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2926  Forum Pubblico / "ggiannig" la FUTURA EDITORIA, il BLOG. I SEMI, I FIORI e L'ULIVASTRO di Arlecchino. / Frasi di Michael Novak inserito:: Gennaio 24, 2020, 09:29:40 pm
Venerdì 24 gennaio 2020

Frasi di Michael Novak   

“L'uomo è nato per creare. La vocazione umana è di immaginare, inventare, osare nuove imprese.”

MICHAEL NOVAK

Da - FrasiCelebri.it
2927  Forum Pubblico / ESTERO fino al 18 agosto 2022. / Il discorso "impegnato" di Angela Merkel a Davos sull'ambiente inserito:: Gennaio 24, 2020, 09:27:53 pm

Il discorso "impegnato" di Angela Merkel a Davos sull'ambiente

08:38, 24 gennaio 2020

Di Titti Giammetta

Il mondo necessita di "un dialogo aperto" sul clima, afferma la cancelliera tedesca, che prova a scuotere le coscienze con un intervento di ampio respiro. E strizza l'occhio a Greta e ai giovani

Angela Merkel
FORUM DAVOS ANGELA MERKEL DAVOS
Il mondo ha bisogno di "un dialogo aperto" sul clima e "deve colmare il gap tra gli scettici e coloro che invece ci credono". La cancelliera tedesca, Angela Merkel, sul palco di Davos, scuote le coscienze con un discorso di ampio respiro, tutto rigorosamente incentrato sulle tematiche del World Economic Forum, la sfida climatica, la lotta alla povertà e alle diseguaglianze, i conflitti sociali, i giovani.

Parla mentre in qualche altra parte del Congress Center Greta Thunberg continua ad accusare i grandi della terra di non fare abbastanza contro il riscaldamento globale e strizza un occhio alla giovane attivista svedese.

"Il tempo corre - ha avvertito Merkel - per ridurre le emissioni che portano al riscaldamento globale. Dobbiamo accettare positivamente e imparare costruttivamente dall'impazienza dei giovani". Il raggiungimento degli obiettivi di Parigi sul clima potrebbero riguardare la sopravvivenza dell'intero pianeta, ha sottolineato la cancelliera. "Siamo sotto pressione per questo", quello che ci attende è un decennio di azione.

La tematica è ampia e riguarda le tensioni sociali, i protezionismi che emergono, i sovranismi che minacciano le leadership mondiali: "Quando i fatti e le emozioni entrano in contrasto, dobbiamo provare a sviluppare una posizione contro-fattuale" e per allentare le tensioni sociali "è necessario riconciliare i sentimenti e le passioni con i fatti". Per la cancelliera è necessario "costruire un ponte tra queste diverse visioni. Le persone non si parlano più, mentre dovrebbero uscire dalle bolle digitali e dialogare".

"Sapete - ha aggiunto Merkel - siamo un popolo relativamente pacifico, ma le tensioni interne stanno aumentando in merito alle misure necessarie per affrontare la questione climatica". L'obiettivo è quello della 'neutralità climatica' ma è un processo di trasformazione. "L'intero modello economico a cui siamo stati abituati fin dalla prima rivoluzione industriale deve cambiare. Dobbiamo lasciarcelo alle spalle e creare catene di valore completamente nuove, sfruttando anche il potenziale che deriva dalla trasformazione portata dalla digitalizzazione".

"Rispetto a 50 anni il mondo è un posto migliore. Siamo di fronte a un mondo multipolare che ci porta a una serie di problemi, ma il reddito pro capite da allora è raddoppiato, la gente in estrema povertà è sicuramente diminuita. Tutto questo è avvenuto grazie alla cooperazione internazionale". E anche sulle tensioni commerciali, ha proseguito, la strada da seguire è quella del "multilateralismo", solo così si potrà creare una "prosperità globale".

La cancelliera non trascura le grandi questioni geopolitiche mondiali, come la Libia e l'Iran, e mette in guardia dai rischi dell'instabilità politica "dobbiamo fare attenzione che in Libia non accada di nuovo come in Siria. Di non cadere nella trappola di una guerra per procura". Non dimentica neanche la Brexit che, per la prima volta, vede qualcuno che esce dall'Europa invece di entrarci. Anche qui visione e pragmatismo tedesco. "Faremo il possibile - ha assicurato - per avere buone relazioni con il Regno Unito". 
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a dir@agi.it

Da - https://www.agi.it/estero/davos_merkel_clima-6936832/news/2020-01-24/
2928  Forum Pubblico / "ggiannig" la FUTURA EDITORIA, il BLOG. I SEMI, I FIORI e L'ULIVASTRO di Arlecchino. / CentroSinistra ha avuto a disposizione per 20 anni uno dei migliori e più ... inserito:: Gennaio 24, 2020, 09:26:07 pm

Perché stupirsi, il CentroSinistra ha avuto a disposizione per 20 anni uno dei migliori e più partecipati forum sul web (prima ulivo.it e dopo il forumista).

Di cui ero uno dei responsabili attivi.
Lo hanno sempre tollerato senza mai tenerne conto come utile mezzo di comunicazione alle persone e scambio di opinioni con la base.

Forse il fatto che noi ci siamo sempre resi indipendenti dai partiti e come tali non inquadrabili per correnti, ha giocato da un lato nel lasciarci liberi di agire e dall'altro lato (stupidamente) mai coinvolgerci in un confronto con la base.
Per l'indipendenza mai messa in pericolo ancora oggi siamo riconoscenti, per la stupidità organizzativa e politica, siamo a spiegarci dispiaciuti dove siamo finiti.

Molti di noi oggi sono ugualmente partecipi alla politica da Cittadini, ancora sostenitori attivi dell'idea di Centro progressista e di Sinistra democratica, chi ci conosce e segue lo sa.

