LA-U dell'OLIVO
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 inserito:: Maggio 07, 2024, 05:51:37 pm 
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QUATTROMILA MORTI
 
Buongiorno, ecco una serie di notizie selezionate per te dal Corriere del Veneto. Gloria Bertasi, redattrice, parla dello studio choc sulla zona rossa delle sostanze perfluoroalchiliche (Pfas). Buona lettura!
 
Quasi quattromila decessi in più rispetto alle previsioni statistiche che per l’«area rossa» dei Pfas stimavano circa 47 mila morti tra gli anni Ottanta e il 2018. Invece sono stati 51 mila. Con un aumento significativo di patologie quali i tumori ai reni e ai testicoli, la cui correlazione con l’esposizione alle sostanze chimiche che compongono i Pfas è stata largamente certificata. Ma anche malattie dell’apparato cardiovascolare. Sono i risultati del nuovo studio realizzato da un team di esperti guidati da Annibale Biggeri, professore di Statistica medica all’università di Padova con la collaborazione del Servizio statistico dell’Iss e del Registro tumori dell’Emilia-Romagna.
 
La ricerca, finanziata con 39 mila euro dalla Regione Veneto, è la prima che mette in evidenza la correlazione di ischemie e ictus con i Pfas. «Che aumentano il colesterolo», spiega il docente. Già Airc a dicembre aveva sancito il rischio per la salute di queste sostanze, certificando che sono cancerogene. Ma a oggi un’analisi incrociata di dati con un campione così ampio (il più ampio al mondo con circa 350 mila cittadini esposti) non era mai stata portata avanti.
 
I Pfas hanno contaminato l’acqua potabile di ottanta comuni tra le province di Verona, Vicenza, Padova. Con epicentro il vicentino Trissino, dove fino al 2018 ha operato Miteni, azienda chimica sotto processo (dal 2021) con l’accusa di disastro ambientale, avvelenamento di acque e altre ipotesi di reato legate alla salute.
 
Ora i comitati, in prima fila le Mamme No Pfas, tornano a chiedere che siano messe al bando queste sostanze. E che si proceda con analisi più approfondite sugli esposti. Anche perché dallo studio di Biggeri emerge che i più colpiti dalle patologie più serie sono i nati negli anni Settanta e Ottanta: le loro madri, di contro, sono sane; pare plausibile che i Pfas siano stati trasferiti al feto e con l’allattamento. Inoltre, risulta evidente che chi è stato esposto tra i 5 e i 9 anni ha un rischio maggiore di ammalarsi.
 
Se volete scriverci la mail è: web@corriereveneto.it

Da – corriere del Veneto  7 maggio 2024

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 inserito:: Maggio 07, 2024, 03:57:21 pm 
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Clelia Vanna Buonaiuto
Si, i luoghi, le persone, ci riconosciamo tutti in quei giorni terribili, vissuti come in un incubo.

Al Comune fummo tutti precettati, da subito. Io non ho fatto ritorno a casa se non dopo più di un mese, solo per fare una doccia.
Sono stata notte e giorno presso il centro di accoglienza dove arrivavano le persone per essere assistite in qualsiasi modo, molti arrivavano seminudi e senza neanche le scarpe, alcuni venivano trasportati con le jeep dei soldati, altri da elicotteri che per giorni lavorarono per recuperare i sopravvissuti.

Ogni giorno, insieme con i soldati andavo a portare l'acqua ai volontari, arrivati da tutta l'Europa, che scavavano anche con le mani pur di fare presto. Erano passati tre anni da quando avevo redatto il Piano di Protezione Civile e, come una nuova Cassandra si avverò tutto, le frane si verificarono negli stessi punti descritti nel Piano, con tutte le peggiori conseguenze per le vittime e i sopravvissuti. Ma nessuno avrebbe potuto immaginare tanto, nessun giudice può addossare colpe di fronte a fenomeni del genere, che stranamente, dopo si verificarono in più parti del mondo.

Sarno diventò un esempio, un apripista per cominciare a parlare più fortemente della tutela dell'ambiente e della terra. Sono passati 26 anni e io ancora non riesco ad addormentarmi senza pensare a quei pianti ininterrotti delle persone colpite e dalle perdite subite. Ma il tempo è il nostro nemico, molti, loro malgrado, hanno dovuto superare tutto l'orrore e il dolore. Ma io credo, anzi sono sicura, che nessuno ha dimenticato.

da FB - 5 maggio 1998 le frane a Sarno.

