Titolo: FATTI che ci dovrebbero unire, nel respingere il MALE! Inserito da: Arlecchino - Luglio 23, 2020, 07:28:13 pm Caserma di Piacenza, la catena di comando | Rep
Posta in arrivo A-ICR.opinionis. ggiannig <ggianni41@gmail.com> 08:16 (11 ore fa) a me https://rep.repubblica.it/pwa/commento/2020/07/22/news/caserma_di_piacenza_la_catena_di_comando-262656302/ Titolo: Arresti in cambio d’impunità, i silenzi dei superiori sulla caserma della ... Inserito da: Arlecchino - Luglio 23, 2020, 07:29:57 pm Arresti in cambio d’impunità, i silenzi dei superiori sulla caserma della vergogna
Posta in arrivo x A-ICR.opinionis. x ggiannig <ggianni41@gmail.com> 08:11 (11 ore fa) a me https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/07/22/news/arresti_in_cambio_d_impunita_la_caserma_della_vergogna_e_i_silenzi_dei_superiori-262658768/ Titolo: Piacenza, quaranta arresti fotocopia. Inserito da: Arlecchino - Luglio 27, 2020, 12:03:33 am Piacenza, quaranta arresti fotocopia. I superiori intuirono ma preferirono ignorare | Rep
Posta in arrivo x ggiannig <ggianni41@gmail.com> sab 25 lug, 09:19 (2 giorni fa) a me https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/07/24/news/quaranta_arresti_fotocopia_i_superiori_intuirono_ma_preferirono_ignorare-262818861/ Titolo: "Ero la sua fidanzata poi Montella ha trasformato la mia vita in un vero incubo" Inserito da: Arlecchino - Agosto 03, 2020, 07:42:03 pm "Ero la sua fidanzata poi Montella ha trasformato la mia vita in un vero incubo" | Rep
Posta in arrivo Arlecchino Batocio a me https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/07/28/news/ex_fidanzata_montella_carabinieri_piacenza-263125450/ Inviato da Posta per Windows 10 Titolo: QUALE NORDEST? - di FEDERICO GNECH Inserito da: Admin - Ottobre 10, 2020, 08:22:01 am Il Veneto paradigma della catastrofe Pd | AgenSIR
Posta in arrivo Arlecchino Euristico gio 8 ott, 22:11 (2 giorni fa) a me https://www.agensir.it/territori/2020/09/30/il-veneto-paradigma-della-catastrofe-pd/ Inviato da Posta per Windows 10 Titolo: Whirlpool, l'ultima notte in fabbrica: "Ora siamo cenere, ma risorgeremo" Inserito da: Admin - Novembre 07, 2020, 09:36:21 pm 01 novembre 2020 7.872 visualizzazioni
Whirlpool, l'ultima notte dell'operaio in fabbrica: "Ora siamo cenere, ma risorgeremo" Filma i reparti vuoti nell'ultima notte della Whirlpool Napoli, mostra l'eccellenza di via Argine e racconta 60 anni di storia in tre minuti. Massimo Quintavalle, 46 anni, operaio Whirlpool non si rassegna alla chiusura del sito: "Ci avete reso cenere, ma risorgeremo, la lotta continua non finisce qui". Orgoglio, rabbia e sconcerto "per una chiusura assurda. Non è il mio lavoro il problema. Il problema è il lavoro, lo Stato che 'non ha gli strumenti' - sottolinea - Questa è la mia casa da 26 anni, e prima ancora è stata la casa di mio padre. Abbiamo reso grande il marchio e la fabbrica con i miei colleghi. E ora Napoli chiude. E' il giorno più triste dei miei 46 anni". Gli operai stanno alternando turni di guardia nel sito che ha chiuso il 31 ottobre a mezzanotte. La produzione è stata sbarrata con un catenaccio. "Cosa provo a vedere quel catenaccio? - dice a Repubblica Quintavalle - Non è facile da spiegare, è come se fosse venuto a mancare qualcuno. Sono svuotato, privato del nostro futuro. Ma ce la faremo: ritorneremo in fabbrica e continueremo a fare lavatrici". Oggi restano aperte solo la portineria e l'area sociale della fabbrica. Ma nel silenzio della catena di montaggio un cartello ricorda la lotta degli operai. Lo ha scritto Carmen Nappo: "Non è un addio, è un arrivederci - si legge - condivideremo presto la vittoria". Di Anna Laura De Rosa Titolo: QUALE NORDEST? - di FEDERICO GNECH Inserito da: Admin - Dicembre 01, 2020, 03:48:05 pm Dettagli
Visite: 2600 "Stetoscopio" del 14/04/2015 Perché è retrocessa la Sanità del Veneto Nelle intenzioni del Ministro Lorenzin e del premier Renzi, le Regioni - con la revisione dell’art. V della Costituzione che tanti guai ha provocato avendo dato il via libera ai parlamentini che ne hanno approfittato per sprecare miliardi di soldi pubblici – non dovrebbero più avere mano libera nella Sanità. Secondo l’ultimo rapporto del Censis il 50 per cento degli italiani bocciano i servizi sanitari regionali. Con buona pace di chi ha già iniziato a protestare per “leso federalismo” (che sembra importare sempre meno agli italiani) visti i risultati, le voragini nei bilanci delle Regioni “poco virtuose”, gli sprechi palesi, le ruberie emerse da numerose indagini della Magistratura, il clientelismo denunciato da decine di inchieste giornalistiche, il disagio della classe medica per la disorganizzazione del Sistema e decisioni piovute dall’alto senza una comprensibile “ratio”, togliere un po’ di potere ai tecnocrati della Sanità regionale male non dovrebbe fare. Peggio di come stanno andando le cose è difficile ipotizzare. In attesa della riforma preconizzata dal Governo, sul tema-Sanità (che assorbe quasi l’80% delle risorse regionali) è battaglia tra i candidati dei due maggiori (sulla carta) schieramenti alle prossime elezioni regionali: da una parte Zaia non perde occasione per inaugurare qualsiasi cosa e dichiarare a ogni piè sospinto che la Sanità del Veneto è la migliore del mondo; dall’altra la Moretti spara a zero su tutto: dai project alle liste d’attesa, dalle code ai Pronto Soccorso ai ticket troppo costosi. L’impressione è che nessuno dei due conosca a fondo l’argomento di cui parla: il primo ha dato carta bianca al Direttore generale della Sanità che decide come meglio crede, la seconda spara cifre e statistiche ma non entra mai nel vivo dei problemi che con tutta evidenza non conosce. Entrambi si guardano bene dall’ascoltare la voce dei medici, gli unici che della Sanità conoscono pregi e difetti, eccellenze e storture, disagi dei pazienti, sprechi di risorse, assurdità organizzative. Anche per questo tutte le sigle sindacali e gli Ordini professionali sono scesi sul sentiero di guerra e hanno dato vita agli Stati generali della Salute nell’intento di diventare interlocutori attivi della Sanità veneta ed evitare ulteriori danni derivanti da improvvide decisione della classe politica. Non si tratta di fare del catastrofismo in una Regione che nel complesso è ancora tra le migliori del nostro Paese ma i dati dicono che in questi cinque anni di legislatura il Veneto è retrocesso al quinto posto in Italia, che l’accesso ai servizi è sempre più difficoltoso, che le liste d’attesa non accennano a ridursi e che un numero sempre più alto di pazienti rinuncia alle cure per mancanza di mezzi mentre i più fortunati ricorrono sempre più spesso alla sanità privata. E questo anche perché i medici sono sempre meno (il Veneto ha un rapporto medici ospedalieri – popolazione sensibilmente inferiore rispetto alle altre regioni) mentre gli anziani affetti da malattie croniche sono in notevole aumento. Eppure ci hanno anche provato a migliorare la situazione attraverso un nuovo Piano sociosanitario regionale, in sostituzione di quello del 1995, che ha dato vita alla riorganizzazione del sistema ospedaliero e dell’Assistenza sul territorio. Ovviamente sono state decisioni squisitamente politiche che hanno dovuto accontentare un po’ tutti, come testimoniano le “schede ospedaliere” partorite nel 2013. Per ogni Ulss si sono decisi i posti letto per acuti mentre l’assistenza territoriale dovrebbe essere garantita da strutture di ricovero intermedie, ospedali di comunità, unità riabilitative, ricoveri per malati terminali. Il tutto deciso a tavolino e come sempre si è preferito investire in mattoni e organizzazioni più o meno cervellotiche, lesinando ancora una volta sul materiale