Il Pd seguita ad ignorarlo!
ciaooo
 
su Fb del 24 gennaio 2020
2929  Forum Pubblico / ECONOMIA e POLITICA, ma con PROGETTI da Realizzare. / La LegadiSalvini è soltanto la punta, destinata a sciogliersi, inserito:: Gennaio 24, 2020, 09:22:46 pm

La LegadiSalvini è soltanto la punta, destinata a sciogliersi, dell'iceberg leghista che lo supporta e sopporta, fin tanto farò comodo per distrarre la consapevolezza nazionale dalle molte magagne di negatività delle Lega Altre.

Comprese le brutture regionali. 
ciaooo

Su Fb del 23 gennaio 2019
2930  Forum Pubblico / Il MONITORE. ORSI, LUPI E TUTTA LA NATURA CI RIVOGLIONO ESSERI UMANI. / I fondatori dei gelati Grom hanno avuto una idea ... inserito:: Gennaio 24, 2020, 09:18:46 pm
I fondatori dei gelati Grom hanno avuto una idea che ha generato tre importanti valori: un buon gelato, una ottima rete di gelaterie in cui venderlo e un marchio di alta immagine.

Hanno venduto questa idea, ad una multinazionale che l'ha comprata per diffondere quel marchio utilizzando un progetto di marketing che è l'opposto di quello originale dei fondatori. 

Adesso quel marchio "correrà" verso fatturati più alti nei banchi-frigo della Gdo, non ci saranno più le gelaterie che non interessavano per nulla alla multinazionale e probabilmente non ci sarà più quel tipo di gelato.

Tutto normale, ... cosa ci si aspettava di diverso, vendendo quell'idea a una multinazionale?

ciaooo
2931  Forum Pubblico / Il MONITORE. ORSI, LUPI E TUTTA LA NATURA CI RIVOGLIONO ESSERI UMANI. / Sondaggi taroccati oppure scontenti stupidi, ... la Sanità è da rivoluzionare. inserito:: Gennaio 24, 2020, 09:16:41 pm
Un italiano su quattro rinuncia alle cure per motivi economici

Ma gli utenti "promuovono" il Sistema sanitario nazionale.

E' quanto emerge dall'indagine "Prima edizione. Outlook Salute Italia 2021"

Di MAURIZIO PAGANELLI
23 gennaio 2020

LO SGUARDO dell'ennesimo sondaggio sulla sanità italiana, conferma il buono e ri-segnala il cattivo. Questa volta è un'indagine, "Prima edizione. Outlook Salute Italia 2021. Prospettive e sostenibilità del Sistema Sanitario", del network Deloitte, importante e storico insieme di aziende di servizi multidisciplinari. Si è chiesto ad un consistente numero rappresentativo di italiani maggiorenni (3960 afferma il sondaggio) un giudizio su vari fronti: frequenza di fruizione dei servizi negli ultimi 3 anni, valutazione della qualità dei servizi pubblici e privati rispetto all'anno precedente, diffusione e motivazione di cure e assistenza fuori dalla propria Regione (il cosiddetto "turismo sanitario"), rinuncia alle cure per motivi economici, conoscenza e attivazione di polizze sanitarie, percezione dell'innovazione in campo sanitario (digitalizzazione, telemedicina, utilizzo di tecnologie).

Lo studio
Oltre sei su dieci intervistati hanno fatto esami di laboratorio (per l'81% in strutture pubbliche o convenzionate) o utilizzato il medico o pediatra di famiglia. Il 44% che ha avuto bisogno di cure odontoiatriche ha utilizzato quasi 8 volte su 10 professionisti privati o servizi di libera professione in strutture pubbliche. Screening e prevenzione nell'80% lo fa il pubblico o strutture convenzionate. Il 21% degli intervistati ha utilizzato negli ultimi 3 anni il Pronto Soccorso, assai meno chi ha un reddito più alto. Chi è più abbiente fa anche più visite specialistiche, compresa odontoiatria, e diagnostica strumentale. Il 57% degli intervistati avrebbe sostenuto spese per servizi sanitari per la famiglia, uno su tre tra i 1000 e i 5000 euro. Il 29% (che diventa il 41% nelle Isole e il 36% nel Meridione) avrebbe rinunciato a qualche tipo di cura per "motivi economici". E tra questi c'è un 21% della fascia di reddito alta e il 27% di quella media. Troppo costose anche per loro?

Ssn promosso
Detto questo il Servizio Sanitario risulta promosso (voto 6,2 su 10) persino nelle Isole e nel Sud, e quello Privato ancor di più (7,2 su 10). I servizi erogati nell'ultimo anno sarebbero rimasti uguali per il 43% del campione, poco o molto peggiorati per il 38%: più negativo secondo gli anziani, chi ha un reddito basso e le donne. Se il 118 e il medico di famiglia risultano i servizi più apprezzati, le liste d'attesa per ricoveri, diagnostica e visite ambulatoriali sono il tallone d'Achille del sistema (ma quanto si è detto e scritto su questo tema!). Un terzo degli italiani si sarebbe spostato in altre Regioni (72%) o all'estero (28%) per cercare la miglior struttura o medico o, appunto, a causa delle liste d'attesa. Con ovvi problemi di spesa e di impatto sul bilancio familiare.

