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Autore Discussione: Democratici, scoppia il caso Marino "Ora rischia la linea sul fine-vita"  (Letto 2559 volte)
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« inserito:: Febbraio 12, 2009, 03:47:31 pm »

Il retroscena. Il chirurgo lascia l'incarico di capogruppo in commissione

Lo sostituisce l'ex teodem Dorina Bianchi che condivide il testo del Pdl

Democratici, scoppia il caso Marino "Ora rischia la linea sul fine-vita"

Chiaromonte: è una scelta intempestiva. I radicali: spartizione di ruoli

Lo scienziato: "Il lavoro fatto finora sarà portato avanti, garante è la Finocchiaro"

di CARMELO LOPAPA

 

ROMA - Il Pd sostituisce in corsa il suo "caposquadra" nella commissione Sanità del Senato che sta accelerando verso l'approvazione della legge sul testamento biologico. Il luminare dei trapianti Ignazio Marino va a presiedere la commissione di inchiesta sul Servizio sanitario e deve lasciare il testimone (di capogruppo in quell'organismo) a Dorina Bianchi. Entrambi cattolici, quest'ultima ex Udc, fino a qualche tempo fa militante teodem e ora vicina a Beppe Fioroni. La decisione matura in seno al partito, viene messa ai voti e passa. Questione di "riequilibrio interno", ma giunge all'indomani della battaglia portata avanti sul caso Eluana da Marino e soprattutto a ridosso del voto sul fine vita. E tra i laici del Partito democratico scoppia una mezza rivolta.

Semplice avvicendamento tecnico, spiegano dal Pd. Marino a ottobre aveva presentato le dimissioni da capogruppo in commissione perché era stato eletto presidente di un altro organismo, quello di inchiesta sul Sistema sanitario. Atto dovuto pro forma, che infatti era rimasto nel cassetto della Finocchiaro negli ultimi tre mesi. Il professore porta avanti il suo ddl sul testamento, poi la battaglia per lo stop all'alimentazione di Eluana. Finché ieri non viene deciso il cambio della guardia. Il timore espresso dai più critici è che possa subire adesso contraccolpi la linea che il Pd ha portato avanti sul testamento biologico. Tanto più che la senatrice Bianchi non fa mistero di condividere (salvo alcuni dettagli) il ddl Calabrò della maggioranza e che tanti, dall'opposizione, giudicano restrittivo. E a lei, alla senatrice, spetterà il compito di presentare la relazione di minoranza in commissione.

"È un testo migliorabile, soprattutto per alcuni profili quali il ricorso al notaio, ma in linea di massima condivido l'impostazione" spiegava ancora ieri la Bianchi prima di entrare in aula. Lunedì scorso, insieme al collega di gruppo Claudio Gustavino, aveva votato in commissione il ddl del governo Berlusconi che prevedeva la ripresa dell'alimentazione per Eluana.

La riunione dei senatori Pd che ha formalizzato la decisione si è tenuta in mattinata. Presenti i soli componenti della commissione e Albertina Soliani a rappresentare la capogruppo Finocchiaro. Dibattito, voto, alla fine prevale la linea dettata dai vertici. Decidono di non infrangere l'unanimità e dire sì all'avvicendamento anche le due più critiche, Franca Chiaromonte e la radicale Donatella Poretti, ma non senza far sentire le loro ragioni.

Fiorenza Bassoli invece ha preferito non partecipare affatto alla riunione. "Sarebbe stato opportuno avere come capogruppo una figura dialogante - racconta - Invece la Bianchi, a mio parere, non rientra in quella configurazione. Per questo ho espresso i miei dubbi e non ho partecipato. Non intendo drammatizzare, ma spero che tutto questo non renda più difficile il nostro lavoro in commissione, dove abbiamo sempre avuto una posizione laica e aperta".

Franca Chiaromonte, senatrice di lungo corso, lo ha detto davanti ai suoi e lo ripete: decisione "inopportuna, intempestiva, Marino aveva ancora un ruolo da svolgere in quella commissione, la sua competenza è utilissima, come ha dimostrato finora, e lo sarebbe stata ancor più adesso". Ma la più agguerrita è la Poretti: "Mediaticamente e politicamente la notizia è che il Pd sfiducia Marino. Se non fosse stato così, la decisione sarebbe stata rinviata. Si è atteso tanto, tre mesi, si potevano attendere altre due settimane, giusto l'approvazione del testamento biologico". E invece? "Invece hanno il problema di riequilibrare gli incarichi interni tra ex Ds e Margherita, sono prevalse le ragioni della spartizione: mi dicono lei sia molto vicina a Fioroni, fatti suoi. Noi denunciamo tutta l'inopportunità politica della sostituzione in questo momento. Ho dei dubbi sulla linea che il Pd farà propria, adesso".

Invece la Soliani ha garantito che proprio la linea non cambierà, qualunque sia il capogruppo, che non bisogna "farne un dramma". D'altronde il Pd è atteso alla prova del voto a breve, nel giro di un paio di settimane in commissione. Ignazio Marino si tiene lontano dalle polemiche. "Non ci sono commenti da fare. È un avvicendamento tecnico necessario perché sono presidente di una commissione di inchiesta - taglia corto - Sono convinto che il lavoro portato avanti finora sul testamento biologico proseguirà. E ne ho personale assicurazione anche dal presidente Finocchiaro".