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 inserito:: Maggio 07, 2024, 03:50:06 pm 
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L'Opinione Pubblica é un universo di pensieri, di pareri, di opinioni campate per aria e altri troppo piantati, con i piedi per terra.
Confusione e Caos?
No, la realtà di una NON comunità di Diversi e Differenti che coabitano in apparente libertà e che chiamano Democrazia.


In questa realtà di Democrazia illusoria la Partitocrazia, figliastra degenere del rapporto tra Partiti e la cosiddetta Politica, ha fatto il brutto tempo in mille modi come faceva loro comodo.
Costosissima illusione, delusa, per gli Italiani.
Ho pensato ad un Progetto con radici antiche (l'Olivo Policonico e l'Opinione Pubblica Organizzata Nazionale OPON) che tracci un percorso decennale di sviluppo compatibile, e crei un contraltare allo Sfasciare l'esistente in questa Democrazia "bucherellata", prima minacciato da cominci ben sistemati e rivoluzionari in "scarp de tennis", adesso approvato dal Governo: il Premierato.
E se non ci svegliamo non é finita qui.
ciaooo

Seconda Parte.
OPON - OPINIONE PUBBLICA ORGANIZZATA NAZIONALE.
Perché? - - A chi giova?


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 inserito:: Maggio 07, 2024, 03:45:17 pm 
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Mettiamo ordine, almeno nei concetti base, nella futura O.P.O.N. Opinione Pubblica Organizzata Nazionale.

Il complesso della nostra Società ha numerose anomalie ma è anche composto da diverse categorie di esseri umani.

Cominceremo con una divisione NETTA tra Conservatori e Progressisti, i due versanti del complesso montuoso chiamato Penisola Italia, immerso in un mare meraviglioso e tremendo che non è più Nostro da troppo tempo, il Mediterraneo.
ggg


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 inserito:: Maggio 07, 2024, 03:41:17 pm 
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LA MOGHERINI E LA RUSSIA. IL M5S NON E' FILO-RUSSO NE' FILO-AMERICANO, E' FILO-ITALIANO!

- Il 17 marzo il Ministro Mogherini riguardo la crisi ucraina parla di “soluzione politica” e auspica “confronto tra Mosca e Occidente”

- L’11 aprile dichiara: “non diamo per scontato che la Russia sia persa dobbiamo cercare di fare in modo che la Russia torni a far parte della comunità internazionale*. La soluzione della crisi deve essere politica, non militare. Se portiamo avanti una soluzione conflittuale con la Russia si rischia di far subire ad altri paesi in Europa conseguenze negative. L’UE deve avere fiducia nella cooperazione”.

- L’8 luglio la Mogherini incontra Putin a Mosca e quest’ultimo dichiara: “Speriamo che la presidenza italiana in EU sia l’occasione per riportare i rapporti Mosca Europa a livello dei rapporti Italia Russia”. La Mogherini al termine dell’incontro dice: “ho constatato da tutte e due le parti (Russia e Ucraina) la disponibilità e la volontà di trovare un punto di partenza positivo”.

In quei giorni Renzi lancia la Mogherini come Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, lady PESC insomma.

- Il 16 luglio avviene qualcosa di molto importante. Il Wall Street Journal, un grande giornale che appartiene al gruppo Murdoch** stronca la Mogherini. “Filo russa, la spunterà a Bruxelles?”. E ancora: "Mogherini incarna tutti i difetti del centro-sinistra della sua generazione cioè di chi è passato dalla sinistra radicale al mainstream e parla della sua foto con la kefiah - la sciarpa tipica di chi appoggia la causa palestinese - dunque la sua vicinanza al defunto leader palestinese Arafat”. Il WSJ riporta le critiche alla Mogherini espresse dai Paesi baltici i quali accusano il Ministro di essere “troppo morbida" con la Russia per ricoprire la carica di Ministro degli esteri della UE. La Mogherini è criticata anche per le sue affermazioni su South-Stream, il gasdotto che dovrebbe aggirare l'Ucraina privando Kiev di diversi profitti. Sembra infatti che il Ministro in passato avesse detto: “il South Stream è molto importante per la sicurezza energetica del nostro paese, così come dell'intera Europa".