Un paese che invecchia
Facile intuire che l'obiettivo del sondaggio-ricerca abbia a che vedere con il bisogno di far quadrare i conti in un Paese che invecchia, meno persone attive, costi alti delle nuove cure, cronicità, autosufficienza. La domanda sulle polizze assicurative sanitarie va in quella direzione, e la presenza al dibattito successivo della manager di Allianz divisione Health ne è testimonianza. Il privato che integra e collabora con il pubblico è la ricetta sollecitata. In Italia l'assicurazione sulla salute non è molto apprezzata. Se lo fa l'azienda va bene, ma ben pochi (uno su 5) la sottoscrive. Eppure - dice il sondaggio - chi è assicurato in tre casi su 4 lo consiglia ad amici e parenti. Il costo e il non fidarsi delle assicurazioni sono le motivazioni di una diffidenza assai diffusa.

Le nuove tecnologie
Sebbene con la presenza al dibattito della professoressa del Sant'Anna di Pisa ed ex ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Maria Chiara Carrozza si è voluto dare una spinta sul fronte dell'innovazione (insieme al presidente di Medtronic Italia, Michele Perrino, azienda all'avanguardia in campo dei dispositivi medici e chirurgici) la percezione dell'innovazione nella sanità italiana è deprimente. Sulla digitalizzazione del settore rispetto ad altri settori, il 38% del campione lo giudica inferiore, il 32% uguale e il 21% non si esprime. Operatori sanitari con competenze digitali? Per il 41% è sufficiente e per il 20% insufficiente. Il 41% degli intervistati non sa cosa sia il fascicolo elettronico sanitario (la storia clinica del paziente digitalizzata, personalizzata e unificata per consultazione). Solo il 37% ha ricevuto via email un referto e il 35% ha prenotato un servizio online. Il 23% utilizza anche una chat o un'app per comunicare con il medico. L'8% ha usufruito di servizi di telemedicina.

L'appello degli esperti per migliorare il sistema
Secondo Guido Borsani, senior partner Deloitte (che ha illustrato tutta l'indagine) non ci sono "ricette". Borsani ma sottolinea la complessità della questione e la validità del Sistema sanitario italiano, seppur con necessità di revisioni e innovazioni. La regionalizzazione, come tante volte si è notato, ha complicato il quadro invece che migliorarlo: ma la questione meridionale non è certo nata nel 1978 con la riforma sanitaria, dovremmo aggiungere. Se la sussidiarietà con controllo pubblico sembra l'orientamento dei più, un amministratore regionale (Vito Montanaro, Direttore Generale, Puglia) ha parlato di frustrazione per regole, vincoli, modalità organizzative che bloccano o frenano di molto le innovazioni e i progressi. Mentre Michele Perrino di Medtronic Italia e consigliere di American Chamber of Commerce in Italy (che ha patrocinato l'evento romano) ha fatto riferimento alle proposte di "The Value Agenda for Italy", frutto di un lavoro comune tra attori pubblici, privati e associazioni e società scientifiche ("cinquecento firmatari", racconta il manager) consegnato all'allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin e ora riposto, di nuovo, nelle mani del ministro Roberto Speranza.

Un pamphlet di una trentina di pagina con analisi e proposte concrete condivise, paziente al centro, sostenibilità, efficienza, misurazione di efficacia, duplicazione dei servizi, piattaforma informatica integrata. Quando si legge in quel documento "quadro logico nazionale su cui organizzare i servizi regionali" e trasparenza con Public Reporting, si ha l'impressione, speriamo sbagliata, della difficoltà tutta italica di fronte alla sfida. La logica e la trasparenza di Regioni e amministrazione centrale vacilla da decenni.

Da - https://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2020/01/23/news/gli_italiani_promuovono_il_servizio_sanitario_nazionale-246476382/?ch_id=sfbk&src_id=8001&g_id=0&atier_id=00&ktgt=sfbk8001000&ref=fbbr
2932  Forum Pubblico / MONDO DEL LAVORO, CAPITALISMO, SOCIALISMO, LIBERISMO. / Secondo Stiglitz, il Green New Deal salverà l'euro inserito:: Gennaio 24, 2020, 09:13:39 pm
Secondo Stiglitz, il Green New Deal salverà l'euro

09:59, 23 gennaio 2020

Per attuare la rivoluzione verde, osserva il Nobel per l'Economia, occorrerà mettere in soffitta l'austerity

GREEN NEW DEAL JOSEPH STIGLITZ

“Con gli investimenti verdi finisce la lunga austerity Adesso l’euro ha un futuro”. Ne è certo, Joseph Stiglitz, premio Nobel per l’economia, adesso vede un futuro per l’euro, lui che è stato forse l’euroscettico più noto nel campo progressista. In un’intervista a La Stampa di Torino dice infatti che il Green New Deal, il piano verde per un Europa ecosostenibile “può salvare la moneta unica, e soprattutto aiutare l’Italia” perché la sua attuazione “richiederà enormi investimenti, che renderanno necessaria una maggiore flessibilità di bilancio, consentendo finalmente gli stimoli per la crescita di cui il vostro paese aveva bisogno da anni”. Un’apertura di credito, la sua, che appare sorprendente.

Secondo il professore alla Columbia University, le cose stanno cambiando e “ci sono dei segnali positivi, che lasciano intravedere la possibilità di un mutamento di linea utile a tutti” cosicché l’impegno per il Green Deal “può rappresentare una svolta epocale” in quanto “promette di portare con sé una riforma della politica adottata finora da Bruxelles”. Infatti, per realizzare i nuovi obiettivi ambientalisti, “sempre più necessari dal punto di vista della sopravvivenza del nostro pianeta”, spiega il professore, “serviranno miliardi di euro, se non qualche trilione alla fine. È una scelta sensata, perché non punta solo all’obiettivo di ripulire l’ambiente e contrastare i cambiamenti climatici, ma promette di creare una nuova economia”.

