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Autore Discussione: "In Italia bisturi scadenti, non tagliano più".  (Letto 2529 volte)
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« inserito:: Gennaio 27, 2016, 11:30:37 am »

"In Italia bisturi scadenti, non tagliano più".
La denuncia dei chirurghi ospedalieri

L'allarme arriva dalla associazione Acoi che cita segnalazioni da migliaia di medici e accusa la corsa a ridurre i costi della sanità: "L'esigenza di risparmiare non può andare a discapito dei pazienti e della qualità della cura. Così ci sono conseguenze estetiche e infettive"

25 gennaio 2016

Secondo la denuncia dei chirurghi i bisturi utilizzati in sala operatoria sono di qualità sempre più scadente

ROMA - La ricerca di un prezzo sempre più basso ha ridotto in maniera drastica la qualità degli strumenti chirurgici al punto tale che "i bisturi in Italia non tagliano più". L'allarme arriva dalla Acoi, l'Associazione dei chirurghi ospedalieri italiani che ha ricevuto segnalazioni da migliaia di medici in tutta Italia. La "mediocre qualità" dei bisturi utilizzati oggi ha conseguenze sia estetiche, perché il taglio perde la famosa precisione chirurgica, sia infettive.

Per Diego Piazza, presidente dell'Acoi, "la continua ricerca del prezzo di mercato più basso, con criteri di valutazione spesso discutibili da parte delle commissioni regionali, ha determinato un livellamento verso il basso della qualità. Il prezzo non può e non deve essere l'unico criterio di valutazione, a scapito della qualità e della sicurezza".

I pazienti, dice Piazza, "hanno diritto, come peraltro stabilito dalla Carta della qualità in chirurgia già nel 2007, alla tecnica chirurgia più appropriata secondo gli studi di evidenza scientifica. La mediocre qualità dei bisturi utilizzati oggi ha conseguenze sia estetiche, perché il taglio perde la famosa precisione chirurgica, sia infettive, perché, aumentando il trauma cutaneo per incidere una superficie, si aumenta il rischio di contaminazione batterica della ferita. E' evidente che, dovendo aumentare la forza per incidere una superficie, si rischia di tagliare oltre le intenzioni dell'operatore".

"Quanto ai costi - prosegue il presidente dell'Acoi - possiamo affermare che si tratta di una scelta antieconomica, perché per uno stesso intervento può essere necessario utilizzare più bisturi, cosa che non si verificherebbe con un buon bisturi che, al contrario, potrebbe essere utilizzato più volte durante lo stesso intervento". Per questi motivi "è indispensabile che le società scientifiche di chirurgia siano parte attiva nel processo di selezione e scelta dei dispositivi medici. Se continuiamo a privilegiare il prezzo a scapito della qualità, fino a fare scomparire quasi del tutto le caratteristiche minime di funzionalità del prodotto, addirittura dei dispositivi medici ad elevata tecnologia il cui malfunzionamento può avere affetti letali, che tipo di sicurezza e qualità forniamo ai nostri pazienti?", conclude Piazza.

© Riproduzione riservata
25 gennaio 2016

Da - http://www.repubblica.it/salute/medicina/2016/01/25/news/_i_bisturi_non_tagliano_la_denuncia_dei_chirurghi_ospedalieri-132020109/?ref=fbpr
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« Risposta #1 inserito:: Febbraio 23, 2016, 10:44:56 am »

20 febbraio 2016 | di Alessandro Madron

Sanità Lombardia, il direttore ciellino: “Nominati dai partiti? Giusto, sta a loro”

A margine dell’incontro con il governatore Roberto Maroni, che ha riunito i direttori generali di aziende sanitarie e ospedaliere dopo l’ennesimo scandalo che ha travolto la sanità lombarda (video), la voglia di parlare è poca. Nulla quella di Pasquale Pellino, direttore generale dell’ospedale di Desio e Vimercate, la struttura dalla quale è partito l’esposto che ha dato il via alle indagini chiuse con l’arresto di 21 persone, compreso il presidente della commissione sanità in Regione, il leghista Fabio Rizzi. “C’entra qualcosa il fatto che i vertici delle aziende siano tutti nominati dai partiti al governo della regione?”. Il silenzio del direttore (estraneo all’indagine) si fa tombale.

Tra i compiti della politica c’è anche la nomina dei direttori generali, è cosa nota. Ma la mappa della sanità lombarda, che descrive fedelmente il peso dei partiti al potere, non è un argomento che gli interessati amano commentare. Quella del direttore di Desio e Vimercate, ad esempio, è considerata una nomina in quota Lega Nord. A dicembre 2015, la lista dei nuovi manager sanitari voluta da Maroni ha segnato il sorpasso del Carroccio sul decennale potere di Comunione e Liberazione in salsa formigoniana.

Quattordici sarebbero infatti i dg di fiducia scelti dalla Lega, undici in quota Ncd, nove in quota Forza Italia e due in quota Fratelli d’Italia. Nessuno in quota Pd o M5S, per dire. “E’ giusto che se i cittadini danno fiducia a un partito sia questo a scegliere persone fidate da mettere alla guida delle aziende sanitarie e ospedaliere”, risponde Marco Trivelli, longevo dg dell’ospedale Niguarda di Milano. Che aggiunge: “Poi la differenza la fanno le persone”.

Trivelli, da molti considerato un super ciellino, arriva al Niguarda come direttore amministrativo nel 2006 per volere dell’allora dg Pasquale Cannatelli, altro nome in quota Cl. Ma a dire che la sanità lombarda è lottizzata non ci sta: “Se le persone sono valide e hanno a cuore il bene comune, le nomine fatte dalla politica non mi danno nessun fastidio.

Ma il popolo deve formare uomini validi e scegliere bene i politici”. Riconfermato l’anno scorso nonostante il nuovo corso maroniano, Trivelli ridimensiona la vicenda delle mazzette sui servizi odontoiatrici del gruppo Canegrati, titolare dell’appalto anche al Niguarda. “L’appalto verrà rimesso a gara, ma il servizio va mantenuto, perché così abbiamo garantito cure odontoiatriche a persone che non se le sarebbero potute permettere”. E aggiunge: “Venite pure oggi stesso a curarvi i denti al Niguarda se avete un reddito normale, la qualità del servizio è accettabile. Se avete un reddito alto andate pure da un dentista privato”

Di Franz Baraggino e Alessandro Madron

Da - http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/02/20/sanita-lombardia-il-direttore-ciellino-nominati-dai-partiti-giusto-sta-a-loro-scegliere/482833/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter-2016-02-20
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