- Il 17 luglio viene abbattuto l’aereo della Malesia Airlines. Sono stati i filo russi? Le armi gliele ha fornite Putin? I responsabili sono altri? E’ stato un tragico errore o uno sporca azione premeditata? Vogliamo prove, non dichiarazioni strumentali a quello o quell’altro obiettivo!

A questo punto Renzi, la UE, la Mogherini il WSJ prendono tempo. La nomina di Lady Pesc viene congelata. “Se ne parla a fine agosto”. Nel frattempo la Mogherini si dà da fare e si costruisce una nuova immagine. Le sue dichiarazioni poco a poco cambiano e arriviamo alle frasi pronunciate ieri: “è colpa di Putin se non c’è partenariato. Mosca resta un attore politico importante nelle sfide regionali, è innegabile, ma non è più un partner strategico per la Ue”.

Questo cambio di atteggiamento è figlio delle pressioni da parte USA esercitate anche attraverso il WSJ? C’entra qualcosa il TTIP, il trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti (un trattato di libero commercio USA-EU) visto da molti come un pericolosissimo strumento che renderà ancora più difficile da parte dei governi nazionali la regolamentazione dei mercati causando un indebolimento della piccola produzione a vantaggio delle grandi corporation? L’Italia non dovrebbe difendere in primis l’interesse nazionale e quindi tutte le aziende agro-alimentari che, già vessate dalla crisi economica e dalla più alta tassazione europea, sopravvivono anche grazie all’export verso la Russia?

La Commissione affari esteri del M5S ritiene che l’approvazione del TTIP sia connessa alla gestione della crisi ucraina e difenderà in ogni modo gli interessi dei cittadini italiani. Questo non significa affatto essere filo-russi. Non siamo certo stati noi ad aver tessuto rapporti economici con Gazprom o ad esserci dolcemente addormentati sul lettone di Putin. Qua non si tratta di essere filo-russi ma filo-italiani!

Commissione affari esteri M5S Camera

*La Russia fa parte eccome della Comunità internazionale. I BRIICS (di cui la Russia fa parte) hanno firmato un accordo per la nascita di un Fondo Monetario alternativo; si è avvicinata moltissimo alla Cina iniziando un piano di “dedollarizzazione” del mondo. Assieme alla Cina sta pensando ad un progetto per bypassare il canale di Panama costruendone uno nuovo in Nicaragua. Ha rapporti solidi con i paesi dell’ALBA.

**Murdoch il 19 luglio 2013 dichiara: “perché non buttiamo fuori la Russia dal G8?”. Il 4 marzo 2014 rincara la dose: “Come punire Putin? Facile! Congelare o sequestrare tutti i contanti e i beni degli oligarchi (russi) negli Stati Uniti, Regno Unito, e nei paradisi fiscali raggiungibili”.

— con Costiera Amalfitana e altre 2 persone
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 inserito:: Maggio 07, 2024, 03:27:04 pm 
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Post della sezione Notizie
Massimiliano Bondanini
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Lorenzo Zunino
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SUPERBONUS, SUPERDEBITO E SUPERMARIO

