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Autore Discussione: Andrea RICCARDI  (Letto 3000 volte)
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« inserito:: Gennaio 17, 2009, 03:34:18 pm »

Andrea Riccardi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Andrea Riccardi (Roma, 1950) è uno storico italiano.

Andrea Riccardi, ordinario di Storia contemporanea presso la Terza Università degli Studi di Roma, noto studioso della Chiesa in età moderna e contemporanea e fondatore, nel 1968, della Comunità di Sant'Egidio, è uno dei laici più autorevoli del panorama religioso internazionale.

Molti dei suoi studi, pubblicati in diverse lingue, vertono sul rapporto fra mondi religiosi differenti e sul tema della coabitazione religiosa in particolare nell'area mediterranea tra il XIX e il XX secolo. Tra le sue opere più recenti: Il secolo del martirio (2000), Dio non ha paura (2003) Governo carismatico, 25 anni di pontificato (2003), Convivere (2006), L' inverno più lungo. 1943-44: Pio XII, gli ebrei e i nazisti a Roma (2008). Nato a Roma nel 1950, Andrea Riccardi ha frequentato a Roma il liceo Virgilio. Il 7 febbraio 1968, ancora studente, Andrea Riccardi si riunì per la prima volta con un gruppo di liceali, nell'Oratorio della Chiesa Nuova, il santuario di san Filippo Neri. Da quel primo incontro nascerà la Comunità di Sant'Egidio. Sono gli anni del post Concilio, anni di grandi fermenti soprattutto tra i giovani, in cui nascono e sono attivi tanti gruppi e movimenti, tra cui il movimento di Gioventù Studentesca di don Luigi Giussani. Nel libro intervista con J. D. Durand e R. Ladous Sant'Egidio Roma e il mondo così Riccardi descrive quel periodo: "Io avevo soprattutto l'idea che il mondo dovesse cambiare, che fosse necessario interrogarsi sul modo di cambiarlo, che bisognasse inventare il futuro, cambiare le regole del gioco. Il discorso del 1968 era soprattutto questo. Allora ho preso coscienza di un cambiamento in atto, qui in Italia, in Francia, in America. C'era qualcosa che mi interessava, che mi inquietava. Infatti, è in mezzo a questa crisi generazionale che c'è stata la scoperta del Vangelo, una scoperta che ha fatto nascere in me un senso critico nei confronti delle ideologie e dei sistemi ideologici in genere. Ecco cosa è stato il '68 - soprattutto per me (...) Pensavo che bisognasse cambiare l'uomo. In questo senso cominciai a leggere con insistenza il Vangelo, e poi la Bibbia".

La tappa successiva per Andrea Riccardi ed il gruppo di studenti fu la conoscenza del mondo dei poveri: le borgate, periferia povera di Roma, le baracche. Scrive Riccardi di quell'incontro: "Conoscevo un prete operaio che lavorava nelle baracche vicino al Cinodromo, a Ponte Marconi, lungo il Tevere, ed è lì che ho cominciato a scoprire la periferia. Era il mondo proletario e sottoproletario, fatto di immigrati dal Centro e dal Sud Italia o dal centro storico di Roma, della Roma di allora: un misto di lavoratori edili, lavoratori irregolari, gente a metà tra la piccola vita ed espedienti per sopravvivere, in bilico tra marginalità, ribellismo e rassegnazione".

Nel settembre 1973 la comunità fondata da Andrea Riccardi stabilisce il proprio centro in Piazza Sant'Egidio a Roma, in un ex convento di monache carmelitane, facendone negli anni un centro di preghiera, solidarietà con i poveri, incontri per il dialogo e la pace.

Il suo impegno per la pace lo ha visto mediatore nelle trattative per la risoluzione del conflitto in Mozambico. La pace, firmata a Roma il 4 ottobre 1992, è stata frutto di oltre due anni di trattative svoltesi nella sede romana della Comunità di Sant'Egidio. Negli anni seguenti, l'impegno per la pace è proseguito su molteplici scenari.

Tra le numerose onorificenze conferitegli in qualità di fondatore della Comunità di Sant'Egidio, e per l'intenso impegno per la pace: il Premio Mondiale Metodista per la pace (1997), il Premio Niwano per la pace dalla Niwano Peace Foundation (1999), il Premio per la pace dell'UNESCO Felix Houphuet-Boigny (1999), la Legion d'honneur della Repubblica francese (2002) a motivo del suo impegno "a favore degli esclusi e per la giusta causa della riconciliazione e della pace". Nel 2004 il prestigioso Premio Balzan per la Pace e la fratellanza tra i popoli. Nel 2009 riceverà ad Aquisgrana insieme alla Comunità di Sant'Egidio il prestigioso Premio Carlo Magno, assegnato nel dicembre 2008.

