Titolo: Un "NUOVO MODO DI PENSARE”. (note varie non soltanto da FB) Inserito da: Arlecchino - Febbraio 23, 2016, 10:36:31 am Nel mondo sta accadendo qualcosa di straordinario, ma molte persone non se ne sono accorte
Pubblicato: 18/12/2015 15:38 CET Aggiornato: 18/12/2015 15:38 CET Molti di noi non si rendono conto che sono in atto cambiamenti straordinari. Qualche mese fa mi sono liberato dalla società "a procedura standard". Ho spezzato le catene di paura che mi tenevano imprigionato in un sistema. Da allora, vedo il mondo da un'altra prospettiva, mi sono reso conto che tutto sta cambiando e che molti di noi (la maggior parte) ne sono inconsapevoli. Perché il mondo sta cambiando? In questo post indicherò le otto ragioni che mi inducono a crederlo. 1. C'è sempre meno tolleranza verso l'attuale modello d'impiego. Stiamo raggiungendo il limite. Le persone che lavorano con le grandi compagnie non sopportano più il loro lavoro. La mancanza di motivazione si fa sentire come se venisse da dentro di noi, simile ad un grido di disperazione. Le persone vogliono uscirne. Vogliono mollare tutto. Pensate a quante persone sono disposte a rischiare con un'idea imprenditoriale, a chi si concede un anno sabbatico, a quante persone sono affette da depressione o esaurimento legati al lavoro. 2. Il modello imprenditoriale sta cambiando. Negli ultimi anni, con l'avvento delle startup, migliaia di imprenditori hanno trasformato i loro garage in uffici per dare alla luce le proprie idee da miliardi di dollari. Al centro della nuova imprenditorialità c'era la necessità di trovare un investitore. Ottenere un finanziamento era come vincere la coppa del Mondo. Ma cosa succede dopo aver ottenuto i fondi? Torni ad essere un dipendente. Potresti aver coinvolto persone che non condividono il tuo sogno, che non sono d'accordo con il tuo obiettivo e ben presto... tutto gira intorno ai soldi. L'interesse economico diventa la spinta principale del tuo business. Questo mette in difficoltà diverse persone. Startup eccellenti iniziano a fallire perché il modello incentrato sulla ricerca di denaro è incessante. C'è bisogno di un nuovo modello d'impresa. Qualcuno lo sta già realizzando. 3. Aumenta la collaborazione. Molte persone hanno compreso che non ha senso fare tutto da soli. In tanti hanno abbandonato la mentalità "chi fa da sé, fa per tre". Fermati, fai un passo indietro e pensa. Non è assurdo che noi, 7 miliardi di persone sul pianeta, ci siamo allontanati sempre di più gli uni dagli altri? Che senso ha voltare le spalle alle migliaia, forse milioni di persone che vivono intorno a te, nella tua città? Ogni volta che ci penso mi sento triste. Per fortuna le cose stanno cambiando. Le teorie dell'economia collaborativa sono sempre più seguite e questo ci dischiude nuove direzioni. La direzione della collaborazione, della condivisione, del sostegno reciproco, dell'unione. È bellissimo rendersene conto. Mi commuove. 4. Finalmente capiamo davvero cos'è Internet. Il web è una cosa straordinaria e solo adesso, dopo anni, ne stiamo comprendendo la forza. Grazie a Internet il mondo è aperto, privo di barriere e di separazioni. Ha reso possibile la solidarietà, la collaborazione, il sostegno reciproco. Per alcune nazioni internet è stato il principale catalizzatore di vere e proprie rivoluzioni, come nel caso della Primavera Araba. Oggi in Brasile stiamo iniziando a fare un uso migliore di questo fantastico strumento. Internet sta sferrando duri colpi al controllo delle masse. I grandi gruppi mediatici che controllano le notizie in base al messaggio che vogliono veicolare ed a quello che vogliono farci leggere non sono più gli unici "proprietari" delle informazioni. Seguiamo quello che vogliamo. Esploriamo ciò che ci interessa. Con l'avvento di Internet, i "piccoli" non restano in silenzio. C'è una voce. L'ignoto viene alla luce. Il mondo è più unito. E il sistema può crollare. 5. Il consumismo sfrenato è diminuito. Per troppo tempo siamo stati manipolati per consumare il più possibile. Comprare ogni nuovo prodotto sul mercato, l'ultimo modello di automobile, di iPhone, tonnellate di vestiti e scarpe. Praticamente tutto ciò su cui potevamo mettere le mani. Andando controcorrente molte persone hanno capito di essere sulla strada giusta. Il "lowsumerism" (basso consumismo), una vita più lenta, il ritorno allo "slow food" sono solo alcuni esempi delle iniziative intraprese che ci mostrano l'assurdità del modo in cui organizziamo le nostre vite. Sono sempre meno le persone che utilizzano l'auto o spendono più del dovuto. Mentre invece aumenta il numero delle persone che ricorrono allo scambio di indumenti (lo swapping), comprano oggetti usati, condividono risorse, macchine, appartamenti, uffici. Non abbiamo realmente bisogno di tutto quello che ci impongono. La consapevolezza che esiste un nuovo modello di consumo può colpire al cuore delle società che si fondano sul consumismo esagerato. 6. Alimentazione sana e biologica. Siamo stati così folli da accettare di mangiare qualsiasi cosa! Bastava che avesse un buon sapore, per noi andava bene. Siamo stati così incoscienti che le aziende hanno iniziato ad avvelenare il nostro cibo e noi non abbiamo detto una parola. Ma poi qualcuno ha iniziato a svegliarsi, rendendo possibile un’alimentazione sana e fondata sul biologico. Questo cambiamento è sempre più forte. Cos'ha a che fare con l'economia e con il lavoro? Praticamente tutto, direi. La produzione di cibo gioca un ruolo chiave nella nostra società. Se cambiamo il nostro approccio mentale, le nostre abitudini alimentari e i nostri consumi, le multinazionali dovranno rispondere e adattarsi al nuovo mercato. Il piccolo produttore è di nuovo importante per l'intera catena di produzione. Le persone stanno coltivando piante e semi nelle loro abitazioni. Questo trend può dare nuova forma all'intero sistema economico. 7. Il risveglio della spiritualità. Quanti dei vostri amici praticano Yoga? Quanti si dedicano alla meditazione? Ora tornate a 10 anni fa, quanti conoscenti erano dediti a queste attività? Per troppo tempo abbiamo associato la spiritualità a persone "strane", mistiche. Per fortuna anche questo sta cambiando. Siamo arrivati al limite della ragione e della razionalità. Ci siamo resi conto che affidandoci solo alla nostra parte cosciente non possiamo capire davvero tutto quello che succede intorno a noi. C'è qualcos'altro e sono certo che volete esplorare questo mistero. Vogliamo capire come funzionano le cose, la vita. Cosa succede dopo la morte, cos'è questa energia di cui le persone parlano così tanto, cos'è la teoria dei quanti, come i pensieri possono essere materializzati e plasmare la nostra percezione della realtà. Cosa siano le coincidenze e il sincronismo, come funziona la meditazione, com'è possibile curarsi usando solo le mani, come queste terapie alternative (non sempre approvate dalla medicina ufficiale) possono funzionare davvero. Le aziende permettono ai dipendenti di meditare. Nelle scuole si insegnano ai ragazzi tecniche di meditazione. Pensateci. 