Per Mario Draghi Bonino, Renzi, tutta la lista SUE – e Zunino - auspicano un ruolo di vertice nel futuro dell’Unione Europea. Con l’occasione oggi facciamo un breve ripasso su Mario Draghi e il superbonus, dedicato a quegli elettori che pensano di votare Movimento 5 Stelle e Conte, perché quello sì che fa l’interesse del popolo.
Non so se è chiaro a tutti che, per i conti pubblici – tradotto: per i debiti che stiamo facendo in giro -, gli effetti negativi del superbonus attualmente superano, e di parecchio, la montagna di soldi riversatasi sull’Italia col PNRR. Inoltre, non so se è chiaro a tutti che tali effetti negativi il Governo italiano - e con esso la Commissione Europea, il Fondo Monetario Internazionale e tutte le istituzioni pubbliche e private del mondo – li scopre man mano che si manifestano. Al momento le previsioni fatte solo alcuni mesi fa dalla Ragioneria Generale dello Stato e Ministero dell’Economia risultano sbagliate di – appena - il 500 % (cinquecento percento)
All’inizio di luglio del 2022 Mario Draghi, al tempo Presidente del Consiglio, stava per dimettersi, ma ancora non lo sapeva. Il Movimento 5 Stelle aveva posto sul tavolo tre condizioni “irrinunciabili”: due di queste erano: mantenere il reddito di cittadinanza e non fare l’inceneritore a Roma; ricorderete poi che Conte e compagni si mettevano regolarmente di traverso rispetto all’invio di armi all’Ucraina (sostenuti naturalmente da tutta la combriccola del Fatto Quotidiano e da Sua Eminenza il papista Marco Tarquinio, che ora i poverini del Partito Democratico dovranno pure votarselo). Qual era la terza condizione irrinunciabile dei pentastellati ? Maddai, è facile ! Avanti tutta col superbonus !
Quando Mario Draghi disse del superbonus: “Una legge scritta male, fatta per avere pochi controlli” Conte e i suoi si offesero, mortalmente. Dopo poco, il 21 luglio, Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Lega – ripetete insieme a me: Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Lega – sfiduciarono tutti insieme Mario Draghi, spalancando le porte al Governo Meloni-Lollobrigida.
Non so se è chiaro, a quelli che “Conte fa l’interesse del popolo”, come questa gran pensata del superbonus, la pervicacia nel difenderlo e a occhio pure l’ottusità nel non capirlo tanto bene, falcidia, sottrae, deruba, amputa, recide, mozza, prosciuga, assorbe risorse che, sia pure nelle sbrodolose mani del Governo Meloni, sarebbero potuto essere assai meglio investite, persino nella difesa dei deboli.
Infine, non so se è chiaro a tutti che un Paese superindebitato come l’Italia, il cui Governo sovranistissimo sbaglia, dall’autunno alla primavera, di 40 o 50 miliardi i conti sulle proprie entrate, di essere dentro l’Unione Europea e di essere dentro l’Euro deve ringraziare tutti i giorni, a pranzo, cena e alzata per la pipì notturna

Da FB del 24 aprile 2024

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 inserito:: Maggio 07, 2024, 03:21:21 pm 
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Gli Usa hanno bloccato una spedizione di munizioni a Israele

Secondo Axios, la scorsa settimana una fornitura di materiale bellico americano è stata fermata, segno della crescente insofferenza di Washington per l'atteggiamento dell'alleato

06 maggio 2024

ISRAELE
GAZA
USA

AGI - La scorsa settimana, gli Stati Uniti hanno per la prima volta dall'inizio del conflitto a Gaza bloccato una spedizione di munizioni di fabbricazione americana destinate a Israele. Si tratta di un'apparente prova della crescente insofferenza di Washington per l'atteggiamento del governo di Netanyahu nel conflitto a Gaza. Lo ha rivelato il sito Usa Axios, citando funzionari israeliani, ripreso dalla stampa internazionale.

Le pressioni sulla Casa Bianca sono crescenti, anche per le proteste nelle Università americane. Solo venerdì scorso, decine di eletti democratici al Congresso hanno chiesto in una lettera al presidente Joe Biden di considerare la sospensione delle vendite di armi a Israele se non cambia impostazione.

da FB del 6 maggio 2024

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 inserito:: Maggio 06, 2024, 11:31:43 pm 
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WELFARE DI GUERRA
Così Putin sta colonizzando l’Ucraina: appartamenti a Mariupol, sussidi al credito e bonus

di Federico Fubini

 
NEW
Un aspetto poco compreso dai russi stessi è quanto economicamente insensato fosse l’imperialismo di Mosca del secolo scorso. Occupare e soggiogare l’Ungheria, la Polonia o la Cecoslovacchia finì per dissanguare l’Urss, fino al crollo. L’impero sovietico fu il prodotto della furia ideologica e del nazionalismo, più che di un calcolo di convenienza. La Russia non riuscì mai a sfruttare quei Paesi come la Francia e la Gran Bretagna avevano fatto con le loro colonie un secolo prima. Nel frattempo, fino almeno a metà degli anni ‘50 il Cremlino continuava a spostare popolazioni nell’impero interno, quello circoscritto dai confini dell’Unione sovietica stessa: Stalin fece deportare interi gruppi sociali come i Kulaki o minoranze come i Coreani e i Tatari di Crimea. E questi due fattori - gli spostamenti di popolazione, le conseguenze economiche delle occupazioni - sono elementi per i quali la storia con la Russia di Vladimir Putin non si ripete. No. Semplicemente, in modo raggelante, risuona. Ma lo fa adattandosi al tempo presente, che rimanda alla trasformazione sociale in corso in Russia. (Non esitate a scrivermi: commenti o domande, contestazioni e proposte)

RUSSIA
Gazprom, il flop e le sanzioni: ma il petrolio spinge le entrate per Mosca
di  Federico Fubini
Il racconto della guerra di Mosca
C’è un grande buco nel racconto della guerra che continua da 26 mesi: non sappiamo abbastanza di quanto accade dall’altra parte del filo spinato, dietro il fronte ucraino, nei territori occupati da Mosca. Filtrano testimonianze (convergenti) di lavori forzati, sfruttamento, tortura, russificazione imposta alle popolazioni locali. Ne ho scritto, dall’Ucraina, sin dai primi mesi del conflitto.