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« Risposta #1 inserito:: Gennaio 17, 2009, 03:35:24 pm »


Biografia di Andrea Riccardi   

Fondatore della comunità di Sant'Egidio
     

Una storia che inizia nell'68 e questo potrebbe già spiegare molte cose. Per esempio il fatto che al liceo "Virgilio" ci fossero dei borghesissimi studenti che volevano cambiare il mondo. Tra questi c'era Andrea Riccardi che aveva divorato il Vangelo e che ai classici marxisti preferiva i teologi cattolici del Concilio Vaticano II. Per farla breve il 7 febbraio del 1968, il giovane Riccardi studente dell’ultimo anno di Liceo, mentre la stragrande maggioranza degli studenti della scuola è di sinistra, fonda un suo gruppo cattolico.


Da Gioventù Studentesca alla Comunità

I futuri membri di Sant'Egidio fanno parte di una cellula di Gs nel liceo Virgilio di Roma. Gs è la sigla di Gioventù studentesca, l'organizzazione fondata da don Luigi Giussani che più tardi, passata il sessantotto, prenderà il nome di Comunione e liberazione. Riccardi vi si era avvicinato negli anni di ginnasio. Dopo di che aveva collegato i giessini del Virgilio, del Dante, del Mamiani. Ma con loro ci sono anche Rocco Buttiglione e la sua futura moglie Maria Pia Corbò, che tireranno poi dritto con don Giussani. Se il gruppone si disfà, tre, quattro anni dopo, è perché se ne va via il prete che l'aveva tenuto assieme, Luigi Iannaccone.

È solo a quel punto, inizio 1972, che Riccardi e i suoi si mettono in proprio, con astio nei confronti dei fratelli separati di Cl.
Chi erano e dove andavano questi cattolici non era facile capirlo. Uno dei loro slogan era "dalla parte dei figli delle donne di servizio", un motto che metteva in evidenza sia le origini borghesi sia le aspirazioni rivoluzionarie dei primi militanti.

Nel settembre del 1973 fissano finalmente il loro quartier generale a Sant'Egidio. Sparite le ultime monache, l'edificio era rimasto vuoto, malandato. È di proprietà del ministero degli Interni, che glielo cede in cambio d'un affitto di poche lire. Chiavi in mano compreso il restauro, eseguito prontamente a spese del ministero.


Riccardi, un leader carismatico

Oggi il professor Andrea Riccardi ha 51 anni, è sempre presidente della comunità di Sant'Egidio ed è docente universitario di Storia del cristianesimo.
La sua comunità è acclamata anche all'estero, dove ha dato molte prove della sua arte diplomatica contribuendo alla soluzione di molte crisi internazionali. Il vero miracolo della Comunità è stata la pace in Mozambico, firmata nell’ex monastero di Trastevere dopo un negoziato che aveva vistola Comunità riuscire dove aveva fallito la diplomazia internazionale.

Tanti militanti?
Ma chi sono gli 8 mila romani che – dicono- fanno capo al centro trasteverino? Risposta difficile. Perché non sono insediati nei posti chiave del potere politico ed economico. No, quella della Comunità di Sant'Egidio è tutta un'altra storia. Una storia di poveri e nomadi, di barboni ed extracomunitari.
"Cominciammo dalle baracche, il Terzo mondo sotto casa", ricorda oggi il giornalista Mario Marazziti, 51 anni (ma sembrano molti dimeno da quando si è tagliato la barba).
La prima missione fu a ponte Marconi, alla baraccopoli che era sorta sotto il Cinodromo. "Facevamo la cosiddetta scuola popolare", spiega Marazziti "andavamo lì il pomeriggio, appena usciti da scuola in via Giulia, riunivamo i bambini delle baracche e gli insegnavamo a scrivere e leggere". L'esperimento funzionò e da ponte Marconi le scuole popolari vennero estese alla Garbatella, a Primavalle e in breve in tutte le zone calde della periferia romana.
Nel frattempo la Comunità è cresciuta é cambia rotta sui nuovi poveri: i barboni, per i quali faranno anche una specie di guida Michelin su come sopravvivere; e poi gli zingari.


Data creazione biografia: 19 gennaio 2006


16/01/2009
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