In commissione è ripreso ieri l'esame del testo della maggioranza, tappe forzate per inviarlo in aula entro fine mese. Ma ieri l'ex magistrato del Pdl, Roberto Centaro, non ha lesinato rilievi di natura giuridica sul ddl. Da martedì il confronto entrerà nel vivo.

(12 febbraio 2009)
da repubblica.it
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« Risposta #1 inserito:: Febbraio 12, 2009, 03:48:41 pm »

2009-02-12 12:11

TESTAMENTO BIOLOGICO: DDL, SCONTRO MARINO-CALABRO'
 

MARINO, DDL PESSIMO, CONSULTA' DIRA' NO
Non c'e' nessuna volonta' ostruzionistica da parte del Pd per l'esame del disegno di legge sul testamento biologico. Lo ha assicurato il senatore Pd Ignazio Marino nel corso di un dibattito con il senatore Raffaele Calabro' (Pdl) organizzato dall'Agenzia ANSA . ''E' comunque una legge pessima - ha detto Marino - e certamente andra' incontro ad una bocciatura da parte della Corte Costituzionale. Per questo motivo non vogliamo che si perda tempo: prima sara' approvata, prima sara' bocciata dalla Consulta e prima si potra' fare una nuova legge''.


CALABRO', LEGGI A DIFESA VITA
Il codice civile e penale sono improntati alla difesa della vita: questa la posizione espressa oggi dal senatore Calabro' nel dibattito all'ANSA. ''Il codice civile e penale sono improntati alla difesa della vita'', cosi' come esprimono ''la condanna del suicidio assistito. Non stiamo decidendo per un'evoluzione verso la morte naturale determinata da una patologia''

'Spero che meccanismi ostruzionistici non si ripetano'', ha detto Calabro', rilevando che il testo presentato nella Commissione sanita' del Senato e' la sintesi di diversi disegni di legge: ''non c'e' un accordo di partenza, ma una sensibilita' comune che ha trovato accordo nel testo base. Ci sono alcuni punti discordanza sui quali bisogna lavorare''.

La legge sul testamento biologico potrebbe essere approvata prima dell'estate. Lo ha detto il senatore Calabro' (Pdl) nel dibattito all'ANSA sul ddl relativo al Testamento biologico. ''Penso che la legge potra' essere approvata prima dell'estate'', ha detto Calabro', indicando i tempi del dibattito: ''martedi' prossimo - ha spiegato - prevediamo di completare la discussione in Commisione Sanita'. Venerdi' 20 alle 12 e' fissato il termine per la presentazione di emendamenti e quindi partiranno la discussione e la votazione degli emendamenti''. Il disegno di legge, ha rilevato il senatore, ''ha una configurazione che mi auguro possa essere migliorabile, va e deve essere migliorato. Se gli emendamenti arriveranno con questo spirito, penso che i tempi potrebbero essere non lunghi. Se invece, come spesso accade, saranno di tipo ostruzionistico, allora saranno piu' lunghi''


MARINO: LINEA PD NON CAMBIA
Non cambiera' la linea del Pd sul testamento biologico nonostante l'avvicendamento della teodem Dorina Bianchi come capogruppo in commissione Sanita'. Lo ha detto il senatore Marino nel corso del dibattito. ''Non esiste alcun significato nell'avvicendamento di Dorina Bianchi come capogruppo in commissione Sanita' - ha spiegato Marino -e ho avuto assicurazioni su questo punto dal capogruppo al Senato Anna Finocchiaro. Proseguiro' nel mio impegno per fare approvare la legge''.

Non ci sono ancora punti fermi sulla legge che regolamentera' il testamento biologico'': lo ha spiegato il senatore Pd Ignazio Marino nel corso del dibattito con il senatore Calabro', autore del provvedimento in discussione. Fra i punti di distanza citati da Marino c'e' l'esistenza di un fiduciario per il malato (voluto dal Pd), cosi' come le procedure per esprimere le volonta' dal punto di vista burocratico.


CALABRO',CENTRALE ALLEANZA TERAPEUTICA

L'alleanza terapeutica fra medico e paziente e' centrale nel disegno di legge sul testamento biologico in discussione nella Commissione Sanita' del Senato. ''Non e' lo Stato a prendere le decisioni, ma queste vengono attualizzate nell'alleanza terapeutica fra il medico e il fiduciario'', ha detto il senatore Raffaele Calabro' (Pdl) nel dibattito all'ANSA sul ddl relativo al Testamento biologico. ''E' fondamentale - ha rilevato Calabro' - che una figura del fiduciario che abbia la possibilita' dialogare con il medico. Una figura che non deve essere non mero esecutore testamentario, ma che va attualizzata''. Ad esempio,''se ci sono novita' terapeutiche, il medico ha dovere deontologico, forte, di rappresentarle, e nel colloquio tra medico e fiduciario si capira' se insistere o meno in una certa direzione''.


