Titolo: Con Joe Biden a un passo dalla Casa Bianca, l’Europa è pronta a festeggiare. Inserito da: Admin - Novembre 05, 2020, 11:25:44 pm Care lettrici, cari lettori,
Con Joe Biden a un passo dalla Casa Bianca, l’Europa è pronta a festeggiare. La fine dell’era Trump per Bruxelles e per le maggiori Cancellerie del Continente promette un ritorno alla normalità nei rapporti tra le due sponde dell’Atlantico dopo anni di tensioni, minacce, dazi e postura politica avversa all’Unione. Certo, nessuno si illude che magicamente la lancetta del tempo tornerà al Novecento o all’epoca di Obama, ma quanto meno si scommette sulla fine degli scontri che hanno segnato gli ultimi quattro anni. Insomma, Stati Uniti ed Europa almeno torneranno a giocare nella stessa squadra. Non mancheranno temi divisivi, come i rapporti con la Silicon Valley o le spese militari per la Nato, ma si immagina di poter tornare a gestire le differenze come si fa tra amici, ovvero attraverso il dialogo e la diplomazia, archiviando l’approccio muscolare che Washington ha imposto su ordine di Trump inquinando pesantemente i rapporti tra alleati. Gli europei durante la lunga campagna elettorale americana sono rimasti in silenzio. Non hanno voluto regalare a Trump la facile accusa di ingerenza nella politica interna statunitense e non hanno voluto ripetere l’errore del 2016, quando il tifo pubblico per Hillary Clinton non portò bene. Dietro al riserbo tuttavia, le istituzioni e le capitali di peso hanno ardentemente sperato in una vittoria democratica. Poche le eccezioni, come l’Ungheria di Viktor Orban che nell’America First di Trump vede un’assonanza con sovranismo e democrazia illiberale impiantati a Budapest o come Boris Johnson, che dal Tycoon sperava un trattamento di favore nei primi difficili anni di Brexit. Il silenzio europeo non verrà rotto fino a quando la vittoria di Biden non sarà ufficiale, ma intanto a Bruxelles e nelle capitali si inizia a immaginare cosa possa riservare il futuro. Come detto, si scommette su un ritorno alla normalità dei rapporti. Su alcuni dossier poi si spera in un radicale cambiamento della politica statunitense in modo da riallineare i due alleati. Sul clima, ad esempio, l’Unione ora spera di trovare una solida sponda negli Stati Uniti dopo che Trump li ha portati fuori dagli accordi di Parigi. Si scommette anche sulla fine dell’isolazionismo Usa – che caro è costato alla Ue, specialmente nel Mediterraneo - e su un ritorno alla difesa del multilateralismo, base dell’ordine mondiale messo in discussione da Trump ma difeso dagli europei. Così come a Bruxelles si augurano che Biden riprenda il dialogo con l’Iran, magari salvando l’accordo sul nucleare negoziato da Obama, sostenuto dagli europei ma cestinato da Trump. Frizioni resteranno sul commercio, ma anche su questo dossier gli europei sperano che l’America deponga l’ascia di guerra trumpiana rinunciando a regolare i problemi con sanzioni e attacchi mediatici, preferendo magari tornare al tavolo negoziale per un accordo complessivo che renda tutti contenti. Idem sulla Cina: nessuno si illude che con un una nuova presidenza gli Usa cambino atteggiamento verso Pechino, ma quanto meno si spera che Washington rinunci a stritolare l’Europa nello scontro con il rivale asiatico dei prossimi decenni e anzi, magari coordini le sue posizioni insieme agli europei. Anche sulla Nato gli americani torneranno a chiedere all’Europa di aumentare il suo contributo alle spese militari, ma si immagina senza più minacciare di abbandonare l’Alleanza. Difficile invece immaginare qualcosa di diverso dallo scontro quando si parla di Silicon Valley, storicamente legata al partito democratico. Gli europei nei prossimi mesi torneranno alla carica per imporre ai giganti della Rete una serie di regole su diritto d’autore, fake news e contrasto alla diffusione dell’odio. E soprattutto rilanceranno sulla Web tax, stanchi di vedere le aziende più ricche del pianeta eludere le tasse in Europa nonostante sul territorio dell’Unione realizzino ingenti profitti. Questo sarà il vero tema di scontro tra Europa e Stati Uniti sotto l’amministrazione Biden. Un caro saluto da Bruxelles e alla prossima settimana! a.dargenio@repubblica.it @albertodarge |