La colonializzazione delle aree occupate
Ora però l’occupazione sta assumendo una struttura sempre più riconoscibile, nella quale spicca un imperativo su tutti: la colonizzazione; lo spostamento di centinaia di migliaia di civili russi nei territori che Putin sta cercando di annettersi. In alcune aree nevralgiche nell’Ucraina occupata, il Cremlino lavora per cambiare la composizione demografica della popolazione. Fa di tutto per portare dentro russi, specie dalle province più povere e delle minoranze etniche, mentre crea le condizioni per allontanare gli ucraini che rifiutano di russificarsi. Ma poiché questo è il ventunesimo secolo, non più l’epoca di Stalin, Putin utilizza (anche) metodi più sottili: la burocrazia, le banche, il credito - oltre naturalmente alla minaccia delle armi - invece dei treni piombati.

ELETTRODOMESTICI
Putin nazionalizza Bosch ed Ariston in Russia: trasferite per decreto a Gazprom
di  Redazione Economia

Almeno 54 mila ucraini hanno abbandonato la Crimea
Il caso più evidente, non il solo, è la Crimea. Lì l’occupazione va avanti da dieci anni e il progetto coloniale si trova dunque a uno stadio più avanzato. Mi dice Tamila Tasheva, rappresentante permanente del presidente Volodymyr Zelensky nella Repubblica autonoma di Crimea: «La Russia ha iniziato ad agire per cambiare la composizione demografica della penisola fin dal 2014. Secondo le nostre stime, almeno mezzo milione di cittadini russi sono entrati in Crimea da allora e ormai ci risiedono in permanenza». I dati li pubblica lo stesso governo di Mosca, precisa Tasheva, «ma è chiaro che non riguardano tutti i soggetti registrati, solo una parte, quindi alcuni esperti stimano 800 mila persone arrivate dalla Russia». In un territorio di meno di due milioni di abitanti, questo significa stravolgere la struttura sociale. Una colonizzazione che somiglia da vicino all’oppressione etnica. Se non proprio la pulizia etnica stessa.

Anche perché nel frattempo almeno 54 mila ucraini hanno ufficialmente abbandonato la penisola - continua Tasheva - ma i numeri reali potrebbero essere il doppio. Dalla Russia arrivano non solo militari e poliziotti ma «insegnanti, studenti, giudici, personale medico» mentre il governo di occupazione «fa tutto quel che può per creare condizioni inadatte a un’esistenza normale per ucraini, tatari e altri autoctoni».
Chi sono i russi che stanno arrivando in Ucraina
Per quanto riguarda Mariupol le testimonianze raccolte si devono soprattutto a «News of Azov», un canale Telegram sostenuto e rilanciato da Radio Free Europe/Radio Liberty. Aiutano a capire chi sono i russi che stanno arrivando in Ucraina e perché lo fanno. Spesso sono fra i più poveri dei posti da cui vengono, sono minoranze etniche specie dell’Asia centrale o comunque arrivano mossi da ragioni economiche. Nella città distrutta sul mare di Azov, come nel resto dei territori occupati, il Cremlino ha attivato un sistema di prestiti agevolati soprattutto per operai e funzionari delle regioni russe più depresse: se quelli si trasferiscono in Ucraina, non solo il governo pagherà buona parte del costo in interessi dei loro mutui (lo fa anche in Russia) ma - secondo il Centro di resistenza nazionale del governo ucraino - ha introdotto anche un’assicurazione pubblica per chi non riesce comunque a ripagare la nuova casa in Ucraina e rischia di perderla.

