Titolo: Nel cassetto una quindicina di lavori: anche Val Trompia e Grosseto-Siena Inserito da: Arlecchino - Febbraio 03, 2019, 09:22:23 pm PRIMO PIANO
29 Gennaio 2019 Il Sole 24 Ore Inchiesta Dalla Tirrenica alla E45/55. Nel cassetto una quindicina di lavori: anche Val Trompia e Grosseto-Siena L’Italia delle opere dimenticate Non ci sono solo le opere bloccate, per varie ragioni, dai finanziamenti a singhiozzo alle complessità procedurali. In Italia la prassi di abbandonare i programmi infrastrutturali prioritari delle precedenti maggioranze di governo ha prodotto anche una stratificazione di opere dimenticate. Il centro-sinistra ha seppellito la legge obiettivo, cavallo di battaglia del centro-destra, e con lei numerose opere di quel programma faraonico, soprattutto autostradali. E la maggioranza attuale, nella sua componente grillina, non vede l’ora di archiviare le grandi opere ferroviarie del centro-sinistra, a partire dalla Tav (ma è a rischio anche un’opera sacrosanta come la Brescia-Padova). Si moltiplicano così sulla carta dell’Italia (si veda a fianco) opere considerate un tempo priorità, ora rimaste senza padre né madre. Abbandonate. Dimenticate. Al Nord un esempio è la bretella autostradale della Val Trompia, richiesta a gran voce dalle attività economiche della zona. Scomparsa dai radar. Stesso discorso, in materia stradale, per il collegamento Rho-Pero. Ufficialmente la Genova-Ventimiglia è sempre nei programmi Fs, ma da anni ha smesso di essere citata. Una delle maggiori opere dimenticate d’Italia è la Civitavecchia-Orte-Ravenna-Mestre (E45/55). Arteria proposta in project financing autostradale ai tempi in cui era considerata un’alternativa di valico appenninico alla A1, poi ridimensionata alla sola E45, infine uscita dalle priorità. Anche se le proposte stanno sempre lì e nessuna decisione è stata presa per annullare l’intervento. In cima alle Regioni con più opere dimenticate c’è però la Toscana. Tre su tutte: la stazione fiorentina dell’Alta velocità col passante ferroviario (807 milioni); l’autostrada “Tirrenica” A12 Livorno-Civitavecchia (1.290 milioni); il completamento della superstrada “Due Mari” E78 Grosseto-Fano (828 milioni), innanzitutto nel tratto Grosseto-Siena. La stazione AV firmata da Norman Foster è finita in un vicolo cieco dopo i dubbi di Fs e istituzioni locali sul progetto originario (alla fine confermato con modifiche per creare un hub della mobilità ferro-gomma), cui ha fatto seguito la crisi del gruppo romano Condotte che ha l’appalto del nodo fiorentino Av. Oggi i lavori sono fermi, senza ipotesi di riavvio. Tutto fermo anche sulla “Tirrenica”, attesa da 50 anni, oggetto di (ennesima) revisione progettuale da parte del ministero delle Infrastrutture. Il problema, da anni, è definire un tracciato – in particolare nella zona di Capalbio - che metta d'accordo enti locali, Regione e Anas. Sull’opera pende anche la sentenza (in arrivo) della Corte di giustizia Ue sulla decisione di Roma di prorogare fino al 2046 la concessione alla società (gruppo Autostrade) per la gestione dell’arteria, senza gara d’appalto. Infine la Grosseto-Siena a quattro corsie: mancano da realizzare due lotti, il 4 (2,8 km per un valore 80 milioni), il cui bando è appena stato aggiudicato da Anas; e il lotto 9 (11,8 km per un valore di 162 milioni), oggetto di una modifica progettuale che ha allungato i tempi di approvazione prima di indire il bando. © RIPRODUZIONE RISERVATA Silvia Pieraccini Giorgio Santilli Da - https://www.quotidiano.ilsole24ore.com/edicola24web/edicola24web.html?testata=S24&issue=20190129&edizione=SOLE&startpage=1&displaypages=2 |