Titolo: Anita Zechender. Veneto. A zonzo per le città d'arte Inserito da: Admin - Marzo 06, 2015, 05:38:38 pm Veneto. A zonzo per le città d'arte
Di Anita Zechender Una passeggiata tra Vicenza, Verona, Padova e Treviso, per sorseggiare storia e vita tra ville, respiri neoclassici e proiezioni moderne Le tegole rosse dei tetti si alternano al biancore dei palazzi palladiani, eccola Vicenza, la città di Palladio, nato come Andrea di Pietro dalla Gondola, grande architetto, scenografo, progettò numerose ville sparse nel Veneto ed alcuni ponti, lasciando un'impronta indelebile nell'anima di questa città. Seguendo le sue orme partiamo dal Teatro Olimpico, vertice assoluto della creatività dell'artista, venne inaugurato con la messa in scena dell'Edipo Re di Sofocle, ed è attualmente il teatro coperto più antico al mondo. Palazzo Chiericati è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco, insieme alle altre architetture palladiane ed è sede di una pinacoteca. Palazzo Thiene raccontato dalle sue forme gotiche e rinascimentali, sede storica della Banca Popolare di Vicenza, è anche palcoscenico di esposizioni ed attività culturali. Saliamo le scale della Basilica Palladiana, dichiarata nel 2014 Monumento Nazionale, per ammirare dall'alto i tetti della città perdersi nel mondo. Lungo il Corso Andrea Palladio, ecco la Chiesa di Santa Corona, gotica in mattoni, custodisce come uno scrigno segreto la Sacra Spina (ogni frammento ligneo venerato come reliquia perché ritenuto parte della cosiddetta Corona di Spine portata da Gesù) e anche celebri capolavori come il "Battesimo di Cristo" di Giovanni Bellini e "Adorazione dei Magi" di Paolo Veronese. Presso l'ultimo pilastro sinistro, si trovava la tomba di Andrea Palladio e quello di sua moglie prima che fossero trasferiti nel cimitero comunale. Nel vicino chiostro sarà possibile visitare il Museo Naturalistico Archeologico, mentre nel Palazzo Leoni Montanari ci si perderà nella galleria di icone russe ed opere di maestri veneziani. L'eco del Tiepolo e di Palma il Vecchio giunge dalla Chiesa di Santo Stefano, luogo dove furono scoperti i loro dipinti. Le aree verdi di Vicenza invadono spazi e tempi in un'armonia in cui passato e contemporaneità sembreranno ballare all'unisono. Le Prealpi vicentine come l'intera città, si potranno scorgere camminando fino al Santuario di Monte Berico mentre il Parco storico di Villa Guiccioli, con i suoi alberi e arbusti, regaleranno agli animi sensibili sfumature di esotico che si nascondono nei tratti della flora locale. Attraverso uno stretto sentiero si arriverà fino alla Villa Almerico Capra detta "La Rotonda" commissionata da Paolo Almerico ad Andrea Palladio, visitata nei secoli da poeti ed artisti, regnanti e uomini di stato, amanti dell'arte e studiosi, viaggiatori da ogni parte del mondo. Ad ognuno questo luogo ha donato un'emozione, un senso di armonia e grazia davanti al quale non si può che rispondere con un sorriso silenzioso. Villa Valmarana ai Nani, sulle falde del Monte Berico, è celebre invece per gli affreschi di Giambattista Tiepolo e del figlio Giandomenico, passeggiando si potrà ascoltare nel vento l'eco della sfortunata principessa nana, di cui la leggenda narra che un giorno vedendo passare un bellissimo principe nel giardino, realizzò ancor più la sua deformità e si gettò dalla torre. I nani che la circondavano, dal dolore, si trasformarono in statue di pietra. Inoltrandoci nel centro storico di Verona, scopriamo l'Arena, terzo anfiteatro romano per grandezza dopo il Colosso a Roma e l'Anfiteatro a Capua, mentre la osserviamo ci sembra di sentir risuonare ancora l'eco della Tosca e delle innumerevoli opere liriche e teatrali che vi prendono vita. Le vie del centro amalgamano la storia con la contemporaneità, negozi si alternano ai palazzi antichi, lo sguardo percorre l'antico cardo maximus romano (asse nord-sud nell'urbanistica romana), l'attuale Via Cappello, qui