Zonin, nega tutto e si lamenta di aver perso soldi
L'ex presidente e numero uno della Popolare di Vicenza si difende su tutti i fronti davanti alla Commissione d'inchiesta e nega anche di essere stato a conoscenza dei finanziamenti baciati
13 Dicembre 2017
ROMA - "Purtroppo ho perso anche io dei soldi", così l'ex presidente della Popolare di Vicenza Gianni Zonin ha risposto, entrando a San Macuto per l'audizione presso la commissione di inchiesta sulle banche, a chi gli chiedeva delle perdite subite da migliaia di risparmiatori a causa del crac della banca. Zonin, loden verde e valigetta di pelle marrone, era accompagnato dal suo avvocato e si è detto "tranquillo". L'audizione dell'ex patron della Vicenza è stata anticipata a oggi perché venerdì 15 (data in cui era stata in un primo tempo fissata) è prevista l'udienza preliminare del processo che lo vede imputato a Vicenza. (ANSA).
"Inviterei l'audito a non soffermarsi su aspetti processuali o a svolgere la propria difesa, questo non è un tribunale né un organo inquirente, non è un quarto grado di giudizio". Così il presidente della Commissione d'inchiesta sulle banche Pier Ferdinando Casini ha aperto l'audizione dell'ex presidente della Popolare di Vicenza Gianni Zonin. Casini ha ricordato come Zonin viene audito "in libera audizione con la facoltà farsi assistere da avvocato. Tale disposizione è analoga al regolamento della Commissione Antimafia". Non è quindi un'audizione testimoniale ma "il presidente si riserva la facoltà di trasmettere il resoconto stenografico all'autorità giudiziaria". "Le finalità politiche e istituzionali della commissione inchiesta non coincidono con quelle dell’Autorità giudiziaria, solo a essa spetta il compito di individuare delle responsabilità penali. Questa non è una sede processuale parallela e una duplicazione del processo".
"I rapporti con le istituzioni sono sempre stati improntati alla massima trasparenza e disponibilità perché questa era la filosofia del nostro cda" lo ha detto l'ex presidente di Banca Popolare di Vicenza, Gianni Zonin, in audizione alla commissione banche rispondendo al senatore Augello che gli chiedeva dei rapporti con la Banca d'Italia e Consob.
Zonin, nessuna pressione Bankitalia fusione con Veneto Banca. Era nostra idea ma non ci fu volontà dall'altra parte. "Non c'è stata nessuna pressione da nessuno e in nessun modo, era una idea del cda e del sottoscritto di avviare un processo" con Veneto Banca". Zonin ha confermato l'incontro del 27 dicembre 2013 con il presidente di Veneto Banca Trinca in "una mia azienda agricola nel Friuli". Zonin ha ribadito la validità di quella fusione che avrebbe creato "un grande gruppo veneto" ma "non c'era la volontà dall'altra parte".
Banca Popolare di Vicenza predispose un'Opa su Etruria ma la banca toscana diede risposta negativa e quindi "abbiamo accantonato". "Su Etruria - ha detto - c'è stato un dossier di Lazard che diceva che sul mercato c'era qualche opportunità e Rothschild ci aveva indicato che era possibile acquisire Etruria". Quest'ultima aveva infatti due vantaggi per la Vicenza, ha spiegato, "noi eravamo già presenti in Toscana attraverso Cariprato e con Etruria saremmo diventati secondo istituto in Toscana dopo Mps. Ci siamo rivolti a Mediobanca come advisor per vedere il range in cui era possibile trattare sul prezzo". Zonin ha quindi spiegato che "siamo arrivati anche a predisporre un'Opa" valutando da 0,90 a 1 euro le azioni, "abbiamo fatto un'Opa da 212 milioni e 500 mila euro. La loro risposta fu negativa e quindi abbiamo accantonato". Zonin ha quindi ribadito che "avevamo fatto un'offerta con Mediobanca e loro non ritenevano di accettare e quindi abbiamo chiuso il capitolo".
