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Autore Discussione: Giunta Senato: scontro sui tempi. Grillo: "Fuori il condannato".  (Letto 2187 volte)
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« inserito:: Settembre 11, 2013, 05:14:10 pm »


Giunta Senato: scontro sui tempi.

Pdl cerca il rinvio, no del Pd

Nell'ufficio di presidenza odierno non si trova l'accordo sul calendario dei lavori.

Berlusconiani chiedono due settimane, democratici: procedere a oltranza. Probabile che si voti all'inizio della prossima settimana.

Grillo: "Fuori il condannato". Vietti: "Irricevibili teorie del complotto delle toghe". Schulz: "No alternativa ad applicazione delle leggi"


ROMA - La fragile tregua tra Pd e Pdl si incrina sul calendario dei lavori della giunta delle elezioni del Senato. Se l'esito del secondo giorno di lavori aveva soddisfatto un po' tutti, l'ufficio di presidenza odierno registra una rottura tra democratici e berlusconiani. Dovuta al mancato accordo sul calendario dei lavori. Con il Pdl che chiede, per voce del senatore Caliendo, tempi più lunghi: due settimane fino al voto. E Pd e M5S che si oppongono, spingendo per procedere ad oltranza. La decisione è demandata alla plenaria della giunta (che si riunirà domani alle 15), ma l'ipotesi più probabile è di iniziare domani, tenere una seduta venerdì o lunedì e poi votare la relazione di Augello all'inizio della prossima settimana. La sintesi toccherà al presidente della giunta Stefàno. "Proverò domani a convincere i gruppi" - ha detto il senatore di Sel - "Alla fine il capogruppo del Pdl ha proposto giovedì prossimo per il voto". Parole dure arrivano dal socialista Buemi che accusa i democratici: "Ci sono diktat che provengono dall'esterno, e non dal centrodestra, che rischiano di riportarci alla situazione di ieri".

La soddisfazione di Buemi. In precedenza era stato Renato Brunetta a esprimere la sua soddisfazione su Twitter. "Il Pd si è accorto di aver sbagliato ad accelerare, e ha fatto marcia indietro. Si è diffuso un po' di buonsenso, ma solo un po'". Poi, ai microfoni di Radio Anch'io  aggiunge che "sarebbe stata una follia decidere tutto in 24 ore. I rischi per la tenuta del governo comunque rimangono. Brunetta ribadisce la minaccia del Pdl. "Se il Pd voterà in giunta con Sel e  Cinquestelle per la decadenza di Berlusconi, allora lo stesso Enrico Letta dovrebbe prendere atto che la maggioranza è cambiata su un voto politico e non giuridico". E ipotizza un intervento 'dall'alto' dietro lo slittamento dei lavori della giunta: "Evidentemente qualcuno ha frenato il Partito democratico. Penso, molto probabilmente, anche se non lo so con esattezza, il Colle più alto".

Dalle file dell'esecutivo interviene il ministro Maurizio Lupi: "Dico al Pd che sarebbe da irresponsabili, pur di cacciare il nemico Berlusconi, mettere in ginocchio un Paese mentre il governo sta facendo lo sforzo per rilanciare l'economia e l'occupazione". Prudente sul rinvio il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri: "Se la giunta ha deciso di farlo è giusto così", anche se precisa "non mi sento di dare giudizi sul lavoro della giunta".

Pd: "Fatto un buon lavoro". In casa democratica il commento è affidato a Stefania Pezzopane, componente della giunta: ''Come Pd abbiamo fatto un buon lavoro ieri, ottimo, che ci consente di tenere un calendario fermo e nel rispetto del regolamento''. ''Con la decisione di ieri - prosegue Pezzopane - si è finalmente entrati nella discussione generale che con la seduta di giovedì e massimo un'altra seduta potrà esaurire il dibattito generale". Possibile una previsione anche sui tempi dell'aula del Senato: "Il voto potrebbe arrivare anche entro il 15 ottobre", qui prima che la condanna di Berlusconi diventi esecutiva.

Grillo: "È giunta l'ora. Fuori Berlusconi". Nel giorno in cui anche Beppe Grillo torna a tuonare contro 'i delinquenti in Parlamento", i componenti pentastellati della Giunta per le elezioni del Senato raccontano come si sono svolti i lavori della riunione di ieri sera. "Da 3 giorni si cercava di impedire l'apertura della discussione" - racconta Giarrusso -. Ora si comincia e "abbiamo ottenuto anche che la Giunta si riunisse a breve". Finalmente, aggiunge, "si parlerà del merito della questione poi ci sarà un voto".

Tempi più lunghi. Come noto, nelle conlcusioni della sua relazione, Augello ha proposto di convalidare l'elezione di Berlusconi, cioè di mantenerlo in carica. Il regolamento, consente di parlare a ciascun membro della giunta - sono 32 - per un massimo di 20 minuti ciascuno e assegna ancora a ciascun gruppo un'ora di tempo aggiuntiva. Risultato: oltre 15 ore di dibattito, più le pause e i rinvii. Successivamente si procederà al voto. In caso di bocciatura il relatore decadrà dall'incarico e se ne nominerà uno nuovo che dovrà redigere la seconda proposta. Seguirà una nuova discussione, e l'ex premier avrà dieci giorni di tempo per difendersi e per essere ascoltato dalla Giunta. Solo dopo si potrà procedere al voto.

Maroni: "Non vedo ora che governo cada". È stato fatto un rinvio, ma questo governo non ha prospettiva di lunga durata". Non devo l'ora che cada  - dice il segretario della Lega Nord Roberto Maroni. Mentre una battuta sul caso Berlusconi arriva anche dal presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz: "La sola cosa che posso dire - afferma Schulz - è che in caso di giudizi, di perdita dell'immunità e di conseguenze legali di atti giuridici, non ci sono alternative all'applicazione delle leggi".

Vietti: "Irricevibili teorie complotto toghe". Non si allenta, invece, la tensione con la magistratura. "Sono irricevibili le teorie complottiste che attribuiscono alla magistratura intenti e strategie persecutorie", ha detto il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, durante il plenum del Csm. La magistratura, ha detto tra l'altro, ''fa il suo dovere e questo non esclude che un singolo magistrato possa sbagliare''. E un ''intervento forte'' del Csm ''a tutela della funzione giurisdizionale nel suo complesso'' è stato chiesto dai togati di Area, per voce di Vittorio Borraccetti: "Il Csm non può restare indifferente alle calunnie, ma deve tutelare l'onore della magistratura", ha sottolineato il consigliere, dopo le "gravissime accuse" che sono state rivolte a giudici e pm del processo Mediaset e a Magistratura democratica indicata come "una setta impegnata nell'eversione".

da - http://www.repubblica.it/politica/2013/09/11/news/decadenza_berlusconi_tregua_pd-pdl-66296184/?ref=nl-Ultimo-minuto-ore-13_11-09-2013
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