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Autore Discussione: Dal bacio in auto agli zoccoli. Sì, l’Italia è tutta un divieto  (Letto 3207 volte)
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« inserito:: Agosto 15, 2008, 11:21:20 pm »

Dal bacio in auto agli zoccoli. Sì, l’Italia è tutta un divieto

Federica Fantozzi


Altro che estate all’insegna della libertà: l’Italia si scopre il Paese dei divieti. Dagli zoccoli di legno, alle effusioni amorose, dai tagliaerba usati fuori orario ai bagni nelle fontane cittadine: la lista delle proibizioni aumenta di anno in anno. Non senza qualche curiosità. A Novara è vietato stare nei parchi di sera in gruppi di 3 o più persone. Ordine del sindaco leghista.

Fate attenzione: «È assolutamente vietato danneggiare o rubare i cartelli che recano messaggi di divieto», pena la multa fino a 428 euro. Facinorosi e collezionisti sono avvertiti, se non vogliono rimpinguare le casse dei più disparati comuni italiani. Perché quest’estate il Belpaese è tutto un divieto: si è passati dalla finanza all’ordinanza creativa, e al vacanziere tocca la gimkana. Il manifesto ne ha pubblicata una mappa dettagliata, spassosa e inquietante.

Ah sposarsi a Cernobbio, sul lago di Como celebrato dal Manzoni e ammodernato da George Clooney: a togliere un filo di romanticismo è giusto l’ispezione igienico-sanitaria obbligatoria nella casa dei novelli coniugi. Belli e così tipici gli zoccoli da mare che si possono ammirare, nonché comprare a caro prezzo, nelle boutique di Capri: peccato che ad indossarli si disturbi la quiete balneare e arrivano i vigili. Il prato della villetta che avete affittato è invaso di gramigna? La siepe minaccia di entrarvi in camera? Il rampicante ha occluso il camino? Se siete a Forte dei Marmi rischiate 500 euro di multa a impugnare il tagliaerba nelle ore pomeridiane consacrate alla pennichella o nei fine settimana (si prevedono proteste dei giardinieri, il cui giro d’affari è in pericolo). In via di estinzione i gruppi di amici a Novara dove il sindaco leghista ha vietato lo «stazionamento serale di 3 o più persone» nei parchi e nei giardini comunali. Il che sembrerebbe favorire le coppiette, laddove a Eboli, parecchio più a Sud, due bacetti in auto possono costare cari.

Poi ci sono i divieti intuitivi ma non del tutto. Quasi ovunque non si può fare il bagno nelle fontane. Un’italiana trasferita in Islanda ha scritto a un quotidiano: il suo nordico compagno e i loro due figli facevano il pediluvio in una fontana romana, quando un tutore dell’ordine li ha allontanati in malo modo urlando e spaventando i pupi. «Visto che a Reykjavik si può - si duole lei - Dovrebbero mettere un cartello».

Altro divieto ad ampio raggio è il tuffo in spiaggia. Ma se il trampolino c’è, però non si può usare, che senso ha? O vale per quelli - molti senza dubbio - che se lo portano da casa al posto delle paperelle di gomma e del secchiello? A proposito: a Eraclea, nel Veneto dei sindaci-sceriffi, non si possono scavare buche né costruire castelli di sabbia sul bagnasciuga: non sia mai un passante ci caschi dentro o ci sbatta contro.

L’ultima tendenza è l’ordinanza anti-bivacco, elasticissima. A Verona, i concittadini del padano sindaco Tosi si sono ritrovati le panchine divise a metà da una sbarra che impedisce sì il pisolino ai barboni, ma anche la permanenza comoda a chiunque superi 50 chili di peso. È la stessa città dove vige il no smoking nei parchi: l’unica vittima per ora è stato un immigrato costretto a sganciare 50 euro, ma la giurano che sia una coincidenza. A Vicenza inflessibili vigili in bici hanno multato una coppia di ragazzi perché leggevano libri in un parco pubblico. I due hanno protestato: altri non sono stati sanzionati, non sarà perché gli autori da loro prescelti erano Pasolini e Saviano? Le autorità comunali dibattono pensose se presidiare la linea della fermezza o incentivare l’alfabetismo.

A Roma il neo-sindaco Alemanno ha i suoi grattacapi: appena ha pubblicizzata l’ordinanza anti-cassonetto gli sono saltati tutti addosso, dall’associazionismo cattolico ai consumatori ai vegani più à la page. Morale, ha dovuto fare retromarcia: «Ce l’avevo con il racket, mica con i poveracci». Né pare di facile applicazione il rimedio anti-writers: chi sarà sorpreso a imbrattare muri pubblici dovrà cancellare, oltre al suo, 10 graffiti.

A Firenze, il nuovo regolamento-omnibus disciplina pressoché tutti i comportamenti. Il problema è che i residenti ancora non lo hanno letto e non lo sanno. Ne conseguono contravvenzioni a pioggia: 160 euro all’incauto che ha steso i panni dalla finestra in modo visibile ai turisti del centro fiorentino. Multate due mendicanti sdraiate sul marciapiede: non perché chiedessero l’elemosina ma per intralcio alla circolazione. Non è proibito - come a Venezia o Positano - mangiarsi un panino in strada purché non lo si faccia «in modo indecente». Arbiter elegantiae, ovviamente, il vigile: che ha sanzionato una famigliola francese priva di buona creanza. In Laguna, dopo un duro braccio di ferro con i venditori di becchime, è diventato fuorilegge nutrire i celebri piccioni di San Marco. Si spera che i pennuti, pasciuti da decenni di turismo bendisposto, non diventino antropofagi.

