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Titolo: Le banche: no alla nazionalizzazione
Inserito da: Admin - Febbraio 22, 2009, 10:59:21 am
21/2/2009 (14:42)

Le banche: no alla nazionalizzazione
 
Alessandro Profumo durante il suo intervento al convegno Forex 
 
Plauso degli istituti ai Tremonti bond

ROMA


Il sistema bancario italiano è solido e non ha bisogno di nazionalizzazioni. I banchieri respingono compatti dal XV congresso Forex, respingono l’ipotesi di un ingresso di stato, avanzata nei giorni scorsi dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Promozione invece per i Tremonti bond.

A escludere la necessità di un intervento dello Stato nel capitale degli istituti di credito italiani è per primo il presidente dell’Abi, Corrado Faissola, che non ritiene «assolutamente che ci siano i minimi presupposti per parlare di nazionalizzazioni». È dello stesso parere il presidente del Consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, Enrico Salza. «Non abbiamo bisogno di questo», dice, aggiungendo di non essere preoccupato dell’andamento in Borsa dei titoli dell’istituto. Per il presidente del consiglio di sorveglianza dello stesso istituto, Giovanni Bazoli, l’ipotesi di nazionalizzazione delle banche «non riguarda» gli istituti di credito italiani.

E anche il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, sembra fugare ogni dubbio: «Ogni paese ha il suo sistema finanziario e legale, quello italiano è molto semplice: c’è la Banca d’Italia che ha il potere di vigilanza se rileva situazioni critiche deve comunicarle al governo e il governo può intervenire. Questo finora non è avvenuto». Quanto ai "Tremonti bond", Salza commenta positivamente il provvedimento: «Mi pare - osserva - che un lavoro comune abbia portato ad una riflessione più intelligente. Ci rifletteremo».

Intesa Sanpaolo «studierà rapidamente» la possibilità di utilizzare lo strumento, assicura Bazoli. «Appena avremo la possibilità di vedere il testo - dice - faremo uno studio in tempi rapidissimi. È uno strumento sicuramente interessante, studieremo il testo».

da lastampa.it