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Titolo: Agnese Codignola. L'Alzheimer si ferma così
Inserito da: Admin - Marzo 06, 2008, 03:16:45 pm
L'Alzheimer si ferma così

di Agnese Codignola


Secondo un nuovo studio americano l'etanercept, un farmaco già in uso anche in Italia contro alcune patologie autoimmuni, può far regredire la malattia  Una malata di AlzheimerLa rivista 'Harvard Health Letter' e la Neurotechnology Industry Organization statunitensi l'hanno inserita nella top ten delle ricerche 2007. E in effetti la storia riferita da Edward Tobinick, neurologo dell'Università di Los Angeles, sul 'Journal of Neuroinflammation', ha dell'incredibile: la somministrazione per via spinale di un farmaco già in uso anche in Italia per la cura di alcune patologie autoimmuni, l'etanercept, ha fatto regredire parzialmente, entro pochi minuti, i sintomi cognitivi e comportamentali tipici dell'Alzheimer in un malato di 81 anni. Gli effetti sono stati duraturi e, nonostante l'articolo riferisca nei dettagli solo per questo paziente, sono stati osservati in altri 15 soggetti, che hanno avuto miglioramenti stabili per oltre sei mesi.

Lo studio ha diverse conseguenze: oltre a lasciare intravvedere nuove possibilità terapeutiche che meritano un approfondimento (a cominciare da una casistica ampia che preveda controlli e test di sicurezza), conferma, indirettamente, l'importanza dei processi infiammatori nella demenza. Il farmaco è infatti un inibitore di una citochina chiamata fattore di necrosi tumorale alfa o TNF alfa, mediatore tipico dell'infiammazione, presente nel liquido spinale dei malati in quantità abnormi.

Alcuni neurologi hanno mostrato scetticismo perché altre volte si sono avute regressioni improvvise rivelatesi poi deludenti per vari motivi, e perché Tobinick possiede azioni dell'azienda che produce l'etanercept, la Amgen (che però ha smentito qualunque sponsorizzazione) e ha brevettato il sistema per la somministrazione spinale, che avviene attraverso il collo.

La notizia, tuttavia, è stata giudicata positivamente da molti altri specialisti, anche alla luce di diversi studi usciti nelle ultime settimane, che mettono in discussione l'efficacia dei farmaci in uso come gli inibitori dell'acetilcolinesterasi e quelli del sistema dell'acido glutammico, che sarebbero meno attivi di quanto ritenuto finora nel rallentare la progressione e nell'evitare il passaggio dai deficit cognitivi alla vera e propria demenza.
 
(06 marzo 2008)

da espresso.repubblica.it