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Autore Discussione: Alberto Alesina - Uno scatto contro il declino  (Letto 1808 volte)
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« inserito:: Maggio 06, 2011, 11:04:21 pm »

Uno scatto contro il declino

L’uccisione di Osama Bin Laden ha un significato simbolico importante per gli Stati Uniti e potrebbe avere conseguenze politiche notevoli e ridare un po’ di ottimismo a un’America sfiduciata. Il presidente Obama, che era in forte declino agli occhi del pubblico americano, ne esce rafforzato e questo potrebbe aiutare a risolvere lo stallo in cui sono cadute le discussioni su un bilancio che è critico per il futuro di questo Paese. Per il momento Obama, sentendosi debole in vista delle elezioni del 2012, si è trincerato dietro a una proposta di budget che è poco più che un libro dei sogni. Non spiega come finanziare programmi di spesa sociale e sanitaria che continuerebbero a crescere. La sua proposta non fermerebbe la crescita del debito americano né oggi né mai.

Un presidente più sicuro della sua rielezione avrebbe il coraggio di parlare chiaro agli americani e soprattutto ai «suoi» democratici spiegando che, anche tassando i contribuenti al di sopra dei 250 mila dollari di reddito, non si può risolvere il problema fiscale americano senza forti tagli negli entitlements (diritti sociali) e un aumento dell’età in cui gli americani vanno in pensione. D’altro lato i Repubblicani, capendo che Obama è più forte, dovranno essere più cauti, smussando quelle parti della loro proposta che più sono inaccettabili ai Democratici, anche quelli moderati, per esempio la riforma di Medicaid (il programma di assistenza sanitaria per i più poveri). Non solo, ma l’ondata di entusiasmo patriottico che sta vivendo questo Paese renderebbe particolarmente odiosi per gli elettori i litigi tra i due partiti, creando più incentivi per un accordo bipartisan sul bilancio. I moderati in entrambi i campi avrebbero più armi per tener sotto controllo gli estremisti del Tea Party da un lato e i populisti della sinistra democratica che vedono i «ricchi» come nemici. Nei panni di Obama e di Ryan (il leader repubblicano moderato nella battaglia sul budget) sfrutterei questo momento di patriottismo per accelerare le discussioni. Se invece Obama dovesse usare questo momento favorevole per muoversi in una direzione conflittuale, sarebbe una grande occasione perduta.

Il deficit fuori controllo è solo l’ultima di una serie di sconfitte che hanno intaccato fortemente il tradizionale ottimismo americano. L’11 Settembre, due guerre che dovevano essere veloci e chirurgiche che si sono impantanate, la crisi finanziaria, la Grande recessione, il percepito fallimento dello stimolo fiscale, una ripresa asfittica che non riesce a ridurre la disoccupazione sono una serie di sconfitte di tale portata che la parola «declino» compare sempre più spesso nella descrizione del futuro di questo Paese. E non è solo retorica. Le imprese americane stanno facendo molti profitti in questi mesi ma non investono. C’e molta preoccupazione per il bilancio fuori controllo, per il futuro dell’assetto macroeconomico del Paese, per l’andamento della domanda interna. Gli animal spirits sono richiusi in se stessi. Un budget rigoroso ma non crudele, una percezione di una rinnovata fiducia nei consumatori potrebbero essere il tipping point (il punto di svolta).

Di declino americano si parlava alla fine degli anni Settanta quando l’Iran teneva in scacco gli Stati Uniti con gli ostaggi, l’inflazione era al 12 per cento e l’economia stagnava. L’America di Ronald Reagan si scosse dal declino ponendo le basi per un quarto di secolo eccezionale. Barack Obama non è Ronald Reagan, non ha la decisione e la «visione» del suo predecessore, ma dovrebbe imparare da lui qualche utile lezione.

Alberto Alesina

06 maggio 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA
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