umano (medici e personale tecnico) sulla formazione e sulla ricerca. In compenso per coprire lo scandaloso elenco di finanziamenti preelettorali, (feste del vino e birrifici sociali compresi) approvato la scorsa settimana, il Consiglio regionale non ha trovato di meglio che attingere all’anticipo del Fondo sanità. Sembra quasi che a Venezia considerino gli operatori sanitari solo come centri di costo se non proprio dei veri nemici. E allora perché meravigliarsi della retrocessione della Sanità veneta? Un Paese di “arzilli” centenari Compiere cent’anni in Italia…non fa più notizia. Il numero degli ultracentenari è infatti salito a 16.400 contro i poco più dei 6000 di dieci anni fa. E negli ultimi dodici mesi a oltrepassare il secolo di vita sono stati, tra uomini e donne, più di 1600. L’invecchiamento della popolazione ha costretto gli studiosi di statistica a coniare nuovi termini: i 65-74enni che rientravano nella categoria degli “anziani” oggi sono classificati come “giovani anziani” e gli “anziani” sono quelli tra i 75 e gli 84 anni. Al di là delle questioni semantiche e della soddisfazione per la vita media che si allunga, l’invecchiamento della popolazione crea problemi non solo alle casse di previdenza (attenti al “Boeri pensiero” intenzionato a tosare ancora di più le pensioni che il presidente-fustigatore dell’Inps considera medio-alte) ma anche al sistema sanitario nazionale che vede aumentare i costi per l’assistenza agli anziani sempre più longevi. E’ l’altra faccia della medicina moderna che allunga la vita mettendo però in crisi il già vacillante sistema del welfare italiano. A voler essere cattivi c’è da pensare che i continui tagli alla Sanità e la strisciante riduzione del personale sanitario negli ospedali sia una sottile forma di “rottamazione degli anziani” tanto cara al nostro giovane Presidente del Consiglio. Certo, pensare male è peccato ma spesso ci si azzecca. E lo diceva un Andreotti che ai cent’anni ci è andato vicino! Da - https://www.medicivicenza.org/index.php/stetoscopio/553-perche-e-retrocessa-la-sanita-del-veneto.html?fbclid=IwAR0wlc5yHBTWEdngdQLqTGrX5YWfgHUa31PV1SJCKTS4kzmpqcvICrAzCPQ Titolo: Da "Stetoscopio" del 14/04/2015 - L'Ordine dei Medici di Vicenza. Inserito da: Admin - Dicembre 01, 2020, 04:00:49 pm Se CINQUE ANNI FA non si sono ascoltati i Cittadini più informati e critici sulla Sanità Veneta. Se non si è tenuto conto delle osservazioni dell'Ordine dei Medici di Vicenza e si è rimasti "assonnati e indifferenti" alle loro considerazioni-denuncia sulla Sanità nel 2015. Dopo la tragedia Pandemia come si possono considerare la Popolazione e la “Cittadinanza”, ... con quali epiteti possiamo definirli? ggg Titolo: Gianfelice Rocca: “Il virus è stato un’altra Caporetto. Ora la rinascita” Inserito da: Admin - Gennaio 09, 2021, 06:53:16 pm Gianfelice Rocca: “Il virus è stato un’altra Caporetto. Ora la rinascita” | Rep
Posta in arrivo ggiannig <ggianni41@gmail.com> 12 dic 2020, 19:06 a me https://rep.repubblica.it/pwa/intervista/2020/12/11/news/gianfelice_rocca_il_virus_e_stato_un_altra_caporetto_ora_la_rinascita_-277991506/ Titolo: La Caporetto in Nord-Italia è un ciclo irrefrenabile. Inserito da: Arlecchino - Gennaio 12, 2021, 11:54:16 pm La Caporetto in Nord-Italia è un ciclo irrefrenabile.
Le vittime della nuova Caporetto sono le solite di sempre: i soldati di allora e i cittadini di oggi, tutti, soprattutto i vecchi che sono caduti; e tra le vittime i combattenti di prima linea, con i loro medici e infermieri caduti in corsia; Però non tutti hanno combattuto! Non sono mancati i disertori, che però nessuno ha punito. E i responsabili della nuova Caporetto? Tutti ancora seduti nei loro posti di comando, tranne pochissimi predestinati nel loro ruolo di sfigati. Anche quelli che si inventano falsi motivi per spiegare il disastro veneto, … nessuna infiltrazione di variante inglese del Covid è avvenuta in Italia. Un nuovo Generale Diaz? Non è ancora apparso nel ministero della “salute in ritirata” per soccorrere Speranza e tutti noi popolazione, ancora nell’acqua in mezzo al Piave sino alla cintola. Posizione scomodissima. ciaooo Titolo: I 14 cugini della seconda generazione dei Benetton sembrano aver siglato ... Inserito da: Admin - Febbraio 04, 2021, 07:03:49 pm CARTA E WEB Cosa c'è da leggere A cura di Irene Maria Scalise Forse non duratura, ma necessaria, visto il momento. I 14 cugini della seconda generazione dei Benetton sembrano aver siglato una pace familiare e un abbozzo di strategia comune per provare a rilanciare le società del gruppo, aprendone il capitale all'ingresso di nuovi soci capaci di supportarne lo sviluppo e, di conseguenza, valorizzando il patrimonio della famiglia imprenditoriale trevigiana. Per le separazioni e le scissioni, più a meno consensuali, ci sarà tempo. Prima - come racconta Paolo Possamai su Affari & Finanza - bisogna uscire dalle sabbie mobili in cui i Benetton sono sprofondati il giorno del crollo del ponte Morandi. È un'invenzione tutta italiana, all'estero non esiste. Torna ogni anno, in dicembre. C'è dentro di tutto: scadenze rinviate, proroghe dei termini di vecchi provvedimenti, limiti di tempo già superati e quindi allungati. Ma soprattutto eterni rinvii, favori alle lobby e provvedimenti "imbarazzanti" che tutti i governi recenti e meno recenti hanno pensato di seppellire in quell'emporio della legislazione nazionale che è ormai passato alla storia come "decreto Milleproroghe". Gli analisti e gli economisti dell'Osservatorio conti pubblici di Carlo Cottarelli hanno esaminato quelli degli ultimi anni. E Marco Ruffolo racconta, in questo servizio, cosa hanno scoperto. Cosa dobbiamo aspettarci dall'amministrazione Biden sul fronte fiscale? Su Independent l’editorialista Ben Chu indaga con un’analisi approfondita e sostiene che il controllo democratico del Congresso significa che la Casa Bianca ha ora la possibilità di rivedere la politica fiscale degli Stati Uniti. E Friedman - sul New York Times - riassume il pensiero di Ruchir Sharma, chief global strategist presso Morgan Stanley Investment Management e autore di The Ten Rules of Successful Nations: "Socialismo per i ricchi e capitalismo per il resto". Intanto l’Economist si interroga se il lungo boom immobiliare della Cina può reggere nel 2021: sta di fatto che il Dragone sta costruendo cinque volte più case dell'America e dell'Europa messe insieme. A sorpresa, tra resilienza e shock eccezionale, l'economia africana affronta (meglio di altri) la pandemia di Covid-19. Il continente ha tenuto piuttosto bene in termini di salute, sottolinea un nuovo libro dell'Agenzia francese per lo sviluppo, e anche sul fronte economico l'attività è diminuita in Africa (-2,6%) meno che nel resto del mondo. Nonostante la pandemia – spiega il Financial Times – le domande di iscrizione alle scuole aziendali sono in forte espansione: numeri record e dimensioni crescenti, una sorta di corsa di dirigenti che cercano di migliorare le loro credenziali. Una buona notizia? A metà: infatti la domanda tra gli uomini per posti MBA è molto più forte che tra le donne, sollevando la preoccupazione che anni di progressi, verso una maggiore inclusione nella formazione aziendale, siano a rischio regressione. -------------------- Grazie per averci seguito anche oggi. Torneremo, direttamente nella tua casella email, lunedì 8 febbraio alla stessa ora. Se hai critiche, idee o suggerimenti scrivi a: r.rho@repubblica.it o l.piana@repubblica.it. Buon lavoro e a presto Luca Piana Roberto Rho Titolo: FATTI che ci dovrebbero unire, nel respingere il MALE! Inserito da: Arlecchino - Aprile 03, 2021, 01:02:32 pm FATTI che ci dovrebbero unire, nel respingere il MALE!
