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Autore Discussione: Giulia Belardelli Campi profughi nelle strade, nei parchi, negli ex conventi...  (Letto 1650 volte)
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« inserito:: Giugno 25, 2015, 07:28:16 pm »

Campi profughi nelle strade, nei parchi, negli ex conventi e nelle caserme abbandonate.
Da Catania a Udine

L'Huffington Post  |  Di Giulia Belardelli
Pubblicato: 12/06/2015 18:17 CEST Aggiornato: 32 minuti fa

Parchi, caserme abbandonate, ex conventi, portici e parcheggi che diventano campi profughi. A Catania come a Udine, a Roma come a Belluno. Gli accampamenti sorti nelle stazioni di Milano Centrale e Roma Tiburtina – dove oggi è nuovamente intervenuta la polizia – non sono casi isolati. Sono sempre più numerosi i migranti che appena sbarcati nei porti del Sud Italia decidono di provare in qualche modo a raggiungere il Nord. Malgrado la stanchezza, gli stenti, la mancanza di soldi e prospettive. E nonostante il caldo, che rende ancora più difficile la gestione di un’emergenza ormai impossibile da ignorare.

Roma Tiburtina, l’emergenza continua.
A Roma, dove la situazione è critica da giorni, ancora non si vede una via d’uscita. Oggi le forze dell’ordine sono nuovamente intervenute fuori dal centro di accoglienza Baobab, in via Cupa, a ridosso della stazione Tiburtina dove ieri erano stati sgomberati molti profughi che da giorni si erano accampati in strada e sotto i ponti. Dopo lo sgombero di ieri, nel piazzale antistante lo scalo ferroviario questa mattina molti sono tornati. Oggi sono arrivate due camionette delle polizia, e il risultato è stato lo stesso di ieri con molti che si sono dati alla fuga. Sul posto anche la Croce Rossa per dare assistenza.

Sono circa 800, tra cui 111 bambini, i migranti presenti al momento all'interno del centro d'accoglienza Baobab, secondo quanto riferisce il coordinatore, Daniel Zagghay. "Il centro è adibito a ospitare 20 persone - ha spiegato Zagghay - così si è creato forte disagio, ieri sera siamo stati costretti a far dormire alcuni di loro per strada". Il centro è un luogo di passaggio per molti transitanti, il coordinatore parla di "1.200 minori non accompagnati, di cui 300 sotto gli 8 anni passati da qui in un mese, fino al 9 giugno. La maggior parte rimane 3 giorni e poi riparte, chi ha più difficoltà una settimana". Zagghay spiega che "si sono accumulati, in questi giorni, perché non riescono a partire. I fattori per cui il numero aumenta sono diversi: i numerosi sbarchi, la chiusura dello spazio Schengen, ma anche una non adeguata gestione del problema".

Catania, ripulito campo migranti tra Corso Sicilia e Piazza della Repubblica
Da giorni siti e blog catenesi lamentavano l’aggravarsi della situazione attorno a Piazza della Repubblica, a due parti dalla “city” di Catania (nei dintorni, infatti, sorgono istituti e uffici bancari). Per giorni decine di migranti hanno trascorso la notte sotto i portici, a due passi dalla sede locale dell’Inps. Tra ieri e oggi il Comune di Catania ha ripulito l’area, ma il problema è solo rimandato. “Avevamo programmato l’intervento di pulizia – ha spiegato a Blog Sicilia l’assessore al Welfare Angelo Villari – già la scorsa settimana. Lunedì, dopo confronto con alcune associazioni di volontariato come quella di padre Notari e altre forze sociali, abbiamo deciso di ripristinare da soli le condizioni igienico sanitarie e ambientali nel terreno privato occupandoci inoltre anche dell’area sotto i portici di piazza della Repubblica”.

Udine, le notti dei profughi nei parchi e per le strade.
Come dimostra questo reportage fotografico de Il Messaggero Veneto, anche a Udine ci sono strade e giardinetti diventati temporaneamente campi profughi. “Sono tanti e non hanno un tetto. Dormono nei parchi, per le strade, nei parcheggi dei condomini, in luoghi disabitati”, scrive il quotidiano locale.

C’è poi il problema dei minori stranieri non accompagnati: se i 25 arrivati a Romans d’Isonzo nei giorni scorsi hanno trovato una collocazione, lo stesso non si può dire per i tre di Tarvisio dove il sindaco Renato Carlantoni ha, per il momento, sospeso la minaccia di portarli in Prefettura, ma ha scritto direttamente al ministro Angelino Alfano. I cinque centri di accoglienza attualmente convenzionati risultano essere ormai saturi.

