano nel raggio di controllo del Tutor (la cui presenza è segnalata) spesso si formano plotoni di 5-6 veicoli che viaggiano compatti appena sotto i limiti di velocità consentiti: file di auto che sfiorano la soglia dei 130 km/h, ciascuna a breve distanza l'una dall'altra (circa 20 m). A quella velocità la distanza di sicurezza deve essere non meno di 70 m. Una minima distrazione potrebbe dunque causare tamponamenti a catena con conseguenze anche gravissime. Altra situazione tipica è la formazione di fi le parallele di veicoli sulle differenti corsie. Dato che tutti tengono praticamente la stessa velocità, le manovre di sorpasso finiscono per diventare molto lunghe, con l'aumento del rischio di incidenti. In sostanza il Tutor fa bene il suo lavoro. Ma in tema di velocità occorrerebbe una maggiore sensibilizzazione degli automobilisti, magari facendo leva sul loro portafoglio: per esempio, si potrebbe prevedere un sistema di pedaggi autostradali che al casello d'uscita applichi riduzioni di tariffa ai guidatori virtuosi".

Dall'inchiesta è emersa la pericolosità dei guard rail che nella parte bassa non hanno quasi mai alcuna protezione continua (basterebbe anche una semplice rete metallica) e questo per i motociclisti che cadono è un pericolo enorme. Non solo. Altroconsumo ha anche rilevato che quasi sempre il tracciato segue percorsi imprevedibili e questo ritarda la reazione del guidatore in caso di sorprese perché curve strette, salite o discese, immissioni in altre strade, passaggio da 3 a 2 corsie, gallerie sono sempre segnalate malissimo.

Qualche esempio? "Uno classico - si legge nell'inchiesta - è l'intersezione della A1 con il Grande Raccordo Anulare di Roma: dopo un lungo rettilineo ci si trova in una rampa curva che ha un raggio molto stretto non adeguatamente segnalato in precedenza.

Rischio anche sulla Ss470 Val Brembana, all'immissione nel sottopasso in corrispondenza della circonvallazione di Plorzano (Bergamo): la visibilità è praticamente nulla e l'automobilista non ha percezione di ciò che troverà pochi metri dopo: una curva a gomito delimitata da una barriera metallica. Problemi legati alla continuità del tracciato si incontrano praticamente lungo tutto il tratto della Ss125 Orientale Sarda da S. Teodoro a Palau, dove si alternano lunghi rettilinei e tratti molto tortuosi".

Non solo. Ci sono anche strade con problemi cronici, come la Ss148 Pontina che ha troppi accessi laterali o la A3 Napoli-Salerno che ha un numero eccessivo di svincoli ravvicinati. Stesso discorso anche per la Ss425 Paullese, la Ss106 Jonica e la Ss309 Romea. Insomma, da questa indagine ce n'è per tutti e - la tragedia - è che nessuna strada esce a pieni voti dall'esame.

E non solo per una questione di geometria stradale: il problemi della segnaletica sono enormi: spesso è confusa, poco visibile o mancante. Dietro la lavagna sono finite così la Ss8 via del Mare, Ss148 Pontina, Ss36 del Lago di Como e dello Spluga, Ss336 dell'aeroporto della Malpensa, Ss32 Ticinese, Ss125 Orientale Sarda, mentre la situazione è generalmente migliore sulle autostrade. In qualche caso, però, come sulla A3 Napoli-Salerno, l'imponente sistema di pannelli a messaggio variabile è sottoutilizzato: abbondano i messaggi generici, a scapito delle informazioni sulla presenza di cantieri o della segnalazione di problemi lungo il percorso.

In tema di barriere mal raccordate la maglia nera va a: Grande Raccordo Anulare, A3 Napoli-Salerno, A3 Battipaglia-Campagna, Ss309 Romea, A9, Ss32, A7 Milano-Genova, A12 Genova-Pisa, Ss125 Orientale Sarda, mentre per la presenza lungo i margini della strada di ostacoli, detriti, rottami e materiali non protetti e non opportunamente segnalati le strade peggiori sono: A3 Battipaglia-Campagna, SS106 Jonica, Ss309 Rome, Ss145 Paullese.

Insomma un inferno, che vale anche per goffi interventi di manutenzione. I cantieri peggiori sono quelli della A1 Napoli-Roma, Grande Raccordo Anulare, Ss148 Pontina, A3 Napoli-Salerno, A3 Salerno-Sibari, Ss106 Jonica, Ss36 del Lago di Como e dello Spluga, Ss415 Paullese, A1 Prato-Bologna, A11 Firenze Mare.

Elenchi, come abbiamo visto, lunghissimi, che in pratica da soli valgono spesso più della metà di tutta la viabilità italiana. E che meriterebbero un intervento immediato.

(28 marzo 2008)

da repubblica.it