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Autore Discussione: «Portate il sangue, presto... » Bologna, le voci della strage  (Letto 3404 volte)
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« inserito:: Agosto 02, 2007, 05:47:00 pm »

«Portate il sangue, presto... » Bologna, le voci della strage

Adriana Comaschi


Una diretta. Ecco la trascrizione di quei primi attimi immediatamente dopo l’esplosione come sono stati ricostruiti attraverso gli archivi della azienda di trasposti bolognese e della Croce rossa come «sonoro» per il documentario di History Channel decidato al 2 agosto.
(Dai canali di comunicazione riservata della Cri)

- Cosa è successo? Cosa è successo a Bologna?

- Lasciate stare la canaletta un attimo!

- Ho sentito della disgrazia della stazione e allora mi sono...

- ... per favore lasciate libero il canale grande, non sento niente!

- ... e allora mi sono messo a disposizione. Te quando torni?

- Siamo qui!

- Ditemi, fate presto!

- Niente, ho sentito della disgrazie alla stazione, allora mi sono messo in ascolto, ho sentito la tua moderazione e mi sono permesso di intervenire, se hai bisogno posso tenermi a tua disposizione.

- Senti... se hai qualche amico abilitato a guidare delle croce rosse mandalo immediatamente alla centrale, che ci sono ancora delle macchine disponibili!



***

(Si organizzano i primi interventi della Croce Rossa. Ma le informazioni su quanto successo sono ancora del tutto incomplete, tanto che gli operatori non hanno idea di quanto sangue servirà per i feriti)

- Servizio... dammi Roger!

- Sì avanti!

- stazione a ..., sto partendo dalla stazione in questo momento. Ho ancora plasma, o dal S.Orsola (il policlinico della città, ndr) o dall’ospedale Maggiore, dammi Roger

- Di quale qualità? C’è qualche cosa?

- Sono per avere tutti quanti, perché le persone sono parecchie dammi Roger. Sono morti anche dei miei colleghi di trabacco eh! ...... Ok se fai sto favore, ohi!

***

(Non solo operatore e personale della sicurezza: si fanno avanti anche i singoli cittadini, ognuno offre quello che può. C’è chi porta coperte e lenzuola da casa per i feriti, chi offre le sue competenze sul posto: è la reazione civile dei bolognesi)

- Ascolta, qui c’è un signore che mi sta chiedendo se avete bisogno di medici che è qui alla mia macchina. Di infermieri anche.

- Sì sì agli ospedali e anche in stazione ne avevano bisogno prima.

- Un attimo, ascolta, allora io mi staccherei un attimo da qui e li porterei in stazione.

- 3035! Sto arrivando!

- No, ha detto la televisione che non ce n’è bisogno.



***

(Altri volontari)

- Le ambulanze!

- Guarda io non so se posso essere in grado eh. Io sono parecchio alla guida anche con i furgoni della Sip, non so se posso essere idoneo per tale servizio. A te.



***

(Tutto il personale che in qualche modo può rendersi utile nei vari servizi, sanitari, di sicurezza o di trasporto, viene immediatamente richiamato al lavoro e dirottato sul luogo della tragedia. Si comincia a comprendere l’entità della strage, eppure il numero delle vittime è ancora drammaticamente al di sotto del conteggio finale)

-... che l’han chiamato d’urgenza. Mi spiace che è in ferie ma insomma con quel che è successo... Io poi qua ho ascoltato, dice che ci sarà un’edizione speciale anche del video a Bologna. Mi pare che la cosa sia piuttosto grave, non ho neanche ascoltato un’eventuale radio in Fm, chissà chi trasmette qualcosa. Potete essermi più chiari, non so: perché ci han detto che c’è una trentina di morti, è una notizia allarm, (l’uomo quasi balbetta, ndr), allarmistica oppure vera?

- Oh comunque oh, mi han detto che ci sono molti morti molti feriti.

***

(La voce degli scampati. Colpisce il contrasto tra il dramma vissuto e la pacatezza delle voci, anche quando annunciano la morte di colleghi. Qui come in altri punti del video non ci sono grida, urla scomposte: lo shock è tale da lasciare annichiliti)

- Cosa devo dirgli, che stai bene?

- Ok telefona alla Milli il direttore digli così che io sono partito per Rovigo e non ho subito danni, ma dei miei colleghi ci sono rimasti. Purtoppo anche con la vita eh!

***

(I primi contatti tra ambulanze e Prefettura)

- Mi hanno detto che se abbiamo bisogno di sangue mi han lasciato il numero e hanno detto che possiamo chiamare. Attenzione base stazione, attenzione base stazione, date Roger

- Sì

- Stammi a sentire eh, mi ha parlato il capo di gabinetto di sua eccellenza il Prefetto in questo instante. Dite a un funzionario che si troverà senz’altro lì sul posto o a qualche ufficiale di pubblica sicurezza, di telefonare al S.Orsola e di mettere a dispozione tutto ciò che occorre.

***

(Un altro volontario)

-.... sul canale nove... presto presto per controllo, presto! È per un’informazione!

- Non ci sono informazioni oggi! Andate su altri canali o al centro radio

- ... mi spiego. Voglio donare il sangue anch’io! Ho smesso....

***

(Gli aiuti arrivano anche da fuori città, diretti via radio)

- Eh avete parlato in cinquantamila Modena, ho capito solo parte di quello che hai chiesto. Sì sono già arrivato in Bologna eh. Gli amici che han portato il sangue son già arrivati in Bologna, dopodiché siamo stati sopra l’ambulanza ciao!

- Ditemi, fate presto!


