Titolo: La storia de L'Ulivo: ... Unità nazionale ed identità locali (dal 1995) Inserito da: Arlecchino - Giugno 04, 2020, 05:42:12 pm La storia de L'Ulivo: IL PROGRAMMA
... Un programma di governo per uscire dall'incertezza Dal 1995 … Unità nazionale ed identità locali La prima condizione per favorire il cammino verso lo stato leggero è una nuova distribuzione di responsabilità fra Stato centrale, regioni ed enti locali. E' una rivoluzione completa che trova simbolo e concretezza nella creazione, durante la prossima legislatura, della Camera delle Regioni in sostituzione del Senato della Repubblica. La nostra democrazia nasce infatti non da principi generali, ma dalle esperienze concrete della vita delle città e delle autonomie locali. Non si sviluppa dall'alto verso il basso, ma dal basso verso l'alto. In Italia ogni paese, ogni città, ogni regione ha la sua identità e l'unità nazionale si arricchisce attraverso l'integrazione di queste diverse identità. La moderna tecnologia e soprattutto la rivoluzione dell'informazione permettono oggi a ciascuna di queste separate identità di essere sempre al centro di un sistema economico che si estende non solo nell'intero Paese, ma nell'intero mondo. Il nostro programma di governo è quello di costruire un paese in cui lo sviluppo e l'innovazione possano essere ovunque, in cui non vi sia un centro e una periferia. Il dinamismo delle regioni un tempo periferiche come il Veneto, l'Emilia e le Marche dimostra come ciò sia possibile. Si dovrà però sviluppare, proprio nel rispetto e nell'autonomia delle diverse regioni, una costante preoccupazione per ricucire il Sud e il Nord, attraverso collaborazioni nuove, anche di piccole dimensioni, che abbiano come protagonista le diverse realtà locali. Le città e le periferie Ripartire dal basso significa rendere sicure e gradevoli le nostre città soprattutto le grandi e le piccole periferie, che sono divenute il luogo di sofferenza del Paese. In questo secondo dopoguerra l'Italia è diventata più brutta. Per la prima volta nella sua storia, lo sviluppo urbano è strumento di oppressione e di violenza sull'uomo e sul territorio e non di bellezza e di miglioramento di vita. Ogni nostra energia deve dirigersi a riparare questo drammatico disastro ambientale ed umano: le città, ma soprattutto le periferie, debbono ritornare vivibili, perché ristrutturate e gradevoli, con spazi e orari costruiti a misura delle famiglie, dei bambini, delle donne e degli anziani. Le città e le periferie debbono ritornare sicure: non possono più essere il luogo della paura. La qualità della vita dei cittadini può essere migliorata solo se, accanto alla preoccupazione per l'efficienza e la produttività del sistema, si sviluppa un impegno altrettanto profondo per la protezione e la promozione delle categorie più deboli. Una comunità a difesa di tutti i cittadini Il miglioramento qualitativo dello stato sociale, pur attraverso un intensificato impegno dei cittadini che di esso usufruiscono, rimane infatti, anche in un periodo di accentuata concorrenza internazionale, uno dei grandi obiettivi di uno stato moderno. Uno "Stato sociale" compatibile chiama in gioco soggetti diversi, promuove collaborazioni fra pubblico e privato, ma conserva alla parte pubblica il ruolo di indirizzo e di controllo della garanzia del rispetto dei diritti sociali dei cittadini e degli obiettivi di equità. Uno Stato che difenda il diritto di tutti ad iniziare con pari opportunità la corsa, è l'unica forma di Stato che di permetterà di creare le condizioni per appianare le disparità tra uomo e donna, per avviare a soluzione i gravi problemi occupazionali e produttivi del Mezzogiorno. Da - http://forum.laudellulivo.org/index.php |