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Titolo: Capitale europea della Cultura: a Nordest una costosa figuraccia
Inserito da: Admin - Novembre 23, 2013, 10:29:52 am
Capitale europea della Cultura: a Nordest una costosa figuraccia

Non c'entrano i poteri forti: l'esclusione di Venezia è stata il frutto di vecchi vizi e nuove mediocrità, servite solo a regolare conti e faide

di Roberto Papetti

Altre città e regioni italiane non ce ne vogliano. Ma in una disfida che aveva come obiettivo la scelta della candidata a Capitale europea della Cultura, l'alleanza Venezia-Nordest, per aver la meglio, non avrebbe neppure avuto il bisogno di schierare la sua migliore formazione. Avrebbe potuto e dovuto vincere per manifesta superiorità. O, in alternativa, chiamarsi da subito nobilmente fuori dalla competizione. Come sappiamo, è andata ben diversamente.

La "grande armata" Venezia-Nordest è scesa in campo e non è stata semplicemente sconfitta. È stata sbeffeggiata e umiliata. Non solo non ha vinto, ma è stata persino esclusa dalla sestina finale all'interno della quale sarà selezionata la vincitrice. Agguerrite, ma difficilmente paragonabili, realtà come Cagliari o Ravenna sono state giudicate più adeguate a diventare Capitale della Cultura 2019 di un territorio che, unendo Venezia e il Nordest, concentra in sè più risorse e potenzialità culturali di intere nazioni europee messe insieme.

Cosa è successo? Anzi, come è potuto succedere? Le giustificazioni lette e ascoltate a botta calda sono talmente surreali che andrebbero ignorate per carità di patria. Siamo passati da un patetico e decubertiano "L'importante era partecipare" (e perché mai?) a complesse spiegazioni sul fatto che è stato un errore privilegiare la scelta territoriale invece che quella cittadina (domanda: ma il regolamento prima non l'aveva letto nessuno?).

La realtà, purtroppo, è un'altra. E almeno in questo caso, non c'è nemmeno l'alibi dei soliti poteri forti, romani o milanesi, nemici del Nordest. Questa sconfitta è tutta farina del nostro sacco. È il risultato di vecchi vizi e di nuove mediocrità ed è, nel suo piccolo, lo specchio delle fragilità e delle inadeguatezze politico-strategiche non solo di Venezia, ma del Nordest. Basta scorrere anche solo rapidamente la breve e non luminosa storia di questa fallita candidatura per capirlo.

La discesa in campo è stata, come al solito, annunciata da potenti squilli di trombe, degni di un predestinato alla vittoria. Ma è bastato poco perché andasse in scena un film già visto troppe volte. Da un lato evidenti vacuità progettuali e vuoto di leadership. Dall'altro un fiorire di scontri e rivalità, misere guerre personali e di conventicola dietro le quali non era difficile intuire anche appetiti non sempre nobili. Gli effetti di tutto ciò si sono presto visti. Ancor prima di iniziare la partita è cominciato il balletto dei direttori del comitato a sostegno della candidatura veneziano-nordestina: in pochi mesi ne sono stati cambiati due o tre, senza apparente e giustificato motivo. E poi conferenze stampa annunciate e disdette all'improvviso; autorevoli società di pubbliche relazioni scese in campo e scomparse; mesi di inattività esterna consumati a regolare conti e piccole faide interne mentre altrove si tessevano fila e si producevano iniziative. Fino alla prevedibile esclusione. Comunque la si guardi, per Venezia e il Nordest, una figuraccia. L'ennesima. Ma che purtroppo rischia di non essere l'ultima.

Ps: Chissà se prima o poi qualcuno ci spiegherà quanto è costata alle casse pubbliche in stipendi, gettoni e spese di rappresentanza questa avventura. Attendiamo curiosi.

Domenica 17 Novembre 2013
http://www.ilgazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/venezia_capitale_cultura_roberto_papetti/notizie/361238.shtml