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Autore Discussione: La destra e la sinistra in politica non esistono piu'.  (Letto 2308 volte)
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« inserito:: Dicembre 01, 2007, 11:07:10 pm »

La destra e la sinistra in politica non esistono piu'.

"Anche i primi ministri devono saper accettare i processi di cambiamento" che, con la globalizzazione, stanno inesorabilmente investendo il mondo. Parola di Tony Blair.

L'ex premier britannico, ha tenuto una lezione alla "Winter University", il pensatoio di respiro internazionale organizzato dalla Confindustria.

"Il ventunesimo secolo e' un'era nuova e richiede una nuova politica. Il problema e' che i politici oggi restano nella loro tribu come in un guscio, eppure le differenze tra la desta e la sinistra non esistono piu' - ha affermato Blair - la differenza sta nell'apertura o nella chiusura alla globalizzazione, sta nella risposta che si da alla globalizzazione". E l'apertura alla globalizzazione, cosi come la chiusura, rappresenta un partito trasversale. Negli Stati Uniti, ad esempio, ci sono "protezionisti" sia tra i repubblicani sia tra i democratici.

"Io sostengo l'importanza dell'apertura perche' chiudersi significa opporsi ad una forza inarrestabile - ha insistito - bisogna accettare la globalizzazione come una forza liberatrice dalle potenzialita' enormi ma i benefici che se ne possono trarre sono in proporzione a quanto le societa' sono pronte". In completo grigio nell'affrescata sala della scuola Grande San Giovanni Evangelista, l'ex inquilino di Downing street, prima del suo intervento, ha ringraziato gli imprenditori per l'ospitalita' in italiano ma ha poi optato per l'inglese per evitare gaffes, come quella con Lionel Jospin.

"In quell'occasione - ha raccontato Blair - mi chiesero quali erano le posizioni di Jospin che volevo imitare e io in francese ho risposto che Jospin lo gradivo in diverse posizioni". Poi Blair e' entrato nel vivo del suo discorso. "La caratteristica principale del mondo di oggi e' rappresentata dalla velocita' e dalla portata dei cambiamenti", ha detto, sottolineando l'incertezza che questi continui mutamenti comportano come dimostrano la crisi dei "subprime", i mutui americani, o la crescita esponenziale della Cina "con la smania di avere tutte le commodities del mondo". Secondo Blair la forza della globalizzazione "e' enorme" e non modifica solo l'economia ma cambia la societa'. "E questi cambiamenti non potranno che aumentare - ha avvertito - ci sara' una modernizzazione permanente e sara' premiato solo chi sara' in grado di adattarsi a questo mutamento costante" e cio' vale soprattutto per i governi.

La politica economica "deve concentrarsi sulla formazione e non sulle normative, cosi' come il successo di un'azienda dipende dalla capacita' di investire sul capitale umano", ha sottolineato Blair in perfetta sintonia con le tesi della Confindustria guidata da Luca Cordero di Montezemolo. E ancora: "I governi devono interferire il meno possibile, non devono prevedere il futuro dell'economia puntando su questa o quella azienda ma devono investire su infrastrutture, scienza, ricerca e istruzione", ha proseguito Blair, cosi' come i sindacati devono superare "dibattiti antiquati". Il ruolo delle piccole imprese poi e' molto importante: "devono essere messe in condizioni di poter crescere - ha osservato - perche' con la loro creativita' rappresentano la motrice dell'economia moderna". Il governo deve avere una strategia "chiara e forte", i servizi pubblici devono essere "piu' snelli e flessibili" e la burocrazia va ridotta. "Mi rendo conto di quanto questo sia difficile da applicare.

Ci sono sempre contrasti e opposizioni", ha riconosciuto l'ex premier ricordando di essere stato operato proprio mentre stava varando la riforma della sanita'. "E l'anestesista, con la siringa in mano per addormentarmi mi ha detto di non amare affatto la mia riforma e io - ha riferito con il tipico umorismo inglese - gli ho risposto che forse aveva ragione e che ci avrei ripensato!". La lezione di Blair si e' chiusa con un altro aneddoto. "Quando non si e' piu' premier si subisce uno shock - ha spiegato - da primo ministro, ad esempio non avevo il telefonino. L'ho comprato il giorno dopo la fine del mio mandato e ho inviato un sms, senza firmare. Ovviamente la risposta e' stata: ma chi sei? E io mi sono detto...eppure e' passato un solo giorno".

da (AGI)
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