Titolo: Il RICETTO delle PAROLE - I C R - Immaginare - Conoscere - Realizzare. Inserito da: Arlecchino - Marzo 26, 2017, 05:14:26 pm Il RICETTO delle PAROLE I C R - - Immaginare - Conoscere - Realizzare. RICETTO ri|cèt|tos.m.av. 1313; dal lat. receptu(m), acc. di receptus, -us, v. anche 1ricettare. 1. LE luogo in cui si alloggia o sosta, ci si rifugia o ci si nasconde; dimora, abitazione: avendo un suo ricetto vicino ad una strada (Boccaccio) 2. CO fig., accoglienza, ospitalità, ricovero: dare, offrire, trovare ricetto 3. TS stor. nel Medioevo, raggruppamento di costruzioni cintate da mura munite di torri, in cui gli abitanti delle zone rurali si rifugiavano in caso di pericolo Qui tutte le parole che ci interessa ricordare da sole, oppure in una frase, in un pensiero, in qualsiasi altro modo siano utili allo scambio di pensieri, sentimenti ecc. ecc. ggiannig Frasi di Kahlil Gibran Il vostro amico è il vostro bisogno saziato. E' il vostro campo che seminate con amore e mietete con più riconoscenza. E' la vostra mensa e la vostra dimora. Poiché, affamati, vi rifugiate in lui e lo cercate per la vostra pace. Se l'amico vi confida il suo pensiero, non nascondetegli il vostro, sia rifiuto o consenso. Quando lui tace, il vostro cuore non smette di ascoltare il suo cuore; Poiché nell'amicizia ogni pensiero, desiderio, speranza nasce in silenzio e si divide con inesprimibile gioia. Se vi separate dall'amico, non provate dolore; Poiché la sua assenza può schiarirvi ciò che più in lui amate, come allo scalatore la montagna è più chiara dal piano. E non vi sia nell'amicizia altro intento che scavarsi nello spirito, a vicenda. Poiché l'amore che non cerca soltanto lo schiudersi del proprio mistero, non è amore, ma il breve lancio di una rete in cui si afferra ciò che è vano. La parte migliore sia per il vostro amico. Se egli dovrà conoscere il riflusso della vostra marea, fate che conosca anche il flusso. Quale amico è il vostro, per cercarlo nelle ore di morte? Cercatelo sempre nelle ore di vita. Poiché egli può colmare ogni bisogno, ma non il vostro nulla. E dividetevi i piaceri, sorridendo nella dolcezza amica. Poiché nella rugiada delle piccole cose il cuore scopre il suo mattino e si conforta. Da http://aforismi.meglio.it/aforismi-di.htm?n=Kahlil+Gibran Titolo: Frasi di André Glucksmann Inserito da: Arlecchino - Marzo 26, 2017, 11:44:02 pm Domenica 26 marzo 2017
Frasi di André Glucksmann “Nessuno può insegnarmi a giudicare, poiché devo prima giudicare se i consigli e i consiglieri sono buoni o cattivi.” ANDRÉ GLUCKSMANN Da frasicelebri.it Titolo: DANIEL GOLEMAN - FRASI CELEBRI, Inserito da: Arlecchino - Aprile 03, 2017, 04:47:10 pm Giovedì 30 marzo 2017
Frasi di Daniel Goleman “L’unico tratto che accomuna davvero tutti i leader efficaci, se mai ne esiste uno, è la motivazione, una forma di gestione del sé che ci consente di mobilitare le nostre emozioni positive per proiettarci verso un obiettivo.” DANIEL GOLEMAN Da frasicelebri.it Titolo: Il RICETTO delle PAROLE - I C R - Immaginare - Conoscere - Realizzare. Inserito da: Arlecchino - Maggio 01, 2017, 05:55:29 pm Gianni Gavioli Quando il tempo che si ha davanti è breve, ci si rende conto di quanto poco è il nostro sapere e quanto tempo abbiamo sciupato, nel non ricercare il Conoscere di più e meglio. Sin che il cervello funziona si intensifica il cercare, ma l'adesso non è il prima. Ciaooo
