Titolo: GIUSEPPE D’AMBROSIO ANGELILLO È morto giovane Giuseppe, aveva appena 61 anni,... Inserito da: Arlecchino - Novembre 12, 2017, 12:34:42 pm GIUSEPPE D’AMBROSIO ANGELILLO
È morto giovane Giuseppe, aveva appena 61 anni, editore, libraio, poeta, un orso buono, lascia la moglie e 5 figli e lascia noi senza più il riferimento della sua bancarella. LIBRI Ho perso un po' di tempo a studiare nella mia vita, anche troppo, e chissà se poi ne valeva davvero la pena sapere tutte queste cose che so, probabilmente no. Mi ricordo che una volta Schiller disse, dopo che per anni e anni aveva studiato filosofia, che chissà a cosa gli era mai servito riflettere così tanto sulla poesia, "Per scrivere poesie: a nulla", disse a se stesso, e smise da quel momento in poi di studiare. Io invece continuo, anche se a scartamento ridotto, anche se so da tempo che non serve a niente. Quando vedo un giovane che si laurea, mi fa pena, "Chissà che se ne farà ora del suo pezzetto di carta", mi dico. Io non me ne son fatto niente, come tanti della mia generazione. So come funzionano tante cose, ma non ci faccio niente, non so cambiarle, perché ho imparato a mie spese, che cambiarle è impossibile. Se gioventù sapesse se vecchiaia potesse, si dice. Se avessi saputo da giovane quello che so ora non avrei studiato niente, son sicuro che ora sarei 1000 volte più sapiente, e soprattutto sarei 1000 volte più bravo a scrivere. Eppure i libri li amo e non posso fare a meno di loro per vivere. "Che fatica scrivere anche il più brutto di loro", penso e so sulla mia pelle quel che penso, e così mi diventa prezioso, molto più che il denaro che per esempio mi costa per comprarlo. Ma non esistono libri brutti, perchè ogni libro contiene la parte più bella dell'anima di colui che l'ha scritto, e forse sarà per questo che ho studiato così tanti libri: ho conosciuto tante anime care... buone, forti, incredibili... e per un mistero che non so spiegare mi sembra di essere diventato pure io buono, forte, incredibile... E tutto sommato, anche se non è servito assolutamente a niente, son contento di aver studiato così tanto nella mia vita, anche troppo... (Giuseppe d’Ambrosio Angelillo) Da Fb del 11/11/2017 |