Posta in arrivo ggiannig <ggianni41@gmail.com> 10:41 (2 ore fa) a me https://www.facebook.com/groups/fansclub.Arlecchino/permalink/2891586354493827/ Titolo: EFFETTI PFAS SUI BAMBINI: IL QUESTIONARIO 'TEDDY'. (si tenta il rimedio ma ...) Inserito da: Admin - Aprile 03, 2021, 04:26:50 pm EFFETTI PFAS SUI BAMBINI: IL QUESTIONARIO 'TEDDY'
Posta in arrivo info@arzignanodialoga.it a me [Ecologia (Pfas zero e Soluzione Fanghi) ] … EFFETTI PFAS SUI BAMBINI: IL QUESTIONARIO 'TEDDY' L'assessore all'Ecologia e PFAS Zero Giovanni Fracasso: "E' un utilissimo strumento di indagine messo a disposizione dei ragazzi e delle famiglie dall'Università di Padova per conoscere a fondo i potenziali effetti dei PFAS. Invito i genitori a rispondere al questionario. L'obiettivo è conoscere i PFAS per il bene di tutti" – … E' sicuramente fondamentale mantenere massimo il livello di attenzione e il monitoraggio sulla presenza di PFAS nell'acqua. E' fondamentale procedere con tutti i mezzi necessari per abbatterle, laddove sono presenti, ma ugualmente importante è monitorare i possibili effetti sulla salute dei cittadini. In questo senso è stato creato il progetto "TEDDY CHILD". Il progetto TEDDY CHILD ha come obiettivo indagare l’esistenza di una potenziale associazione tra l’esposizione a PFAS e le competenze cognitive e socio emotive dei bambini residenti nei comuni a maggior esposizione compresi all’interno della cosiddetta “area rossa”. OBIETTIVO Disporre di dati oggettivi sui possibili effetti degli PFAS sullo sviluppo e il benessere dei bambini, con l'obiettivo di individuare i principali bisogni dei bambini e dei ragazzi per poter proporre degli interventi a sostegno del loro sviluppo e del benessere delle famiglie. Tempi Il progetto inizierà nei primi mesi del 2021 per concludersi entro la fine dell'anno scolastico (giugno). Le analisi dei mesi successivi consentiranno la stesura di un primo report entro la fine del 2021 (novembre-dicembre). Ecco la lettera di invito degli autori del progetto ai genitori per coinvolgerli nello studio "Cari Genitori, siamo un gruppo di ricercatori dell’Università di Padova coordinati dal Dott. Paolo Girardi e, assieme al comitato “Mamme No-PFAS”, vi invitiamo a partecipare alla presentazione del progetto “TEDDY Child” con lo scopo di approfondire la ricerca di potenziali associazioni tra inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) e lo sviluppo cognitivo e socio emotivo dei bambini. Perché è importante? Tutti i genitori desiderano crescere figli felici, in salute e che abbiano successo nella vita. Lo sviluppo del bambino, dalle prime settimane di gestazione fino all’adolescenza è influenzato da una moltitudine di fattori: gli ambienti fisici e sociali a cui il bambino è esposto ne influenzano lo sviluppo nel bene e nel male. Fortunatamente, i bambini sono estremamente resilienti, ovvero sono capaci di adattarsi ad ogni ambiente: sono come fiori, capaci di sbocciare anche in terreni molto diversi! La contaminazione da PFAS influisce sullo sviluppo di bambini e adolescenti: scopriamolo insieme! Ecco perché è importante partecipare al questionario Lo studio è rivolto a famiglie che abitano nei comuni della zona rossa e limitrofi e con figli tra 1 e 13 anni La ricerca è guidata dal Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione (DPSS) dell’Università di Padova. … Comincerai il primo questionario e sarai ricontattato per i 3 questionari successivi (20-30 min/ciascuno) che hanno come obiettivo valutare i potenziali effetti dei PFAS nello sviluppo del bambino. Se hai dubbi o vuoi un aiuto nella compilazione dei questionari puoi telefonare o mandare un messaggio al numero 331 2601623 Non è obbligatorio aver effettuato lo screening PFAS, ma se le possiedi, ti chiediamo di prepararle in anticipo. PER INFORMAZIONI: Dott. Paolo Girardi (Responsabile della ricerca) Dott.ssa Libera Ylenia Mastromatteo (Responsabile del percorso di raccolta dati) cel: 331 2601623 e-mail: progetto.teddy@gmail.com --------------------------------------------- da - info@arzignanodialoga.it Titolo: Sfascismo il male sociale del nostro tempo. Inserito da: Admin - Aprile 07, 2021, 07:12:01 pm Se le colpe sono sempre degli altri: il male sociale del nostro tempo
Posta in arrivo ggiannig <ggianni41@gmail.com> gio 1 apr, 12:18 (6 giorni fa) a me https://www.avvenire.it/agora/pagine/se-le-colpe-sono-sempre-degli-altri-nicoletta-gosio-nemici-miei Titolo: Se non hai i mezzi per pagare giornali differenti resti ignaro delle realtà! Inserito da: Admin - Aprile 13, 2021, 11:50:01 am Dovuto al blocco della sanità un terzo delle vittime in più del Veneto
Posta in arrivo ggiannig <ggianni41@gmail.com> 11:21 (24 minuti fa) a me https://mattinopadova.gelocal.it/regione/2021/04/12/news/dovuto-al-blocco-della-sanita-un-terzo-delle-vittime-in-piu-del-veneto-1.40143159/amp/ Titolo: Uno dei tanti Campioni dello Sfascismo AntiStato Democratico. Inserito da: Admin - Aprile 13, 2021, 12:01:53 pm Dietro l'epidemia; è uno scopo preciso;
Diego Fusaro spiega quello che nessuno dice sul virus Posta in arrivo ggiannig <ggianni41@gmail.com> 10:56 (56 minuti fa) a me https://www.radioradio.it/2021/04/dietro-epidemia-scopo-preciso-fusaro-virus/ Titolo: Ci accade: - Scoop tipo rapina da parte di giornalisti sgangherati, oppure, ... Inserito da: Admin - Aprile 14, 2021, 03:41:25 pm Scoop tipo rapina da parte di giornalisti sgangherati, oppure, altro caso, se chiedi informazioni su un prodotto o un sito vieni "disturbato in modo arrogante" per telefono anche 3/4 volte al giorno (p. es: procacciatori finanziari di Amazon).