8. L'ascesa del cosiddetto "un-schooling" come modello d'istruzione alternativo. Chi ha creato questo modello d'insegnamento? Chi ha stabilito le lezioni che dobbiamo seguire? Chi ha deciso le lezioni del programma di storia? Perché non ci insegnano la verità sulle altre civiltà antiche? Perché i bambini dovrebbero seguire un determinato insieme di regole? Perché dovrebbero osservare ogni cosa in silenzio? Perché devono indossare un'uniforme? E perché dobbiamo sostenere dei test per dimostrare quello che abbiamo imparato? Il modello che abbiamo sviluppato non fa altro che formare dei seguaci del sistema. Che trasforma le persone in esseri umani ordinari e mediocri. Per fortuna molte persone stanno lavorando per rivedere questo modello attraverso i concetti di unschooling (letteralmente imparare senza andare a scuola), "hackschooling" e homeschooling (nuovi modelli educativi, in cui ognuno può modellare il proprio insegnamento a seconda dei propri interessi e del proprio stile di apprendimento). Forse non ci avete mai pensato e potreste restare scioccati. Ma il cambiamento è in atto. In silenzio le persone si stanno risvegliando, rendendosi conto di quanto sia folle vivere in questa società. Pensate a tutte queste nuove metodologie e provate a rintracciare ancora un po' di normalità in tutto quello che ci hanno insegnato finora. Non credo la troverete. Sta succedendo qualcosa di straordinario. Gustavo Tanaka è un autore e imprenditore brasiliano, che sta cercando di creare un nuovo modello, un nuovo sistema, per l'avvento di una nuova economia. Questo blog è apparso per la prima volta su Huffington Post America ed è stato tradotto da Milena Sanfilippo. Da - http://www.huffingtonpost.it/gustavo-tanaka/nel-mondo-sta-accadendo-qualcosa-di-straordinario-ma-molte-persone-non-se-ne-sono-accorte_b_8837690.html?ncid=fcbklnkithpmg00000001 Titolo: Un "NUOVO MODO DI PENSARE”. (note varie non soltanto da FB) Inserito da: Arlecchino - Febbraio 07, 2017, 04:19:55 pm Un contatto importante "in ogni caso”!
Come per ogni Cittadino anche per la politica dobbiamo inaugurare un "NUOVO MODO DI PENSARE”. Immaginare e Conoscere ci permetterà di Realizzare (ICR) una consapevolezza che oggi non abbiamo ancora ... non soltanto sui nuovi USA. Da FB del 5 febbraio 2017 Telefonata di Trump con Gentiloni. Titolo: A. EINSTEIN - "UN NUOVO MODO DI PENSARE”. Inserito da: Arlecchino - Febbraio 07, 2017, 06:45:30 pm “Abbiamo bisogno di un nuovo modo di pensare per risolvere i problemi causati dal vecchio modo di pensare”.
A. Einstein Titolo: "NUOVO MODO DI PENSARE”. (parole sul tema Eutanasia Legale). Inserito da: Arlecchino - Marzo 01, 2017, 05:17:54 pm A mio parere dovremmo cambiare alcuni punti di riferimento (parole sul tema Eutanasia Legale).
Per esempio se continuiamo a parlare di Morte e non di Fine-Vita restiamo invischiati in un gorgo gestito da chi, sulla Morte, da 2000 anni strumentalizza le coscienze catechizzate, delle persone più semplici. Allo stesso modo se parliamo di Diritto a finire una Vita solo per chi la subisce, resa impossibile dalla malattia, si agisce da freno sulle decisioni da prendere in uno Stato Laico. Io penso che il Cittadino debba partecipare, con DIGNITA', alla sua Vita dalla nascita sino al suo Finire la Vita. Quindi abbandoniamo il concetto di Diritto alla Morte Voluta e Gestita, sostituendolo con Eutanasia Con Dignità e nel Libero Arbitrio del Cittadino. Ciaooo Da FB del 28/02/2017 Titolo: POLO DEMOCRATICO Caro Renzi, con il fascismo alle porte, affrontare il futuro... Inserito da: Arlecchino - Marzo 01, 2017, 05:20:42 pm Arlecchino Batocio
Pubblicato da La Stampa · Ieri alle 12:50 · Caro Renzi, con il fascismo alle porte, affrontare il futuro in conflitto con gli ex-PCI non solo non ci convince, ma ci preoccupa. Il POLO DEMOCRATICO (ne scrivo da tempo) che si metta a lavorare ad un Progetto Unitario da realizzare insieme, ma ognuno dalla propria Casa (il proprio Partito) toglierebbe molti sassi dalle scarpe, consentendovi di dedicarvi al Progetto (e al relativo Governo) con efficacia togliendoci il fastidio di sentirvi e vedervi "bisticciare" invece di produrre Giustizia Sociale. Pensaci. ciaooo DA FB DEL 23/02/2017 Titolo: MARCELLO MINENNA. EURO, EUROPA E SINISTRA: LA PAROLA CHIAVE È “CONDIVISIONE ... Inserito da: Arlecchino - Marzo 05, 2017, 11:18:21 pm EURO, EUROPA E SINISTRA: LA PAROLA CHIAVE È “CONDIVISIONE DEI RISCHI”
MARCELLO MINENNA 3 marzo 2017 In questi giorni di tensione crescente che ci stanno conducendo a tappe forzate verso la tornata elettorale più problematica di sempre per l’Eurozona, un vecchio mantra, logoro e abusato, si aggira per l’Europa: l’idea di spingere a tappe forzate verso una più avanzata integrazione economico e finanziaria. Dagli “5 scenari per l’Europa” presentati dal Presidente della Commissione Europea Juncker financo alle dichiarazioni del ministro dell’economia tedesco Wolfgang Schäuble, l’euro-burocrazia sta tornando a spingere su un vecchio tasto. Un concetto su cui, a chiacchiere anche le forze di sinistra di matrice europeista sono (quasi) tutti d’accordo. Bisogna però avere consapevolezza che nei fatti si aprono dei baratri tra la visione “istituzionale” ed un progetto di integrazione che punti realmente “a sinistra”. Il principio che le parti in causa si contendono può riassumersi in un unico termine, in grado di declinare quella che di fatto è l’unica visione possibile per la sopravvivenza del progetto Euro: la condivisione dei rischi (il risk-sharing). Il successo del progetto dell’Unione europea è un investimento di capitale politico e morale enorme per la Sinistra, che di fatto ne definisce gli intenti e le azioni degli ultimi 20 anni. Il risk-sharing è un concetto a dire il vero piuttosto banale: un’unione monetaria può avere una chance di funzionare solo attraverso una piena condivisione dei rischi, sia in ambito finanziario che sul piano delle politiche