Da FB del 29 aprile 2017 (Il sapere) .... "Bisogna parlare delle indagini quando sono concluse non quando sono in corso" Dice Grasso. Io dico: Presidente si è sempre fatto così (ritardi abissali compresi) ma anche nel comportamento della Magistratura ci sono cose e comportamenti da cambiare in meglio. Ciaooo Da – FB del 29 aprile 2017 (Grasso) .... Nei social non si è popolari, si è nessuno tra tanti. Soprattutto quando il proprio valore lo si vuole verificare in un eco estraneo. Una forte autostima, non esibita ma posseduta, è la migliore accelerazione verso la popolarità ... ma arrivati a quel punto, si può anche decidere di farne a meno. E' il nostro "dare e aver dato" (in azioni o opere) che conta veramente. Ciaooo Da FB del 29 aprile 2017 (il farsi conoscere) .... Gianni Gavioli I problemi dei sindacati (e dei loro iscritti) non è l'avere o meno le palle, ma il tenerle pulite, non farle afflosciare (quando si è malati si afflosciano già in natura), ma soprattutto tenerle ben collegate al cervello e non imbrigliate nei mutandoni che si usavano nel passato. Ciaooo Da – FB del 29 aprile 2017 (sindacati Alitalia) Marco Albè .... Prima d’ogni decisione si deve capire che Sinistra e CentroSinistra sono due mondi diversi, subito dopo si deve verificare se un’eventuale Polo Democratico, che si identifichi con un solo preciso Progetto-Paese, possa interessare e a chi. Parlare ancora oggi di "unirsi", senza avere ben chiaro il perché e per fare cosa, è la dimostrazione che ancora non ci si riscatta dal vecchiume del passato e non si decide sul come sanare questa Italia corrosa da mille problemi irrisolti. Da FB del 28 aprile 2017 (Pisapia) .... Se andassi a votare alle primarie del PD voterei per Renzi. Ma non andrò a votare. Voterei per Renzi pur continuando a definirmi “Non ancora Renziano”, perché non c’è altri. Ma non andrò a votare. Da Ulivista sono convinto che un Centro Sinistra, ben organizzato e giustamente orientato, è l’unica soluzione per questo paese martoriato e in piena decadenza. 29/04/2017 Titolo: E' sbagliato schierarsi per seguire un narcisismo di comodo. Inserito da: Arlecchino - Maggio 17, 2017, 11:06:49 pm Alessandro T No! E' sbagliato schierarsi per seguire un narcisismo di comodo. E' sbagliato fare comunicazione schierata, senza avere rispetto per i Cittadini (c'è chi li chiama popolo o massa, deturpando le parole stesse). E' sbagliato puntare ad avere elettori schierati dietro parole menzognere e fatti malavitosi. E' sbagliato avere fatto politica in questi decenni ottenendo i risultati che sono sotto il nostro naso (E’ sbagliato non esserne ancora nauseati dall'odore). Ciaooo
Da FB del 16 maggio 2017 Alessandro T. Chi legge (i lettori) possiamo definirli (non giudicarli) in cento modi diversi: semplici, disinformati, superficiali ecc. ecc. Nei miei trascorsi in forum (senza moderazione preventiva) ho sempre dato spazio, ma poco peso a lettori e scrittori, quello che per me contava (e conta) sono i contenuti, gli argomenti portati. Su quelli vale la pena di discutere. Ma se ci si confronta con "tifosi" socio-politici che vogliono convincere delle loro idee, sui fatti che avvalorano le idee ci si dovrebbe confrontare ... e qui comincia il difficile. Io penso che siamo circondati da “tifosi” a cui importa poco il confronto o l’approfondimento, li soddisfa il giocare “contro” e in genere hanno capacità notevoli di eloquio (anche scritto) per argomentare il “loro essere contro”. Se usassero il loro “genio” per essere Pro, invece che Contro, l’Italia migliorerebbe non di poco, avremmo meno fetore politico astioso, nella Nostra società, loro avrebbero la soddisfazione di essere più credibili se riconosciuti come Tifosi di Pace (non pacifisti che è cosa diversa). Ciaooo Alessandro T. Chi legge (i lettori) possiamo definirli (non giudicarli) in cento modi diversi: semplici, disinformati, superficiali ecc. ecc. Nei miei trascorsi in forum (senza moderazione preventiva) ho sempre dato spazio ma poco peso a lettori e scrittori quello che per me contava (e conta) sono i contenuti, gli argomenti portati. Su quelli vale la pena di discutere. Se ci si confronta con "tifosi" socio-politici che ci vogliono convincere delle loro idee, sulle idee ci si deve confrontare ... e qui comincia