Ma anche, decidi l'acquisto di un materasso ortopedico e vuoi dettagli solo via mail e non con visite fisiche (di questi tempi) e ti risponde un disco che finge un dialogo che non esiste. Inoltre capita spessissimo di leggere in Fb commenti peggio che stupidi, perché sono cattivi, pieni d'odio e offensivi (anche contro un generale impegnato ad aiutarci nella pandemia). Assurdità patologiche da studiare a livello psichiatrico, … ma anche farli smettere. C’è da domandarsi ma siamo tutti e tutto da rifare, in questo paese? ciaooo Titolo: «Il paese si è rotto». Così Corrado Stajano lascia il Corriere della Sera Inserito da: Admin - Maggio 13, 2021, 10:11:15 am «Il paese si è rotto». Così Corrado Stajano lascia il Corriere della Sera - Open
Posta in arrivo ggiannig <ggianni41@gmail.com> mer 12 mag, 15:06 (19 ore fa) a me https://www.open.online/2020/09/10/corrado-stajano-lascia-il-corriere-della-sera/amp/ Titolo: L'ORA di "allora", un giornalismo che dava fastidio! Inserito da: Admin - Maggio 23, 2021, 11:05:34 pm L’Ora, edizione straordinaria.
Storia di un grande giornale raccontato dai suoi cronisti - L'Identità di Clio Posta in arrivo ggiannig <ggianni41@gmail.com> 11:20 (11 ore fa) a me https://www.lidentitadiclio.com/l-ora-edizione-straordinaria-palermo/ Titolo: Totò Riina: Ogni 6 mesi Silvio Berlusconi ci pagava 250 milioni Inserito da: Admin - Giugno 04, 2021, 07:32:19 pm Totò Riina: Ogni 6 mesi Silvio Berlusconi ci pagava 250 milioni
Posta in arrivo ggiannig <ggianni41@gmail.com> 1 giu 2021, 09:47 (1 giorno fa) a me da - https://www.fanpage.it/attualita/toto-riina-ogni-6-mesi-silvio-berlusconi-ci-pagava-250-milioni/ Titolo: USTICA 27 GIUGNO 1980. - di Giovanni Giovannetti Inserito da: Admin - Giugno 30, 2021, 01:12:11 pm Giovanni Giovannetti
USTICA 27 GIUGNO 1980 Davvero lo Stato repubblicano «veglia al mantenimento dell’ordine pubblico, alla sicurezza dei cittadini, alla loro incolumità̀», come recita il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza? Anni di doppia osservanza, di stragismo e di altre operazioni inconfessabili sembrano semmai affermare il contrario. Basti l’esempio del DC9 Itavia che, in volo da Bologna a Palermo, il 27 giugno 1980 viene abbattuto con modalità̀ terroristiche, tra Ponza e Ustica, da aerei militari appartenenti a nazioni nostre alleate: delle 81 persone a bordo (77 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio) nessuno sopravvive. Parliamone. In "Ustica & Bologna" (Nave di Teseo, 2020) Paolo Cucchiarelli scrive che quell’aereo recava a bordo un carico clandestino di trenta grammi di uranio arricchito destinati alla Libia (per questo motivo, il DC9 civile era scortato da un Mig libico) oltre a undici barre di uranio da destinare, in Pakistan, via Tripoli, alla costruzione della bomba atomica panislamica, finanziata dalla Libia e dall’Arabia Saudita. Gli Stati uniti sanno del programma nucleare islamico, ma al momento il Pakistan rappresenta un argine all’espansionismo sovietico in Oriente (nel 1979 l’Unione sovietica ha occupato l’Afghanistan) e lasciano fare. Aggiungeremo che a quel tempo la Libia è decisivo partner della famiglia Agnelli nel cda della Fiat (il leader libico Mu’ammar Gheddafi detiene il 13 per cento del suo pacchetto azionario) e fornisce all’Italia quasi il 50 per cento del suo fabbisogno energetico. Sempre in quegli anni – e sono anni di accordi sottobanco tra il governo italiano e alcuni movimenti armati palestinesi –, Tripoli coltiva il progetto di un missile capace di colpire molti dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e in particolare Israele. Come si capisce, la «contraddittoria se non schizofrenica» politica estera italiana di allora (sono parole dell’ex vice capo del Sisde Vincenzo Parisi) non può̀ che irritare Israele e i suoi alleati, nonché́ ampi settori del governo degli Stati uniti e della Francia (due Paesi che, non meno dell’Italia, intrecciano temerari rapporti commerciali sottobanco con Tripoli). Stati uniti, Francia e Israele: si è mai seriamente fatto pressione sui governi di questi Paesi per agguantare la verità su Ustica? Sulla corresponsabilità̀ di Israele, in "The Other Site of Descripton" (1994, inedito in Italia), Victor Ostrovsky – un ex ufficiale del Mossad, il servizio segreto israeliano – scrive che i Servizi israeliani «hanno avuto parte nell’abbattimento di un aereo solo quando era in gioco la sicurezza dello Stato di Israele»; e fa proprio l’esempio «dell’aereo italiano (che si pensava trasportasse uranio) nel 1980, che ha causato la morte di ottantuno persone». Di conseguenza, il DC9 Itavia sarebbe stato deliberatamente abbattuto da aerei stranieri in territorio italiano a mo’ di avvertimento (alla componente filolibica e filopalestinese della pubblica amministrazione italiana) con una complessa e criminale azione militare e terroristica affidata alle “strutture parallele”. Americani, francesi e israeliani avrebbero dunque architettato un attacco non ortodosso, condotto in modo tale che fosse poi malagevole risalire ai veri responsabili, come in effetti è avvenuto. I militari italiani e in particolare i vertici dell’Aeronautica lo sanno (capo di stato maggiore della difesa è l’ammiraglio Giovanni Torrisi, P2) ma per molto tempo fingono di non sapere, accreditando verità̀ politiche di comodo. Il messaggio politico lanciato a Ustica cadrà nel vuoto; stando a Parisi, viene allora ripetuto con la bomba fatta esplodere un mese dopo alla stazione di Bologna (e un terzo attentato pare fosse nelle intenzioni in Abruzzo, al laboratorio nucleare fisico sotto il Gran Sasso). Una fosca presenza sembra infatti accomunare l’abbattimento dell’aereo di Ustica alla bomba bolognese del 2 agosto 1980: è la sagoma in controluce del Secret Team, una Cia nella Cia, la sua componente più oltranzista. Per Ustica, il Secret Team – affiancato dal Service d’action civique (Sic) francese e dal Mossad israeliano – avrebbe assoldato