per la crescita e l’occupazione. Questo implica necessariamente la creazione di un bilancio federale europeo, la mutualizzazione del debito pubblico a livello comunitario, trasferimenti fiscali tra Paesi core e periferici e l’istituzione di una garanzia europea sui depositi bancari. Da questa impostazione si distaccano poi le proposte ancillari: l’idea di uno schema comunitario di assicurazione contro la disoccupazione, alla garanzia unica sui depositi fino al principio di una più rigida applicazione delle procedure di infrazione nei confronti dei Paesi in surplus commerciale. Il risk-sharing investe in senso ampio sia la politica fiscale che quella monetaria; qualche settimana fa ho proposto in queste pagine una revisione critica di molte regole nella prospettiva di una maggiore mutualizzazione dei rischi. In ogni iniziativa, il risk-sharing rimane l’elemento imprescindibile di un credibile percorso di integrazione. Una garanzia comune per il neonato Fondo unico di risoluzione bancaria sarebbe l’obiettivo più immediato ed a portata di mano, dato che il Fondo potrebbe trovarsi a non avere le risorse necessarie per gestire le crisi. Ipotesi non campata in aria, se si considera che alcuni analisti hanno stimato che sarebbero serviti fino a 100 miliardi per affrontare la crisi del 2008. Pare strano che anche il Fondo Monetario Internazionale, storicamente arroccato su posizioni neo-liberiste ortodosse nelle sue ultime prese di posizioni ufficiali ha ribadito la necessità di sfruttare quanta più flessibilità (il c.d. fiscal space) sia possibile, evidenziando come i Paesi più bisognosi di un’espansione fiscale siano quelli più indebitati e con meno malleva. Da qui la necessità di un “supporto centralizzato con funzione stabilizzatrice”, un eufemismo per affrontare il tema tabù degli Eurobond e di un bilancio federale da utilizzare in senso anticiclico. Che una reale condivisione dei rischi non piaccia all’euro-nomenclatura è acclarato: in passato qualsiasi richiamo è stato evitato sempre come la peste nelle dichiarazioni ufficiali franco-tedesche e dell’euro-burocrazia. Lo stesso Mario Draghi si è limitato a definirla “non fondamentale” ed infatti tutta l’impalcatura del Quantitative Easing è stata costruita sull’idea che ogni Paese si tiene i rischi dei titoli governativi in casa propria, in ossequio alla visione ultraortodossa della Bundesbank (BUBA). Vale la pena ricordare come sia stata proprio la strenua opposizione da parte dell’ala oltranzista della Bundesbank all’implementazione del meccanismo unico di assicurazione dei depositi e ad una garanzia comune per il Fondo unico di risoluzione bancaria che ha portato il sistema bancario europeo sull’orlo di una crisi che va oltre i semplici problemi di liquidità. L’assenza di una “gestione centralizzata” della domanda (nel gergo del FMI: un bilancio condiviso) ha aggravato la situazione di scarsa crescita del PIL e di basso livello degli investimenti. Nonostante l’evidenza controfattuale sia schiacciante, fino ad ora lo storytelling ufficiale delle istituzioni europee ha continuato a spingere sulle stesse corde: la necessità promuovere le “riforme strutturali” dal lato dell’offerta e di rispettare ad ogni costo lo schema contabile del “Fiscal Compact”. Una posizione granitica, evidenziata dalla grammatica dei discorsi di Mario Draghi, quasi tutti sovrapponibili alla lettera su questi temi. Ma se non c’è equa ripartizione dei rischi, su cosa si fonda il processo di integrazione che Bruxelles sta cercando di rilanciare? In fondo anche l’asse franco-tedesco sta spingendo verso l’Unione Bancaria, un budget unico, il super-ministero delle Finanze ed una più fitta armonizzazione in tema di imposizione fiscale. Si tratta a ben vedere di un’integrazione “per sottrazione”, tesa inesorabilmente alla sottrazione di poteri e competenze dalle autorità nazionali verso organismi sovranazionali e non rappresentativi, tramite “riforme strutturali”. Non a caso uno dei sogni proibiti di Schäuble era un’agenzia europea di supervisione dei bilanci pubblici che avesse poteri diretti nei confronti dei governi e fosse svincolata dalle influenze della politica: purtroppo per lui l’istituendo “European Fiscal Board” si limiterà invece a soli poteri consultivi sotto il controllo della Commissione Europea. L’ostilità verso la mutualizzazione dei rischi diventa poi esplicita su temi più sensibili: il divieto verso la garanzia unica per i depositi, o il trattamento contabile dei titoli di Stato dove lo stesso Presidente del meccanismo di supervisione unico Danièle Nouy auspica una discriminazione dei titoli più “rischiosi” (cioè i BTP). Tradotto in cifre da un lavoro di Mediobanca del 2016, questo corrisponderebbe ad almeno 5 miliardi di € di capitalizzazione aggiuntiva per le nostre malridotte banche. Spicca infine per adamantina coerenza la “riforma” proposta dal Presidente BUBA Weidmann che vorrebbe la ristrutturazione automatica dei titoli di Stato dei Paesi in difficoltà: un bail-in sul debito governativo insomma, dove pagano gli investitori e non il Fondo Salva-Stati. A che serva in quel caso un Fondo Salva-Stati che non salva i governi vale la pena chiederselo. Il progetto “più Europa” che la Commissione Europea sta cercando di rilanciare prevede dunque riforme volte a consolidare lo status-quo, cioè un’Unione monetaria a trazione tedesca che trasferisce in maniera molto efficiente risorse economiche dalla Periferia al centro: bisogna che tutto cambi perché tutto rimanga com’è. Ironicamente, questo dovrebbe avvenire in ossequio ai principi generali della shock economy che hanno imposto nei Paesi periferici tagli alla spesa pubblica, alle pensioni ed al livello delle retribuzioni per il “bene” dell’unione monetaria (ce lo chiede l’Europa). La sinistra europea dovrebbe pertanto essere consapevole del vicolo cieco in cui si stanno cacciando le istituzioni: le riforme che Commissione, Eurogruppo e BCE auspicano non salveranno l’Euro e la Sinistra non le dovrebbe avallare. Euro e risk sharing sono facce della stessa medaglia: senza condivisione dei rischi ci aspettano altre crisi, inevitabilmente uguali alle precedenti. Da - http://www.glistatigenerali.com/euro-e-bce_macroeconomia/parole-di-sinistra-europa-condivisione-dei-rischi/ Titolo: Essere "irresponsabile" a chi vince nel Partito Democratico, non è consentito... Inserito da: Admin - Maggio 01, 2017, 05:08:58 pm Essere "irresponsabile" a chi vince nel Partito Democratico, non è consentito.