Una tale prospettiva, a suo avviso, sarebbe pertanto “meglio della dissoluzione della moneta unica, che secondo me alle condizioni precedenti era necessaria, ma chiaramente sarebbe stata traumatica”. E la ragione principale per cui criticava l’euro “era che non aveva aiutato la crescita del continente” ma se questo problema verrà meno “cadrà forse il difetto principale della moneta unica, aiutando la crescita, che poi sarebbe anche il rimedio migliore contro l’emergere del populismo e del sovranismo” chiosa.
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a dir@agi.it

Da - https://www.agi.it/economia/joseph_stiglitz_green_new_deal-6932124/news/2020-01-23/
2933  Forum Pubblico / ECONOMIA e POLITICA, ma con PROGETTI da Realizzare. / Gli alleati di governo sono sicuri che Di Maio tornerà inserito:: Gennaio 24, 2020, 09:12:23 pm
Gli alleati di governo sono sicuri che Di Maio tornerà

07:43, 23 gennaio 2020

Di Paolo Molinari

Per Pd, Italia viva e Leu quella del Ministro degli Esteri era una mossa largamente attesa. E sono in molti quelli che scommettono sul fatto che si ripresenterà tra un paio di mesi

DIMISSIONI DI MAIO GOVERNO GIALLOROSSO
Il governo non subirà scossoni dalle dimissioni di Luigi Di Maio. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, lo scrive nero su bianco a pochi minuti dall'addio dell'ormai ex capo politico del M5s. Una certezza che il premier sembra condividere con gli alleati di governo. Quella di Di Maio è una mossa largamente attesa, viene detto quasi in coro da esponenti di Pd, Italia viva e Leu. E anche il tema della successione e, quindi, del futuro interlocutore nell'esecutivo non sembra destare preoccupazioni.

Vito Crimi rappresenta la continuità, poi ci saranno gli Stati Generali dei pentastellati dopo i quali, come dice Di Maio, "si sceglierà il chi". E per gli azionisti della maggioranza quel "chi" riporta allo stesso Di Maio. "Se ne starà buono per un paio di mesi, affilerà le armi e poi si ripresenterà, magari 'forte' della sconfitta alle regionali, dove lui non voleva presentare candidati". A parlare è un peso massimo di Italia viva: "Di Maio si è tirato indietro a pochi giorni dalle elezioni regionali per lasciare la nave prima che affondi e per poter tornare dicendo: ero contrario alle candidature in Emilia Romagna e in Calabria, guardate cosa è successo".

Nel partito di Renzi è consolidata l'idea che "non saranno le dimissioni di Di Maio ad avere ripercussioni sul governo, quanto il voto delle regionali". Perché, è il ragionamento, se l'esecutivo può andare avanti senza traumi dopo le dimissioni di un capo politico, qualcosa potrebbe succedere se a dimettersi dovessero essere un capo politico e un segretario.

Il riferimento è a Nicola Zingaretti e alla possibilità che il Partito democratico possa lasciare il fortino dell'Emilia Romagna alla Lega di Salvini. In quel caso, ragionano ancora i renziani, il segretario difficilmente potrebbe rimanere in sella al partito e, questo sì, avrebbe delle conseguenze: "Magari non cadrà il governo, ma qualcosa succederà".

Zingaretti ha già fatto sapere che, a suo avviso, le dimissioni di Di Maio non porteranno novità nel governo così come non ci saranno ripercussioni da una eventuale sconfitta in Emilia Romagna e Calabria. E non vuole entrare nel merito delle scelte di un Movimento che attraversa una delicata fase di rinnovamento.

Fonti dem, tuttavia, rimarcano che "sta avvenendo quello che ci aspettavamo e che, in qualche modo, auspicavamo": ovvero, la definizione di una identità spiccatamente progressista e riformista del Movimento 5 Stelle che possa semplificare il lavoro per la costruzione di quel campo largo di centro sinistra più volte evocato da Zingaretti. E le stesse fonti ricordano come proprio un esponente di primo piano del Movimento, il ministro Stefano Patuanelli, abbia di recente espresso la volontà di portare i Cinque stelle in un perimetro riformista.

Ora, l'auspicio dei dem è che possa "essere messa la parola fine all'equivoco del partito post ideologico e al "mai alleati con nessuno". Anche i dem, tuttavia, sono convinti che con Di Maio occorrerà tornare a fare i conti: "Dopo gli stati generali si ripresenterà, e cercherà di farsi ri-legittimare dal voto della base". Una impresa per niente scontata, ragionano ancora i parlamentari Pd: "Il Movimento è esploso anche a casa sua, a Napoli", chiosano.

Il "chi", si diceva, si deciderà in ogni caso dopo gli stati generali, Nel frattempo gli azionisti del governo si interrogano su chi sarà il punto di riferimento della delegazione M5s. Patuanelli è il ministro più apprezzato nel Pd così come in Italia Viva e Leu. Ma i nomi forti dentro l'esecutivo rimangono i fedelissimi del ministro degli Esteri, Riccardo Fraccaro e Vincenzo Spadafora. Anche da questi rapporti passerà la tenuta e l'efficacia dell'azione dell’esecutivo nelle prossime settimane.
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a dir@agi.it

Da - https://www.agi.it/politica/di_maio_dimissioni_reazione_alleati_governo-6930483/news/2020-01-23/
2934  Forum Pubblico / ECONOMIA e POLITICA, ma con PROGETTI da Realizzare. / I 28 mesi di Luigi Di Maio alla guida del Movimento 5 Stelle inserito:: Gennaio 24, 2020, 09:10:49 pm
I 28 mesi di Luigi Di Maio alla guida del Movimento 5 Stelle

07:06, 23 gennaio 2020

Di Serenella Ronda

Dall'apertura del meetup di Pomigliano d'Arco alla nomina a capo politico fino ad arrivare agli incarichi di governo. In poco più di due anni l'attuale ministro degli Esteri ha portato M5s dalle piazze ai palazzi

Ventotto mesi. Poco più di due anni è durata la leadership di Luigi Di Maio, che ha guidato il Movimento 5 stelle portandolo dalle piazze fin dentro i palazzi che contano, diventando la maggiore forza di governo, prima alleata con la Lega e poi, dopo la crisi voluta e cercata da Matteo Salvini, con il Pd.

