LA-U dell'OLIVO

Forum Pubblico => L'ITALIA DEMOCRATICA e INDIPENDENTE è in PERICOLO. => Discussione aperta da: Arlecchino - Dicembre 12, 2019, 07:18:34 pm



Titolo: "Nel 2013 Casaleggio sottrasse dati personali attraverso Facebook".
Inserito da: Arlecchino - Dicembre 12, 2019, 07:18:34 pm
"Nel 2013 Casaleggio sottrasse dati personali attraverso Facebook".

La replica: "Agli utenti era richiesto consenso”

È l'accusa lanciata dal quotidiano online Linkiesta sulla base delle rivelazioni di Marco Canestrari, primo "whistleblower" dell'azienda-partito, oggi programmatore a Londra. La raccolta anticipava di tre anni i metodi di Cambridge Analytica e utilizzava una app per sottrarre informazioni, indirizzi, orientamenti. Anche degli amici Fb degli attivisti pentastellati

04 dicembre 2019

La Casaleggio Associati, il braccio aziendale del M5s che ha fondato e gestito il Movimento fino al 2016, avrebbe sottratto dati personali da Facebook. Anticipando di tre anni i metodi di Cambridge Analytica, la società britannica fondata da Steve Bannon che ha usato 87 milioni di profili per favorire l'ascesa di Donald Trump e la campagna pro-Brexit. È quanto si afferma in un articolo de Linkiesta, che cita un'unica fonte: Marco Canestrari, il primo whistleblower dell'azienda-partito, che ora fa il programmatore informatico a Londra.

Secondo la ricostruzione di Canestrari, nel febbraio 2013 il blog di Beppe Grillo diede l'annuncio del rilascio di una app per sostenere la campagna elettorale del Movimento. Bastava accedere all'applicazione Facebook dal blog, accettare le condizioni e l'utente poteva aggiungere il logo ufficiale alla sua foto profilo, promuovere lo "Tsunami Tour", diffondere il programma e appoggiare i candidati del M5s, raccogliere fondi. Solo che quella chiamata alle armi, secondo Linkiesta, celava una "gigantesca cessione di dati personali". Consentire l'accesso al proprio profilo a quell'app, e accettare le condizioni, significava fornire in automatico le proprie informazioni base: dall'indirizzo e-mail fino al proprio luogo di nascita, quello di residenza e l'orientamento politico e religioso. Insomma, il primo passo di una potenziale profilazione di massa di cittadini comuni e anche dei futuri parlamentari del Movimento 5Stelle.

Per Canestrari, "l'app consentiva agli amministratori di Casaleggio Associati una serie di operazioni. Tra cui monitorare le attività dell'utente attivista. Ora l'app non è più attiva, ma Web Archive conserva le informazioni che permettono di risalire ai permessi richiesti da Casaleggio Associati".

Secondo Linkiesta, Casaleggio "scelse di richiedere il maggior numero di permessi, ossia di dati, anche quelli non pertinenti all'attività politica. Ma non solo: come è successo con Cambridge Analytica, la srl milanese ha potuto ottenere ogni dato disponibile non solo sugli attivisti ma anche sui loro amici di Facebook, quindi chiunque avesse avuto tra gli amici un attivista del movimento che si era scaricato l'app potrebbe aver subito un accesso ai propri dati da parte della Casaleggio".

L'operazione sarebbe stata replicata anche nel 2014 e nel 2018, anche qui attraverso un'app di Facebook, ma la piattaforma, secondo Canestrari "aveva probabilmente già limitato la possibilità di accedere ai dati, proprio in seguito allo scandalo di Cambridge Analytica. Non possiamo sapere - dice l'ex braccio destro di Gianroberto Casaleggio - se li hanno effettivamente scaricati, né che cosa ne abbiano fatto. Bisognerebbe chiedere al Garante se hanno tabelle da poter confrontare, oppure indurlo ad aprire una nuova istruttoria ma credo sia passato troppo tempo".

La nota di Casaleggio Associati: "Agli utenti era richiesto il consenso"
In merito all'articolo pubblicato dal sito www.linkiesta.it, Casaleggio Associati precisa che in maniera completamente errata è stato comparato un caso in cui sono stati utilizzati milioni di dati senza il consenso degli utenti, a un caso profondamente diverso in cui legittimamente un sito chiedeva individualmente alle singole persone di poter utilizzare alcuni dati per verificare la propria classifica di attivismo (es. per aver cambiato la propria immagine di Facebook, o avere tanti amici che utilizzavano l'app). I dati raccolti nel 2013, spiega l'ufficio stampa, non sono stati utilizzati dalla Casaleggio Associati per altre finalità e sono poi stati cancellati alla fine dell'iniziativa, in piena sintonia con la legge, con le politiche di Facebook e con la normativa sulla privacy. Casaleggio Associati ha proceduto a tutelare la propria reputazione per vie legali già nella giornata di oggi nei confronti de Linkiesta.

Da - https://www.repubblica.it/politica/2019/12/04/news/casaleggio_dati_facebook-242578817/?ref=RHRS-BH-I242599237-C6-P8-S1.6-T1&fbclid=IwAR0LauP964t2FxEQdTJomDCTkIIHKAwowd1VWWf-P5Rar1sx9SpBh8Wotdw