Obiettivo: trasferire 300 mila russi a Mariupol
L’obiettivo sarebbe di trasferire in dieci anni 300 mila russi a Mariupol, una città che aveva 450 mila abitanti prima della devastazione. Petro Andryushchenko, consigliere dell’ultimo sindaco ucraino di Mariupol, riferisce che i russi in città sarebbero già 40 mila, con molti lavoratori edili del Caucaso - di religione musulmana - portati a costruire i nuovi blocchi di cemento nei quali alloggiare gli altri coloni che presto arriveranno. Quanto agli ucraini, se rifiutano i passaporti di Putin vengono tormentati in mille modi e a volte espulsi verso il confine russo.
Gli esperimenti di Mosca
Dalla provincia di Kherson a Zaporizhzia, Radio Liberty riferisce che una pressione del genere sarebbe presente anche in varie altre aree occupate. Ma la Crimea e Mariupol sono gli esperimenti più avanzati, perché offrono ai nuovi coloni almeno l’illusione di essere al riparo dai combattimenti. Non è difficile dunque immaginare la rapida colonizzazione russa di massa che seguirebbe una tregua.

Una perversa politica di redistribuzione del reddito
Così Putin conduce attraverso la guerra una sua perversa politica di redistribuzione del reddito - un keynesismo in stivali militari - in uno dei Paesi più ingiusti della Terra: quello suo e degli altri oligarchi oscenamente arricchiti nell’ultimo ventennio. Questi squilibri grotteschi naturalmente ora non cambiano, ma qualcosa più in basso sì. Il credito agevolato e garantito, la casa di proprietà, i posti di lavoro relativamente ben pagati da infermiere, da muratore, da maestro di scuola o da funzionario pubblico russo offerti ai nuovi coloni di Sebastopoli o di Mariupol sono forme di sostegno agli ultimi.
Il dittatore vuole il loro sostegno o almeno la loro acquiescenza, mentre prosegue l’aggressione e manda i loro figli e amici nel tritacarne del fronte.
La popolazione più povera ha visto aumentare le sue entrate
Proprio la redistribuzione a favore dei più poveri in Russia è uno degli aspetti più stranianti di questi due anni di guerra. Devo agli economisti Alexander Kolyandr e Alexandra Prokopenko il grafico in testa a questa newsletter, che mostra come il dieci per cento della popolazione russa a più basso reddito sia quella che ha visto aumentare di più le proprie entrate nei primi due anni di conflitto. Non solo è esploso il credito agevolato dai sussidi pubblici, con volumi di prestiti bancari cresciuti di tre volte rispetto al 2018 e ormai interessi pagati per metà dallo Stato sull’83% dei nuovi mutui emessi. Anche i redditi veri e propri degli ultimi fra i russi si ritrovano mandati alle stesse (in termini relativi) dalle conseguenze della guerra.

Gli indennizzi alle famiglie dei soldati
Ne sa qualcosa Maria Vyushkova, una ricercatrice di quantum computing negli Stati Uniti ma originaria della Buriazia, una repubblica della Federazione russa che si trova al confine con la Mongolia. Vyushkova è in condizione ideale per sapere: la poverissima Buriazia è fra le aree che contano più soldati e più morti in Ucraina, in proporzione alla popolazione; e Vyushkova stessa partecipa a una rete di ricerca clandestina da fonti aperte sulla situazione sociale in Russia. Dice: «Secondo le mie fonti in Buriazia, chi firma un contratto con l’esercito ha un salario fra cinque e sei volte più alto di quello medio della sua zona o persino dieci volte più alto, per chi viene dalle campagne. In più ha un bonus alla firma, in modo che si arriva a 500 mila rubli (circa cinque mila euro, ndr) all’arruolamento: abbastanza per comprare una casa nelle zone rurali della Buriazia». Per non dire poi che in caso di ferimento in guerra l’indennizzo vale fra 30 mila e 50 mila euro, mentre in caso di morte la famiglia riceve fino a 80 mila euro: e morti e feriti, quasi tutti delle province povere, sono già circa 400 mila.

La furia ideologica di Putin
Cosa significa tutto questo distorto, quasi demoniaco welfare di guerra? Non so, sinceramente. Fare previsioni mi è impossibile. Ma la colonizzazione e le altre forme di redistribuzione ai più poveri in Russia avvengono nel pieno di una colossale distruzione di ricchezza, oltre che di vite umane. La furia ideologica e il nazionalismo che mandarono in pezzi l’Unione sovietica sono ancora tutti lì, chiusi nelle stanze del Cremlino.

Questo articolo in origine è stato pubblicato sulla newsletter del Corriere della Sera «Whatever it takes» a cura di Federico Fubini, ...

