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Autore Discussione: Cantone contro Grasso: 'Concussione legge spot'  (Letto 2509 volte)
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« inserito:: Maggio 16, 2014, 06:54:07 pm »

Cantone contro Grasso: 'Concussione legge spot'

16 maggio 2014

Il presidente dell'Autorità anticorruzione Raffaele Cantone, chiamato a controllare l'Expo di Milano dal premier Renzi, critica duramente il ddl Grasso sulla concussione, «avremo l'ennesima legge spot» e avverte: «Non ho intenzione di fare gite milanesi, allo stato dell'arte non c'è possibilità che l'Autorità si occupi delle vicende relative all'Expo». Lo dice a Napoli per la chiusura del master in Criminologia dell'università Federico II. Segnalando che rispetto agli anni '90 la corruzione «si è evoluta» e l'attuale sistema «è molto molto più pericoloso di Tangentopoli» con la politica che «svolge un ruolo marginale».

«Quello che sta accadendo in Parlamento è un fatto gravissimo, si prova a legiferare sull'onda dell'emergenza», «alla fine avremo l'ennesima legge spot», dichiara da Napoli il magistrato della Cassazione. Sulla materia «bisognerebbe riuscire a trovare il giusto equilibrio». Per Cantone il provvedimento sarà comunque approvato perchè «ormai c'è un gruppo politico in grado di stabilire che quella legge dovrà passare. Però non avrà alcuna efficacia sul piano concreto, perchè se non troviamo i meccanismi per individuare la corruzione possiamo fare delle mere manifestazioni di principio che non avranno effetto».

Secondo Cantone «per l'ennesima volta la norma sulla concussione: si prova a intervenire sulla prescrizione e si pensa a un falso in bilancio che non ha alcuna efficacia nè efficienza». E a suo parere la norma sull'antiriciclaggio, «così come scritta in Senato è inapplicabile perchè prevede che ci sia nocumento all'economia, meccanismo assolutamente vago». La strada giusta, osserva, sarebbe quella di «occuparsi della corruzione quotidianamente e non quando si verificano fatti come quelli dell'Expo».

A proposito della kermesse lombarda chiarisce: «Non ho intenzione di fare gite milanesi» e «allo stato dell'arte non c'è possibilità che l'Autorità si occupi delle vicende relative all'Expo». E ribadisce: occorrerebbe «individuare poteri specifici e transitori che non sminuiscano l'indipendenza dell'Autorità». Il suo ruolo, precisa, «ha un senso se abbiamo strumenti di controllo ad hoc e se si impone alle società private di seguire le norme sulla trasparenza».

Ma rispetto agli anni '90, la corruzione «si è evoluta» e l'attuale sistema «è molto molto più pericoloso di Tangentopoli», con la politica che «svolge un ruolo marginale». A dirlo è il presidente dell'Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone, a Napoli per la cerimonia di chiusura del master in Criminologia della facoltà di Giurisprudenza della Federico II.

Quanto alla corruzione oggi più pericolosa del aggiunge: «I grandi fenomeni corruttivi durante Tangentopoli - argomenta - avevano una chiara finalizzazione politica. Era la politica che utilizzava il sistema degli appalti come metodo di finanziamento e le tangenti finivano principalmente nelle casse dei partiti». Oggi, invece, «i meccanismi e i soggetti che gestiscono sono vere e proprie lobby - spiega il magistrato - in cui la politica svolge un ruolo marginale, aiutandole per avere vantaggi diretti o indiretti». Per Cantone, infatti, la politica «non è neanche più in grado di gestire la corruzione. Oggi i comitati d'affari hanno un'elevata capacità di pervasione del sistema economico e hanno creato veri e propri monopoli eliminando la concorrenza».

Da -http://www.unita.it/italia/cantone-expo-milano-renzi-corruzione-tangentopoli-magistrato-1.569427
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« Risposta #1 inserito:: Maggio 18, 2014, 05:00:28 pm »

Corruzione, Cantone boccia il ddl Grasso: "Così è inutile, avremo l'ennesima legge spot"

Durissimo il giudizio del magistrato sul testo all'esame della commissione giustizia: no ai soliti provvedimenti approvati sull'onda dell'emergenza. Critiche alle norme sul riciclaggio e sul falso in bilancio. E sull'Expo ripete: "Poteri speciali o non vado in gita a Milano". Grasso: "Il mio testo era ben diverso dall'attuale"

16 maggio 2014
   
ROMA - Da Raffaele Cantone, il pm chiamato da Renzi a vigilare sull'Expo, arriva una stroncatura sul ddl anticorruzione in corso di approvazione in Parlamento. Basta, dice Cantone, con le "leggi fatte solo sull'onda dell'emergenza". Con quello che sta accadendo in Parlamento, ha aggiunto il presidente dell'Autorità anticorruzione, "alla fine avremo l'ennesima legge spot". Il magistrato ha più tardi smentito di aver definito "gravissimo", come avevano riportato alcune agenzie di stampa, quanto sta avvenendo in merito al Ddl.

