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Titolo: Riforme, dissidenti pd non arretrano. (Coerenti nel fare danni).
Inserito da: Admin - Luglio 18, 2014, 08:52:19 am
Riforme, dissidenti non arretrano. Chiti: "Non esiste democrazia senza cittadini"

Si continua con la discussione generale. Più di settemila gli emendamenti presentati. Le prime votazioni potrebbero slittare alla settimana prossima. Ma i dissidenti Pd restano fermi sul no.
Chiti in Aula: "Sulla Costituzione rispondiamo alla nostra coscienza".
Grillo attacca: "Dittatura a norma di legge".
Polemica Grasso-Fatto Quotidiano

16 luglio 2014
   
ROMA - Giorni cruciali per la riforma costituzionale approdata al Senato. Oggi riprende in Aula la discussione generale sul provvedimento. La pioggia di emendamenti presentati (oltre settemila) non spaventa il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, che assicura: "Il treno corre, a ore si comincerà a votare in Aula". In realtà l'inizio delle votazioni potrebbe slittare a lunedì, forse a lunedì pomeriggio. Anche perchè da domani pomeriggio e per tutto venerdì palazzo Madama sarà impegnato con la prima conferenza parlamentare del semestre Ue. Secondo l'ex presidente del Senato Renato Schifani (Ncd) "il voto sulle riforme deve esserci entro la pausa estiva". Lo sottolinea l'ex presidente del Senato ed esponente di spicco del Ncd, Renato Schifani, che chiarisce: "Per superare l'ostruzionismo probabilmente ci vorranno anche sedute notturne. Ci sarà molto da lavorare". Convocata per domani alle 13,30 la conferenza dei capogruppo che probabilmente affronterà la questione dello slittamento dei tempi di esame del ddl sulle riforme.

Pioggia di emendamenti. Ieri sera i gruppi e i senatori singolarmente hanno depositato le loro proposte di modifica al testo uscito dalla commissione. Strategia ostruzionistica da parte delle opposizioni: i settemila emendamenti presentati dovranno ora passare il vaglio di ammissibilità. La grande maggioranza degli emendamenti è stata presentata da Sel (circa seimila), un altro migliaio dai dissidenti di Fi e Gal. Sono invece 60 le proposte di modifica da parte dei 'dissidenti' Pd. Un solo emendamento è riuscito a riunire, per il momento, tutte le correnti Pd. Si tratta della proposta che vede come prima firmataria Doris Lo Moro, capogruppo pd in commissione affari costituzionale, per introdurre nella costituzione il referendum propositivo da indire sulle leggi di iniziativa popolare se entro dodici mesi non sono state discusse o sono state modificate sostanzialmente dalla Camera.

I dissidenti non arretrano. Oggi in Aula è stato il giorno dei dissidenti Pd. Protagonista Vannino Chiti, che ha ribadito il suo dissenso: "Non esiste una democrazia senza cittadini. Compito nostro dovrebbe essere non chiuderla in piccole stanze di addetti ai lavori" e ha aggiunto: "Penso che ognuno di noi debba rispondere alle proprie convinzioni e alla propria coscienza almeno sui temi che riguardano la Costituzione". Anche Corradino Mineo ha confermato che voterà per il Senato elettivo. Dal fronte forzista arriva il monito di Scilipoti: "Sono pronto a finire sulla croce come nel 2010", ricordando l'episodio della fiducia al governo Berlusconi che lo vide all'ultimo momento passare dall'Idv alle file della maggioranza di centrodestra. I frondisti azzurri dovrebbero incontrarsi oggi per decidere come procedere.

Ieri è stata una giornata importante per i principali contraenti del Patto del Nazareno, Pd e Fi, alle prese con il dissenso interno. L'ex Cavaliere è stato molto chiaro con i suoi durante l'incontro con i parlamentari azzurri nella sede di San Lorenzo in Lucina: "Chi vota contro è fuori da Forza Italia" ha avvertito. Anche il premier Renzi ieri ha riunito i parlamentari democratici: ha ricordato che Forza Italia resta interlocutore privilegiato sulle riforme, e ha sfidato i dissidenti interni: "Sono pronto ad una gestione unitaria del partito se si corre sulle riforme".

Grillo contro la riforma: "E' dittatura a norma di legge". Continua il dialogo tra M5S e Pd sulle riforme. Per domani è previsto l'incontro tra il Pd e una delegazione Cinquestelle, dopo che ieri Luigi Di Maio, Danilo Toninelli e i capigruppo pentastellati avevano risposto alla lettera di Matteo Renzi con una apertura di massima. Ma oggi Beppe Grillo torna a tuonare dal blog: "Dittatura a norma di legge" è il titolo di un post che riprende l'intervento in Aula del senatore M5S Carlo Martelli contro il provvedimento sulle riforme. Nel post si contestano le frasi del premier che aveva parlato di "Parlamento ostacolo delle riforme". "Queste cose le ho sentite dire solo nei regimi totalitari, neanche in quelli autoritari" ha affermato il senatore Martelli, secondo il quale ci stiamo avviando verso una "nuova dittatura leggera, nella quale rimane lo scheletro democratico" ma "il cui centro è il presidente del Consiglio". E in un altro post, a firma della deputata M5S Maria Elena Spadoni, si accusa il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Del Rio di incoerenza: si ricordano le sue parole da sindaco di Reggio Emilia nel 2010, quando disse: "La Costituzione ci piace così com'è"
 
Polemica Grasso-Fatto Quotidiano. Il presidente del Senato Piero Grasso non ci sta a passare per assenteista, come riportato da Il Fatto Quotidiano oggi. "Ieri ero in Aula" ha sottolineato Grasso, che ha spiegato: "Mi sono alternato con i vicepresidenti per poter presenziare ad alcuni eventi istituzionali". L'ex procuratore antimafia ha poi scritto su Facebook: "Come presidente del Senato il mio ruolo è quello di arbitro, di garante di tutti i senatori nell'esercizio del loro mandato. In questo momento così delicato non intendo sottrarmi a questo compito". E ha concluso: "Un comandante resta sempre a bordo della nave".
 
Pietro Grasso

Da - http://www.repubblica.it/politica/2014/07/16/news/riforme_prosegue_esame_ddl_boschi_al_senato_-91701795/?ref=nl-Ultimo-minuto-ore-13_16-07-2014