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Autore Discussione: Tremonti: aiuti alle famiglie, farò di tutto... (non farà un nulla enorme ndr).  (Letto 2094 volte)
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« inserito:: Novembre 12, 2008, 05:56:50 pm »

Tremonti: aiuti alle famiglie, farò di tutto

Fassino: governo di dubbia moralità
 
   
 ROMA (11 novembre) - «La legge finanziaria per il triennio è basata sul presupposto di una crisi in arrivo e in intensificazione - ha detto oggi il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, parlando in aula alla Camera - Già in quest'aula abbiamo fatto notare in tante forme quanto sia stata ragionevole la scelta di anticipare la Finanziaria e di stabilizzare su tre anni rispetto ad una crisi in arrivo. Lo scenario di una crisi con una Finanziaria aperta sarebbe stato avverso al Paese. La Finanziaria sta per essere esaminata dalla Camera con spirito costruttivo, come se già si fosse fatta la riforma di questa legge: per questo il governo ha fatto proprio contributi importanti venuti dalla commissione Bilancio e ha fatto propri, nei limiti dalla compatibilità, gli elementi di proposta provenienti dalla opposizione, come la clausola di restituzione fiscale nel 2009, anche se con alcune precauzioni».

«Aiuti per le famiglie senza sfondare il deficit». «Sappiamo che c'è la crisi, abbiamo seguito la tempisitica con gli altri Paese europei, ma non facciamo il tifo per la crisi - ha detto Tremonti - Siamo convinti che si debba avere elementi di speranza, abbiamo fiducia nella saggezza delle famiglie, nella capacità dei lavoratori, degli imprenditori». Tremonti ha elencato alcune delle iniziative che il governo ha in serbo: dal fondo per gli ammortizzatori sociali agli interventi a favore delle famiglie. «Per aiutare la famiglie a fronteggiare la crisi il governo farà «tutto il possibile nel modo più giusto possibile, ma non lo faremo sfondando i criteri di deficit - ha detto Tremontii - Per le famiglie puntiamo a ridurre lo stress e l'angoscia provocate dalla crisi economica. Ma non lo faremo sfondando i criteri di deficit. Perché sarebbe illusorio e perverso, e il conto sarebbe di nuovo girato alla popolazione».

Ammortizzatori sociali. «Intendiamo integrare con altri fondi gli strumenti di assistenza, in un anno che non riteniamo positivo» ha detto Tremonti, spiegando che saranno trovati ulteriori fondi per rispondere all'attivazione degli ammortizzatori sociali che la crisi richiederà.

«Cambieranno le tariffe autostradali, investimenti per 16 miliardi». Un ruolo attivo della Cassa depositi e prestiti per realizzare il Piano casa, investimenti per 16 miliardi sbloccati dal Cipe, ma anche un cambio delle tariffe autostradali che saranno però legate agli investimenti che le concessionarie saranno in grado di realizzare. Sono queste alcune misure per spingere la domanda in Italia e fronteggiare la crisi economica illustrate da Tremonti in Parlamento. «Un pacchetto - ha detto il ministro - che non è ancora definito. Crediamo sia possibile operare un provvedimento di sostegno all'economia alle imprese e alle famiglie che non alteri i saldi della finanza pubblica. Le linee essenziali che vanno dallo blocco di investimenti Cipe alla modifica tariffaria delle autostrade legata agli investimenti. La prima è la domanda pubblica e si lega alla proposta italiana di emissione di eurobond per finanziare infrastrutture europee o a quella di utilizzare la banca europea in rete. In Italia, nei prossimi giorni, lo sblocco da parte del Cipe da parte di uno stock di investimenti è stimato 16 miliardi di euro . Ci sarà poi un meccanismo di ristrutturazione delle tariffe che riporta investimenti sulle autostrade, subordinando le tariffe all'effettività degli investimenti, anche questa in grado di mobilizzare investimenti molto elevati. A questo si aggiungerà un utilizzo attivo e non passivo della Cassa depositi e prestiti a partire da piano casa».