Pubblicato il: 02.08.07
Modificato il: 02.08.07 alle ore 10.01   
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« Risposta #1 inserito:: Agosto 02, 2007, 05:49:43 pm »

CRONACA

La bomba scoppiò alle 10.25 del 2 agosto 1980 nell'atrio della stazione

Il presidente dell'associazione dei familiari delle vittime si scaglia contro "l'omicidio politico"

Strage Bologna, le accuse di Bolognesi "In Parlamento gli amici dei terroristi"

Prodi: "Le vittime hanno bisogno di verità per perdonare, e anche la democrazia ne ha bisogno"

Napolitano: "Indispensabile mantenere viva la memoria di quella drammatica stagione"

 
BOLOGNA - "In Italia l'omicidio politico è stato un mezzo per fare carriera e ottenere insperati accessi mediatici": l'accusa viene da Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna. In occasione della cerimonia di commemorazione del 27° anniversario della strage, in cui morirono 85 persone e oltre 200 rimasero ferite, Bolognesi dal palco si è scagliato contro "gli amici dei terroristi" che "siedono in Parlamento".

E ha lanciato una sfida: "Se qualcuno vuole barattare l'impunità per i neofascisti Francesca Mambro, Valerio Fioravanti e Luigi Ciavardini in cambio dell'impunità per i cosiddetti compagni che hanno sbagliato, ha fatto male i suoi conti. Se questa è, come appare, un'operazione di 'scambio di prigionieri', un meschino compromesso per autolegittimarsi e fare dimenticare gli scheletri nell'armadio di destra e di sinistra, l'Associazione 2 agosto 1980 ne sarà una fiera oppositrice".

La cerimonia sul palco nel piazzale della stazione, dove, nell'atrio, alle 10.25 del 2 agosto 1980 esplose la bomba, è stata preceduta da un corteo al quale, oltre il sindaco della città Sergio Cofferati e ai familiari delle vittime, hanno partecipato il presidente del Consiglio Romano Prodi, il ministro del Lavoro Cesare Damiano e diversi esponenti politici, tra i quali il segretario dei Ds Piero Fassino.

VIDEO L'ESPRESSO: LE VOCI DELLA STRAGE

Cofferati: "Chiarire senza incertezze". Stamane il sindaco Sergio Cofferati e le altre autorità civili hanno incontrato nella sala del Consiglio comunale i parenti delle vittime. Nel suo discorso, Cofferati ha chiesto fra l'altro che si operi perché non vi sia "nessun dubbio, nessuna zona di incertezza" su quanto accadde il 2 agosto 1980, "partendo però da ciò che è già stato chiarito da magistrati coraggiosi che si mossero spesso in condizioni non agevoli".

I parenti delle vittime. Paolo Bolognesi, presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime, ha chiesto nell'incontro con Cofferati, all'indomani dell'approvazione della nuova normativa sui servizi e il segreto di Stato, che tutti i documenti sulle stragi italiane in possesso dell'intellingence vengano resi pubblici su Internet. "E' bene che tutto il mondo sappia chi c'è dietro le vicende delle stragi - ha detto Bolognesi - Forse può essere anche un modo per rinnovare la classe politica italiana".

Il messaggio di Napolitano. Nel messaggio inviato a Bolognesi anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano fa riferimento alla legge appena approvata, sostenendo che l'impegno con il quale il Paese ha saputo reagire alle stragi e agli attentati "va rinnovato ogni giorno ed a tal fine è indispensabile mantenere viva la memoria di quella drammatica stagione della storia del nostro Paese, assicurando la necessaria attenzione al dolore non meno che ai diritti dei familiari delle vittime, anche attraverso le iniziative commemorative che con la giornata ora istituita per legge assumeranno nuovo rilievo".

Prodi: "C'è bisogno della verità". Nel rivolgersi alla folla sul piazzale, Prodi ha posto l'accento, come poco prima aveva fatto Cofferati, sulla necessità di arrivare alla verità sulla strage: "Le vittime hanno bisogno di verità per perdonare e la democrazia ha bisogno di verità. Dobbiamo difendere la democrazia e la verità". "Le vittime - ha aggiunto il premier, applaudito dai presenti - domandano riconciliazione, non vendetta, richiedono verità e non dobbiamo averne paura".

Bertinotti: "Strage coperta da velo di opacità". Ma la verità sulla strage è ancora lontana, ricorda il presidente della Camera Fausto Bertinotti nel messaggio inviato a Bolognesi: "Ancora oggi, tuttavia, la storia di questa terribile strage è coperta da un velo di opacità che alimenta una memoria colma di sofferenza". "Un Paese che non riesce a guardare con serenità al suo passato, non può progettare il futuro di una convivenza realmente democratica", conclude Bertinotti.

Contestazioni di RDB e Giovani comunisti. Qualche fischio, subito coperto da un applauso, si è alzato all'indirizzo del ministro Damiano, quando ha iniziato il suo intervento. Sono stati esposti anche due striscioni: il primo firmato RDB con la scritta ''Mandate in pensione almeno il segreto di Stato'' e l'altro firmato Giovani comunisti con ''Basta precarietà, Damiano dimettiti''.

Distribuiti volantini anarchici. Mentre parlava Bolognesi, un ragazzo in maglietta e bermuda ha distribuito nella piazza dei volantini con su scritto "terrorista è lo stato" e poi, più sotto, "12 dicembre 1969 piazza Fontana. Bomba alla Banca nazionale dell'agricoltura: 17 morti e 88 feriti". Anche ieri sera, alla vigilia dell'anniversario, in stazione erano stati visti manifesti anarchici: la foto però era quella della stazione di Bologna sventrata.

(2 agosto 2007) 

da repubblica.it
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