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Forum Pubblico => MONDO DEL LAVORO, CAPITALISMO, SOCIALISMO, LIBERISMO. => Discussione aperta da: Admin - Giugno 14, 2015, 04:12:57 pm



Titolo: Artigianato (elettricisti ecc.) non crea posti di lavoro fa' aspettare i clienti
Inserito da: Admin - Giugno 14, 2015, 04:12:57 pm
Artigiani all’attacco del governo «Non basta qualche tweet»
Il numero uno di Confartigianato Merletti: «Persi un milione di posti di lavoro dal 2008. Paghiamo 29 miliardi di euro di tasse in più della media Ue»

Di FABIO SAVELLI

RHO FIERA - Dodici mila posti di lavoro al mese. Un milione in meno rispetto al 2008. La contabilità di sette anni di Grande Crisi secondo Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato. L’occasione è l’assemblea annuale di rappresentanza degli artigiani che stavolta si tiene all’Auditorium dell’Expo. Il combattivo numero uno dei Piccoli, alla presenza del ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, sfodera un linguaggio aggressivo, poco incline ai convenevoli. Apostrofa la grande assente, il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, annunciata in pompa magna che dà forfait a 18 ore dall’evento («Chiediamo rispetto, nell’interesse del nostro Paese», attacca Merletti). Un governo, quello del premier Renzi, molto attento ai nuovi linguaggi comunicativi, forse troppo. Secondo gli artigiani «non possiamo accontentarci di qualche tweet pieno di entusiasmo». Serve di più per agganciare la ripresa. «Quando vi incontro, cari colleghi imprenditori, dal Nord al Sud del Paese, - dice il presidente di Confartigianato alla platea di associati - non scorgo ancora gli effetti della ripresa. Piuttosto percepisco, diffuse ovunque tra voi, tra noi, l’ansia e l’attesa di vedere concretamente realizzati quei cambiamenti di passo che il governo, negli ultimi mesi, ha ripetutamente annunciato».

Il programma
All’esecutivo riconosce che «è vero, qualcosa si è mosso e si sta muovendo. In cantiere c’è molto: c’è il Jobs Act, c’è la riforma fiscale, c’è la riforma della pubblica amministrazione basterebbero questi tre argomenti per condensare la maggior parte delle attese degli imprenditori». Eppure non basta. Soprattutto perché «nel 2015 gli italiani pagano 29 miliardi in più di tasse rispetto alla media dei cittadini dell’eurozona, 476 euro in più pro capite. Siamo al primo posto nell’Ue a 28 per crescita del peso delle tasse tra 2005 e 2015, +4,2 punti Pil», snocciola Merletti. Ecco perché la priorità va al taglio delle tasse, semmai fosse ancora necessario ripeterlo. Tocca al ministro Martina l’onere di difendere il governo. L’intervento del titolare dell’Agricoltura è in realtà conciliante e pone l’accento su ciò che è stato messo in cantiere: «Il superamento del bicameralismo è un’operazione di cambiamento utile per l’Italia e questo è un fatto da incoraggiare - afferma -. Le riforme fatte per mettere in carreggiata alcuni nodi e risolverli sono una opportunità. Questa per me è la strada giusta». «Il governo è qui ad ascoltare e a capire quale lavoro possiamo fare insieme in questo passaggio cruciale per l’Italia, con una nuova idea di Paese che non può prescindere dalla responsabilità collettiva», aggiunge Martina raccogliendo qualche mugugno e qualche applauso in platea. Si vedrà, certo è il primo confronto-scontro governo-Piccoli, con la pancia produttiva del Paese.

fabiosavelli
20 maggio 2015 | 15:46
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Da - http://www.corriere.it/economia/15_maggio_20/artigiani-all-attacco-governo-non-basta-qualche-tweet-cd620552-fef2-11e4-ab35-8ecb73a305fb.shtml