«Aiuti solo alle banche che applicheranno codice etico». «Le banche che chiederanno l'intervento pubblico per fronteggiare la crisi per ottenerlo dovranno prima aver adottato e applicato un codice etico in favore dei clienti - ha detto Tremonti - Il pacchetto anti-crisi prevede anche provvedimenti per le imprese a partire dal finanziamento alle banche. Ma è fondamentale chiarire che non abbiamo alcuna intenzione di aiutare le banche, ma di aiutare il finanziamento alle imprese». Tremonti ha così delineato un intervento, attraverso un Fondo, che sarà attivato su richiesta delle imprese, passando per il Parlamento: «Il meccanismo sarà segnalato in Parlamento in funzione delle cadenze che riterremo ragionevoli. Il sistema bancario che chiede e Parlamento che dispone, con una norma bipartisan, con massima trasparenza. L'acquisizione dei fondi sarà poi subordinata all'applicazione di un codice etico». Sul fronte delle imprese Tremonti ha quindi ricordato la norma sull' «Iva di cassa, che è in fase di studio ed è subordinata all'approvazione europea, che pure riteniamo accessibile».

«Il deficit resterà sotto il 3%». «Mentre molti Paesi europei si trovano in un'area di deficit eccessivo, l'Italia, secondo le stime definite in sede Ecofin, manterrà nei prossimi tre anni un rapporto tra deficit e Pil al di sotto del 3 per cento - ha sottolineato Tremonti - I dati relativi alla crescita dell'Italia si sono allineati a quelli degli altri Paesi, anche se questo allineamento riguarda comunque un andamento non positivo».

«Sono possibili interventi sull'economia reale». «Crediamo sia necessario e possibile andare un po' oltre i provvedimenti». Lo ha sottolineato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti parlando in aula alla Camera, spiegando che interventi non erano possibili prima e che bisognava attendere «il tempo giusto». «E' dall'Eurogruppo dell'inizio della scorsa settimana - ha spiegato - che i governi europei hanno acquisito dei dati di economia reale e di bilanci condivisi. Senza condivisione dei dati non sarebbe stato possibile fare scelte di politica economica. E non è un limite del governo italiano, nessuno Paese era intervenuto. Solo a metà di settimana scorsa hanno annunciato interventi e blocchi di interventi. Ed è quello che faremo noi. Non sarebbe stato opportuno saggio e opportuno agire in anticipo e in assenza di dati condivisi».

Fassino: governo di dubbia moralità. «C'è una questione di dubbia moralità politica da parte del governo e del ministro del Tesoro perché in campagna elettorale avevano promesso un abbassamento delle tasse, pur sapendo che non lo potevano fare»; lo ha detto Piero Fassino in un'intervista a Youdem Tv. «C'è un imbroglio da parte del governo - ha affermato Fassino - con una strategia della doppia verità: quello che succede nella realtà e quello che si fa credere alla gente». L'esponente del Pd ha citato alcuni esempi in cui «si fa credere una cosa e se ne fa un'altra: si mandano i militari nelle città e si fa credere che si punta alla sicurezza, e poi si tagliano miliardi a tutto il comparto».

«Il Pdl ha il diritto di governare, non di dire menzogne». «Tremonti ha ripetuto nei giorni scorsi - ha proseguito il ministro degli Esteri ombra - e lo ha detto anche oggi, che non c'è un euro per le famiglie e le imprese e oggi annuncia che il Cipe varerà un piano straordinario di investimenti. Ma perché, questi soldi fino a 24 ore fa non c'erano?. Berlusconi in campagna elettorale aveva annunciato che avrebbe tagliato le tasse, poi subito dopo le elezioni ha detto che per i prossimi cinque anni le tasse non verranno toccate. Tremonti dice che lui aveva previsto tutto già da tempo: ma allora perché non ha impedito a Berlusconi di dire cose che non erano vere? C'è una questione di dubbia moralità politica. Il Pdl ha vinto le elezioni e ha diritto di governare, ma non di raccontare menzogne ai cittadini».

Udc: Tremonti vago, dal Pdl promesse non mantenute. L'Udc esprime un giudizio negativo sull'intervento del ministro Tremonti e dice di attendere ancora oggi che siano mantenute le promesse fatte in campagna elettorale dal Pdl. «Nel complesso il nostro giudizio è negativo - dice il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa - perché il Pdl ha fatto grandi promesse in campagna elettorale alle famiglie e alle imprese italiane. Nelle parole di Tremonti c'è stata vaghezza, mentre il Paese ha bisogno di risposte precise». 


da ilmessaggero.it
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