Non lo vogliono Gentiloni e l'Italia tutta. Bisogna fare molta attenzione a chi bussa alla porta del PD per rientrare e alle loro "talpe" ancora all'interno. Ci sono due Sinistre, quella antica e di ideologia marxista ottocentesca non è per il CentroSinistra. Da FB del 1 maggio 2017 (mio commento al post di Martini) Titolo: 68 oppure 70 cosa cambia? Inserito da: Admin - Maggio 03, 2017, 10:16:40 am 68 oppure 70 cosa cambia? Lo davate per "congelato" ne è uscito "abbronzatissimo", nonostante la valanga di veleno e di fango che gli hanno lanciato contro.
Se davvero Renzi ha capito che deve agire in chiarezza con la gente e con azioni concrete che risolvano i problemi, agli avversari interni conviene allinearsi o andarsene con i fuori-usciti. Ciaooo Da FB del 2 maggio 2017 (68 no 70) Titolo: Se il PD, oggi e con Renzi, si può considerare diventato "liberale di sinistra" Inserito da: Admin - Maggio 03, 2017, 10:19:22 am Se il PD, oggi e con Renzi, si può considerare diventato "liberale di sinistra", potrebbe benissimo essere l'asse portante del futuro Polo Democratico. Il Polo Democratico dovrà raccogliere il consenso e l'adesione del PD e di altri Partiti minori allo scopo di sviluppare un Progetto-Paese da sottoporre agli elettori nelle prossime politiche. Se il Polo Democratico uscirà vincente dalle elezioni 2018, formerà il suo Governo che avrà il preciso compito di realizzare il Progetto-Paese, nella futura Legislatura (5 anni). Da FB del 02/05/2017 (mio commento al post di Salvati) Titolo: Il tempo dei giusti dovrà venire prima o poi. Inserito da: Arlecchino - Maggio 29, 2017, 08:47:18 pm Agli occhi della Gente non è vero che Gentiloni torna indebolito da Taormina, doveva portare i temi sentiti da molti, ma non da tutti e lo ha fatto con dignità e diplomazia.
Quando si dimostrerà agli Italiani più politicamente "virile" i Pifferai fasulli e i Guasconi inconcludenti, lo dovranno temere. Il tempo dei giusti dovrà venire prima o poi. Ciaooo Da FB del 28/5/2017 (Gentiloni) Titolo: Un "NUOVO MODO DI PENSARE”. Le elezioni anticipate interessano meno a noi... Inserito da: Arlecchino - Giugno 03, 2017, 11:48:49 am La legge elettorale è urgentissima e deve essere ben fatta (altrimenti sconterà l'assenteismo).
Le elezioni anticipate interessano meno a noi elettori (quelli non topati). A noi (ripetizione voluta) sta benissimo che seguiti a lavorare Gentiloni, sino a fine legislatura. Fb del 31/5/2017 ggiannig Titolo: Serve un nuovo progetto di società che guardi ai valori ... verissimo. Inserito da: Arlecchino - Giugno 05, 2017, 11:59:33 am Serve un nuovo progetto di società che guardi ai valori ... verissimo.
Ma soltanto i Cittadini, evoluti e informati prima sul Progetto-Paese, dovranno decidere quali saranno i valori. ggiannig Da FB 4 giugno 2017 Titolo: La salute pubblica è responsabilità dello STATO. (note varie non soltanto da FB) Inserito da: Arlecchino - Giugno 07, 2017, 04:32:57 pm La salute pubblica è responsabilità dello STATO. Non è materia da discutere in salotto prendendo un the.
Il problema è un altro: la giusta imposizione pone una piccola parte di Cittadini al rischio di effetti collaterali negativi e in questo che lo Stato deve intervenire e non lasciare soli i malcapitati che ne soffriranno. Questo mi sembra non sia previsto dalla legge. A un obbligo specifico deve essere previsto, in caso di incidenti, un provvedimento di assistenza specifico! Da FB del 26 maggio (vaccini) ggiannig Titolo: A noi interessano i provvedimenti utili ai Cittadini Inserito da: Arlecchino - Giugno 08, 2017, 10:10:47 am A noi interessano i provvedimenti utili ai Cittadini (come questo per esempio)!