si trova una casa-torre medievale, dove ai lati dell'androne, molti biglietti raccontano l'amore di chi si trova a passare in quel luogo. Sembra che qui William Shakespeare, il grande scrittore inglese che rese famosa la tragedia, non sia mai stato, alla fine degli anni Sessanta fu posta nel cortile una statua in bronzo raffigurante Giulietta e che lei e il suo giovane amore Romeo, siano esistiti o meno, questo resta uno dei luoghi più visitati della città, a riprova che l’amore sfortunato resta attuale nella sua eternità. Il cammino prosegue verso Piazza delle Erbe, la piazza più antica di Verona, sorge sopra l'area del foro romano, un tempo centro della vita politica ed economica, le cui memorie hanno lasciato il posto ad edifici medievali. Adiacente a questa appare Piazza dei Signori, conosciuta anche come Piazza Dante, disegnata da alcuni edifici monumentali, collegati tra loro da arcate e logge. Nel centro storico, vicino a Piazza dei Signori, a fianco della Chiesa di Santa Maria Antica, sorgono le Arche Scaligere, monumentale complesso funerario in stile gotico destinate a contenere le arche (o tombe) di alcuni illustri rappresentanti della casata degli Scaligeri. Mentre la Torre medievale dei Lamberti svetta da Pizza delle Erbe, regalando dalla sua cima il panorama dell'intera città, la Cattedrale di Santa Maria Matricolare o Duomo di Verona è l'emblema dell'unione tra lo stile romanico e quello gotico, custodendo all'interno la Cappella Cartolari-Nichesola, dove si trova la famosa pala d'altare dell'Assunzione della Vergine di Tiziano. La Chiesa di Santa Anastasia resta un importante luogo di culto cattolico del centro storico della città e le acque del vicino Adige scorrono lente sotto i riflessi romani del Ponte Pietra. Meta di innumerevoli pellegrini, sede di un'antica Università, Padova rappresenta una delle città più antiche d'Italia. Celebre nel mondo anche grazie al ciclo di affreschi, realizzato da Giotto nella Cappella degli Scrovegni, questa città si perde nella pace dei suoi paradisi termali ed in quei Colli Euganei ideali per fare escursioni e rilassarsi in una giornata di sole. In un weekend a Padova si potranno assaporare anche i suoi affascinanti mercati, vivere gli eventi culturali serali e visitare i suoi musei. La Cappella degli Scrovegni e gli affreschi del maestro Giotto, ci attendono ai Giardini dell'Arena per poi attraverso il chiostro, raggiungere i Musei Civici agli Eremitani, sede del Museo Archeologico e del Museo d'Arte Medievale e Moderna. Nelle vicinanze della Cappella degli Scrovegni si trova anche la Chiesa degli Eremitani, ricostruita interamente dopo la Seconda Guerra Mondiale. Camminando lungo il Corso Garibaldi e la Via Cavour ci sembrerà di osservare ancora in lontananza gli studenti e gli intellettuali del XIX secolo, quando in quel Caffè Pedrocchi entravano in contatto con le idee rivoluzionarie riguardanti un'Italia indipendente. Visitando Palazzo Bo (comunemente chiamato Palazzo del Bo), l'antica Università di Padova, si sentirà risuonare ancora la voce di Galileo Galilei, che qui vi insegnò, mentre su Piazzale Antenore, si incontrerà la tomba del leggendario fondatore della città, il troiano Antenore. Pochi passi e ci si troverà a Piazza della Frutta e a Piazza delle Erbe che racchiudono il Palazzo della Ragione, emblema segreto di Padova. Lo sguardo fugge su Piazza dei Signori, mentre la Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta si affaccia su Piazza Duomo, per poi lasciare gli animi passeggiare, dopo una buona cena, su Via Roma e Via Umberto I, fino al Prato della Valle, la Piazza più grande di Padova, dove nella parte meridionale di questa sorge la Basilica di Santa Giustina e ad est sarà possibile visitare l'Orto Botanico, uno dei più antichi d'Europa. Lo straordinario ciclo di affreschi di Altichiero, come la "Crocifissione" nella Cappella di San Giacomo (o di San Felice), così come le