piloti mercenari a bordo di Mig 21 sotto falsa bandiera; per Bologna avrebbe pagato i neofascisti italiani dei Nuclei armati rivoluzionari (Nar). I quattrini, passando per una banca svizzera, arrivano al capo della P2 Licio Gelli e da lì, parrebbe, a Gilberto Cavallini, Nar, poi condannato in primo grado all’ergastolo per la strage di Bologna. Qualcosa di simile (soldi Cia o comunque americani ai Nar, via P2) emerge nella filigrana delle ultime indagini che la Procura generale di Bologna ha condotto sulla strage in stazione dell’agosto 1980. A fronte di tanto cinismo e omertà rimangono quelle 166 vite bruciate in poco più di un mese tra Ustica e Bologna. E se la morte di questi nostri concittadini rimane tuttora senza verità sui reali mandanti, e dunque senza giustizia, lo si deve in gran parte alle compromissioni, ai depistaggi e ai silenzi di uno Stato italiano che, invece di proteggerli, come sarebbe stato suo dovere, ha semmai inteso proteggere gli stranieri assassini, in virtù di superiori quanto inconfessabili mercanteggiamenti internazionali. Sono logiche dure a morire: in anni recenti, valga qui ricordare la rinuncia dello Stato italiano a pretendere verità e giustizia sull’assassinio, in Egitto, di Giulio Regeni. Ma se uno Stato si mostra incapace di affermare il rispetto della sua sovranità nazionale, se rinuncia a dare protezione ai suoi cittadini e cittadinanza al principio di verità e di giustizia, è la credibilità dello Stato stesso, il suo prestigio e autorità ad arretrare, rendendo l’Italia sempre meno “rilevante” sul piano internazionale. E tutto questo, si diceva, rimane in parte attuale, poiché la cinica stagione dello stragismo, quei lutti e complicità e mandanti istituzionali, pesa tuttora come tenebra oscura a fronte di un potere e una politica indifferenti all’etica, rinchiusi in partiti-chiesa invasivi al punto da essersi nel tempo sostituiti alle persone – unico soggetto razionale e morale, direbbe Roberta De Monticelli – allontanandosi sempre più dal dettato costituzionale. Sì, poiché se il bene ultimo di ogni democrazia è la libertà individuale, la necessaria disciplina dei diritti e dei doveri non può che trovare nella Costituzione le sue regole; Costituzione che va difesa applicandola – e non solo con letture alla moda sulle pubbliche piazze – in opposizione a chi la vorrebbe riscrivere con intenti autoritari e con accenti reazionari, come già era nelle intenzioni della P2. Giovanni Giovannetti, “Malastoria”, pp. XVII-XX) Da Fb oggi 26 giugno 2021. Titolo: Propaganda col fatto - Anarcopedia - (Oggi - NoTav e NoVax soltanto?). Inserito da: Admin - Agosto 02, 2021, 04:14:16 pm Propaganda col fatto - Anarcopedia
Posta in arrivo ggiannig <ggianni41@gmail.com> sab 31 lug, 09:44 (2 giorni fa) a me https://www.anarcopedia.org/index.php/Propaganda_col_fatto Titolo: È stata violentata a 15 anni in Libia. Ma l'aborto in Italia è un altro inferno. Inserito da: Arlecchino - Settembre 28, 2021, 02:14:47 pm DIRITTI
È stata violentata a 15 anni in Libia. Ma il suo aborto in Italia è un altro inferno «Non ricordo il loro volto, era una persona, forse due, era buio. Prima di allora non avevo mai avuto rapporti sessuali», racconta la ragazza minorenne. Arrivata nel nostro Paese, inizia il secondo calvario. Tra reticenze e mancate tutele, all’ordine del giorno per chi vuole interrompere una gravidanza di Samuele Damilano 21 SETTEMBRE 2021 Cinquantadue giorni. Tanto ha dovuto attendere Anne (nome di fantasia) prima di poter interrompere una gravidanza causata da abusi subiti in un centro di detenzione libico. L’intervento è stato effettuato in un ospedale pubblico di Roma il 17 settembre. Alla ventesima settimana. Fossero passati solo altri dieci giorni, sarebbe stata costretta a tenere il bambino. «Non ricordo il loro volto, era una persona, forse due, era buio. Prima di allora non avevo mai avuto rapporti sessuali», racconta la ragazza, 15 anni, proveniente da un Paese del corno d’Africa. Sbarcata in Italia il 30 giugno, il 26 luglio scopre di essere incinta. Le dodici settimane previste dalla legge 194/1978 per abortire tramite intervento chirurgico sono già passate. Dopo la quattordicesima, l’unica soluzione consiste in un’espulsione indotta tramite medicinali. Bisognerebbe affrettare i tempi. Ma il centro di accoglienza per minori non accompagnati che la ospita non si rivolge ai consultori, in grado di seguirla e aiutarla a superare gli ostacoli dell’odissea italiana che intraprende chi vuole abortire: dalla reticenza di chi ha idee diverse, e non rispetta la scelta della ragazza, a un rimpallo di responsabilità che nessuno si vuole assumere. Rimpallo che inizia il 19 agosto; come previsto dalla Legge 194, il giudice tutelare richiede una consulenza specialistica per valutare le condizioni psicologiche della ragazza e dare il proprio consenso all’interruzione della gravidanza oltre i novanta giorni. Incaricato di questo compito, un collegio di neuropsichiatri si sarebbe dovuto pronunciare il prima possibile, ché in situazioni del genere ogni giorno diventa fondamentale. Il tempo, nella testa di una quindicenne che si trova in un Paese straniero, costretta a fuggire dal proprio mondo e violentata più volte prima di intraprendere un viaggio che non sa dove la condurrà, con la sorella, in quel momento dispersa, come unico punto di riferimento, ecco, il tempo in quel periodo si misura tra una necessità, quella di voler abortire, e l’indifferenza, la mancanza di empatia di chi la dovrebbe tutelare. Il collegio di esperti non raggiungerà mai l’unanimità richiesta per procedere. Due membri sono contrari, ritengono sia ormai troppo tardi per abortire. Si arriva al 28 agosto. Un secondo giudice tutelare è chiamato a decidere sul destino di Anne, sempre convinta della sua decisione. Mancando il referto, però, il magistrato non può dare l’autorizzazione. E per Anne sembra ormai finita. Chi la segue le fa intendere