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Autore Discussione: Letta: Via al nuovo Isee Basta finti poveri (+ facile accanirsi sulle famiglie?)  (Letto 2236 volte)
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« inserito:: Dicembre 03, 2013, 04:45:17 pm »

Letta: "Via al nuovo Isee. Basta finti poveri"

Addio all'autocertificazione. Faro sui conti correnti


Il consiglio dei ministri ha varato le nuove norme per calcolare l'Indicatore della situazione economica equivalente, il coefficiente con il quale viene misurata la ricchezza delle famiglie e in base al quale vengono assegnati i diritti ad accedere alle prestazioni sociali in misura ridotta o piena.
Verrà limitata l'autocertificazione e aumenteranno i controlli sul patrimonio

MILANO - Il consiglio dei ministri ha approvato il nuovo Isee, l'indicatore economico con il quale le famiglie si devono confrontare per accedere ai servizi sociali, dalla scuola alla sanità. Il nuovo Isee "serve ad affrontare lo scandalo dei finti poveri" e pone "il tema di un diretto rapporto tra la situazione reale e l'accesso al welfare e ai diritti". Lo ha detto il premier Enrico Letta al termine del Consiglio dei ministri. "Abbiamo visto lo scandalo di chi andava all'università in Ferrari", vicende che "feriscono i tanti che hanno bisogno" dei servizi sociali.

Con il nuovo Indicatore della situazione economica equivalente (la scheda) solo una parte dei dati sarà autocertificata, mentre i dati fiscali più importanti come il reddito complessivo e quelli relativi alle prestazioni ricevute dall'Inps saranno compilati direttamente dalla pubblica amministrazione. La modifica dell'Isee, in vigore dal 1998, era prevista nel decreto Salva Italia, ma si era arenata durante la precedente legislatura. Il primo obiettivo della manovra è ridurre le sperequazioni nelle prestazioni e il secondo è di rafforzare il sistema dei confrolli. Con l'Isee vigente finora, in cui tutto è auto-dichiarato,
"si è verificata una sistematica sottodichiarazione sia del reddito (anche rispetto al reddito Irpef) sia del patrimonio", ha affermato il ministero del Lavoro nel documento che accompagna il decreto di riforma, sottolineando che l'80% dei nuclei familiari in riferimento al patrimonio mobiliare dichiara di non possedere neanche un conto corrente o un libretto di risparmio, dato non coerente con quelli pubblicati dalla Banca d'Italia. Ora verranno incrociate le diverse Banche Dati fiscali e contributive, ridotte le aree dell'autodichiarazione, saranno integrati dati e prestazioni a livello nazionale e locale. Inoltre, la riforma prevede non solo una definizione più ampia del reddito ed un maggior peso della situazione patrimoniale, ma anche una forte attenzione alle famiglie più numerose e alle diverse condizioni di disabilità.

"Con la riforma - afferma il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini - intendiamo disporre di uno strumento più corretto per valutare le condizioni relative tra famiglie con diverse possibilità economiche, ma anche restringere gli spazi all'evasione, ricordando che ogni presunta furberia toglie un'opportunità a coloro che ne hanno diritto". L'Isee terrà conto di "tutte le forme di reddito, persino quelle fiscalmente esenti", e darà "peso più adeguato alla componente patrimoniale".

Tra le misure prese, in caso di perdita del lavoro o di cassa integrazione, ma comunque di una riduzione del reddito superiore al 25%, sarà possibile aggiornare il proprio Isee. Aumenta, poi, l'importo massimo dei costi dell'affitto che si può portare in detrazione del reddito ai fini del calcolo dell'Isee: l'importo aumenta da 5.165 a 7.000 euro con un incremento di 500 euro per ogni figlio convivente successivo al secondo. Aumentano anche le franchige per ogni figlio successivo al secondo e ci sarà la possibilità di considerare la situazione dell'anziano non autosufficente che ha figli che possono aiutarlo e quella di chi  non ha nessuno.