Molti sindaci sono disperati. Come Carlantoni, che commenta: “Sono basito e senza parole. Se entro questo fine settimana non verranno trovate soluzioni, prenderò gli opportuni provvedimenti. Siamo di fronte alla totale incertezza giuridica e alla responsabilizzazione dei sindaci. Non stiamo giocando al casinò, ma stiamo parlando di vite umane e di un’emergenza nazionale che dev’essere affrontata dal governo e dai prefetti.

Treviso. Sacchi a pelo a terra, degrado, niente acqua. Ecco il centro d'accoglienza ex Salsa.
A Treviso è polemica durissima sulla decisione del prefetto di requisire la caserma abbandonata Salsa per destinarla a centro accoglienza profughi. Scrive la Tribuna di Treviso:

    Scatena un pandemonio la decisione di ospitare i profughi alla ex caserma Salsa di Treviso, immobile abbandonato da anni, requisito dal prefetto di Treviso Maria Augusta Marrosu all'insaputa - pare - anche dello stesso sindaco Manildo, e dove sono già riunite decine di profughi. Dentro la situazione è precaria, a dir poco.

    Per terra. Su dei sacchi a pelo. In uno stanzone vuoto dell' ex caserma Salsa, abbandonata. Ecco come sono sistemati i profughi arrivati in città. Appena fuori, una botte d'acqua dalla quale fanno la spola con le bottiglie di plastica per dissetarsi, rinfrescarsi. Una decina di bagni chimici. Un generatore di elettricità e un faro. Sono tutti ragazzi giovanissimi, molti al di sotto dei vent'anni. Non parlano una parola d'italiano. Provengono dall'Africa centrale e orientale. Quasi tutti si sono imbarcati in Libia.

Belluno, continuano i casi di Scabbia.
Nel Cadore si sono registrati altri quattro casi sospetti di scabbia, dopo quello accertato di un giovane eritreo che rimane ricoverato all’ospedale San Martino di Belluno. La segnalazione al sistema sanitario provinciale è arrivata da Pieve di Cadore, dove quattro migranti - anche loro eritrei e appena presi in carico dalla cooperativa Cadore Scs - presentavano i sintomi dell’infezione. Scrive il Corriere delle Alpi:

    Il personale della onlus cadorina ha precauzionalmente alloggiato il gruppo, inizialmente destinato alla struttura di proprietà a Valle di Cadore, nell’ex convento dei frati carmelitani scalzi di Pieve di Cadore (dismesso e recentemente concesso in uso alla cooperativa dalla Diocesi di Belluno proprio per l’accoglienza dei profughi), dove sono stati visitati dal personale del servizio di igiene e sanità pubblica, con conseguente segnalazione al Dipartimento di prevenzione dell’Usl 1 di Belluno.

Ventimiglia, decine di migranti bloccati a Ventimiglia.
Alcune decine di migranti, la maggior parte di nazionalità eritrea, sono stati bloccati dalla tarda serata di ieri dalla polizia francese al valico di frontiera di Ventimiglia.

Dopo aver trascorso la notte in strada o nella stazione della cittadina ligure, i migranti, che provengono da varie città italiane e vorrebbero raggiungere l'Inghilterra e altri paesi europei passando attraverso la Francia, hanno inscenato questa mattina una protesta al valico di confine di Ponte San Ludovico, esponendo cartelli con scritto "grazie Italia ma vogliamo andarcene". La situazione attualmente è sotto controllo, anche se non sono mancati momenti di tensione.

Milano: ancora un centinaio di profughi in stazione, 30 casi di scabbia.
Sono ancora un centinaio i profughi accampati in stazione Centrale a Milano. In mattinata sono iniziati i controlli al presidio sanitario, organizzato su un camper all'ingresso della stazione: circa 30 persone, la maggior parte con scabbia, sono state inviate presso il centro per le malattie a trasmissione sessuale di viale Jenner. Il presidio, sollecitato dalla Regione Lombardia, è attivo dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. Alle 18 di ieri gli operatori di progetto Arca stimavano la presenza nel mezzanino della Stazione centrale di circa 225 profughi, di cui 24 minorenni. Nelle ultime ora il numero dovrebbe essere calato: si tratta in maggioranza di eritrei ma anche siriani, somali ed etiopi, a cui i volontari forniscono acqua e cibo.

Da - http://www.huffingtonpost.it/2015/06/12/campi-profughi-nelle-strade_n_7569778.html?1434125867&utm_hp_ref=italy
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