il difficile. Io penso che siamo circondati da “tifosi” a cui importa poco il confronto o l’approfondimento, li soddisfa il giocare “contro” e in genere hanno capacità notevoli di eloquio (anche scritto) per argomentare il “loro essere contro”. Se usassero il loro “genio” per essere Pro invece che Contro, l’Italia migliorerebbe non di poco, avremmo meno fetore astioso nella Nostra società e loro avrebbero la soddisfazione di essere credibili e riconosciuti come Tifosi di Pace. Ciaooo Da FB del 16 maggio 2017 Titolo: Da FB - Mi chiedono anche perché chiamarlo: "La Collina dei Curiosi". Inserito da: Admin - Maggio 20, 2017, 10:14:59 am Notizie Gianni Gavioli ha aggiornato la descrizione. 20 aprile 2017 alle ore 9:57 Mi chiedono il perché della mia iniziativa di proporre la nascita di un Gruppo in FB. Mi chiedono anche perché chiamarlo: "La Collina dei Curiosi". Immaginare e proporre al prossimo la formazione di un Gruppo di partecipazione è il chiodo fisso negli anni recenti della mia maturità anagrafica. Sempre andato deluso. La seconda richiesta: La Collina non è più la Pianura (comoda e adatta al vivacchiare pigro di molti) e non è neppure la Montagna (elitaria e per pochi selezionati non solo fisicamente) quindi ho immaginato un luogo elevato, ma non troppo, che si può raggiungere con una modesta fatica fisica e mentale, dove si può gradatamente allungare ed estendere lo sguardo della Conoscenza non soltanto dalla cima ma soprattutto dalle falde modeste ma pur sempre evolutive. I Curiosi perché sono considerati (per esempio da Einstein) degli esseri intelligenti, alla ricerca costante del sapere attraverso la Conoscenza appunto. Questo spazio che FB ci mette a disposizione gratuitamente è dedicato a gruppi di persone che "insieme" lo dovrebbero rendere vivace e produttivo di idee e di approfondimenti. Nel nostro caso non è nato il gruppo, non c'è partecipazione attiva, per questa ragione voglio chiudere La Collina dei Curiosi e lasciare libero lo spazio che occupavamo senza dare il beneficio della partecipazione. La cosa non mi stupisce, quasi 20 anni da protagonista in siti web mi hanno insegnato quanto sia difficile lavorare insieme su un progetto che richieda partecipazione attiva. Grazie a chi è entrato per leggere, ho aperto una nuova iniziativa che gestiremo in pochi "redattori", esporremo una serie di considerazioni sulla condizione attuale del Cittadino Italiano troppo spesso gabbato da chi lo nomina spesso e non lo ascolta mai. Arrileggerci sulla mia pagina: LA COMUNITA' De iSEMPLICI - [Libera e Laica Organizzazione fra Cittadini]. ---------------- La Collina dei Curiosi Immaginare. Conoscere. Realizzare. Oggi 18 Settembre 2015 abbiamo la conferma che ottenere partecipazione attiva alla vita di un gruppo non è facilmente ottenibile. Non ci si illudeva fosse diversamente in un sito come questo. Come consolazione ammetto che neppure in siti miei e gestiti seriamente da anni ottengo partecipazione diversa da qui. Occorre accontentarsi e essere soddisfatti dei lettori costanti e meglio ancora in crescita. La mia rassegna stampa (LAU con una selezione di news scelte a mio libero criterio) registra una media di circa 50 lettori al giorno. E' buona comunicazione ... purtroppo non è ancora "dialogare". ciaoooo --- Oggi 19 Maggio 2015 mi nasce l'idea di proporre di realizzare, dal basso (cioè dalle persone o associazioni di persone che vivono sulle sponde del Mediterraneo) la: COME: unendo in progetti, intenzioni, propositi, azioni, la popolazione dei Paesi bagnati dal Mediterraneo. COMUNITA' DEL MEDITERRANEO UNIONE DI CIVILTA' (Per ora : NON SE NE FA' NULLA!) ciaooo Titolo: La Morte è un momento di sottrazione della Vita, niente di più. Inserito da: Admin - Maggio 20, 2017, 10:16:26 am Quasi sempre ci si sofferma in considerazioni, anche profonde, sulla morte.