MARINO,INCERTO RISPETTO VOLONTA'MALATO
 ''Non esiste certezza sul rispetto delle mie volonta' di paziente'': e' questa la situazione che si creera' negli ospedali in base alle disposizioni del testo sul testamento biologico all'esame del Senato. Lo ha spiegato il senatore Pd Ignazio Marino nel corso del dibattito sul provvedimento in discussione.


CALABRO', BASARSI SU VOLONTA' CERTE
 Il testamento biologico deve basarsi su una volonta' certa, non presunta. Lo ha detto oggi il senatore Raffaele Calabro' nel dibattito. ''Bisogna basarsi su volonta' certe - ha rilevato - e non su volonta' presunte. Il disegno di legge deve prevedere l'espressione della volonta' in un testo scritto''.

Calabro' si e' detto ''preoccupato dal rischio di una burocraticizzazione eccessiva'' nelle pratiche relative alle dichiarazioni di fine vita. Il senatore ha espresso preoccupazione per questo rischio ed ha citato quanto accade negli Stati Uniti. Qui, ha rilevato, ''solo il 10% della popolazione arriva a predisporre il testamento biologico: questo e' un dato, non so se positivo. Penso che dovremmo fare in modo che ci sia promozione di quello che stiamo facendo perche' la gente si possa rendere conto''.

Il Parlamento dovra'  fare una scelta laica e autonoma, nel rispetto della cultura cattolica, ha continuato Calabro'. ''Non e' previsto un confronto formale con la Chiesa'', ha detto Calabro ' riferendosi al dibattito parlamentare sul testamento biologico. ''Penso che il parlamento debba fare una scelta profondamente autonoma e laica'' e che ''la Chiesa conserva tutto il diritto e il dovere di rappresentare le sue posizioni''.


MARINO: PER MEDICI E NOTAI VALANGA ATTI
Ogni medico di famiglia si potrebbe trovare ad andare almeno 500 volte l'anno dal notaio per accompagnare i propri pazienti che vogliono fare un testamento biologico e ogni notaio potrebbe dover preparare, se venisse approvato il testo ora in discussione, 85 mila atti notarili gratuiti. E' questa la risposta del senatore Ignazio Marino, nel corso del faccia a faccia organizzato dall'ANSA sul tema, con il senatore Raffaele Calabro', ad una domanda su uno dei punti del provvedimento in discussione, quello appunto sulle procedure. Negli Usa, ha spiegato Marino, esiste un modello che puo' essere compilato da ogni paziente al momento del ricovero in ospedale assieme al consenso informato.

''Nel disegno di legge della maggioranza sul testamento biologico all'esame in commissione Sanita' al Senato non c'e' una parola sull'assistenza ai gravi disabili, sulle cure palliative e sulla creazione di hospice in particolare al sud''. Lo ha rilevato il senatore Pd Ignazio Marino nel corso di un dibattito organizzato dall'Agenzia ANSA sulla legge in discussione a Palazzo Madama.


CALABRO', PER ELUANA NUTRIZIONE VITALE
Per Eluana Englaro nutrizione e idratazione artificiali avevano una funzione vitale. Lo ha sostenuto il senatore Raffaele Calabro' (Pdl) in un dibattito sul ddl relativo al Testamento biologico. ''Eluana Englaro - ha detto Calabro' - non era malata a causa di un cattivo assorbimento di liquidi, non aveva una patologia che collegava alimentazione e idratazione ad una terapia''.

Eluana Englaro conservava le sue funzioni vitali, ha detto ancora il senatore Calabro' . ''Eluana respirava, aveva un normale battito cardiaco e normale funzione circolatoria, aveva perso alcune capacita' cerebrali, ma conservava tutte le sue funzioni vitali. E' stata una sorpresa - ha aggiunto - il breve tempo trascorso fra il momento della sospensione di idratazione e nutrizione e la morte''.

Non c'e' ancora una posizione univoca dal punto di vista delle societa' scientifiche sul fatto che nutrizione e idratazione artificiale siano o meno una cura. Ma in commissione sanita' e' stato ribadito che idratazione e alimentazione sono sostegno vitale e non terapia medica. Lo ha detto oggi il senatore Raffaele Calabro' (Pdl) in un dibattito all'ANSA sul ddl relativo al Testamento biologico. ''Abbiamo ascoltato la Societa' italiana sulla nutrizione artificiale, per la quale nutrizione e idratazione artificiali sono terapie, e abbiamo sentito - ha aggiunto - anche la Societa' italiana di chirugia, quella di rianimazione e medicina legale, per le quali nutrizione e idratazione non sono terapie''.

Per Calabro' occorrono importanti investimenti nelle rianimazioni e negli hospice. Dopo l'approvazione della legge sul testamento biologico, ha detto, ''il Paese dovra' porsi il problema di importanti investimenti per portare a compimento i reparti di rianimazione. Indispensabile - ha aggiunto - anche il potenziamento degli hospice. Si registra una carenza diffusa e ampissima, e' un problema serio che il governo deve porsi e che deve affrontare con risorse adeguate''.

da ansa.it
 
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