I Cittadini non si facciamo "annebbiare" la mente seguendo i giochi "particolari" della politica da "labirinto dell'inciucio". Il voto lo decide il Presidente Mattarella e si spero nella fine legislatura. Da FB del 7 giugno 2017 (sulla Tortura ferma da anni) ggiannig Titolo: Stanno emergendo (nel dopo elezioni) delle certezze: Inserito da: Arlecchino - Giugno 17, 2017, 11:16:56 pm Stanno emergendo (nel dopo elezioni) delle certezze:
1) in Italia l'assenteista è una parte importante di Cittadini con una precisa opinione sulla politica attuale. 2) I Comuni e il localismo in genere può insegnare alla politica il da farsi urgente (impegnarsi nell'interesse dei Cittadini). 3) Da parte di molti si continua con l'alzare fumo per favorire l'arrosto della tavolata di partito. 4) Il bipolarismo è la speranza dei vecchi della politica, i Poli in Italia sono tre (3). Uno dei tre è il Movimento 5 Stelle. 5) I partitini di quartiere sono rifiutati dagli elettori, non occorre alzare la soglia oltre il 5%. Il chiacchiericcio-snob dell'élite di cultura “imparata” sarà fastidioso, ma ininfluente se non diventa violenza (esperienza già sofferta in Italia). 6) Le intese tra partiti vanno dichiarate prima delle elezioni e il conseguente programma elettorale deve diventare Progetto da realizzare in 5 anni (le chiacchiere generano figuracce ai leader e alimentano l'assenteismo degli scontenti non topati). 7) Se il PD non realizza, da subito, il POLO Democratico, per realizzare, con i Partiti di CentroSinistra, un Governo di CentroSinistra che realizzi il suo Progetto-Italia in 5 anni, non perderà voti (è troppo forte) ma continuerà a perdere la "bussola". ciaooo Arlecchino da FB del 13 giugno 2017 Titolo: Tutto OK nell'industria del farmaco al contrario dei pazienti-malati che ... Inserito da: Arlecchino - Giugno 25, 2017, 04:41:13 pm Tutto OK nell'industria del farmaco al contrario dei pazienti-malati che sopportano sprechi (per esempio terapie date a pioggia da medici distratti o poco coordinati con gli specialisti), malati sottoposti a costi crescenti e sono seguiti male da medici di base, (ridotti a passacarte tartassati dai "ragionieri" del Sistema Sanitario) che non visitano da anni i loro pazienti.
L’aspettativa di vita si è fermata, in alcune zone sta diminuendo e la salute degli anziani sta diventando la peggio protetta. Ma evviva l'industria va bene. ciaooo da FB del 23 giugno 2017 Titolo: Il cambiamento, nel diverso da oggi, della "Globalizzazione" e del "Capitalismo" Inserito da: Arlecchino - Giugno 25, 2017, 04:42:38 pm Il cambiamento, nel diverso da oggi, della "Globalizzazione" e del "Capitalismo" richiedono tempi e modi più complessi.
Settori in più rapida evoluzione saranno, invece, quelli legati al mondo degli Artigiani di Produzione. Produrre, con onestà verificabile, con costi e prezzi compatibili e senza intermediari esosi e poco seri, sarà l'asso nella manica di Artigiani della moda (vestiario e accessori). In poche parole lavorare con intelligenza (non per moralismo ma come metodo di successo), dialogare direttamente con chi compra, essere aggiornati sui gusti dei clienti (marketing analitico e operativo), porterà benessere alle aziende Artigiane e ai Cittadini. ggiannig Titolo: Il PD non ha bisogno di coalizioni ma di un Progetto-Paese Inserito da: Arlecchino - Giugno 27, 2017, 11:18:24 am Il PD è un grande partito che ha il difetto di voler imbarcare disfattisti "pro domo sua" come quella sinistra che da 20 anni ricerca il potere facendo opposizione interna intrisa di disfattismo.
Il PD non ha bisogno di coalizioni ma di un Progetto-Paese, compatibile e fattibile, da far approvare dai Cittadini. ciaooo Titolo: Sui punti di incontro mai dire mai, ma allo stato delle cose Renzi e il PD ... Inserito da: Arlecchino - Luglio 02, 2017, 05:33:39 pm Sui punti di incontro mai dire mai, ma allo stato delle cose Renzi e il PD (o altra espressione tematica Renziana) devono trovare, con urgenza, una intesa forte con gli elettori.
Questa mobilitazione motivata per creare un filo diretto con l’elettore si deve basare su due elementi: 1) una forte determinazione nel muoversi da soli come PD con segretario Renzi. 2) Presentando agli elettori un Progetto-Paese concreto, analitico delle cose da fare con priorità, condivisibile, da realizzare nella prossima legislatura. La nostra idea di Polo Democratico non nega la possibilità di condivisione del Progetto, addirittura la prevede (infatti si parla di Polo) ma l'elenco delle intenzioni e il come realizzarle deve essere un parto del PD renziano. Le altre realtà politiche che lo accetteranno, avranno pari diritti e doveri nella sua realizzazione attraverso il Governo del Polo Democratico. Ci si deve muovere in fretta anche se con la calma dei forti che hanno un solo pensiero: la costruzione di un futuro migliore per l'Italia. ggiannig Titolo: Il POLO DEMOCRATICO sarà utile anche ai fuoriusciti. Inserito da: Arlecchino - Luglio 06, 2017, 06:00:14 pm Il POLO DEMOCRATICO sarà utile anche ai fuoriusciti.
