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Titolo: Sibilla Dipalma. 7 modi per dire basta alle relazioni tossiche
Inserito da: Admin - Aprile 28, 2014, 12:33:24 pm
amore&odio

7 modi per dire basta alle relazioni tossiche

Esistono diversi tipi di rapporti poco sani, ma il loro risvolto è unico: incidere in maniera negativa sul proprio benessere fisico e mentale. Ecco i consigli della psicologa per uscirne in maniera costruttiva

Di Sibilla Dipalma

Nessun rapporto umano è mai completamente privo di conflitti. Ciascuno di noi sperimenta infatti diversi stati d’animo e mostra difetti che espongono inevitabilmente i legami sentimentali a scossoni che come acquazzoni stravolgono i momenti di sereno. Ma a volte può accadere di restare invischiati in una relazione tossica che, anziché stimolare la crescita della coppia e regalare una sensazione di benessere e di felicità, fa sentire depressi e insicuri; amori basati non su ascolto, confronto e rispetto, bensì tormentati da continue critiche, su cui aleggia una generale negatività e in cui è evidente la mancanza di fiducia. A chi non è capitato, ad esempio, di avere l’impressione di essere i soli a donare qualcosa all’interno di una relazione - di amore ma anche di amicizia - senza ricevere nulla in cambio? Dinamiche che, a lungo andare, possono influenzare il proprio benessere fisico e mentale: come riconoscerle e uscire dal loro influsso nefasto?

Le domande da farsi per capire se una relazione è "tossica"
Le relazioni "tossiche" possono essere di diversi tipi: rapporti familiari, amicali, rapporti di natura sentimentale o lavorativi. La psicologa americana Sherrie Bourg Carter, esperta di relazioni traumatiche, nel suo libro “High Octane Women: How Superachievers Can Avoid Burnout” suggerisce di porsi alcune semplici domande per capire se si sta vivendo un legame dannoso. Ad esempio: dopo aver trascorso del tempo con la persona in questione la propria autostima è peggiorata o migliorata? E ancora: quando si è con questa persona, si provano sensazioni di sicurezza e soddisfazione oppure al contrario a prevalere sono la criticità, l’insoddisfazione e l’insicurezza? In genere, infatti, all’interno di questi rapporti “le persone si sentono non comprese, ma giudicate e intimorite dalla critica inevitabile dell’altro e per questo si impegnano di più a cercare di soddisfare le aspettative dell’altro che non a rispondere ai propri bisogni, mettendo in secondo piano il soddisfacimento dei propri desideri”, spiega Veronica Arlati, psicologa, psicoterapeuta e psicanalista. Relazioni in cui insomma “imperversano le emozioni negative, si prova timore e la sgradevole sensazione di non essere accettati e amati per quello che si è e nelle quali ci si sente messi alla prova, come se snaturare se stessi sia l'unico modo poter essere all’altezza dell’altro”.

Chi e perché incappa in un legame tossico
Spesso il restare intrappolati in queste relazioni distruttive nasconde problemi più profondi. Ad esempio, a volte accade che tanto più tossiche sono le relazioni familiari tanto più lo sono anche quelle di cui la persona si circonda nella vita adulta. “Nasciamo in un contesto relazionale che è quello della nostra famiglia di origine, le relazioni primarie, quelle con la mamma prima e con il papà poi, sono la base sulla quale il bambino imposta la propria capacità relazionale”, sottolinea Arlati. Se quest’ultimo ha però imparato a dover soddisfare l’altro, più che se stesso, per sentirsi amato e accettato, nelle sue relazioni adulte tenderà a corrispondere alle aspettative altrui in modo automatico, senza dare importanza a se stesso. Ecco perché, sottolinea l’esperta, “chi nasce in famiglie con dinamiche relazioni disfunzionali è probabile che, una volta adulto, possa farsi coinvolgere in relazioni tossiche e non funzionali al suo benessere e pertanto poco soddisfacenti”.

7 MODI PER DIRE BASTA
1) Identificare la relazione potenzialmente tossica
Qualsiasi legame in cui ci si sente controllati, maltrattati, insicuri o dati per scontati può essere tossico. Il primo passo è dunque riconoscere che si sta vivendo un rapporto di questo tipo e “rendersi conto che la relazione o le relazioni in questione ci fanno soffrire perché non ci permettono di sentirci liberi di esprimerci e di essere noi stessi”, commenta Arlati. “È indispensabile entrare in contatto con sentimenti ed emozioni suscitate da queste relazioni e comprendere fino in fondo quanto queste sono dannose per noi”.

2) Riflettere su se stessi
Il passo successivo è di riflettere su se stessi e raggiungere la consapevolezza del fatto che, molto probabilmente, il motivo per cui si rimane invischiati in queste dinamiche dannose risiede in una scarsa autostima. “Bisogna comprendere che l’origine di queste relazioni tossiche è dentro di noi, si basa sulle nostre insicurezze e sui nostri timori di non poter essere amati e piacere all’altro e quindi di essere abbandonati e lasciati soli se si è semplicemente se stessi”.

3) Imparare ad amarsi
Non meno importante per uscire dal circolo vizioso di una relazione tossica è poi la capacità di intraprendere un percorso per imparare a dare maggiore importanza ai propri bisogni e ai propri desideri. “Se la persona impara ad amare se stessa e a darsi un valore senza timore di perdere l’altro, non sarà più disposta a sottomettersi a relazioni dannose, il che non vuol dire troncare tutti i rapporti, ma semplicemente non permettere più ad altri di usarlo e fargli del male”, sottolinea la psicologa.

4) Dare un voto alla relazione
Lealtà verso la famiglia o un amico, rapporti di lavoro, abitudine, compassione. Sono diversi i motivi che possono spingere a mantenere una relazione tossica anziché fuggire a gambe levate. Bisogna però essere in grado di valutare quanto realmente questo rapporto conta per se stessi e quanto è giusto continuare a portarlo avanti.

5) Agire sul legame tossico
Se la relazione non sana proprio non può essere recisa, perché ad esempio coinvolge un familiare molto vicino, allora sarà fondamentale “attrezzarsi in modo tale da riconoscere le dinamiche dannose e prenderne le distanze senza rimanerne dolorosamente invischiati”, suggerisce Arlati. Oltre ad agire per orientare il legame verso una direzione più equilibrata. Ad esempio, facendo notare di sentirsi messi da parte o non rispettati; allo stesso tempo, è possibile limitare i danni decidendo di non trascorrere più di un certo periodo di tempo con questa persona.

6) Dire basta, se proprio non funziona
Se però i tentativi di cambiare la natura della relazione falliscono o ci si rende conto che la situazione è diventata insostenibile, meglio prendere le distanze dalla persona fonte di malessere. Certo, andare incontro a una rottura relazionale non è semplice, ma potrebbe rivelarsi molto peggio persistere in un rapporto che genera stress fisico e mentale.

7) Esaminarne gli schemi, per evitare di riproporli nelle relazioni future
Nel momento in cui ci si approccia infine a nuove relazioni bisogna fare attenzione a non incappare nuovamente nello stesso schema, ricordandosi che “la chiave di svolta è quella di imparare ad amare se stessi e darsi un valore tale per cui non possiamo più permettere all’altro di farci del male perché mettiamo in primo luogo, davanti a tutto, il nostro benessere”, conclude l’esperta.

Argomenti relazioni • amore • coppia • separazione • divorzio

(21 aprile 2014) Riproduzione riservata

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