erroneamente che sarà costretta a tenersi il bambino frutto delle violenze subite in un centro di detenzione libico. «Quale essere umano non ha pietà di una ragazza che ha subito questo inferno? Quale persona non riesce a capire una creatura che ha vissuto cose che molti di noi non vivono in 90 anni? È veramente troppo», afferma Mafalda, altro nome di fantasia, chirurga specializzata in ostetrica e ginecologia che si è presa in carico l’operazione. Anche dopo novanta giorni e senza l’autorizzazione di un giudice, infatti, un medico può caricarsi della responsabilità della minore. L’ospedale era allertato già da agosto, in attesa di quel referto che non arriverà mai. Grazie alla tenacia di un’organizzazione umanitaria internazionale, e dopo il rifiuto di un ospedale in cui non c’erano medici disposti a effettuare un’interruzione di gravidanza dopo il primo trimestre, la ragazza viene accolta il 16 settembre e il giorno dopo le viene indotto un travaglio abortivo. «Le donne in questi casi entrano in un mondo talmente oscuro che non hanno piacere a raccontare, nemmeno con le amiche. Perché un conto è l’aborto dopo poche settimane, un conto quando partoriscono e vedono nascere un feto che sino a poco prima sentivano muovere dentro di sé. Vengono considerate delle killer, è una bella prova. L’ennesima che ha dovuto superare la ragazza». © Riproduzione riservata Da - https://espresso.repubblica.it/inchieste/2021/09/21/news/violenze_in_libia_aborto_negato_italia-318750343/?fbclid=IwAR3Z2LV3t0FZJLbbw5KQMKffKxiVYoIf4m_6EajKPXdugSk5QmJWpj_Qa3Y Titolo: L'ex sindaco di Riace Mimmo Lucano condannato a 13 anni e 2 mesi - ASSURDO! Inserito da: Arlecchino - Ottobre 01, 2021, 10:08:12 am L'ex sindaco di Riace Mimmo Lucano condannato a 13 anni e 2 mesi
Posta in arrivo Arlecchino Euristico gio 30 set, 14:44 (19 ore fa) a me Riconosciuto colpevole di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina nell'ambito dell'attività di accoglienza dei rifugiati. Il pm aveva chiesto 7 anni e 11 mesi - https://www.agi.it/cronaca/news/2021-09-30/condannna-ex-sindaco-riace-domenico-lucano-14029773/ Inviato da Posta per Windows ... [Messaggio troncato] Visualizza intero messaggio Titolo: Se è vero si capiscono certi gravi silenzi sui morti bergamaschi. Inserito da: Arlecchino - Ottobre 05, 2021, 09:17:25 pm "Follia di Sala e Gori su Atalanta-Valencia". L'attacco dell'ex Oms Ranieri Guerra nel suo libro
Posta in arrivo ggiannig <ggianni41@gmail.com> 20:57 (16 minuti fa) a me https://www.agi.it/cronaca/news/2021-10-05/follia-sala-gori-guerra-atalanta-valencia-oms-ranieri-guerra-libro-14084932/ Titolo: Catasto, Draghi: «Riforma non è patrimoniale, ma operazione trasparenza. Inserito da: Admin - Ottobre 06, 2021, 09:56:11 pm Catasto, Draghi: «Riforma non è patrimoniale, ma operazione trasparenza. Basta opacità sulle tasse»
Draghi ribadisce, … questo conta! Il resto è fuliggine di nessun valore, ne etico, ne morale quindi solo cattiva politica. ciaooo Titolo: Tamponi gratuiti per i «no vax» al lavoro? Costerebbero allo Stato 600 milioni.. Inserito da: Arlecchino - Ottobre 13, 2021, 04:39:06 pm Tamponi gratuiti per i «no vax» al lavoro? Costerebbero allo Stato 600 milioni al mese
Posta in arrivo Arlecchino Euristico 16:20 (16 minuti fa) a me https://www.corriere.it/economia/lavoro/21_ottobre_13/tamponi-gratuiti-no-vax-lavoro-costerebbero-stato-600-milioni-mese-d1984ebc-2c0c-11ec-98f9-fbd4bdd13a87.shtml Inviato da Posta per Windows Titolo: QUALE NORDEST? - di FEDERICO GNECH Inserito da: Arlecchino - Ottobre 14, 2021, 12:30:15 pm Due libretti d'istruzione per il Green Pass. La risposta di Draghi ai No Vax | HuffPost
Posta in arrivo ggiannig <ggianni41@gmail.com> mar 12 ott, 17:50 (2 giorni fa) a me https://www.huffingtonpost.it/entry/due-libretti-distruzione-per-il-green-pass-la-risposta-di-draghi-ai-no-vax_it_616403a1e4b024dc5282c703 Titolo: Una popolazione dalla cultura fragile e dal comportamento distratto, che ... Inserito da: Arlecchino - Ottobre 14, 2021, 02:54:57 pm Gianni P.
Il tema (meglio, il problema) lo vedo (ma forse vedo male) nella cifra politica e sociale che la questione ha assunto. Intanto appena si è sentito l’odore dei soldi un politico, Matteo Renzi, ha tirato la volata alla subitanea defenestrazione di Giuseppe Conte e all' insediamento di un nuovo premier, il banchiere Draghi. Con un presidente della Repubblica che, in qualche misura e certamente sbagliando, mi ha ricordato Vittorio Emanuele III, il re sciaboletta. Poi cosa ho visto (o mi è parso, magari, erroneamente di vedere)? L' impennata accesa (ardente? esagitata?) di individui -una minoranza- rifiutanti il vaccino. E un fuoco di fila dei giornali "progressisti" contro costoro. Fuoco di fila duro, irridente, svalutante, moralistico. E, anche, ho visto il grosso popolo manicheo dei detti sì vax avventarsi contro l’esiguo popolo manicheo dei detti no vax. Una grande volgarità. Ho visto- o stravisto- premier e presidente non pronunciare verbo a tutela della minoranza. Ho visto, anzi, il presidente invitare al dovere civico del vaccino e il fariseismo di un governo che non rende obbligatorio ciò che considera salvifico. Non si può fumare al cinema, non si può andare in moto senza casco ma è lecito non vaccinarsi nonostante il governo consideri il fatto di non vaccinarsi una gravissima mancanza civica passibile di sospensione non retribuita dal lavoro. Ho visto i circenses di una partita di calcio con assembramenti catartico- dionisiaci e, pochi giorni dopo, l’entrata in vigore del restrittivo green pass. Ho visto un gesto di grande significato civile, un gesto radicale: l’intellettuale editore Massimo Angelini fare il vaccino ma rifiutare il green pass. Gesto, ripeto, di alto valore morale. Mattarella dovrebbe imparare, tra una sagrestia e una celebrazione, di cosa sono capaci alcuni suoi concittadini. Di quale e quanta libertà morale e politica gli corra nelle vene. Vedo, o mi