Le sinistre-fuoriuscite non vanno né rottamate, né buttate a mare, però smettano di creare solo disordine e confusione, si organizzino come pare a loro, tirino pure sassi, come hanno fatto per quasi un secolo, come fanno contro Renzi, come probabilmente faranno domani. Non interessano agli Italiani perché dovrebbero interessare al PD, dopo tutto il danno che gli hanno procurato. Potremmo lasciarli sulla loro strada che non è la nostra di oggi e men che meno quella di domani. Però se non parliamo di rientri, di intese, di coalizioni o simili, una soluzione c'è per evitare questo spreco di energie, che diventa manna politica per la destra ... fascisti compresi. Si può arrivare alla ripresa del rapporto, tra PD e le varie sinistre, soltanto legandola ad un Progetto-Paese per la prossima legislatura e concordando la formazione di un Governo di CentroSinistra, che dovrà realizzarlo. Renzi e il suo staff, in ogni caso, se vogliono riprendere un rapporto (oggi indebolito e sfilacciato) con gli elettori dovranno, prima delle elezioni politiche, mettere a punto un nuovo contenitore di idee/Progetto che dovrà essere ricco di contenuti consistenti, concreti e credibili. (Quindi non un programmino elettorale tanto per dire e poco per fare). Siamo convinti che i Poli “viventi”, nella futura politica Italiana, saranno tre. Da mesi noi consigliamo che uno dei tre Poli sia, appunto, il Polo Democratico di CentroSinistra. Come procedere. Realizzata una prima bozza (renziana) del Progetto-Paese, si potrebbero coinvolgere le Sinistre-fuoriuscite convocandole ad un tavolo di lavoro proponendo loro l'adesione al Progetto di Legislatura. Ovviamente precisando che l'eventuale adesione “non” dovrà essere una sterile, masochistica Unione, o Intesa, o Insieme, o Coalizione, ecc. In questo primo contatto e nei successivi, eventuali, dopo una messa a punto “corale” dell'idea, concretizzeranno la prosecuzione del confronto allo scopo di “caricare” sulle spalle di ogni componente del nuovo Polo, l'onere morale dell’adesione al Progetto-Paese e il conseguente sostegno politico al Governo che dovrà realizzarlo entro la prossima legislatura. Ogni partito o movimento che aderirà al Progetto sarà responsabilizzato della sua attuazione davanti agli elettori. L’adesione e la formalizzazione davanti agli Italiani (astensionisti compresi) sarà l’argomento forte del CentroSinistra, nella campagna elettorale 2018. Sin dall'inizio dovrà essere chiaro a tutto il "creato politico" che il Polo Democratico impone ai partiti non di fondersi nel Progetto ma di mantenersi autonomi e indipendenti, nel loro vivere la politica nel quotidiano. La loro adesione, infatti, richiede esclusivamente l’impegno fattivo a sostenere il Governo del Polo Democratico sino alla realizzazione dell’idea-Progetto. L’indipendenza dei partiti aderenti, che qui si ribadisce, li obbligherà, nella nuova realtà, di trattare le varie beghe partitiche che emergeranno nel quotidiano (personalismi compresi) come panni sporchi da lavare all'interno del partito stesso. L’acqua sporca che ne uscirà non dovrà assolutamente “influenzare” il lavoro e la vita del Governo del Polo. In qualsivoglia modo, o persona, arrivasse a “sporcare” il Governo con azioni deplorevoli (corruzioni e furberie comprese), il responsabile ne pagherà le conseguenze con l'allontanamento dal Polo e dal Governo, immediatamente, fossero anche ministri e/o sottosegretari. Segue… ggiannig Da FB del 6 luglio 2017 Titolo: Il Centro-Sinistra deve diventare un Progetto per l'Italia! Inserito da: Arlecchino - Novembre 07, 2017, 11:45:41 am Il Centro-Sinistra deve diventare un Progetto per l'Italia!
"Progetto Italia" da presentare per l'approvazione agli elettori delle prossime vicine elezioni politiche. Renzi è un falso problema, che Renzi deve risolvere a suo modo. Da Fb del 7 novembre 2017 (Arlecchino nel Polo Democratico) Titolo: ggiannig - Solo il coinvolgimento in un Piano di Sviluppo Nazionale. Inserito da: Arlecchino - Novembre 18, 2017, 05:35:13 pm Solo il coinvolgimento in un Piano di Sviluppo Nazionale (da proporre e far votare dall'elettorato) di un gruppo di realtà socio-politiche di CentroSinistra, che si impegni a realizzarlo, può risanare la governabilità di questo Paese-Italia.
Renzi può avere deluso con la sua superficialità le iniziali nostre aspettative ma ha fatto cose e oggi è l’unico che, come Segretario PD, può raccogliere credibilità se sarà capace di migliorarsi come statista e di concretizzare con azioni precise il suo pensiero. Mentre nulla possiamo aspettarci di positivo dalla COCCIUTAGGINE comunista di chi ha sempre inteso rincorrere non il bene del popolo Italiano ma la conquista del PALAZZO del potere. La storia lo dice: le dispute ideologiche e le guerre interne che hanno sempre serpeggiato tra le file di “quella” sinistra, da Turati a Renzi (ma di cui fu vittima anche Berlinguer) portano sempre come risultato l’aprire porte e finestra alla destra (compreso il fascismo negli anni venti e il berlusconismo sempre verde) ... non solo in Parlamento ma soprattutto nel Paese. ggiannig (non ancora renziano). Da – FB del 14/11/2017 Titolo: Renzi è una risorsa che il CentroSinistra e l'Italia non possono permettersi di Inserito da: Arlecchino - Novembre 18, 2017, 05:49:41 pm C’è chi ha dubbi:
- sul fatto che Renzi sia un politico di spessore, - che le "batoste" subite come bersaglio nazionale possano averlo sminuito, - che sarebbe una perdita per il CentroSinistra se si lasciasse convincere a cambiare linea di pensiero, - penso che oggi, alle persone “normali”, dubbi non ne siano rimasti. Vederlo nella trasmissione de La 7 di martedì scorso, bombardato da un conduttore "con una precisa missione" coadiuvato, nell'attacco fazioso, da tre "uomini di prestigio" della stampa italiana, oggi dubbi non ce ne restano. Renzi è una risorsa che il CentroSinistra e l'Italia non possono permettersi di perdere. ciaooo ggiannig - (uno che da anni si definisce, nel web, "non ancora renziano"). Titolo: La scissione non è "colpa" di Renzi, la parte che oggi è scissionista da anni .. Inserito da: Arlecchino - Dicembre 06, 2017, 09:08:31 pm La scissione non è "colpa" di Renzi, la parte che oggi è scissionista da anni tentava di prendere il potere nel CentroSinistra.
Renzi ha consolidato le barriere "alle guasconate rivoluzionarie" (vedi 19-20 sett. 1904) dei "socialistissimi" e questi, non da oggi, vogliono che se ne vada. Se il 40% di elettori pro-Si al Referendum dovesse cedere e ridursi, costringendo Renzi ad andarsene, sarebbe un grave errore politico per l'Italia. Alle sue "intenzioni riformatrici non rivoluzionarie", si sostituirebbe il CAOS, a cui stanno lavorando, da mesi, diverse correnti del pantano politico attuale, fascismi compresi. Invece, votandolo, si deve "costringere" Renzi a correggere gli errori commessi, recuperare i ritardi fatti patire, cambiare modo di fare la sua politica non a parole ma presentandoci per tempo un Progetto Nazionale, da realizzare in 5 anni. Avete presente i "Temi dell'Ulivo Prodiano (resi nulli dalla Sinistra degli stessi personaggi, oggi scissionisti?) erano un Progetto di cambiamento della Società Italiana. Dobbiamo insistere e pretendere un Progetto non con fanfaronate di varia natura. Solo un Progetto di CentroSinistra approvato dagli elettori di marzo 2018 ci può salvare dal Caos e dal peggio che potrebbe seguirlo. ggiannig Titolo: Le future Associazioni tra Cittadini di CentroSinistra Inserito da: Arlecchino - Marzo 06, 2018, 02:01:55 pm In una Democrazia normale il PD non meriterebbe il voto degli Italiani!