La Morte è un momento di sottrazione della Vita, niente di più. Io penso, soprattutto parlando di dignità, che certe valutazioni le meriti la fine della Vita, non la Morte. Perchè di questo si tratta, fine di una Vita non arrivo della Morte. La Morte è neutra, non è neppure esatto dire che arriva, è la Vita che finisce e si serve della Morte per sancire la fine di una esistenza Una vita senza dignità non può ricercala nel momento della Morte. Le morti volontarie, quelle eroiche, sono dignitose, per l’atto che le procura ma quando sono il finale di una Vita vissuta, in gran parte, con dignità. Al limite si può arrivare alla dignità anche in quel momento, ma non quello della Morte ma quello del Fine della Vita. ggiannig Titolo: La mia Grado, perché ci andavo da bambino già dal 1945 ... Inserito da: Arlecchino - Maggio 20, 2017, 04:59:46 pm La mia Grado, perché ci andavo da bambino già dal 1945, (avevo parenti sfollati che mi ospitavano con affetto).
Avevo 4 anni e girando vicino ai mezzi americani, mi piaceva l'odore della nafta che li circondava. Passeggiando tra le calli mi piacevano gli odori delle trattorie e li ricordo con nostalgia. Come ho nostalgia dei cori, genuini, dei gradesi riuniti per le bevute di fine giornata. La Grado che non c'è più ma soprattutto la Grado di oggi mi ha allontanato. Ma a chi non ha ricordi così profondi e non ha subito delusioni graffianti, Grado può essere ancora utile a chi ne trae beneficio. Andateci e cercate di contattare chi vi può dare suoi ricordi delle Grado che fu. Non dimenticando di farvi trasportare dalle poesie di Biagio Marin in quella atmosfera perduta perché bella. ciaooo Titolo: Quando si vuol rottamare, prima di dirlo, occorre prepararsi a farlo senza ... Inserito da: Arlecchino - Maggio 25, 2017, 11:02:15 pm Quando si vuol rottamare, prima di dirlo, occorre prepararsi a farlo senza compromessi e tentennamenti.
Non avere avuto fiducia nella gente e nella loro capacità-volontà di voler cambiare è uno degli errori commessi, forse un errore di fondo. ciaooo Titolo: Francesco all'Ilva di Genova ha detto ... il giusto. Inserito da: Arlecchino - Maggio 27, 2017, 04:18:38 pm Giusto!
Ed è anche giusto sottolineare che la dignità del lavoratore (sia disoccupato, sia che lavori) è il requisito che conta, forse, più dell'entità del salario. Questo è un concetto che anche i sindacati (tipo signora Camusso) devono recuperare. Continuare a considerare il lavoratori un gregge, da portare nelle strade a comodo loro, non riconosce dignità, né ai lavoratori né al sindacato. ggiannig Titolo: Gli Italiani non sono pronti al voto anticipato, ... Inserito da: Arlecchino - Maggio 27, 2017, 04:20:11 pm Gli Italiani non sono pronti al voto anticipato, l'hanno dimostrato con il Referendum del NO.
Con la Nazione nelle condizioni di oggi (e di dicembre) aver votato così male e con motivazioni così "fesse", dimostra che l'elettorato "travisante" deve stare in "coma terapeutico" ancora qualche mese. ggiannig Titolo: ... ma se i candidati sono calati dal vertice e non li scelgono i Cittadini, ... Inserito da: Arlecchino - Maggio 28, 2017, 11:10:49 pm Sulla legge elettorale l'accordo ampio, con chi ci sta è OK ...
... ma se i candidati sono calati dal vertice e non li scelgono i Cittadini, forse un paio di riflessioni prima di decidere se andare a votare, la parte migliore di noi meglio se li faccia. ciaooo Titolo: I Margherita che vogliono? Inserito da: Arlecchino - Luglio 02, 2017, 05:19:22 pm Siete nati per unire e per decenni siete stati sottomessi a Compagni di strada che volevano carpirvi il potere nel PD.