pare di vedere, una democrazia depotenziata, partiti come sacchi vuoti, un vaccino così in fieri e incerto che non viene reso obbligatorio. Vedo donne e uomini dubbiosi, colleghe e colleghi (anche questa una minoranza) prendere la tessera verde come decenni fa (quasi un secolo) avrebbero preso la tessera nera. Io sono tra questi. Perché teniamo famiglia. Per necessario, pigro, impaurito opportunismo. Ripeto: io sono tra questi. Vedo scienziati arroganti, con bruttissime facce. Diceva don Abbondio parlando dei bravi: "io le ho viste quelle facce". Anch' io. E anch' io donabbondiescamente. Il vaccino non è garantito su una media e lunga prospettiva. Magari va bene. Magari va male. Si vedrà tra vent' anni. Se fosse vero che le sostanze inoculate vanno a toccare le ovaie avremo casi di sterilità? Aborti spontanei? Nascite di bimbe e bimbi con malformazioni? Non si sa. Speriamo di no. Preghiamo la Madonna della Guardia. E le case farmaceutiche? Queste devono vendere il prodotto. E lo vendono. Fanno solo il loro lavoro, come disse quel tipo, a quel processo. · Rispondi · 6 h · (?) Francesco M. Caro Gianni, intervento lucidissimo, ma il vaccino... il vaccino: ci sono morti, persone che sono state male, malissimo, anche dopo mesi, effetti collaterali gravissimi, io li chiamo appunto avversi, che non finiscono più, medici che sono contrari, ne conosco non pochi, e hanno paura di manifestare il proprio dissenso... Certo si potrà obiettare, per dirla tutta e ragionando per percentuali, che i morti di covid sono ben più numerosi e che quindi il saldo... Ecco un ragionamento che capisco ma non condivido, soprattutto se porta a una obbligatorietà e non a una libera scelta, fermo restando che non sono contrario al green-pass. Intanto poco o nulla è stato fatto nelle scuole e le classi-pollaio proliferano, intanto nessuno, mi pare, nessuno, che parli - responsabilmente - di cure, se non per dire che sarebbero troppo costose. Certo c'è un tasso elevato di ipocrisia e disinformazione, oltre il desolante quadro politico cui fai riferimento. Da Fb del 22 settembre 2021 Titolo: Una popolazione dalla cultura fragile e dal comportamento distratto, che ... Inserito da: Arlecchino - Ottobre 15, 2021, 09:16:27 pm Una popolazione dalla cultura fragile e dal comportamento distratto, che da ... Inserito:: Settembre 16, 2021, 02:49:48 pm » ________________________________________ Tutte le storie NON si cancellano neppure quelle delle Sinistre! Come Italiani, dobbiamo riflettere su chi siamo oggi e perché. Da Italiani non dobbiamo cancellare neppure la storia di una popolazione con caratteristiche di inconsapevolezza tali da aver subito. - Il fascismo a causa delle spaccature a sinistra. - La violenza terroristica di estrema sinistra e destra, pilotate da forze straniere. - Avere sostanzialmente ignorato la tragica gravità di farsi uccidere gli uomini migliori, siano essi politici come Moro, sia giudici di valore raro nel mondo come Falcone e Borsellino, o giornalisti d’inchiesta antimafia e anti-partitocrazia. - Oppure personaggi impegnati nel e per il sociale, meno noti, ma ugualmente dimenticati e vittime di una opinione pubblica con l’attenzione di carta pesta. Siamo una popolazione distratta, con una cultura fragile, dal comportamento egocentrico, ma che da oltre duemila anni si fa rabbonire e sottomettere dal “Panem et circenses” del potere dominante. Una popolazione da sempre carnefice dell’altro e vittima di se stessa, complice obbligata nella lotta tra tiranni per il potere di un impero, oggi tifosa assonnata nel favorire inconsciamente il dominio della partitocrazia e dei Feudatari di Regioni-Condominio, consenso-dipendenti spesso capaci soltanto di predare. ggiannig ciaooo Amministratore de LAU -- ovvero - http://forum.laudellulivo.org/index.php Revisionato oggi, 15 ottobre 2021. Titolo: La protesta originaria, tra l’altro, era anche pressoché terminata. Inserito da: Arlecchino - Ottobre 21, 2021, 12:01:12 am Fatto #1
A Trieste la polizia ha agito per contrastare i gruppi, arrivati da varie zone del paese, intenzionati a trasformare la protesta dei portuali in occasione di scontri e di blocchi, in simbolo di quella che chiamano resistenza agli obblighi di certificazione vaccinale per accedere ai luoghi di lavoro. La protesta originaria, tra l’altro, era anche pressoché terminata. E gli stessi portuali non avevano più nulla a che fare con gli obiettivi e soprattutto con i metodi della manifestazione e del presidio. A condurre le danze sono quelli che, in modo anodino, l’ex ministro dell’interno Matteo Salvini definisce cittadini, mentre critica le azioni della polizia (uso di idranti e lacrimogeni) per disperderli. E poi, affiancato da Giorgia Meloni, si impelaga in un paragone senza senso, dicendo che sono stati lasciati indisturbati i violenti di Forza Nuova e fermati con interventi decisi, invece, i famosi cittadini nel porto di Trieste. La polizia, cui sempre Meloni e Salvini chiedono mano dura, ha usato metodi non durissimi ma neanche troppo gentili per tentare di disperdere la protesta. Probabilmente l’ostilità al green pass diventerà endemica, continuerà a durare ancora un po’, fino, poi, a calare e sparire. Ah, una curiosità sostanziosa e una richiesta formale di Marco Bentivogli da non trascurare. da - https://mail.google.com/mail/u/0/?hl=it&shva=1#inbox/FMfcgzGlkPcpXczKKvfFZjgdCVMMFLrQ Titolo: Se gli Italiani capissero il valore di Draghi, utilizzato da lui a vantaggio ... Inserito da: Arlecchino - Ottobre 27, 2021, 12:38:16 pm Se gli Italiani capissero il valore di Draghi, utilizzato da lui a vantaggio dell'Italia TUTTA, i Partiti (a parte quelli della Destra Sfascista) lo lascerebbero lavorare!
E imparerebbero, da lui, ad avere rispetto della popolazione e in particolare dei cittadini. Io su Fb del 27 ottobre 2021 Titolo: QUALE NORDEST? - di FEDERICO GNECH Inserito da: Arlecchino - Novembre 07, 2021, 11:52:31 pm QUALE NORDEST?