In ogni caso, comune che vai sindaco che trovi. Sarebbe vietato circolare vicino alla riva con gommoni e moto d’acqua a motore acceso. Ma quando Briatore & company hanno suscitato lo sdegno dei bagnanti approdando a tutta birra sulla spiaggia sarda di Capriccioli, il primo cittadino di Arzachena ha vestito i panni di Giobbe: «Reazioni esagerate, sa quanti ce ne sono di maleducati? Certe presenze fanno bene per il turismo, bisogna sopportare». Anche il divieto di occupare la battigia è variamente applicato lungo la Penisola. Come la repressione dei «furbetti dell’ombrellone»: colpevoli di lasciarlo piantato sulla spiaggia libera anziché caricarselo in spalla ogni sera. Nessuno, ci si augura, ha davvero pagato mille euro per aver lasciato l’asciugamano a occupargli il posto. Poi: vietato il volantinaggio pubblicitario tra le sdraio, ma non i mega-striscioni aerei che sfondano i timpani.

E se dappertutto è proibito portare cani in spiaggia - alla faccia degli abbandoni - a Capalbio la questione è di stile. All’Ultima spiaggia un cartello informa che «è vietato condurre animali». Subito sotto, a pennarello, la rettifica: «Il dottor Vigna ritiene che il termine “condurre” sia sbagliato. È dunque vietato introdurre animali».

Pubblicato il: 15.08.08
Modificato il: 15.08.08 alle ore 8.11   
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« Risposta #1 inserito:: Agosto 17, 2008, 11:20:14 pm »

17/8/2008
 
L'ubriaco non canta più: uccide
 
 
LORENZO MONDO
 

Ma dove sono gli ubriachi di una volta? Rammento la figura solitaria, tra comica e patetica, che incontravi certe sere per strada. Malmesso, la barba lunga, poteva chiederti, farfugliando, un fiammifero per la cicca stretta tra le labbra. Oppure lo vedevi mentre si appoggiava a un muro per sfuggire al maligno dondolìo della Terra, lo sentivi distillare un filo di allegria da rauchi brandelli di canzone. Qualcuno, come ispirato, parlava alle stelle, aspettando caparbiamente risposta. Persone inoffensive, tartassate dalla vita e ingannate dal vinaccio ingerito in una bettola. Emarginati cari ai poeti come se custodissero il segreto di una illusoria libertà: «L’ubriaco non canta, ma tiene una strada / dove l’unico ostacolo è l’aria. Fortuna / che di là non c’è il mare, perché l’ubriaco / camminando tranquillo entrerebbe anche in mare / e, scomparso, terrebbe sul fondo lo stesso cammino».

Altri tempi, oggi tengono campo altri ubriachi. Non sono vecchi relitti ma uomini maturi che hanno una famiglia e un lavoro, giovani e giovanissimi che escono in compagnia dalle discoteche dopo essersi storditi, senza apparente necessità, con intrugli alcolici alternati alla droga. Di condizione non miserevole e spesso agiata, possiedono auto sulle quali, con l’ebbrezza aggiunta della velocità, si avventano sulle strade a seminare morte. Predisposti, in quanto ubriachi, a diventare potenziali suicidi e assassini. Il bilancio delle vittime, in ogni fine settimana o festa comandata, è terrificante. E, come capita davanti ai fenomeni di novità dirompente, le reazioni tendono ad appiattirsi sulla deprecazione e il lamento; le autorità si mostrano impreparate e restìe ad assumere efficaci provvedimenti.

Che senso ha la semplice sospensione della patente per un uomo sorpreso al volante fradicio di alcol, che dopo il «condono» tornerà a ubriacarsi e, una volta o l’altra, a uccidere? Mentre si attende in proposito l’estensione del reato di omicidio colposo, bisognerebbe ricorrere nei casi più gravi di ebrietà al ritiro definitivo del permesso di guida. Imparino - sanzione severa ma non drammatica - a servirsi dei mezzi pubblici o andare a piedi. In fondo, è anche l’eccessiva salvaguardia dell’uomo motorizzato, che tradisce un feticistico rispetto per l’automobile, a dimostrare quanto sia malata la nostra società.
 
 
da lastampa.it
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« Risposta #2 inserito:: Agosto 17, 2008, 11:22:08 pm »

LA STAMPA D'OLTREMANICA PRENDE DI MIRA LE MISURE DI SICUREZZA IN ITALIA

L'Inghilterra critica i divieti all'italiana

L'Independent mette in guardia gli inglesi: «Se una cosa è divertente, l'Italia ha una legge che lo vieta»



LONDRA - Da Oltremanica arriva la prima critica ai numerosi regolamenti o leggi che hanno caratterizzato l'estate italiana. In un articolo il quotidiano britannico The Independent mette in guardia i turisti inglesi: «Turisti attenti: se una cosa è divertente, l'Italia ha una legge che lo vieta». La critica è rivolta ai sindaci che hanno «carta bianca» per decidere le misure di sicurezza nella propria città. La confusione è generata soprattutto dal fatto che i regolamenti variano da località a località. Tra i divieti citati, il quotidiano fa l'esempio di Genova dove è illegale camminare per strada con una bottiglia di vino o una lattina di birra, di Eraclea e dei castelli di sabbia vietati. O ancora dei massaggi vietati in spiaggia in tutta Italia.

GOVERNO BERLUSCONI - «Il governo di Silvio Berlusconi può essere stato il primo al mondo a introdurre il «ministero della semplificazione» con il compito di identificare ed abolire leggi inutili - scrive il giornalista dell'Independent - ma nell'interesse di una maggiore democrazia a livello locale e della sicurezza, il suo ministro dell'Interno Roberto Maroni ha consentito a migliaia di fiori legali di sbocciare».



da corriere.it
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