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Autore Discussione: Stefano CAGELLI. Lo Stato c’è e fa il suo dovere.  (Letto 1906 volte)
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« inserito:: Gennaio 24, 2017, 05:53:02 pm »

Focus
Stefano Cagelli - @turbocagio
· 20 gennaio 2017

Lo Stato c’è e fa il suo dovere.
Chi dice il contrario non sa di cosa parla

Errori e disfunzioni ci sono stati, ma sparare nel mucchio mentre i soccorritori sono ancora al lavoro è una follia.
Erasmo D’Angelis: “Questa emergenza va presa come una lezione durissima. La vera svolta è la prevenzione”

Diciamolo subito, a scanso di equivoci. Noi stiamo con la Protezione Civile. Stiamo con le migliaia di eroi (eroi, sì) che con generosità e coraggio indescrivibili, da giorni, stanno facendo di tutto per mettere in sicurezza più persone possibili. Stiamo con il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, con il commissario per la ricostruzione delle zone terremotate, Vasco Errani, con i presidenti delle Regioni colpite dal dramma, con i sindaci dei Comuni coinvolti, divenuti oggetto di un vergognoso attacco politico-giornalistico che non fa onore all’Italia.

Non stiamo invece con chi – mentre i soccorritori scavano in mezzo alla neve in cerca di un segnale di vita, mentre chi fronteggia l’emergenza si trova davanti a scelte difficili e dolorose, mentre centinaia di migliaia di persone fronteggiano un vero e proprio cataclisma – non trova di meglio da fare che, nel caldo dei salotti televisivi e delle redazioni, puntare il dito contro l’organizzazione dei soccorsi.

Abbiamo letto veramente di tutto. Da chi accusa Curcio di avere “i morti dell’hotel sulla coscienza” a chi attacca il progetto “Casa Italia”, da chi si riempie la bocca con la mancanza di “una catena di comando” a chi, per esempio un ex capo della Protezione Civile (Guido Bertolaso), senza neppure un po’ di pudore, parla di “inefficienze ed errori”. Chi ancora scrive della “più sgangherata, confusa e ritardataria azione di soccorso della storia per il resto specchiata dalla nostra protezione civile”. Tutte penne raffinatissime.

Intendiamoci. E’ evidente che degli errori sono stati fatti, sulla questione dell’albergo Rigopiano c’è già un’indagine in corso che farà chiarezza, verrà il tempo (ci auguriamo presto) per capire quante e quali siano le responsabilità. Ma siamo davanti a una serie di eventi davvero eccezionali. Una nevicata che non si vedeva da trent’anni, a cui va sommato l’interminabile sisma che da mesi sta stritolando un’area enorme, ben superiore, come ha fatto notare, tra gli altri, il fondatore della Protezione Civile Giuseppe Zamberletti.

“Molto di quanto abbiamo letto sui giornali in questi giorni – ci dice Erasmo D’Angelis, capo della struttura di missione di Palazzo Chigi sul dissesto idrogeologico – è classificabile nella categoria ‘bufale’ o ‘fake news’, quando non addirittura di sciacallaggio. L’immagine di Salvini con i doposci nel salotto televisivo di La7 è emblematica in questo senso “. Il che non significa dire che non ci siano stati problemi, anzi. “Certo – specifica D’Angelis – ma un conto è dire che ci sono stati ritardi e disfunzioni, che è inaccettabile che una fetta enorme di popolazione resti senza energia elettrica per cinque giorni a cento chilometri da Roma. Altra cosa è sparare a zero contro una Protezione Civile che abbiamo applaudito lo scorso agosto e lo scorso ottobre e che dobbiamo applaudire ancora oggi perché ci sta mettendo l’anima “.

L’ultima cosa che serve in questo momento è la polemica politica e la caccia al colpevole. “Bisogna andare al di là dello scontro, serve un cambiamento radicale. Siamo di fronte ad un’emergenza impressionante, straordinaria, mai vista prima. Un’emergenza che va presa come una lezione durissima e che merita una mobilitazione nazionale, che ci permetta di porci un obiettivo storico: passare da inseguire le emergenze a fare, finalmente, prevenzione. Questo Paese è uno ‘showroom’ di grandi rischi, abbiamo 6 milioni di abitazioni in zone sismiche che possono crollare”.

In questo senso, tiene a sottolineare D’Angelis, lo Stato c’è e ci sarà: “Chi non ha mai vissuto le emergenze del passato sulla propria pelle evidentemente straparla. Io ho fatto il mio primo intervento come volontario della Protezione Civile nel terremoto in Irpinia. Allora si scavava solo mani nude, le divise non si vedevano. Oggi lo Stato c’è e fa il suo dovere “.

E per fare il proprio dovere, oggi, significa “ricordarsi che non siamo un paese a rischio solo nei dieci giorni dell’emergenza, ma sempre, tutto l’anno”. In questo senso, qualcosa si è mosso: “La svolta vera del governo Renzi, che continua con Gentiloni, è stata aver messo le fondamenta per un lavoro di lunga scadenza sulla prevenzione. Oggi abbiamo un meccanismo finanziario inserito nella legge di Stabilità, un fondo ‘multiuso’ (comma 140 dell’articolo 1, ndr) tramite il quale lo Stato investe 47,5 miliardi nel periodo 2017-2023 per gli adeguamenti antisismici, l’edilizia scolastica, il dissesto idrogeologico”.

E poi il cosiddetto sisma-bonus, “grazie al quale lo Stato restituisce in cinque anni fino all’85% di investimenti fatti per aumentare la sicurezza anti-sismica e l’efficienza energetica anche di un intero palazzo. Un intervento storico, che mette fine alle polemiche e toglie tutti gli alibi”. Tutti fattori che indicano come si sia presa (finalmente) la strada giusta, con la costruzione di un dipartimento incardinato a Palazzo Chigi che si occupa di prevenzione a lungo termine.

Con buona pace di chi, per sparare nel mucchio, già ironizza sul piano “Casa Italia”, bandiera del governo Renzi. Il primo vero piano di prevenzione mai concepito in Italia.

Tornando all’emergenza di questi giorni, poi, c’è chi fa una gran confusione sulla cosiddetta ‘diarchia’ tra il capo della Protezione Civile Curcio e il commissario del governo Errani. “Una polemica senza senso”, specifica D’Angelis. “Errani è il commissario per la ricostruzione, un processo lungo, che prevede un investimento di 7 miliardi di euro. E’ un amministratore che ha messo in sicurezza e avviato la ricostruzione nella sua Regione, dopo il terremoto del 2012, in cui tutto sta funzionando secondo il cronoprogramma prefissato”.

Un compito, quello affidato ad Errani, che non entra in alcun modo in conflitto con il ruolo di Curcio. Altra cosa è dire che la Protezione Civile sia perfetta così com’è. “Si tratta di una struttura a rete, molto articolata sui territori. Molti sindaci, per esempio, non sanno di essere di capi della Protezione Civile locale. Il sistema va migliorato ma non da oggi. E soprattutto non è che oggi stia peggio di quattro o cinque anni fa”. Un messaggio alle critiche di Bertolaso? “Bertolaso – conclude D’Angelis – ha fatto un grande lavoro quando era capo della Protezione Civile, aumentandone l’efficienza. Detto questo, farebbe bene a non esagerare e non dare troppe lezioni “.

Da - http://www.unita.tv/focus/terremoto-neve-stato-polemiche-protezione-civile-dangelis/
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