FEDERICO GNECH 24 dicembre 2019 A volte ho il sospetto che le interminabili geremiadi sul destino di Venezia, oltre a provocare l’assuefazione, la noia e il fastidio in tanti miei connazionali, rischino di oscurare le vicende di quello spazio che coincide in gran parte proprio con lo Stato da tera della Serenissima. Mi riferisco ovviamente alla benedetta locomotiva del Nordest, simbolo dei successi della piccola e media impresa, già zona depressa e meridione più settentrionale d’Italia, bersaglio di sfottò a partire dalle servette della commedia all’italiana fino alle uscite di Toscani sull’alcolismo dei veneti. Un territorio raramente in grado di esprimere una classe dirigente di respiro nazionale – De Gasperi non vale: crebbe da suddito austroungarico ed esordì al Reichsrat di Vienna! – ma che da quarant’anni risulta assai importante dal punto di vista economico e politico, al punto che il resto degli italiani farebbe bene a conoscerlo meglio, al di là delle settimane bianche e del prosecco e degli scandali bancari. Da un saggio giornalistico come Schei di Giannantonio Stella al notevole flusso di coscienza di Cartongesso di Francesco Maino, i testi sul Nordest contemporaneo certamente non mancano. Con Lettere da Nordest, gli amici Cristiano Dorigo ed Elisabetta Tiveron, che hanno già curato per Helvetia due volumetti simili, uno su Porto Marghera e l’altro – nel quale compare indegnamente anche il sottoscritto – su Venezia, hanno raccolto diciassette brevi testi tentando la strada della varietà estrema per fissare l’estrema complessità del Triveneto. Avremo quindi la prosa e i versi, la fiction e il racconto giornalistico, l’invettiva e la descrizione, la memoria personale e la riflessione storica, messe assieme non certo con l’intenzione di dare un quadro esaustivo, quanto di aprire dei brevi squarci su una realtà ignorata o schematizzata malamente dai mass media. Da questo punto di vista, la volontà dei curatori di andare “oltre i luoghi comuni”, come recita la quarta di copertina, è accolta solo in parte dagli autori. I luoghi comuni sono tali anche se di segno critico, come nel pasolinismo un po’ forzato che affiora qua e là nelle pagine di Fulvio Ervas. Inevitabile che in tanti scrittori cresciuti in un Veneto sfigurato dal cemento prevalga il rimpianto, che era già di Parise e di Zanzotto, per le file di salici e i pescigatto e i fossi che non ci sono più, cioè per quella civiltà contadina che, tuttavia, facciamo sommessamente notare, era fatta anche di fame, pellagra ed emigrazione forzata. C’è anche chi si spinge ben più indietro degli anni del boom alla ricerca di una perduta età dell’oro, come Angelo Floramo, che nella sua colorita apologia del “popolo del Friul” ricorda il momento in cui “le tristi soldataglie del Savorgnan congiurarono per vendere a Venezia una terra libera da centinaia d’anni”. Per contro, il triestino Luigi Nacci e il bolzanino Stefano Zangrando ci ricordano quanto pesi ancora il dannato fardello della Storia in un’area di confine attraversata sino a pochi decenni fa da sanguinosi conflitti etnici – un’eredità che distingue davvero questa macroregione informale dal resto della nazione. Ciò che invece il Nordest condivide con gran parte d’Italia sono l’orografia e la marginalità dei suoi territori montani; il confine in questo caso non è politico, ma biologico, esistenziale, limite dell’umano alle prese con una natura non addomesticabile. Ne scrive il bellunese Antonio Bortoluzzi, contrapponendo l’idea pseudoromantica di una montagna solitaria, tipica del marketing turistico, alla realtà ben nota ai suoi abitanti: in montagna, in assenza di comunità, la stessa sopravvivenza fisica è a rischio. Sempre a proposito di stereotipi demoliti, il testo di Tiziano Scarpa, qui nelle vesti non di romanziere, ma di giornalista culturale alle prese col longform, è forse il migliore del lotto perché lascia che sia il Nordest stesso a esprimersi, in questo caso per bocca di Ivano Sartor, storico locale ed ex sindaco di Roncade, in provincia di Treviso. Un luogo in cui apparentemente non c’è nulla e che si rivela invece ricco di incontri sorprendenti, dal solito Hemingway a un pioniere dell’industria dell’automobile. Sono sempre più convinto che questo sia uno dei modi più interessanti, se non il migliore, di tentare di raccontare queste – o altre – terre, scavando nel particolare, nella cosiddetta microstoria, cercando di rimediare alla nostra sempre più patologica disattenzione mostrando come i margini della scena siano importanti quanto il suo centro. Lettere da Nordest – Testi di: Ubah Cristina Ali Farah, Gianfranco Bettin, Francesca Boccaletto, Antonio G. Bortoluzzi, Roberta Cadorin, Alessandro Cinquegrani, Elisa Cozzarini, Fulvio Ervas, Angelo Floramo, Patrizia Laquidara, Luigi Nacci, Silvia Salvagnini, Giacomo Sartori, Federica Sgaggio, Tiziano Scarpa, Gian Mario Villalta, Stefano Zangrando, Francesco Jori. https://www.glistatigenerali.com/letteratura_societa-societa/quale-nordest/?fbclid=IwAR2T3EHe3rxNH95OjUSdhIbmpw3O76WRF2PSMrFnxgD7RHlfqRzS3mq8TLo Titolo: Quali "Coltivazioni Locali" inibiscono l'incontrare altre Culture? Inserito da: Arlecchino - Novembre 20, 2021, 06:00:07 pm Quali "Coltivazioni Locali" inibiscono l'incontrare altre Culture?
Ho chiesto a Facebook di modificare il Titolo a questo nostro Gruppo, ma lo concederanno soltanto dopo il 1° dicembre 2021. Ringrazio. Come noto io modifico di frequente i Titoli dei nostri Gruppi, perché li intendo come contenitori di TEMI in continua evoluzione, stimolati dall’agitarsi della realtà sociopolitica italiana. Il fatto, per me triste, che siano Gruppi Tematici frequentati soltanto da lettori rende più semplice l’attuazione di questo mio “imperio”. Il nuovo Titolo sarà quello indicato qui sopra, nulla ci vieta di anticiparne l’approfondimento. Ma finisce che lo farò io da solo, per l’assenteismo partecipativo non soltanto su temi sociali e politici, degli utenti-scrittori. ggiannig ciaooo IO su Fb 20 novembre 2021 Titolo: Chi ha soffocato la voce dei Medici di Vicenza? Inserito da: Admin - Novembre 24, 2021, 09:56:49 pm Chi ha soffocato la voce dei Medici di Vicenza?
Sul foglio della loro Associazione, Stetoscopio dell'aprile 2015, il loro “grido di dolore” era già espresso con chiarezza. Chi non ne ha tenuto conto, anzi … ggiannig ciaooo Titolo: Populismo e Separatismo, applicati alla realtà con consenso cattivo. Inserito da: Arlecchino - Dicembre 20, 2021, 06:49:02 pm Draghi e i suoi buoni propositi, da "uomo solo", crivellati da una/cento resistenze degli interessi e deficienze del passato.
Un esempio veneto: a due ottantenni per giusta causa vengono praticate a domicilio 2 vaccinazioni COVID e l'antinfluenzale. A inizio novembre scadono i sei mesi dalle vaccinazioni COVID, il medico di base segnala che la terza non si fa più a domicilio (Sic!). Poi il Sistema cambia il medico, ma non si vede quello nuovo a 12 giorni dall'insediamento e non si riesce contattarlo al Centro Medico barricato. Conclusione: 2 ottantenni (un invalido al 80%) sono scoperti dopo oltre 40 giorni dopo sei mesi dall'ultimo vaccino, perché? ... BOH. PS: Da marzo 2020 sono reclusi in casa, serviti di tutto grazie al nuovo business (spesa, fisioterapista, parrucchiere, pedicure, infermiera per iniezioni e ogni altro eventuale) ovviamente privatamente. A proprie spese e senza NESSUN obolo RegionalStatale, che non vogliono! Senza nessun sgravio fiscale che non è previsto per il Nuovo Business di assistenza privata a domicilio! ciaooo Titolo: Triste affermare che questa società che non ha meritato, un simile Presidente. Inserito da: Arlecchino - Gennaio 05, 2022, 12:13:14 pm Triste affermare che viviamo in una società che non ha meritato, un simile Presidente.
Non perché la maggioranza degli Italiani siano abietti, al contrario! Ma con la loro superficiale indifferenza, per il sociale, lasciano che scorribande di Predoni di ogni tipo ci derubino la SERENITA'. ciaooo Titolo: Grasso attacca Report (sic) Inserito da: Arlecchino - Febbraio 03, 2022, 11:03:24 pm Da Vecchi si impara a riflettere, sugli accadimenti e sulle azioni delle persone, con più giudizio e freddezza, soprattutto si cerca l'essenziale negli scopi che si prefiggono al di là del ciò che si vuol far apparire.
Lo scopo essenziale di Report ci è NOTO farci conoscere le cose “strane” e non positive, di cui è ricchissimo il nostro Paese. E sino a prova contraria il loro SCOPO d’informare è ONESTO! Nell’attesa che la Magistratura ci faccia capire e si spieghi con i suoi ATTI. Non voglio immaginare lo scopo dell’attacco a Report portato da Grasso, ma non mi piace. Manca anche di originalità! ciaooo |