La parabola del 'prescelto' a trasformare i 5 stelle da Movimento di protesta a forza responsabile e istituzionale si consuma in un arco temporale ristretto, che lo ha visto toccare vette altissime, conquistando percentuali quasi inaspettate e festeggiare grandi successi, fino a veder erodere il consenso elettorale votazione dopo votazione, mentre il mondo pentastellato iniziava a puntare il dito proprio contro la sua gestione troppo accentrata del potere, con divisioni interne via via crescenti.

Ed è alla viglia di quella che, salvo sorprese, si preannuncia come una nuova debacle per i 5 stelle, le regionali in Emilia e Calabria, che Di Maio accetta la 'resa' e lascia il timone del Movimento. Non è bastata a sopire i malumori la decisione di farsi affiancare dai 'facilitatori'. Non ha certo aiutato la querelle sui rimborsi, con i tanti parlamentari morosi a un passo dall'essere espulsi.

Ma Di Maio, fino ad oggi, ha sempre rivendicato la giustezza delle scelte fatte, forte dell'appoggio del cofondatore del Movimento, Beppe Grillo - intervenuto più volte in questi due anni nei momenti cruciali per blindare il leader - e del sostegno del figlio dell'altro fondatore, Davide Casaleggio. La storia politica di 'Giggino', come lo hanno spesso ribattezzato i critici e detrattori, nasce in Campania.

Gli esordi di un futuro capo
Di Maio dopo il diploma di liceo classico si è iscritto all'Università, in un primo momento alla facoltà di ingegneria, poi a giurisprudenza alla Federico II di Napoli. Ma alla fine ha rinunciato e non si è mai laureato. Nel suo curriculum si legge che è giornalista pubblicista dal 2007, che ha lavorato per un breve periodo come webmaster e anche come steward allo stadio San Paolo Di Napoli.

Poi, la scelta della politica con la candidatura nel Movimento 5 stelle. Nel 2007 Di Maio ha aperto il meetup di Pomigliano d'Arco aderendo così all'iniziativa di Grillo che proponeva la costituzione di gruppi di cittadini che si occupassero dei problemi del loro comune. Nel 2010 si è candidato come consigliere comunale del suo comune, ma ottenendo solo 59 preferenze non è stato eletto.

Successivamente, con le cosiddette 'Parlamentarie' del Movimento 5 stelle, è stato candidato online e con 189 preferenze è riuscito ad entrare alla Camera, per poi essere eletto vicepresidente di Montecitorio. Nel 2017 la svolta 'leaderistica': Di Maio viene eletto dalla Rete con 30.936 voti (l'82% dei votanti) candidato premier e Capo politico del Movimento il 23 settembre, in occasione della kermesse grillina di Rimini.

Il Movimento cambia pelle
Con lui, di fatto, il Movimento ha cambiato pelle: molti poteri sono accentrati nelle sue mani e le decisioni, che nella Fase 1 del Movimento venivano prese dalla Rete e dalle assemblee, adesso vengono prese direttamente da leader e talvolta ratificate da eletti e attivisti. Nel suo cursus, prima di essere eletto capo politico, Di Maio aveva già ricoperto incarichi di vertice: nominato membro del cosiddetto Direttorio del Movimento, costituito nel novembre 2014 da cinque parlamentari, scelti da Beppe Grillo con l'obiettivo di costruire il principale organo direttivo del Movimento che avesse una funzione di raccordo tra il leader e gli eletti in parlamento.

Ma il Direttorio ebbe vita breve risultando inefficace. Nel 2016 Di Maio è stato anche nominato responsabile degli enti locali per M5s. Poi, appunto, la svolta: preso in mano il timone del Movimento, Di Maio porta i 5 stelle, alle elezioni politiche del 4 marzo 2018, a toccare vette altissime: i pentastellati sfiorano il 33% dei consensi. Ed è da questa posizione di forza che Di Maio, pur dovendo rinunciare alla premiership, tratta con Salvini per la nascita del primo governo Conte.

La nascita del governo gialloverde
Di Maio è l'artefice dell'ingresso dei 5 stelle a palazzo Chigi, all'interno delle stanze che contano. Un'alleanza post-elettorale che alla partenza sembra granitica, con un contratto di governo a fare da collante. Per sé Luigi ritaglia il triplice e 'pesante' ruolo di vicepremier - condiviso con Salvini - e di ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico.

Ma la presenza ingombrante del leader leghista e le difficoltà del Movimento, 'ingabbiato' in un ruolo istituzionale e di responsabilità, costretto a mediare e a scendere a patti, spesso offuscano la leadership del capo politico, che deve fare i conti anche con l'ala non governista del Movimento, tra cui militano i pentastellati che sin dall'inizio mal hanno digerito l'intesa con la Lega.

E arrivano le prime 'batoste': alle europee del 2019, poco più di un anno dopo l'exploit delle politiche, il Movimento 5 stelle subisce una dura sconfitta, fermandosi a quota 17%. Un tracollo che apre le porte al malessere interno. E iniziano le prime 'messe in mora' del leader.

