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Autore Discussione: Theresa May a Downing Street: “Un governo contro i privilegi”  (Letto 1586 volte)
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« inserito:: Luglio 14, 2016, 04:53:52 pm »

Theresa May a Downing Street: “Un governo contro i privilegi”
Dopo l’incontro con la Regina, il discorso alla Nazione: “La Brexit una sfida. Insieme faremo una Gran Bretagna migliore”.
Johnson ministro degli Esteri

14/07/2016
Umberto Bacchi
Londra

Theresa May accetta dinanzi alla Regina Elisabetta l’incarico di formare il nuovo governo. E qualche ora dopo il suo esecutivo prende forma, non senza sorprese. Raccontano alcune fonti che sarebbe stata lei stessa a far fuori George Osborne, fidato braccio destro di Cameron e cancelliere dello Scacchiere. «Nel mio governo non ti voglio», avrebbe detto la neo premier britannica prima donna dai tempi della Thatcher a varcare da padrona di casa la soglia del 10 di Downing Street. Così Philip Hammond, ministro degli Esteri euroscettico ma fedele alla linea Cameron sulla Brexit, si sposta a fare il Cancelliere e lascia libera una casella. Il prossimo ministro degli Esteri britannico sarà Boris Johnson, campione del Leave, vulcanico animatore della campagna referendaria. Nella partita con Bruxelles sarà affiancato da David Davis: qualifica sottosegretario, compito negoziatore per la Brexit. Un segnale che May fa sul serio e non intende lasciare nulla al caso. Potrebbe avere un palazzo tutto suo. Ieri i giornali britannici scrivevano che May aveva dato ordine di trovare una sede governativa a Londra per insediare il team Brexit.

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Per capire però il perché del siluramento di Osborne bisogna ascoltare le parole che May ha pronunciato a Downing Street poco dopo aver ricevuto l’incarico. Ha parlato di unità nazionale, giustizia sociale e leadership internazionale». May, 59anni, è entrata a Downing Street poco dopo le sei del pomeriggio, 37 anni dopo un’altra conservatrice dal carattere la Lady di ferro, Margaret Thatcher. Ha invocato la necessità di fare quadrato per uscire dalle inquietudini lasciate dal voto e impostato il discorso inaugurale sul concetto di unità. Dopo aver elogiato Cameron, ha inviato un messaggio a Scozia e Irlanda del Nord, le regioni più adirate dall’esito referendario, enfatizzando l’importanza del «prezioso legame» tra tutte le componenti del Regno, nel tentativo di spegnere in partenza possibili ambizioni secessioniste. 

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La neo leader del Partito Conservatore si è poi rivolta a donne, minoranze etniche e membri della classe lavoratrice. Elencando le differenze tra le varie fasce sociali si è proposta come campionessa della parità e primo ministro di tutti, strizzando l’occhio anche a chi sentendosi emarginato dai benefici della globalizzazione ha votato per lasciare l’Unione europea. «Se sei nero sei trattato più duramente dal sistema giudiziario» ha detto. «Se sei un ragazzo bianco della classe lavoratrice, hai meno possibilità di chiunque altro in Gran Bretagna di andare all’università». «Il mio governo non sarà guidato dagli interessi di pochi privilegiati ma dai vostri», ha detto prendendo le distanze dalla politica economica che ha caratterizzato in parte le mosse di Osborne. «Ci creeremo un nuovo ruolo nel mondo audace e positivo» ha infine detto sottolineando che la Brexit è una sfida, ma che «insieme possiamo rendere migliore il Regno Unito».
 
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Da - http://www.lastampa.it/2016/07/14/esteri/theresa-may-a-downing-street-un-governo-contro-i-privilegi-jPcoOZEOnRZNUCJXO2HgLK/pagina.html

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