Ma non siamo in una Democrazia sana a causa di opposizioni sclerotizzate (sinistra ideologica e conservatrice), inquinata da elementi pseudo fascisti (separatisti, razzisti e anti-europei), offesa da movimenti disfattisti incapaci di offrire serenità socio-politica. Alla luce dei fatti (non delle chiacchiere) è saggezza di Cittadini maturi e consapevoli votare per il CentroSinistra con la seria intenzione di partecipare (formando associazione di elettori) al "controllo" del nuovo modo di governare di questi nostri politici in fondo già noti, nei loro pregi e difetti, ma certamente Europeisti e Democratici. Le future Associazioni tra Cittadini di CentroSinistra potranno seriamente formare una rete di osservatori motivati e reattivi, in sostituzione di strutture di partito oggi inesistenti o inefficaci. ggiannig Da Fb del 1 marzo 2018 Titolo: ggiannig - Progetto che abbiamo chiamato POLO DEMOCRATICO di CentroSinistra. Inserito da: Arlecchino - Marzo 19, 2018, 11:02:23 am Sono mesi che in FB scriviamo del Progetto che abbiamo chiamato POLO DEMOCRATICO di CentroSinistra.
Siamo lieti (noi ulivisti non demoliti) che adesso se ne parli in Direzione. Saremo ancora più lieti (e coinvolti) se non saranno le solite chiacchiere sparse, su volantini di propaganda, ma un concreto documento socio-politico sulle cose da fare per risanare l'Italia. Renzi non esserci, ieri, lo possiamo capire (ma non condividere) ma adesso devi farci capire in concretezza e lealtà cosa intendi fare, da subito e in prospettiva. Staremo attenti, sia da come ce lo dirai (anche nella forma), sia da come comincerai ad agire. Il momentaneo trasloco di voti, verso il "pericoloso nulla politico", è già finito quei voti torneranno nelle posizioni dove natura e cultura li avevano collocati. Ma non basta ritornino nel solo PD, per cambiare davvero le cose contorte, dovranno tornare per formare il nuovo CentroSinistra, che avete umiliato e offeso. Datevi da fare … noi ci saremo! ggiannig Da Fb del 13 marzo 2018 (direzione PD) Titolo: Nel PD non dobbiamo commettere, adesso, errori in aggiunta a quelli commessi. Inserito da: Arlecchino - Marzo 21, 2018, 05:12:28 pm Arlecchino Batocio 7 marzo alle ore 14:39 · Nel PD non dobbiamo commettere, adesso, errori in aggiunta a quelli commessi. Io penso sia un errore considerare persi i voti che ci mancano, si sono spostati momentaneamente non persi! Un esempio per tutti: la mia astensione il 4 marzo dopo 20 anni di affiancamento al CentroSinistra sul web. Non ho votato di "panza" come fatto da moltissimi, ma ho usato il cervello per la mia protesta e mi sono "per un solo giorno" iscritto tra gli "astenuti incazzati". Il 5 marzo ero già attivo sul web per nuove incazzature che non mi abbattono affatto. Essere "consapevoli" giova e mostra in modo lucido che il malessere Italiano non è cronico. Altro errore da smettere di commettere è il parlare troppo di PD e di Renzi, pochissimo e solo da poco tempo di CentroSinistra. Il PD è la base fondante del CentroSinistra ma non il tutto! l PD da solo sarà sempre in difficoltà numerica inutile insista nel “fare” il partito socialdemocratico con i sassi del comunismo in tasca. Il torneo tra cattolici e comunisti che seccò l’Ulivo oggi ha estinto gli uni e annebbiato gli altri (i cattolici) … e Renzi in questo è solo una vittima (ingenua o distratta). Il “romantico” Silvio Pellico da rivoluzionario si fece 8 anni di “sue prigioni” ma non si fermò e nel portare avanti il “suo” Risorgimento ritrovò la fede. Altri inseguirono la rivoluzione violenta (il biennio rosso) e ottennero il ventennio fascista. Altri ancora più recentemente “sparlarono” di rivoluzioni, che non fecero, e ottennero un Sessantotto, padre del terrorismo e ancor più vicino a noi gli anni berlusconiani. Farebbe bene a moltissimi intellettuali di sinistra, un po’ di fabbrica, lavorando davvero tra agli operai (o anche tra le partite Iva). Acquisirebbero più salute mentale e caratteriale, recando serenità a noi “incolti”. ciaooo Titolo: GIOVANNI SABBATUCCI. Le condizioni per un patto senza esclusi Inserito da: Arlecchino - Marzo 23, 2018, 06:02:02 pm Le condizioni per un patto senza esclusi
Pubblicato il 19/03/2018 GIOVANNI SABBATUCCI Nella storia delle democrazie parlamentari, sono abbastanza frequenti i casi in cui la «normale» dialettica fra maggioranza e opposizione viene ufficialmente sospesa per lasciare spazio a governi in cui siano rappresentate, o a cui assicurino il loro appoggio parlamentare, forze politiche abitualmente contrapposte o reciprocamente ostili. Accade quando una speciale emergenza – una guerra, un conflitto civile, una crisi economica di speciale gravità, un nuovo ordine istituzionale da fondare – costringe tutti, o quasi tutti, i soggetti in campo a collaborare nel nome di un superiore interesse comune. In questo caso parliamo di governi di «unione nazionale» o di «unione sacra». Il modello è quello della Francia e della Gran Bretagna durante la prima guerra mondiale o della Germania del ’23, devastata dalla grande inflazione. Anche l’Italia ha conosciuto esperienze simili, prima con i governi di unità antifascista ai tempi del Cln, fra il ’44 e il ’47, poi con le maggioranze di «solidarietà nazionale» del ’76-79. Appena diverso è il caso in cui a rendere obbligato un accordo politico ampio non è una catastrofe incombente né un compito storico da affrontare, ma è piuttosto l’incapacità di un sistema elettorale, soprattutto se proporzionale, di esprimere altrimenti una qualsiasi maggioranza di governo. In questo caso il riferimento d’obbligo è alla «grande coalizione» alla tedesca, in particolare a