Avete divelto l'Ulivo per far contenta la sinistraSinistra, avete permesso l'ostracismo di Prodi, avete sopportato le ingiurie e le falsità di infiltrati e di rivali. Renzi se n'è accorto e dice Basta, i politici pavidi o pigri sulle loro cadreghe non vogliono cambiare! Ma l'Italia che ci avete confezionato richiede con urgenza il cambiamento! ciaooo Titolo: Dobbiamo essere grati a Macron che, a differenza dei nostri politici, distingue Inserito da: Arlecchino - Luglio 04, 2017, 06:08:10 pm Dobbiamo essere grati a Macron che, a differenza dei nostri politici, distingue tra profughi da zone di guerra e emigranti economici. Sono due fenomeni diversissimi tra loro. Gli emigranti economici che non si gestiscono con regole precise, sono un disastro sociale. Il malessere economico che li porta ad emigrare nasce dal non voler rimanere dove si è nati e dal desiderio di ricercare nuove opportunità di vita. Questo fatto deve essere regolato con molta attenzione perché il disagio che lo genera, scarica sui paesi ospitanti un onere che richiede organizzazione e fattibilità di gestione. L'emigrazione è antica, all'inizio del secolo scorso venne regolata in USA con sistemi efficaci (anche se mal sopportati dagli emigranti) che oggi non sono più possibili. In Italia è stata consentita una pericolosissima "ammucchiata" di persone (non famiglie) che se non verrà fermata e gestita con razionalità ci porterà gravissimi problemi di convivenza. ggiannig da FB del 4 luglio 2017 Titolo: Il RICETTO delle PAROLE - I C R - Immaginare - Conoscere - Realizzare. Inserito da: Arlecchino - Novembre 01, 2017, 06:47:31 pm Il RICETTO delle PAROLE
I C R - - Immaginare - Conoscere - Realizzare. RICETTO ri|cèt|tos.m.av. 1313; dal lat. receptu(m), acc. di receptus, -us, v. anche 1ricettare. 1. LE luogo in cui si alloggia o sosta, ci si rifugia o ci si nasconde; dimora, abitazione: avendo un suo ricetto vicino ad una strada (Boccaccio) 2. CO fig., accoglienza, ospitalità, ricovero: dare, offrire, trovare ricetto 3. TS stor. nel Medioevo, raggruppamento di costruzioni cintate da mura munite di torri, in cui gli abitanti delle zone rurali si rifugiavano in caso di pericolo ggiannig Titolo: Il RICETTO delle PAROLE - I C R - Immaginare - Conoscere - Realizzare. Inserito da: Arlecchino - Novembre 04, 2017, 07:07:55 am Il RICETTO delle PAROLE
I C R - - Immaginare - Conoscere - Realizzare. RICETTO ri|cèt|tos.m.av. 1313; dal lat. receptu(m), acc. di receptus, -us, v. anche 1ricettare. 1. LE luogo in cui si alloggia o sosta, ci si rifugia o ci si nasconde; dimora, abitazione: avendo un suo ricetto vicino ad una strada (Boccaccio) 2. CO fig., accoglienza, ospitalità, ricovero: dare, offrire, trovare ricetto 3. TS stor. nel Medioevo, raggruppamento di costruzioni cintate da mura munite di torri, in cui gli abitanti delle zone rurali si rifugiavano in caso di pericolo ggiannig Titolo: Il RICETTO delle PAROLE - I C R - Immaginare - Conoscere - Realizzare. Inserito da: Arlecchino - Novembre 04, 2017, 07:15:18 am E' in atto una operazione di falsificazione della realtà, che pre-tende che noi si confonda una sistematica e protratta azione di violenza sessuale sotto ricatto, con una serie di "palpatine e strusciamenti alla ricerca di momenti di trasgressione non violenta.
I Media ci sguazzano convinti da sempre che i lettori siano micro-umani sciocchi e influenzabili … sbagliano. Sbagliano, avendo ragione … ma soltanto per una parte (non piccola) di persone da recuperare al genere umano normale. Da La Collina dei Curiosi su FB del 3 novembre 2017. Titolo: Il RICETTO delle PAROLE - non deve essere un Ricettàcolo ... Inserito da: Arlecchino - Novembre 04, 2017, 12:59:44 pm Ricettàcolo
Ricettàcolo (ant. recettàcolo) s. m. [dal lat. receptacŭlum, der. di receptare: v. ricettare1]. – 1. Luogo, spazio o anche oggetto dove si raccoglie, o è contenuto, qualcosa. Raro e letter. o elevato in senso proprio, materiale, è più com. nel sign. estens. di ricetto, rifugio: la cantina è diventata il r. dei topi; quell’osteria era il r. di tutti gli sfaccendati del paese; ambienti malfamati, r. di prostitute e sfruttatori; la zona del porto è un r. di spacciatori di droga e di contrabbandieri. 2. Con sign. specifici: a. In botanica, parte del fiore (detta anche talamo, o asse fiorale) conica, piana o concava, sulla quale sono inseriti i varî organi fiorali (se il fiore è peduncolato, è la porzione superiore del peduncolo). R. del capolino, la parte, di solito estesa, sulla quale sono inseriti i fiori in questo tipo di infiorescenza. R. dei funghi, la parte che reca gli organi riproduttivi (sinon. di corpo fruttifero). b. In zoologia, nome di alcune formazioni cave destinate a raccogliere un liquido: r. seminale, annesso dell’apparato riproduttore femminile di alcuni metazoi, di solito in forma di piccola vescica, dove si raccoglie lo sperma che viene poi utilizzato per la fecondazione delle uova; r. chilifero, sinon. di cisterna (v.) chilifera. Da treccani.it Titolo: Il lupo è bene viva anche per ricordarci i pericoli e le opportunità ... Inserito da: Arlecchino - Dicembre 04, 2017, 11:27:29 pm Il lupo è bene viva anche per ricordarci i pericoli e le opportunità che la vita ci invita a superare per essere "Buona".
