Titolo: Barbara D’Amico. Piccoli segnali di ripresa dall’economia. Inserito da: Admin - Maggio 01, 2014, 07:41:28 pm Di Barbara D’Amico
Piccoli segnali di ripresa dall’economia. Per un primo maggio ottimista la Nuvola ha chiesto a quattro esperti quali sono i settori e i mestieri su cui puntare per trovare lavoro. «Al primo posto metterei l’intero settore dedicato all’innovazione tecnologica. Oltre ai mestieri classici, questo campo sta generando profili che, almeno in Italia, non hanno ancora una codifica (come il data analyst, ndr) ma iniziano ad essere richiesti. Al secondo posto, invece, c’è tutta l’area dei servizi per la cura della persona – paramedici, infermieri. Poi c’è un altro campo fondamentale: la manutenzione e il recupero degli edifici che richiederanno investimenti nelle ristrutturazioni. Per il futuro bisogna aspettare e vedere se i risultati iniziali raggiunti – crescita del Pil e riforme del mercato del lavoro – si consolideranno. Il decreto per la liberalizzazione del contratto di lavoro a termine, in questo senso, è un bene perché anche se non ci dice qual è il mestiere del futuro permette alle imprese di respirare e iniziare a far entrare gente all’interno delle aziende» Claudia Parzani, presidente di Valore D e definita dal Finacial Times tra gli avvocati più innovativi d’Europa. «Al primo posto metto le professioni del settore scientifico, tecnologico e informatico. In Italia il manifatturiero è importante ma sarà sempre più integrato con l’innovazione, un ambito in cui però il potenziale delle donne non è ancora ampiamente sfruttato. Ecco perché come organizzazione stiamo lavorando molto sul tema donne e scienza. C’è una domanda importante di ingegneri e stiamo spingendo molto perché le giovani ragazze si orientino anche verso facoltà scientifico-matematiche. Al secondo posto metterei la manifattura classica, che richiede manodopera e offre ai giovani spazi importanti. Infine tutto il comparto del lusso e del food and beverage. Sono fiduciosa per il futuro ma credo che il mercato del lavoro sia e sarà sempre più competitivo, quindi più che una professione in particolare suggerirei di acquisire competenze e meriti (le lingue parlate, gli studi fatti, le esperienze all’estero) e soprattutto di migliorare il bilanciamento di genere nel mercato del lavoro» Antonio Bonardo, direttore Pubblic Affairs di Gi-Group: «Credo che il settore in Italia al momento più appetibile, almeno in base alle nostre stime, sia quello del commercio, della distribuzione e della vendita. Come agenzia per il lavoro stiamo riscontrando segnali positivi in questo primo quadrimestre 2014: abbiamo un 6-7% di persone in più che hanno trovato occupazione rispetto all’anno precedente, forse a causa del leggero allentamento della pressione fiscale e delle aspettative sul bonus di 80 euro che hanno spinto la domanda di personale. Poi ci sono i mestieri legati alla meccanica industriale (ingegneri meccanici, elettronici, i tecnici informatici). In questo caso a fare la differenza sono le qualifiche. Le richieste ci sono ma i profili devono essere altamente specializzati, con un’ottima conoscenza della lingua inglese. Terzo posto va alle posizioni nei settori moda e agroalimentare: in questo caso lo sbocco su mercati di Paesi emergenti offre molte opportunità». «Per il futuro sono moderatamente ottimista. Nei prossimi 3 anni la crescita per l’Italia è destinata a consolidarsi se tre fattori si realizzeranno: gli investimenti per l’Expo 2015 e le ricadute positive dell’evento sull’indotto nazionale; il consolidamento delle riforme strutturali avviate dal Governo; l’auspicio che dalle prossime elezioni europee possa uscire una Commissione più integrata con le istituzioni nazionali e quindi più vicina alle esigenze degli Stati europei» Jacopo Morelli, presidente nazionale Giovani imprenditori di Confindustria: «Anzitutto, qualunque sia il mestiere scelto, raccomando sempre di studiare bene, prepararsi, mettendosi a contatto sin da giovani con il mercato del lavoro. Al primo posto metterei tutte quelle attività con una forte vocazione all’estero: è vero che il Pil segna un ripresa ma la crescita del mercato interno è ferma. Bene quindi i lavori legati all’innovazione e alle tecnologie, specie per gli sviluppatori informatici che in ambito estero sono premiati. Poi c’è tutto il settore della meccanica strumentale. In generale trovo difficile stilare una classifica o proporre mestieri sul brevissimo periodo quando tutto cambia velocemente. Tanti settori che saranno di successo non sono stati ancora inventati». twitter@barbilla83 Se in Italia mancano tanti “manovali” digitali Luca: “Quale start-up, vi racconto la mia vita da… “Il lavoro? Lo trovo tra Egitto e Rwanda”, la… Oltre 250 posti nella logistica (nell’Italia senza… “Giovani, non siate choosy se volete fare gli agenti… Da -http://nuvola.corriere.it/2014/04/30/primo-maggio-ottimista-i-mestieri-su-cui-puntare/ |