Intanto, però, Di Maio incassa battaglie storiche per il Movimento: il taglio dei vitalizi per gli ex parlamentari, la riforma costituzionale che riduce il numero dei parlamentari (anche se il via libera finale arriva solo successivamente, con il governo Conte II), lo 'Spazzacorrotti', il Reddito di cittadinanza. Ma, allo stesso tempo, i 5 stelle devono 'accettare' le leggi bandiera della Lega, dalla legittima difesa ai due decreti Sicurezza. Scelte che hanno minato la tenuta stessa del Movimento, con l'arrivo dei primi pesanti dissensi e, soprattutto, addii. Ma anche espulsioni di parlamentari che non si allineavano.

Le sconfitte elettorali erodono la leadership
Tra alti e bassi si arriva alla scorsa estate, al deterioramento non più ricucibile del rapporto con Salvini che, a inizio agosto, stacca la spina al governo. Seguono giorni convulsi, dentro e fuori il Movimento, con l'ipotesi di un esecutivo a traino M5s-Pd. Di Maio non nasconde le perplessità, poi 'cede' dopo l'intervento di Grillo, che dà il suo placet e ci mette la faccia. Nasce così il governo Conte II. Ma sin dai primi passi del nuovo esecutivo, la parabola della leadership di Di Maio continua a virare verso il basso.

Altri duri colpi arrivano dalle elezioni amministrative e regionali, dove il Movimento subisce nuove sconfitte. Cresce la fronda 'anti-Luigi', con ripetuti attacchi sotterranei ma anche pubblici. La forza contrattuale del Movimento al governo si assottiglia, anche a causa del dover trattare con diversi alleati (dal Pd a Leu fino ai riottosi renziani) e non più con uno solo in una sorta di pragmatico do ut des come avvenuto con la Lega.

Secondo diversi osservatori il colpo quasi ferale arriva con le regionali in Umbria: un nuovo tracollo, con i 5 stelle che scendono sotto il 10%. Si susseguono riunioni (anche 'carbonare') dei dissidenti, e i primi senatori, ma anche deputati, escono allo scoperto mettendo in discussione la leadership solitaria di Di Maio. Fioccano gli addii (oltre 20 i parlamentari che lasciano M5s).

Nuovamente Grillo è costretto a correre nella Capitale: il cofondatore incontra i vari 'big' e lo stesso Luigi. Ma è solo una tregua (armata), e anche i rapporti interni e con i vertici storici del Movimento iniziano a traballare sul serio. Fino a un passo indietro che ha preso in contropiede anche i fedelissimi. 
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a dir@agi.it

Da - https://www.agi.it/politica/di_maio_m5s_storia-6928367/news/2020-01-23/
2935  Forum Pubblico / "ggiannig" la FUTURA EDITORIA, il BLOG. I SEMI, I FIORI e L'ULIVASTRO di Arlecchino. / Avviso per chi volesse iscriversi come utente ... inserito:: Gennaio 21, 2020, 11:56:10 am
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ciaooo
2936  Forum Pubblico / ESTERO fino al 18 agosto 2022. / Iran, scontri con i manifestanti: la polizia spara. Trump: "Non uccidete il ... inserito:: Gennaio 19, 2020, 09:46:28 pm
Iraq, l'ayatollah Khamenei alla folla in preghiera: "Proteste manipolate dai nemici".

Sono 11 i soldati Usa feriti nel raid

Davanti a migliaia di persone che hanno cominciato a radunarsi dalle prime ore del mattino la Guida Suprema officia la grande preghiera musulmana: in passato lo aveva fatto solo in periodi di crisi, non accadeva dal 2012. Il presidente Trump smentito dal comando Usa a Bagdad: soldati feriti curati per trauma cranico

Dal nostro inviato PIETRO DEL RE
17 gennaio 2020

BAGDAD - Per via delle gravi tensioni nazionali e internazionali che funestano l'Iran, oggi è la Guida Suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, a presiedere a Teheran la grande preghiera del venerdì, davanti a una folla immensa che ha cominciato a radunarsi dalle prime ore del mattino.
"Quei pagliacci che sostengono di essere dietro il popolo sono bugiardi. Sono manipolati dai nemici e non hanno dedicato le proprie vite alla sicurezza dell'Iran, diversamente da gente come Soleimani", ha detto la Guida suprema, accusando i manifestanti che nelle proteste dei giorni scorsi hanno strappato i poster appesi per commemorare il generale Qassem Soleimani.
"Nelle ultime due settimane ci sono state giornate amare e dolci, un punto di svolta nella storia. I due grandi avvenimenti dei funerali del generale Qassem Soleimani e del giorno in cui l'Iran ha attaccato le basi Usa sono stati 'Giorni di Allah'. I due episodi, miracoli delle mani di Allah, hanno mostrato il potere di una nazione che ha dato uno schiaffo in faccia agli Usa e che la volontà di Allah è continuare il cammino e conquistare la vittoria", ha aggiunto Khamenei
Che poi è tronato a parlare della'assassinio del generale Soleimani, "era un comandante anti-terrorista nella regione, è stato uno scandalo che ha portato infamia sugli Usa, perché lo hanno ucciso vigliaccamente e non sono stati capaci di farlo sul campo di battaglia, usando lo stesso metodo del regime sionista". La "tragedia amara" dall'abbattimento dell'aereo ucraino a Teheran "non deve oscurare il sacrificio di Soleimani".
Per quanto riguarda il nuclerare: "Ho detto sin dall'inizio che non ho alcuna fiducia nel dialogo con l'Occidente sulle nostre attività nucleari e nei gentiluomini che siedono ai tavoli negoziali e vestono guanti di seta sulle loro mani di ferro. Sono al servizio degli Usa. Il dialogo con loro è un inganno".
In passato, Khamenei ha officiato la grande preghiera musulmana solo in periodi di crisi: lo fece nel 2009, in concomitanza con le proteste contro la rielezione di Mahmoud Ahmadinejad alla guida del Paese; e poi nel 2011 per la "primavera araba". L'ultima volta che Khamenei tenne il sermone durante le preghiere del venerdì fu nel febbraio del 2012, sempre in occasione di proteste, all'epoca diffuse in tutto il Medio Oriente.