Inoltre il lupo vive in branchi per un fine preciso far "vivere" il singolo lupo. ciaooo Titolo: TRUFFALDINO IL SERVITORE DI DUE PADRONI - COMMEDIA GIOCOSA Inserito da: Arlecchino - Gennaio 14, 2018, 12:05:08 pm Teatro Toniolo Stagione di prosa 2004 - 2005
TRUFFALDINO IL SERVITORE DI DUE PADRONI COMMEDIA GIOCOSA Mestre Teatro Toniolo Domenica 16 Gennaio 2005 - 16:30 Truffaldino il servitore di due padroni - Foto di scena di Carlo Goldoni Regia di Roberto Giglio una produzione Ensemble Vicenza Teatro TURNO E Biglietti "Ho riflettuto molto prima di cimentarmi con questo capolavoro di C. Goldoni. Dopo le recenti versioni di successo della Locandiera e del Burbero Benefico (Commedie Borghesi), ho deciso di riprendere con la Commedia dellArte, cos com nella mia e nella storia della Compagnia, di cui oggi sono il Direttore Artistico. Una sfida come piace a me, con un cast di giovani attori, coccolati e portati per mano in palcoscenico da un nutrito numero di 'consumati' attori del teatro vicentino. Decidere di affrontare un canovaccio come questo, non stato facile, con la 'gloria' che si porta appresso da secoli, le infinite versioni che ne sono seguite e il debutto italiano con stesura definitiva di Carlo Goldoni, (il grande Antonio Sacchi nella parte di Truffaldino in seguito Arlecchino, Milano 1746). Realizzare questo spettacolo quindi riprendere la Commedia dellArte che fa parte delle mie radici artistiche, portata da anni con successo anche oltre i confini nazionali, e dare la possibilità giovani attori/allievi di respirare direttamente la polvere del palcoscenico, che io amo definire scuola di vita E allora?... allora pronti al via, nonostante i vari, ma... se ... per... E dico io, ma perch no?!.Questa l Ensemble Vicenza Teatro con la sua storia, i suoi giovani e storici attori, determinati e tenaci con quel tanto di sano narcisismo che non guasta mai. Vi presentiamo quindi il nostro Il servitore di due padroni, come da canovaccio di Goldoni, e riprendiamo pure il nome di prima stesura, Truffaldino e non Arlecchino. Il resto regia con criteri di collegialit, attenta e critica com nella mia natura.' Roberto Giglio Il canovaccio fu scritto a Pisa nel 1745, da unidea di Antonio Sacchi, attore celebre, che gi impersonava in scena le maschere di Truffaldino e di Arlecchino e fu ispirato allo scenario francese Arlequin valet matre de deux valete di Jean Pierre des Ours de Mandajors e rappresentato a Parigi nel 1718 dalla compagnia di Luigi Riccoboni al Thatre de la Comdie Italienne, quindi pubblicato a Parigi nel 1729. Lo stesso Sacchi invio il canovaccio al Goldoni, che lo riscrisse, presentando la commedia interamente scritta, conservando la struttura del canovaccio. Il Sacchi la rappresenta nel 1746 con grande successo, un successo che continuer fino ai giorni nostri. Lo stesso Goethe la fece rappresentare in traduzione a Weimar per diciannove sere, un grande successo. In questo lavoro, Goldoni riesce con straordinario equilibrio a trovare una sintesi fra gli elementi patetici e sentimentali che attraversano tutta la commedia e le irresistibili gesta del "servitore di due padroni". Carlo Goldoni la Commedia dalle sue memorie (da Carlo Goldoni, Memorie ed. Niccol Zanon Bettoni, Padova 1811): "Eccomi dunque sempre pi attaccato ad una professione, che recavami nel tempo stesso molto onore, molto piacere e molto proffitto. In mezzo alle mie occupazioni ed ai miei lavori, venne da Venezia una lettera di Sacchi a distrarmi ed a mettermi tutto il sangue e tutti gli spiriti in moto. Questo Comico tornato in Italia, e sapendo ch'io mi trovava in Pisa, mi dimandava una Commedia, e davami anche il soggetto, su cui lasciavami la libert di lavorare a mio senno. Oh che tentazione