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Forum Pubblico => L'ITALIA RIDOTTA ad ARCIPELAGO di FEUDI REGIONALI e GRUPPI di POTERE. => Discussione aperta da: Arlecchino - Maggio 30, 2024, 05:28:17 pm



Titolo: Clelia Vanna Buonaiuto Si, i luoghi, le persone, ci riconosciamo tutti in ...
Inserito da: Arlecchino - Maggio 30, 2024, 05:28:17 pm
Clelia Vanna Buonaiuto

Si, i luoghi, le persone, ci riconosciamo tutti in quei giorni terribili, vissuti come in un incubo. Al Comune fummo tutti precettati, da subito. Io non ho fatto ritorno a casa se non dopo più di un mese, solo per fare una doccia. Sono stata notte e giorno presso il centro di accoglienza dove arrivavano le persone per essere assistite in qualsiasi modo, molti arrivavano seminudi e senza neanche le scarpe, alcuni venivano trasportati con le jeep dei soldati, altri da elicotteri che per giorni lavorarono per recuperare i sopravvissuti. Ogni giorno, insieme con i soldati andavo a portare l'acqua ai volontari, arrivati da tutta l'Europa, che scavavano anche con le mani pur di fare presto. Erano passati tre anni da quando avevo redatto il Piano di Protezione Civile e, come una nuova Cassandra si avverò tutto, le frane si verificarono negli stessi punti descritti nel Piano, con tutte le peggiori conseguenze per le vittime e i sopravvissuti. Ma nessuno avrebbe potuto immaginare tanto, nessun giudice può addossare colpe di fronte a fenomeni del genere, che stranamente, dopo si verificarono in
più parti del mondo. Sarno diventò un esempio, un apripista per cominciare a parlare più fortemente della tutela dell'ambiente e della terra. Sono passati 26 anni e io ancora non riesco ad addormentarmi senza pensare a quei pianti ininterrotti delle persone colpite e dalle perdite subite. Ma il tempo è il nostro nemico, molti, loro malgrado, hanno dovuto superare tutto l'orrore e il dolore. Ma io credo, anzi sono sicura, che nessuno ha dimenticato.

da FB - 5 maggio 1998 le frane a Sarno.