Titolo: Epifani: misure subito. Via libera a Mister Prezzi Inserito da: Admin - Gennaio 07, 2008, 12:17:13 pm ECONOMIA
Epifani: misure subito. Via libera a Mister Prezzi Portare l'aliquota Irpef dal 38 al 37% costa 600 milioni Salari, verso un negoziato no-stop più tasse su azioni e nuovi Bot di ROBERTO PETRINI ROMA - Trattativa no-stop, imminente nomina di Mr. Prezzi, un ventaglio di ipotesi fiscali sul tavolo. Obiettivo: risollevare il potere d'acquisto di lavoratori dipendenti e pensionati. Alla vigilia del vertice di domani il governo prepara il terreno per una operazione che potrebbe portare, dopo una verifica all'interno della maggioranza, alla firma di una intesa in modo da sviluppare un'azione con più provvedimenti: alcuni nell'immediato e altri in un secondo momento, dopo la Trimestrale di cassa di febbraio-marzo. Sul tavolo i 6-8 miliardi di cui si parla da giorni ma anche le misure di cui la più gettonata riguarda l'aumento delle detrazioni Irpef sul lavoro dipendente in grado di produrre effetti immediati sulla busta-paga attraverso i sostituti d'imposta. "Si può lavorare in tempi brevi - ha detto ieri il sottosegretario allo Sviluppo economico D'Antoni - si può cominciare subito per poi gradualmente definire un'ipotesi completa". Attività intensa anche sul provvedimento che porterà la tassazione sulle rendite finanziarie al 20 per cento: la strada potrebbe essere quella di un emendamento al disegno di legge fermo in Parlamento. Ieri la giornata dell'Epifania è stata segnata da un nuovo ultimatum del segretario della Cgil Epifani che, in una intervista all'Unità, ha sostenuto l'esigenza di un intervento "strutturale" e in "tempi stretti" ed ha ribadito: "E' venuto il momento di usare anche la leva fiscale per redistribuire le risorse". "Non accetto che qualcuno mi venga a dire: prima della Trimestrale di cassa non si può. Non accetteremo nemmeno risposte da una tantum", ha aggiunto. "Altrimenti - ha concluso - siamo pronti anche allo sciopero generale". Gli ha risposto il ministro del Lavoro Cesare Damiano: ha spiegato di essere favorevole ad "interventi strutturali" e si è detto convinto che si possa trovare "un punto di mediazione tra governo e sindacati" su una manovra che "alleggerisca il carico fiscale sul lavoro dipendente". La posizione del ministro del Lavoro è comunque fiduciosa: "Otto su dieci eviterò lo sciopero generale", ha detto ieri a Domenica In. Scende in campo anche Rifondazione e, con Maurizio Zipponi, detta la sua agenda: "Detassazione degli aumenti contrattuali per rinnovare subito i contratti scaduti, riduzione delle aliquote Irpef a partire da quella del 23 per cento e restituzione del fiscal drag". A Via Venti Settembre intanto, dove si esprime prudenza sulle risorse disponibili, si continuano fare i conti. Un aumento di 100 euro delle detrazioni per i redditi tra i 15.000 e i 35.000 euro - per fare qualche cifra - costerebbe 900 milioni. Un intervento sulle detrazioni più incisivo e più esteso potrebbe arrivare a 2,2 miliardi. I sindacati chiedono anche un ritocco dell'aliquota Irpef sui redditi medi (tra i 28 mila e i 55 mila euro): farla scendere di un punto tra il 38 e il 37% costerebbe poco più di 600 milioni. La cosiddetta "dote" fiscale per i giovani varrebbe invece 1 miliardo se il beneficio si limita ai bambini fino a 3 anni, 3,5 miliardi se si vuole arrivare ai 18 anni. Meno concreta, invece, appare l'ipotesi di detassare gli aumenti contrattuali per le sue caratteristiche una tantum. Infine, come ha annunciato ieri D'Antoni, è imminente la nomina del vertice del nuova autorità per il monitoraggio di prezzi e tariffe: molto probabilmente toccherà ad Antonio Lirosi, stretto collaboratore del ministro Bersani e tra gli autori delle tre "lenzuolate" sulle liberalizzazioni. (7 gennaio 2008) da repubblica.it |