reliquie di Sant'Antonio sono custodite nella Basilica di Sant'Antonio e rendono la città un luogo di pellegrinaggio per eccellenza. Si potrà concludere ammirando i musei ed i chiostri collegati alla Basilica, come il Museo Civico al Santo e il Museo Antoniano, per poi sulla piazza, a destra della Basilica, arrivare nella Cappella sepolcrale del Marchese di Soragna, chiamata anche Oratorio di San Giorgio. Castelvecchio o il Castello di Padova si erge maestoso riflettendo ancora sulle acque la serie di costruzioni militari difensive che si sono succedute nel corso del tempo e lasciando che il sole si nasconda nei suoi ricordi. Eccoli gli angoli romantici e le incantevoli piazze di Treviso, dove all'interno delle storiche mura cittadine si è conservato un piccolo borgo medievale che racconta favole antiche. Mulini ad acqua, canali pittoreschi, strette viuzze, edifici storici, porticati ombreggianti raccontano di un'anima elegante e complessa, incantevole ed immutata nel tempo. Nella zona occidentale del centro storico incontriamo la Chiesa di San Nicolò, uno degli emblemi del gotico italiano, dove si potranno ammirare gli affreschi di Tommaso da Modena. La Cattedrale di San Pietro Apostolo, con le sue sette cupole, ci attende invece a Piazza Duomo. Ciò che cattura lo sguardo è il monumentale disegno neoclassico, che custodisce al suo interno una bella cripta romanica ed alcune opere di maestri italiani come la pala d'altare "L'Annunciazione" di Tiziano, gli affreschi della Cappella del Malchiostro, che vengono attribuiti a Giovanni Antonio de' Sacchis detto il Pordenone (pittore italiano), ispirati ai modelli di Michelangelo della Cappella Sistina e le sculture di Pietro Lombardo nella Cappella del Sacramento, mentre sorge accanto alla Cattedrale sul lato sinistro, il Battistero romanico del XII secolo. Passeggiando per la Via Calmaggiore, con i suoi edifici statali, si giunge al cuore pulsante del piccolo centro storico di Treviso, la Piazza dei Signori, dove gli eleganti palazzi con le arcate aperte ed i numerosi caffè ne fanno un luogo d'incontro molto popolare in un'atmosfera affascinante e particolare. Qui sorge sovrano il gotico Palazzo dei Trecento, nella cui Loggia si potrà ammirare l'originale Fontana delle Tette, la cui ricostruzione si può trovare nella Galleria della Strada Romana (adiacente a Via Calmaggiore), un'antica fontana che sotto la dominazione della Repubblica di Venezia, spillava vino bianco e rosso in occasione di particolari festeggiamenti. A pochi passi dal Palazzo dei Trecento appare una piccola isola fluviale sul Canale Cagnan, dove come in un miraggio appaiono bancarelle colorate che offrono ogni giorno i loro pesci e la loro verdura. Sfilano intorno il neogotico Palazzo del Podestà, dominato dalla grande Torre del Comune, sul retro la piccola Piazza San Vito con le Cappelle Santa Lucia e San Vito, il Palazzo Pretorio e Piazza Monte di Pietà con l'interessante Cappella dei Rettori. Eccola la Chiesa di San Francesco che custodisce le tombe di Pietro Alighieri, figlio di Dante come quella della figlia di Francesco Petrarca che qui trovò la sua ultima dimora. Dalle mura settentrionali, si aprirà sulla Porta San Tommaso il meraviglioso dipinto delle Alpi mentre la Via Roggia racconterà di affascinanti piazze e di case pittoresche, lasciando il Museo Luigi Bailo alle collezioni di arte moderna, ai reperti archeologici e alle opere di pittori veneziani ed illustri artisti come Tiepolo, Lorenzo Lotto, Tintoretto ed il "Ritratto di Sperone Speroni" di Tiziano. L'animo si quieta osservando dall'alto questo salotto elegante dove in ogni angolo ci si potrà fermare a sorseggiare un po' di storia e di vita. Salotti a cielo aperto vestiti di arte ci osservano attraverso i secoli mentre in silenzio ammiriamo l'alba di una nuova epifania italiana. (03 marzo 2015) Da - http://viaggi.repubblica.it/articolo/veneto-a-zonzo-per-le-citt-d-arte/231464/2 |