per me! Sacchi era eccellente Attore, e la Commedia era stata la mia passione. M'intesi a risvegliarsi nell'animo l'antico gusto, ilsolito fuoco, il solito entusiasmo. Il soggetto che mi proponeva era il Servitore di due Padroni. Vedeva qual buon uso poteva fare dell'argomento della Commedia, e dell'Attor principale che doveva rappresentarla. Moriva di voglia di provarmi di nuovo, e non sapeva come fare, perch le liti ed i clienti venivano in folla da me. Ma il mio povero Sacchi?... il Servitore di due Padroni?... Ors, ancora per questa volta... ma no... ma s... Scrivo finalmente la mia risposta, e m'impegno. Il giorno lavorava pel Foro ( Avvocato), e la notte per la Commedia. Finisco quest'ultima, e la mando a Venezia. Nessun lo sapeva, e nessuno era a parte di questo secreto, fuorch mia moglie, che vi aveva patito al pari di me. Vi passava le notti intiere. Sacchi dopo qualche tempo mi partecip la buona riuscita della mia Commedia. Il servitore di due Padroni era applaudito, aveva un concorso che non poteva esser maggiore, e mi mand un regalo che non mi aspettava." L'autore a chi legge: Commedia Giocosa Troverai, Lettor carissimo, la presente Commedia diversa moltissimo dall'altre mie, che lette averai finora. Ella non di carattere, se non se carattere considerare si voglia quello del Truffaldino, che un Servidore sciocco ed astuto nel medesimo tempo ci rappresenta: sciocco cio in quelle cose le quali impensatamente e senza studio egli opera, ma accortissimo allora quando l'interesse e la malizia l'addestrano, che il vero carattere del Villano. Ella pu chiamarsi piuttosto Commedia giocosa, perch di essa il giuoco di Truffaldino forma la maggior parte. Rassomiglia moltissimo alle Commedie usuali degl'Istrioni, se non che scevra mi pare ella sia da tutte quelle impropriet grossolane, che nel mio Teatro Comico ho condannate, e che dal Mondo sono ormai generalmente aborrite. Impropriet potrebbe parere agli scrupolosi, che Truffaldino mantenga l'equivoco della doppia sua servit, anche in faccia dei due Padroni medesimi, soltanto per questo, perch niuno di essi lo chiama mai col suo nome; che se una volta sola, o Florindo, o Beatrice, nell'Atto Terzo, dicessero Truffaldino, in luogo di dir sempre il mio Servitore, l'equivoco sarebbe sciolto e la Commedia sarebbe allora terminata. Ma di questi equivoci, sostenuti dall'arte dell'Inventore, ne sono piene le Commedie non solo, ma le Tragedie ancora; e quantunque io m'ingegni d'essere osservante del verisimile in una Commedia giocosa, credo che qualche cosa, che non sia impossibile, si posa facilitare. Sembrer a taluno ancora, che troppa distanza siavi dalla sciocchezza all'astuzia di Truffaldino; per esempio: lacerare una cambiale per disegnare la scalchera di una tavola, pare l'eccesso della goffaggine. Servire a due Padroni, in due camere, nello stesso tempo, con tanta prontezza e celerit, pare l'eccesso della furberia.Ma ecco appunto quel ch'io dissi a principio del carattere di Truffaldino: sciocco allor che opera senza pensamento, come quando lacera la cambiale; astutissimo quando opera con malizia, come nel servire a due tavole comparisce. Se poi considerar vogliamo la catastrofe della Commedia, la peripezia, l'intreccio, Truffaldino non fa la figura di Protagonista, anzi, se escludere vogliamo la supposta vicendevole morte de' due amanti, creduta per opera di questo Servo, la Commedia si potrebbe fare senza di lui; ma anche di ci abbiamo infiniti esempi, quali io non adduco per non empire soverchiamente i fogli; e perch non mi credo in debito di provare ci che mi lusingo non potermi essere contraddetto; per altro il celebre Molire istesso mi servirebbe di scorta a giustificarmi. Quando io composi la presente