Cantone ha parlato a Napoli, davanti a una platea di studenti, del cosiddetto ddl Grasso - attualmente all'esame della commissione Giustizia del Senato e in aula dal 27 maggio - che verte su una materia "sulla quale bisognerebbe riuscire a trovare il giusto equilibrio". Per il magistrato della Cassazione, il provvedimento sarà comunque approvato perché "ormai c'è un gruppo politico in grado di stabilire che quella legge dovrà passare, però non avrà alcuna efficacia sul piano concreto, perché se non troviamo i meccanismi per individuare la corruzione possiamo fare delle mere manifestazioni di principio che non avranno effetto".

Entrando nel merito, Cantone ricorda che si modifica "per l'ennesima volta la norma sulla concussione, si prova a intervenire sulla prescrizione e si pensa a un falso in bilancio che non ha alcuna efficacia né efficienza". Bocciatura totale, poi, per la norma sull'autoriciclaggio: "Così come scritta in Senato - dice Cantone - , è inapplicabile perché prevede che ci sia 'nocumento all'economia', un meccanismo assolutamente vago". La strada giusta, osserva ancora Cantone, sarebbe quella di "occuparsi della corruzione quotidianamente e non quando si verificano fatti come quelli dell'Expo".

Sulle parole di Cantone è intervenuto anche Roberto Saviano che su Twitter si schiera con il magistrato.

Le critiche di Cantone hanno provocato l'intervento di Pietro Grasso, il presidente del Senato che 'firma' il disegno di legge. Grasso ricorda che il ddl che porta il suo nome fu presentato da lui più di un anno fa, nel suo unico giorno da senatore, prima di essere eletto presidente. Soprattutto, sottolinea come il suo testo abbia subìto molti cambiamenti: "La mia proposta sull'autoriciclaggio - spiega Grasso -  che prevedeva una nuova collocazione sistematica qualificandolo non come reato contro il patrimonio, ma inserendolo in una nuova tipologia di delitti contro l'ordine economico e finanziario, è completamente diversa, anche nei comportamenti sanzionati, rispetto a quella del testo base, che unifica tutti i ddl presentati in Senato e che ancora non ho avuto modo di approfondire. Al di là della speranza che si legiferi presto e bene sui temi della corruzione, del falso in bilancio, del riciclaggio e dell'autoriciclaggio, non potrò però intervenire in alcun modo, visto il mio ruolo di presidente, sul testo che è ora in discussione in Senato", conclude.

Rispondendo a una domanda sulla possibilità dell'Anac di intervenire nel controllo degli appalti, Cantone ha parlato anche della vicenda Expo, su cui indaga anche la Corte dei Conti, ribadendo la necessità di avere poteri speciali nella supervisione della regolarità degli appalti alla quale è stato chiamato dal premier Renzi. "Non ho intenzione di fare gite milanesi - afferma - e allo stato dell'arte non c'è possibilità che l'Autorità si occupi delle vicende relative all'Expo".  Il tema, aggiunge, è "provare a individuare poteri specifici transitori e che riguardino solo quell'evento. Questi poteri servono - conclude -  e dovranno essere tali da lasciare indipendente l'Autorità".

Dalla maggioranza non è arrivata alcuna reazione sull'attacco di Cantone. Francesco Boccia (Pd), presidente della Commissione Bilancio della Camera, che nei giorni scorsi era intervenuto proprio chiedendo poteri speciali per il magistrato anticorruzione, ha commentato solo le frasi sul caso Expo: "Sono frasi dure, ma è difficile dargli torto. E' infatti necessario che gli siano affidati poteri speciali e di coordinamento, se vogliamo garanzie sul futuro di Expo".

Da parte sua il commissario unico per l'Expo, Giuseppe Sala, ha detto di essere “un po' preoccupato che ci possa essere un affollamento dei controlli". Per questo ha spiegato di "vedere di buon occhio il tema che il presidente dell'Anac, Cantone, si focalizzi su alcuni aspetti critici".

Richiesto di un commento sulla parole di Cantone, il ministro Maurizio Martina, che ha la delega per Expo 2015, ha risposto: "Penso che nessuno voglia andare a Milano a fare una gita. Sono certo che anche nei prossimi giorni perfezioneremo il bel lavoro fatto con Cantone, con il presidente del Consiglio, con il governo e le istituzioni locali".

© Riproduzione riservata 16 maggio 2014

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