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 inserito:: Maggio 06, 2024, 11:26:11 pm 
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L'Ucraina non ha bisogno di truppe francesi, ma di armi per ritirarsi dalle zone perse (per il momento) con onore.
Dopo di chi dovrà organizzarsi per la nuova fase difensiva a “catenaccio”, per rendere difficile e pericoloso per gli immigrati filorussi, la vita nelle terre invase.


Putin non vuole conquistare "tutta" l'Ucraina, non sarebbe mai riuscito a mantenerla, con la Resistenza Ucraina sotto casa, voleva massacrarla e lo ha fatto!

Voleva un PRETESTO per infiltrarsi nelle parti molli dell’Occidente per indebolirlo e l’ha già fatto da decenni.

Voleva una partita a poker per i suoi bluff, la sta giocando, con minacce di uso delle armi atomiche, che non userà mai per NON farsi bruciare dalla NATO, le Capitali della Federazione Russa dalla ovvia reazione occidentale. 

Ci terrà in tensione sino a quando l’Occidente, la Cina, l’India ed altri eventuali Poli Economici  lo scanseranno, perché pronte per la divisione delle Economie Globali in un N.O.M. Nuovo Ordine Mondiale.

Ergo, l’unica possibilità per la Federazione Russa a trazione postPutin, di sedersi al tavolo “spartitorio” del business mondiale, sarebbe la riconquista dell’Europa Centrale e della parte molle del Sud Europa.

Italia esclusa perché la nostra posizione nel Mediterraneo interessa alla Nato e al Polo Usa/Inghilterra.

Parere assolutamente mio personale e immaginario.

ggiannig


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 inserito:: Maggio 06, 2024, 12:11:36 am 
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Vaccino Covid, AstraZeneca costretta a rivelare i dati sugli effetti collaterali.

La decisione di un tribunale tedesco

di Sara Bichicchi

La società farmaceutica è stata portata in causa da una donna tedesca che, dopo la vaccinazione, ha avuto una forma rara di trombosi | Vaccini a mRNA, Moderna sospende la costruzione di un impianto di produzione in Kenya

Ultim'ora News
AstraZeneca fornisca dati dettagliati sugli effetti collaterali del suo vaccino anti-Covid 19 (Vaxzevria). L’ordine è arrivato mercoledì 10 aprile dalla Corte regionale superiore di Bamberg, in Germania, al termine di una causa intentata da una donna tedesca contro la big pharma inglese e raccontata da alcuni quotidiani tedeschi. Il titolo di AstraZeneca sembra, però, non averne risentito: mercoledì 10 le azioni hanno chiuso in rialzo dello 0,2% e alle 13 di giovedì 11 scambiano ancora in territorio positivo, guadagnando quasi il 2%. Negli ultimi 12 mesi la performance del titolo è invece di un calo di circa il 7%.
La causa contro AstraZeneca
La donna che ha portato in tribunale la società farmaceutica, una 33enne dell’Alta Franconia, ha ricevuto il vaccino Vaxzevria nel marzo 2021. Successivamente ha sviluppato una forma rara di trombosi – un tipo grave di coagulo di sangue – all’intestino, che l’ha costretta a sottoporsi a un’operazione chirurgica. Per questo la donna ha deciso di citare in giudizio AstraZeneca, chiedendo un risarcimento quasi milionario: 250 mila euro per il dolore arrecato, 17 mila euro per il mancato guadagno del periodo in cui non ha potuto lavorare e 600 mila euro per tutti i problemi legati alla malattia (l’operazione ha asportato una parte dell’intestino). Il tribunale ha, quindi, chiesto alla società di rendere noti tutti i dati relativi alle trombosi causate dal vaccino Vaxzevria dall’approvazione del siero nel dicembre 2020 fino a febbraio 2024.    (riproduzione riservata) 


Leggi anche: AstraZeneca acquisisce Fusion Pharmaceuticals: per la pharma inglese è il secondo m&a in una settimana. Ecco quanto pagherà
Orario di pubblicazione: 11/04/2024 12:33
Ultimo aggiornamento: 11/04/2024 15:11

da - https://www.milanofinanza.it/news/vaccino-covid-astrazeneca-costretta-a-rivelare-i-dati-sugli-effetti-collaterali-la-decisione-di-un-tribunale-202404111329333466?refresh_cens

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