ESTERI

Iran, scontri con i manifestanti: la polizia spara. Trump: "Non uccidete il vostro grande popolo"
Dopo le manifestazioni antigovernative dei giorni scorsi seguiti all'abbattimento dell'aereo iraniano, Khameini vuole dimostrare di avere ancora il pieno sostegno del popolo, soprattutto in un momento delicato come questo, con il presidente iraniano Hassan Rouhani che ieri ha nuovamente difeso la sua politica di apertura internazionale, "difficile, ma possibile", e con la Guida Suprema che ripete da anni che non ci si deve fidare degli occidentali proibendo qualsiasi negoziato con l'amministrazione Trump. Per questo, l'appello di Khamenei all'unità nazionale, in un momento di crisi interna e grande tensione con gli Usa.

ESTERI
Iran ammette: aereo abbattuto per "errore umano". Rouhani: "Imperdonabile". Studenti in piazza contro il regime

DI ALBERTO CUSTODERO

11 militari feriti nel raid di Teheran
 Sempre oggi, è stata pubblicata la notizia che undici militari americani sono rimasti feriti nel raid missilistico di Teheran contro basi statunitensi in Iraq, lanciato come ritorsione per l'uccisione del generale Qassem Soleimani. Lo scrive il sito Defence One, smentendo Trump che aveva assicurato che il raid missilistico non aveva fatto vittime né feriti tra gli americani. Il sito precisa che i militari sono stati trasferiti in Germania e in Kuwait dove sono stati sottoposti a trattamenti per trauma cranico e ad ulteriori esami. "Per un eccesso di cautela, alcuni militari sono stati trasportati dalla base Al Asad, in Iraq, al centro medico di Landstuhl in Germania, e altri al Camp Arifjan, in Kuwait, per screening di follow-up", ha riferito a Defence One il colonnello Myles Caggings, portavoce del comando Usa a Bagdad.
Al termine dei controlli, i militari feriti dovrebbero tornare in Iraq. Secondo fonti di Defence One, almeno un militare ha subito una commozione cerebrale. La notizia è stata confermata alla Cnn dal capitano Bill Urban, portavoce del comando centrale degli Stati Uniti, che sovrintende alle truppe in Medio Oriente.

ESTERI
Iran, Wp: "Soleimani non unico obiettivo, fallito raid in Yemen". Usa annunciano nuove sanzioni
Un portavoce del Pentagono ha poi precisato che otto persone sono state trasportate al Landstuhl Regional Medical Center in Germania e tre a Camp Arifjan in Kuwait per accertamenti: "Tutti i soldati nelle immediate vicinanze dell'esplosione sono stati visitati e valutati secondo la procedura standard, secondo il Dipartimento della Difesa. Se saranno ritenuti idonei al servizio dopo lo screening, torneranno in Iraq".
"La Repubblica si batterà sempre in difesa della libertà di informazione, per i suoi lettori e per tutti coloro che hanno a cuore i principi della democrazia e della convivenza civile"
Carlo Verdelli

Da - https://www.repubblica.it/esteri/2020/01/17/news/soldati_usa_feriti_attacco_iran-245979788/?ch_id=sfbk&src_id=8001&g_id=0&atier_id=00&ktgt=sfbk8001000&ref=fbbr
2937  Forum Pubblico / Gli ITALIANI e la SOCIETA' INFESTATA da SFASCISTI, PREDONI e MAFIE. / Non cambio soltanto il titolo di questo angolo de LAU, ma ... inserito:: Gennaio 15, 2020, 06:41:28 pm


Non cambio soltanto il titolo di questo angolo de LAU, ma ... anche i contenuti che deciderò di proporvi sul tema:

Cittadini e Popolazione devono liberarsi dalla morsa di questa politica predatrice di ogni nostro vero interesse a conoscere la realtà.

Una autoanalisi che non può che farci bene sia come Cittadini, sia come popolazione.

ciaooo

 
2938  Forum Pubblico / Il MONITORE. ORSI, LUPI E TUTTA LA NATURA CI RIVOGLIONO ESSERI UMANI. / CONOSCERE per CAMBIARE il NOSTRO AGIRE! inserito:: Gennaio 15, 2020, 06:22:20 pm
NOTITIARUM: CONOSCERE per CAMBIARE il NOSTRO AGIRE!

Questo è il nuovo titolo del gruppo che vorrei in Facebook, ma Fb non me lo concede.

ciaooo

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2939  Forum Pubblico / Gli ITALIANI e la SOCIETA' INFESTATA da SFASCISTI, PREDONI e MAFIE. / BIAGIO MAIMONE. “Negri, gay, terroni”. Razzismo o demenza sociale? inserito:: Novembre 21, 2019, 11:58:17 am
“Negri, gay, terroni”. Razzismo o demenza sociale?

Opinioni 5 Novembre 2019

Di: BIAGIO MAIMONE

L’Italia diviene sempre più teatro di fenomeni legati al degrado civile ed ancor più morale. Forme di razzismo e rifiuto dell’altro in modo oltraggioso si affermano in modo crescente, non certo in nome di un’ideologia politica che, in ogni caso, non giustificherebbe assolutamente tali orrendi fenomeni, ma come espressione senza scrupoli della propria aggressività, ostentata con fierezza. Fa paura prenderne atto. C’è da chiedersi che cosa alimenta tale ondata di aggressività e di rozzezza umana? Vi è una responsabilità civile e politica? Riteniamo che nulla succeda per caso, soprattutto nell’ambito della vita sociale.