quella appena varata dai due partiti principali a sostegno del governo di Angela Merkel. L’impasse in cui il sistema politico italiano si sta incartando dopo le elezioni del 4 marzo sembrerebbe spingere verso quest’ultimo modello (l’unione dei partiti maggiori come risposta all’ingovernabilità da risultato elettorale). In realtà la situazione è assai più grave e l’uscita assai più difficile. I partiti o gli schieramenti maggiori, quelli che, coalizzandosi, dovrebbero risolvere il problema sono in realtà essi stessi il problema. In primo luogo perché, nonostante qualche recente accenno di dialogo, sono in fierissima concorrenza fra loro per il ruolo di traghettatore e guida di una costituenda Terza Repubblica. In secondo luogo perché lo schieramento numericamente più forte – quello di centrodestra – è diviso a sua volta da una frattura tutt’altro che banale: quella che segna i confini della legittimità atlantista ed europeista rispetto al fronte sovranista e populista oggi dominante nell’Europa dell’Est. Per non parlare della speciale versione della democrazia rappresentativa che ci è stata sinora proposta dal Movimento Cinquestelle. Al di là delle preoccupazioni di sostanza suscitate, in prospettiva, da un quadro politico siffatto (difficile trovare precedenti restando nell’ambito delle democrazie europee), si pone dunque con urgenza il problema di come uscire dalla crisi con un governo, seppur precario. Forse per questo l’inesausta inventiva di politologi e costituzionalisti ha partorito una nuova formula: quella del «governo di tutti». Formula diversa, sembra di capire, da quelle dell’Unione nazionale o della Grande coalizione e caratterizzata soprattutto dalla presenza contemporanea di tutti i partiti per evitare che chi si chiama fuori possa lucrare i facili vantaggi dell’opposizione a un governo forzatamente privo di una prospettiva comune o di un programma. Anche l’idea di limitare il compito del governo alla stesura di una nuova legge elettorale e a pochi altri adempimenti non sembra per la verità di facile attuazione. Forse da lì si dovrà passare comunque, in mancanza di altre soluzioni. A una condizione, però: che il governo di tutti sia veramente di tutti, ossia di nessuno in particolare; e non solo un trampolino per confermare, o rimettere in discussione, il risultato delle ultime elezioni. Un governo per l’ordinaria amministrazione, capace, chissà, di durare fino alla scadenza delle prossime europee (primavera 2019). Esperienze recenti ci dicono che governi del genere possono durare anche più di qualche mese. Licenza Creative Commons Alcuni diritti riservati. Da - http://www.lastampa.it/2018/03/19/cultura/opinioni/editoriali/le-condizioni-per-un-patto-senza-esclusi-D9GTzWcXWjoLv7r2Dn6VgM/pagina.html Titolo: I Cittadini dovranno arrivare ad essere il punto di riferimento ... Inserito da: Arlecchino - Marzo 31, 2018, 12:45:12 pm I Cittadini hanno il diritto di trovare negozi aperti nei giorni festivi, nelle ore serali, nelle ore notturne, secondo compatibilità economiche e sociali.
Ancor più hanno, i Cittadini, diritto di sapere sempre funzionanti gli Ospedali in tutti i reparti. Dovremo arrivare ad avere tutte le attività sociali di servizio o di convivenza, messe a disposizione per il bene-essere dei Cittadini. I Cittadini, di ogni livello economico-sociale, dovranno arrivare ad essere il punto di riferimento e di soddisfazione per il loro Buon Vivere Civile. ggiannig Titolo: Siamo liberi pensatori, non legati a leader o ideologie che, invece, mettiamo... Inserito da: Arlecchino - Aprile 01, 2018, 07:49:32 pm Dato che ci siamo definiti e dichiarati, come pensiero "sociale", di CentroSinistra, non dovete pensare di isolarci perchè la pensate diversamente.
Siamo liberi pensatori, non legati a leader o ideologie che, invece, mettiamo spesso in discussione. A noi interessano le idee e i fatti che in coerenza con le idee la politica realizza! DA - I Cittadini … su Fb del 31 marzo 2018 Titolo: L'Italia ha bisogno di EVOLUZIONE Inserito da: Arlecchino - Aprile 19, 2018, 10:56:09 am L'Italia ha bisogno di EVOLUZIONE dal suo essersi fatta "ridurre", alla situazione odierna.
Anche il PD ha lo stesso bisogno! Pensare di assoggettarsi al volere truffaldino dei 5Stelle, sarebbe dimostrazione non soltanto di incapacità del vertice di progettare, in positivo, per il paese, ma soprattutto di inconsistenza morale. Si costituisca, invece, un gruppo dirigente formato da persone di solida e pulita REPUTAZIONE. Gruppo dirigente che, ovviamente, veda impegnato con un ruolo adeguato Renzi, capace di portare (finiti i bollenti spiriti) all’ evoluzione non soltanto del PD ma di tutto il CentroSinistra. Compresi i sornioni (ex Margherita) e gli assopiti Socialisti. ggiannig Titolo: L'inconsistenza concettuale dei 5Stelle una volta al potere può far sperare... Inserito da: Arlecchino - Aprile 21, 2018, 10:52:20 am L'odierna inconsistenza concettuale dei 5Stelle, mirata solo alla conquista del potere, può far sperare in un maggiore impegno verso la Democrazia dopo averlo raggiunto?
Ho molti dubbi ma ... valutando le Reputazioni dei vari personaggi e delle loro idee in politica nazionale ed estera, si può pensare, che tra i mali minori, sia meglio il Presidente dia spazio ai 5Stelle. Infatti è preferibile (senza farsi illusioni) immaginare che, finita la recita da canovaccio torinese del Di Maio, Fico sia capace di portare ad una revisione profonda della democrazia nei 5Stelle. Impossibile, invece, pensare che la Lega estirpi le profonde radici separatiste, anti-europee, filo russe, sovraniste e quant'altro sempre più a destra. ciaooo |