Commedia, che fu nell'anno 1745, in Pisa, fra le cure legali, per trattenimento e per genio, non la scrissi io gi, come al presente si vede. A riserva di tre o quattro scene per Atto, le pi interessanti per le parti serie, tutto il resto della Commedia era accennato soltanto, in quella maniera che i Commedianti sogliono denominare a soggetto; cio uno Scenario disteso, in cui accennando il proposito, le tracce, e la condotta e il fine de' ragionamenti, che dagli Attori dovevano farsi, era poi in libert de' medesimi supplire all'improvviso, con adattate parole e acconci lazzi e spiritosi concetti. In fatti fu questa mia Commedia all'improvviso cos bene eseguita da' primi Attori che la rappresentarono, che io me ne compiacqui moltissimo, e non ho dubbio a credere che meglio essi non l'abbiano all'improvviso adornata, di quello possa aver io fatto scrivendola. I sali del Truffaldino, le facezie, le vivezze, sono cose che riescono pi saporite, quando prodotte sono sul fatto dalla prontezza di spirito, dall'occasione, dal brio. Quel celebre eccellente Comico, noto all'Italia tutta pel nome appunto di Truffaldino, ha una prontezza tale di spirito, una tale abbondanza di sali e naturalezza di termini, che sorprende: e volendo io provvedermi per le parti buffe delle mie Commedie, non saprei meglio farlo che studiando sopra di lui. Questa Commedia l'ho disegnata espressamente per lui, anzi mi ha egli medesimo l'argomento proposto, argomento un po' difficile in vero, che ha posto in cimento tutto il genio mio per la Comica artificiosa, e tutto il talento suo per l'esecuzione. Affaticato mi sono a distendere tutti i lazzi pi necessari, tutte le pi minute osservazioni, per renderla facile quanto mai ho potuto, e se non ha essa il merito della critica, della morale, della istruzione, abbia almeno quella di una ragionevole condotta e di un discreto ragionevole gioco. Prego per quei tali, che la Parte del Truffaldino rappresenteranno, qualunque volta aggiungere del suo vi volessero, astenersi dalle parole sconce, da' lazzi sporchi; sicuri che di tali cose ridono soltanto quelli del vil plebe, e se ne offendono le gentili persone Carlo Goldoni scrive del Sacchi: Antonio Sacchi conosciuto sulle scene d'Italia sotto il nome di Truffaldino, aggiungeva alle grazie naturali del suo burlesco, uno studio ordinato sull'arte della Commedia e su i Teatri differenti d'Europa. Antonio Sacchi aveva la fantasia viva e brillante. Nel rappresentare le Commedie dell'arte, se gli altri Arlecchini non facevan che ripeter sempre le parole medesime, Sacchi al fondo della scena sempre attaccato, dava co' suoi nuovi sali e colle sue inaspettate risposte una cert'aria di novit alla Commedia I suoi motti ridevoli e le sue arguzie non eran tirate n dal linguaggio del popolo, n da quello de' Comici. Aveva messi gli autori delle Commedie a contribuzione, i poeti, gli oratori, i filosofi. Nelle sue scappate improvvise si conoscevano i pensieri di Seneca, di Cicerone, di Montagne; ma egli aveva l'arte di appropriare le massime di questi grandi uomini alla semplicit del balordo; e la proposizione medesima che nell'autor serio era ammirata, faceva ridere sortendo dalla bocca di questo celebre attore. Dopo la stesura de Il servitore dei due padroni, C.Goldoni invier al Sacchi una commedia dal titolo Figlio d'Arlecchino perduto e ritrovato, che in Francia avr un grande successo presso il Teatro parigino della Commedia Italiana. Il figlio di Arlecchino perduto e ritrovato, stato con successo internazionale, riportato in scena, per la prima volta in epoca moderna dallEnsemble Vicenza Teatro nel 1993, Ricerca e regia di Roberto Cuppone. Home page Toniolo Da - http://www.culturaspettacolovenezia.it/node/1295 |