"In 19 anni non ho mai partecipato ai comitati esecutivi, non c'era l'intromissione della presidenza", ha detto Zonin, ricordando come il "presidente non aveva deleghe né poteri se non quelli riservati al presidente e a salvaguardare l'immagine dell'istituto" e per questo le delibere sui finanziamenti erano di competenza dei rispettivi organi. Il consiglio di amministrazione della Popolare di Vicenza non ebbe mai la conferma da parte degli organi di controllo interno, audit e consiglio sindacale, della presenza di finanziamenti baciati. Zonin ha ricordato che "nel 2014 un dipendente che aveva cambiato banca aveva scritto una lettera dicendo che in qualche filiale venivano fatti finanziamenti baciati. La lettera data al direttore generale e a diversi uffici e alla fine l'organo di controllo ha guardato, ma non ha trovato nulla". Zonin ha quindi aggiunto che poi nella primavera 2014 durante l'assemblea un socio rivolgendosi al presidente del collegio sindacale aveva parlato dell'esistenza di baciate. " Il collegio sindacale ha fatto verifiche e dopo due o tre mesi ha verbalizzato che non aveva trovato nessun finanziamento baciato. Il cda ha sentito queste parole ma anche conferma di uffici preposti che non c'era niente".
FOL-DOA
Bpvi: Zonin, ambasciatore Washington mi presentò Falchi Ex capo segreteria Bankitalia curava rapporti internazionali (ANSA) - ROMA, 13 DIC - Gian Andrea Falchi "mi fu presentato dall' ambasciatore italiano a Washington che mi disse che questa persona stava per andare in pensione e che poteva darci una mano in un momento di cambiamento anche delle leggi sul mondo bancario" e nei rapporti con la Bce. E' quanto afferma l'ex presidente di Bpvi Gianni Zonin alla domanda del deputato Dal Moro (Pd) sull'assunzione come consulente di Falchi, già a capo della segreteria particolare di Banca d'Italia. "Io mi aspettavo - replica Zonin a Dal Moro - mi dicesse grazie di andare a prendere una persona di elevato standing. Noi eravamo una una banca di provincia" e servivano quindi una persona che "poteva essere di aiuto come consulente" per i "rapporti internazionali". "Io ragiono da imprenditore. Se poi su ogni scelta si vede il lato negativo..." conclude Zonin. (ANSA).
DOA-FOL
Bpvi: Zonin, porte girevoli? Unicredit ha preso top Bankitalia Ex presidente, istituto ha fatto benissimo (ANSA) - ROMA, 13 DIC - "Anche ora Unicredit ha preso il top della Banca d'Italia (Fabrizio Saccomanni ndr) e dico che ha fatto benissimo": così l'ex presidente della Popolare di Vicenza Gianni Zonin risponde al deputato Dal Moro (Pd) che, in commissione d'inchiesta sulle banche, gli chiede del fenomeno delle 'porte girevoli' di ex funzionari pubblici assunti dalla banca. Zonin dopo che Dal Moro ha elencato una lista di varie persone assunte nel corso degli anni e provenienti da organi di vigilanza e Gdf, ha replicato come "non era compito del presidente assumere personale, veniva assunto dal dg che faceva le sue scelte e, se si trattava di dirigenti, portava il nome in consiglio. Le cose le ho viste dopo quando arrivavano in consiglio. Io comunque guardo se le persone sono brave serie e se sanno portare avanti la banca, il resto non è compito mio".(ANSA).
DOA
Bpvi: Zonin, seppi di baciate da Bce il 7 maggio 2015
(ANSA) - Roma, 13 dic - Dell'esistenza di finanziamenti baciati "io l'ho saputo il 7 maggio 2015 dal capo ispettore Bce che mi ha convocato d'urgenza a Milano". E' quanto ha detto l'ex presidente della Popolare di Vicenza Gianni Zonin in audizione alla commissione di inchiesta sulle banche, riferendo di averne subito chiesto conto telefonicamente al direttore generale. (ANSA).
FOL-DOA
Bpvi: segretata audizione Zonin dopo circa un’ora lavori
(ANSA) - ROMA, 13 DIC - L'audizione dell'ex presidente della Popolare di Vicenza Gianni Zonin, in Commissione d'inchiesta sulle banche, è stata segretata dopo circa un'ora dall'inizio dei lavori. La decisione, disposta dal presidente Pier Ferdinando Casini, è stata richiesta dal deputato Dal Moro (Pd) che stava formulando a Zonin diverse domande sui rapporti con gli organi di vigilanza interni ed esterni. (ANSA).
DOA-FOL
© Riproduzione riservata13 Dicembre 2017
DA -
http://www.repubblica.it/economia/finanza/2017/12/13/news/zonin_nega_tutto_e_si_lamenta_di_aver_perso_soldi-184032061/?ref=RHPPBT-VE-I0-C6-P12-S1.6-T1