Titolo: Andrea SCANZI, Caro Vasco, sei sempre oltre... (Qui intendo Vasco "Differente") Inserito da: Admin - Settembre 18, 2020, 06:59:16 pm Andrea Scanzi
Caro Vasco, sei sempre oltre ogni leggenda immaginabile e questo post mi ha fatto molto ridere. Temo però che, in questo caso, tu abbia perfino dato troppa visibilità a colui che (con affetto palpabile) definisci “psicopatico povero pirla che scrive per Nicola Perro”. Per almeno due motivi. In primo luogo, il tizio a cui alludi è un ameno rosicone cronico di nicchia che quindici anni fa giocava al rivoluzionario “de sinistra”, scrivendo nel sottoscala di un settimanale/mensile musicale e oggi, lungi dall’aver avuto successo, si è ridotto a firmare (immagino pure gratis!) per il sito di un mediamente noto iper-salviniano. E questo, per uno che decenni fa giocava - nell’indifferenza generale, s’intende - al Che Guevara degli alternativi, dà la misura della sua coerenza. Nonché del suo straziante agonizzare in cerca di un barlume di notorietà. Il secondo motivo è dato proprio dal contesto: ridursi a scrivere (gratis!) per Nicola Perro è la prova in sé della sconfitta più totale. Non a caso, per quel sito ci scrive pure quel tal “storico” Gervasoni che ha attaccato in malo modo Rackete, Segre, Cucchi, Schlein e - più in generale - chiunque sia donna e non sovranista. Il genio con cui te la sei presa, oltretutto, è uno che ha un prodigioso bacio della morte. Non appena entra in un progetto editoriale, quel progetto muore. O quantomeno agonizza. Sfollatore di lettori e consensi come nessuno, mesi fa attaccò a testa bassa anche Maria De Filippi. La quale, giustamente, se le prese con Perro che l’aveva pubblicato. E Perro, col consueto coraggio, essendo pure lui stipendiato da Mediaset si dissociò immediatamente dal pezzo (temendo la tremenda vendetta di Maria) e lasciò l’erculeo cronista alla trasversal mitraglia. Come vedi, siamo a livelli di poraccitudine gasparriani. Caro Vasco, questo qua non è Nantas Salvalaggio, che dopo averti visto a Domenica In sproloquiò deliri e ti ispirò la famosa citazione di Vado al massimo. Lui, Salvalaggio, era una prima firma. Un talento, per quanto raramente condivisibile. Questo qua è una sorta di Tabacci minore dei frustrati. Un Dertycia anonimo dei trasformisti. Un Luther Blissett dei rosiconi. Ricordi Antonio Albanese? “Se lo sputo, lo profumo” (cit). Ecco. La destra italiana è a livelli rasoterra. E i suoi giannizzeri, ancor più se ormai avvizziti nonché malinconicamente sconosciuti, non possono che somigliarle. Un abbraccio. Da - https://www.facebook.com/ |