Titolo: Sardi e Italiani: sconto di pena perchè di etnia e cultura da uomo selvatico... Inserito da: Admin - Ottobre 12, 2007, 10:01:08 pm Gavino Ledda: «Rigiudichiamolo in Italia: così non è giustizia»
Davide Madeddu «Roba da pazzi, ma stiamo scherzando». Gavino Ledda, il bambino pastore di Siligo, in provincia di Sassari, diventato poi antropologo, docente universitario e scrittore di successo del celebre e crudo Padre padrone, quasi non ci crede. La decisione dei giudici tedeschi di concedere le attenunanti al giovane cagliaritano accusato di aver violentato la sua ex fidanzata perché «sardo» e perché «si deve tener conto dell’impronta etnica e culturale» non l’accetta. Dal telefono della sua casa di Siligo (Ledda non usa il cellulare) l’uomo che per primo ha raccontato tutti i colori della Sardegna dei pastorie le motivazioni che hanno spinto i giudici tedeschi a concedere uno sconto di pena al giovane cameriere di Cagliari le respinge al mittente. E senza scuse. Ledda, un giovane di Cagliari accusato di aver usato violenza contro la ex fidanzata è stato condannato dal tribunale tedesco che però gli ha riconosciuto le attenuanti perché sardo... «L’ho sentita in maniera volante, sto male, oggi ho visto solamente i telegiornali che ne hanno parlato e veramente mi lascia sopreso». Che idea si è fatto? «Se è vero che questo ragazzo ha commesso un reato è giusto che paghi. Poi se uno ha usato violenza a una donna, ma anche a un altro essere vivente deve essere punito. E deve scontare la pena prevista dalla legge». Ma infatti il giovane di Cagliari è stato condannato, però... «Però cosa?» La condanna è stata più bassa rispetto a quella prevista dalla legge. Attenuanti perché è sardo. «Ma questa è una follia. Ma stiamo davvero scherzando. Uno finisce in tribunale e poi si trova una condanna che tiene conto dell’etnia...». In che senso, scusi? «Oggi è capitato a un sardo, e se domani finisce sotto processo un africano, un cittadino cipriota o un greco, cosa succede? La pena cresce o diminuisce a seconda dell’etnia e dell’appartenenza... ma dai, non va bene, non è possibile. Se io commetto un reato è vengo condannato devo pagare». Ma qui si parla di attenunanti e del fatto che si «deve tener conto dell’etnia culturale» «Lombroso lo sapete da quanto è morto, no? Perché questa teoria dell’ereditarietà criminale è di Lombroso. Ma oggi che cosa c’entra questa storia? Ancora non lo capisco». Come si sente dopo l’utilizzo di questa teoria? «Io mi sento orgogliosamente umano quanto un tedesco. Piuttosto loro, che vengono qui a studiare l’archeologia e l’architettura sarda e poi vengono fuori con queste cose…» I sardi come i barbari? C’è il pericolo che il vecchio luogo comune possa essere, in qualche modo, rispolverato? «Mi chiedo una cosa: ma qualche volta si usa il raziocinio? Se si segue questa strada qui spunta il nazismo. Kant cosa avrebbe detto?». C’è il pericolo che i sardi possano essere considerati barbari? «Ancora? Spero che si chieda l’estradizione e questo giovane venga giudicato da un tribunale italiano. Non si può emettere una sentenza che pretende di stabilire la giustizia guardando ancora al paese e all’etnia di provenienza». Pubblicato il: 12.10.07 Modificato il: 12.10.07 alle ore 9.23 © l'Unità. |