Titolo: Gisèle Pelicot, persona dell’anno. Inserito da: Admin - Gennaio 22, 2025, 11:47:46 pm Gisèle Pelicot, persona dell’anno
11 gennaio 2025 Buongiorno, quella che stai leggendo è una newsletter cosiddetta “tematica”, che ti invieremo periodicamente nel 2025. Si tratta di una selezione ulteriore, fatta dalla nostra redazione o dai giornalisti e giornaliste che ci lavorano, rispetto alle tematiche che ciascuno di noi segue e alle notizie che pensiamo sia opportuno sottolineare, diffondere e mettere in evidenza perché crediamo siano importanti per capire e analizzare le nostre società. A Voxeurop mi occupo di disuguaglianze e questioni di genere e, da questo punto di vista, una persona nel 2024 ha segnato la storia del racconto delle violenze sessiste e sessuali: Gisèle Pelicot. Parlo di Gisèle Pelicot, 72 anni, che ha deciso di aprire le porte del processo che vedeva imputato il marito e altri 51 uomini per stupro e sottomissione chimica. La sua storia ha segnato la Francia (nella mia rassegna di seguito trovi le informazioni fondamentali) e ha avuto una risonanza mondiale. Secondo un sondaggio realizzato in Francia dall’istituto Odoxa, Pelicot è risultata la “personalità dell’anno”, prima del (poco popolare) Presidente Macron, di Donald Trump e del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Nel Regno Unito, la BBC ha inscritto Pelicot tra le 100 donne più influenti del 2024 (link), mentre The New European, dedica il numero di dicembre (link) a “Gisèle Pelicot, person of the year 2024” perché, scrive Jamie Klingler, questa donna ha rivoluzionato il modo in cui “trattiamo noi stesse”, perché “ci ora abbiamo il diritto di sapere e dire a voce alta che la colpa non è nostra, ma di chi ha commesso violenza”. La copertura mediatica di questo caso è stata anch’essa straordinaria: il 2 settembre, data di apertura del processo, una trentina di media francesi e cinque stranieri erano iscritti per seguirlo; tre mesi dopo erano oltre 160 le testate accreditate, di cui 76 straniere. A fine processo erano ancora di più. Un numero persino superiore a quelle che hanno coperto i processi gli attentati di Charlie Hebdo e del Bataclan. Questa attenzione è stata possibile grazie al coraggio e alla lucidità di Gisèle Pelicot e alla taglia di questo processo. Ma anche alla vastità e alla taglia del problema che struttura le nostre società: il processo Pelicot permette di fare luce sulla banalità della violenza di genere. E questo lo dobbiamo ad anni di lotte, discussioni, dibattiti e sofferenze delle donne e delle femministe nella storia. Per questo, ripropongo la lettura di un’intervista a Lea Melandri, che mette in relazione il legame strutturale tra amore e violenza. Oggi, inoltre, dopo il #MeToo, la parola “consenso” ha un significato nuovo: Sarah Rost ne parla per quanto riguarda le questioni giuridiche legate alle violenze sessuali. Qui di seguito, quindi alcune letture sul tema sulle quali abbiamo lavorato a Voxeurop. Se ti va, dicci cosa ne pensi, cosa potremmo migliorare, cosa manca, cosa ti è servito, cosa vorresti leggere... Questi articoli sono stati prodotti o tradotti con il supporto di progetti di cui siamo partner. Ma, come sai, Voxeurop è un giornale indipendente, e i costi sono tanti. Se pensi che le informazioni che produciamo sono importanti, utili e pertinenti, puoi sostenere il lavoro della nostra redazione, dei nostri traduttori e traduttrici e di tutte le persone che contribuiscono alla nostra cooperativa abbonandoti o con un contributo gratuito. Grazie dell’attenzione e di essere parte di questo progetto. E buon 2025! Francesca Barca firma Pelicot rassegna stampa “È sua moglie, fa quel che vuole con sua moglie”: dopo #MeToo, il processo di Mazan rivela la banalità della violenza patriarcale Francesca Barca Il caso di Gisèle Pelicot che, drogata dal marito, ha subito per dieci anni violenza da parte di oltre 50 uomini: un processo, quello di Mazan, che fa discutere la Francia e l'Europa. Rassegna. Stupro direttiva L’importante, seppur imperfetta, nozione di consenso Sarah Rost Solo “sì” vuol dire “sì”? La Direttiva europea sulla violenza contro le donne ha escluso la nozione di consenso nella definizione di stupro, ma il dibattito rimane aperto in Europa. Lea melandri itw Lea Melandri: “L’amore ha fatto da velo alla violenza domestica” Francesca Barca Il #MeToo e le mobilitazioni femministe in tutto il mondo hanno riportato al centro del dibattito uno degli slogan storici del femminismo, “il personale è politico”. Come parlare di femminicidio e patriarcato senza prendere in conto la relazione potente e strutturale tra amore e violenza? La saggista Lea Melandri ne parla con Francesca Barca. Rassegna stupro consenso Di stupro, consenso, potere (e femminicidio) Francesca Barca Come definire uno strupro? La nozione di consenso traccia una linea di frattura fra gli stati membri al parlamento europeo, che sta discutendo la questione. In questa rassegna vediamo come questo concetto sta portando ad una nuova rivoluzione, affettiva e sessuale. rassegna genere educazione sentimentale Combattere le violenze di genere con l’educazione sentimentale e amorosa Francesca Barca La violenza e il rapporto con l’amore, il sesso e l’uguaglianza nella stampa europea. In collaborazione con Display Europe. … Sulla violenza di genere Elżbieta Korolczuk: “L’estrema destra cela il suo razzismo dietro il vocabolario femminista” Francesca Barca Le questioni legate al genere si stanno imponendo come uno dei campi di battaglia politici contemporanei. In tutta Europa, l’estrema destra strumentalizza la libertà sessuale, la salute riproduttiva, il femminismo e i diritti LGBTQIA+ per emarginare e discriminare. Ne parliamo con la sociologa polacca Elżbieta Korolczuk. Christelle Taraud: il continuum femminicidario, “una macchina da guerra contro le donne” Francesca Barca, Céline Mouzon Nominare un fenomeno significa riconoscerne l’esistenza e farne la storia. Intervista alla storica Christelle Taraud, che racconta la nascita di un concetto, il “femmicidio”, che si è diffuso, sovrapposto e confuso con un altro, il “femminicidio”. La storia di una parola nata, a Bruxelles negli anni Settanta, passata attraverso gli omicidi di donne in Messico negli anni Ottanta e ritornata a noi con il #MeToo. Violenza di genere e femminismo in Romania: vent’anni anni di lotte Iulia Hau - Scena9 (Bucarest) In Romania la battaglia femminista si scontra con una radicata violenza di genere e a una diffusa cultura sessista: l'attivismo femminista, sul terreno, nella cultura e nei media, ha portato ad alcuni (grandi) progressi nella legislazione, ma le sfide rimangono importanti. Donne ucraine in guerra, tra femminismo, questioni di genere e discriminazione Kaja Puto - Krytyka Polityczna (Varsavia) La guerra rafforza i ruoli di genere tradizionali, il potere degli uomini e l’immobilismo politico. Ma per molte donne può anche rappresentare un’opportunità di emancipazione. Qual è il ruolo delle donne nella guerra in Ucraina? Un’analisi di Krytyka Polityczna. 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