Difatti, osserviamo che le fonti diseducative, tuttora presenti nello scenario socio–politico, sono di varia natura.

Tra esse si annovera il linguaggio non certo raffinato dei mass media e di alcuni esponenti della vita politica divenuti veicolo di messaggi superficiali che fanno propria la libertà di parola e di offesa, anziché il dialogo ed il confronto costruttivo. La parola diventa “parolaccia”, in quanto deve offendere in malo modo l’altro che si ritiene ostacolo, in quanto la pensa in modo diverso o proviene da un luogo lontano. Pedate e solo pedate all’altro perché solo la violenza ratifica il proprio potere: questo è il messaggio che si legge, a volte apertamente, a volte in modo metaforico, tuttavia resta il messaggio predominante.

Alcuni giornali, alcune televisioni, alcuni partiti politici sembrano avallare l’odio sociale e le discriminazioni attraverso propagande squallide e di cattivo gusto. Ciò che è accaduto al calciatore Balotelli, fischiato a Verona dagli ultrà, perché di pelle nera, non è un caso isolato, in quanto anche altri giocatori di colore spesso sono derisi. Non passano inosservati i titoli riportati da un giornale presente nelle edicole di tutta Italia, che utilizza le parole “gay”, “terroni” e “negri” in modo offensivo e classista. Non si affittano immobili ai meridionali, si “fischiano” le persone di colore, si picchiano i clochard e gli inermi, finanche i vecchi e i bambini. Svastiche, inni razzistici, rievocazioni fasciste si osservano in tanti ambiti.

Sorge spontanea la domanda: “E’ stata istituzionalizzata la follia per caso?”, o meglio “E’ rinato l’oscurantismo?”.
Attenzione perché dal disordine sociale e dallo sbando sociale sono nate le dittature!

I giornali sappiano che non devono far propaganda dell’odio sociale per avere audience, perché in tal modo generano il terreno tanto caro al totalitarismo che si nutre dell’ignoranza dei popoli e dell’aggressività dei bulli!

Da - https://www.articolo21.org/2019/11/negri-gay-terroni-razzismo-o-demenza-sociale/
2940  Forum Pubblico / Gli ITALIANI e la SOCIETA' INFESTATA da SFASCISTI, PREDONI e MAFIE. / EM.MA in corsivo: L’UMBRIA, LA TURINGIA E IL MANTO DI DESTRA SUL MONDO inserito:: Novembre 21, 2019, 11:56:01 am
EM.MA in corsivo

L’UMBRIA, LA TURINGIA E IL MANTO DI DESTRA SUL MONDO

Domenica scorsa si è votata in Umbria ed ieri abbiamo commentato il successo della destra razzista e la sconfitta dell’alleanza Pd-M5S. Nello stesso giorno si è votato in Turingia, Regione della “Germania Est”. Ieri La Repubblica ne ha dato notizia con una corrispondenza di Tonia Mastrobuoni con questo titolo: “L’ultradestra tedesca sfonda in Turingia, la Linke primo partito”. Infatti la Linke, un partito formato da ex dirigenti e militanti della SED e da un pezzo della sinistra socialdemocratica, guidata da un prestigioso leader della SPD, Oskar Lafontaine, ha ottenuto il 32% dei voti. L’estrema destra di AFD ha ottenuto il 23,5%. Il capo di questo partito, Bjorn Hoeke, è un neonazista che definì il monumento all’Olocausto “una vergogna”. I due partiti che governano la Germania sono starti sconfitti e lo sono stati anche i Verdi. Del resto basta sommare i voti della sinistra e quelli della destra per constatare che sono ben oltre il 50% dell’elettorato votante. Il capo della Linkein Turingia, Bodo Ramelow, è stato presidente della Regione d ha governato con i voti dei socialdemocratici e della CDU. I quali sembra che non vogliano continuare a farlo anche s e, sul piano economico e sociale, quel governo regionale ha fatto bene.

Il successo della destra estrema e anche della Linke da molti osservatori è spiegato co il fatto che la popolazione dell’est del paese avrebbe preso coscienza che nel 1990 non c’è stata unificazione ma “colonizzazione”. Dell’ovest rispetto all’est. In questi giorni è uscito anche in Italia un libro dello scrittore Ingo Schultz, “Autoritratto di un uomo felice”. Un libro che non solo parla della “colonizzazione” ma che sostiene che nella Germania est, comunista, si viveva molto meglio di come si viva adesso. Sulla “colonizzazione” dell’Est da parte dell’Ovest, il giovane economista Vladimiro Giacchè ha pubblicato un libro con molti dati ed argomenti per sostenere anche lui questa tesi. E nei giorni scorsi Milena Gabanelli, su La7, ha fatto un servizio sul tema.

Ho fatto queste considerazioni per dire che non solo in Italia, dove la destra ha un rilievo eccezionale, ma in Europa e nel mondo questo fenomeno si sta verificando in modo allarmante. Basti pensare cosa fa la destra al governo in Turchia, cosa è la cosiddetta “democrazia illiberale” in Russia e in quasi tutti i paesi europei orientali. Sistema molto lodato e agognato dalla Lega di Salvini. Ma bisogna anche pensare a cosa è oggi il governo in USA con Trump. Voglio dire che bisogna prestare attenzione al fatto che attraversiamo un momento difficile non solo in Italia ma in Europa e nel mondo. E ne siamo anche condizionati. A mio parere in Italia, il Pd e le altre forze di centrosinistra non riflettono abbastanza sul contesto europeo e internazionale e dovrebbero, invece, operare con più consapevolezza nei confronti di questa realtà che, come detto, ci condiziona in modo pesante.

(29 ottobre 2019)

Da – Fb del 29 ottobre 2019
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