(03 dicembre 2013) © Riproduzione riservata

Da - http://www.repubblica.it/economia/2013/12/03/news/letta_via_al_nuovo_isee-72576174/
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« Risposta #1 inserito:: Dicembre 04, 2013, 11:58:07 am »

Economia
04/12/2013

Redditi, ecco l’indice anti-truffa
Aumenta il peso dei dati patrimoniali: niente sconto sulla retta del nido per chi possiede la barca. In compenso crescono le agevolazioni per le famiglie numerose e quelle in cui ci sono disabili

Paolo Russo
Roma

Tempi duri per i «furbetti del welfare», che con barca e villa ma dichiarazione dei redditi da fame hanno fino ad oggi scroccato libri scolastici, asilo nido e servizi sociali vari. A scovarli sarà il nuovo Isee, l’indicatore economico che indica quando una famiglia ha diritto o meno alle prestazioni più disparate del nostro welfare: dagli assegni familiari all’accesso privilegiato agli asili nido, dal diritto universitario alla social card. Agevolazioni che con la nuova versione dell’Isee, approvata ieri in via definitiva dal Governo, si estenderanno anche agli sconti sulle bollette telefoniche e della luce. Tanti vantaggi ma non per chi fa il furbo con la denuncia dei redditi. «Abbiamo visto lo scandalo di chi andava all’università in Ferrari usufruendo delle agevolazioni sulla retta», ha ricordato il premier, Enrico Letta. E in effetti con il nuovo indicatore la componente patrimoniale, auto di lusso, azioni, ma anche la casa di proprietà, peseranno molto più che in passato e faranno alzare il reddito Isee, anche quando il 740 è da nullatenente. Mossa indispensabile in un Paese dove l’80% delle famiglie possiede un qualche patrimonio mobiliare senza neanche avere un conto corrente o un libretto di risparmio. D’ora in avanti la ricchezza si misurerà così.

Immobili e titoli 
La casa prima di tutto «farà più reddito» perché si considerano gli immobili valutati ai fini Imu anziché alla vecchia Ici, che significa il valore catastale rivalutato del 60 anziché del 5%. Si considera però patrimonio immobiliare solo il valore della casa detratto il mutuo ancora da pagare. Anche la componente mobiliare, dal conto corrente agli investimenti in titoli, peserà di più perché la franchigia scende da 15.493 a 6.000 euro. Inoltre verrà valutato il patrimonio posseduto all’estero. Gli scrocconi dalle autocertificazioni generose avranno poi pochi spazi di manovra, visto che buona parte dal patrimonio verrà certificato direttamente da Agenzia delle entrate ed Inps, mentre un vero setaccio elettronico tra la stesso istituto di previdenza e il fisco scoverà le dichiarazioni sostitutive uniche non veritiere presentate a comuni, asl e università.

Famiglie numerose 
L’Isee stana furbetti sarà però più generoso con famiglie numerose e disabili. Dal secondo figlio in poi scattano infatti 500 euro di deduzione dell’affitto, 2.500 per la prima casa e mille per il patrimonio mobiliare. Ma più in generale il moltiplicatore che fissa l’asticella Isee, la cosiddetta “scala di equivalenza”, sarà favorevole ai nuclei con tre o più figli. Abbattimenti da 4 a 7mila euro sono invece previsti per le persone non autosufficienti in base al grado di disabilità. Sempre i disabili potranno detrarre spese per colf e badanti o relative alla loro situazione fino a 5mila euro. Sconti sono anche previsti per lavoratori dipendenti e pensionati, mentre gli assegni di mantenimento dei divorziati andranno in detrazione, così come il costo dell’affitto fino a un massimo di 7mila euro.

 

Chi guadagna e chi perde 
Tra dare e avere gli effetti del nuovo Isee li ha calcolati per noi il servizio politiche fiscali della Uil. E le simulazioni mostrano che basta avere una casetta dal valore catastale di 600 euro perché un anziano con la pensione media di 18.900 euro e un conticino di 15mila euro veda schizzare in alto il proprio Isee di 4.081 euro. Al contrario per un lavoratore dipendente con tre figli, 22mila euro di reddito, 15mila in banca e un affitto di 700 euro mensili da pagare si spalancano le porte del nostro welfare, visto che l’Isee si abbatte di 4.161 euro. Il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, promuove comunque l’indicatore «come elemento di deterrenza e di stimolo alla fedeltà fiscale». Anche perché, ricorda il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, «ogni presunta furberia toglie un’opportunità a coloro che ne hanno diritto».

Da - http://lastampa.it/2013/12/04/economia/redditi-ecco-lindice-antitruffa-xxGcIhL5vMow6NDYZiAXdN/pagina.html
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