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Autore Discussione: MAGNANI, CENT'ANNI DA 'LUPA ROMANA'  (Letto 2791 volte)
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« inserito:: Marzo 11, 2008, 05:42:30 pm »

MAGNANI, CENT'ANNI DA 'LUPA ROMANA'

 di Alessandra Magliaro


ROMA - Due occhi di brace, un corpo bello con il seno pieno e le gambe snelle, i capelli scuri sempre arruffati, indomabili come lei, una personalità forte cui era difficile tenere testa, generosa di cuore quanto possessiva, persino morbosa, una risata travolgente e un'impulsività proverbiale: così era Anna Magnani, uno dei massimi talenti del teatro e del cinema italiano, di cui oggi 7 marzo, ricorre il centenario della nascita.

Un francobollo speciale da 60 centesimi con il suo volto sarà emesso dalle Poste Italiane e la Zecca conierà una moneta speciale da 5 euro in argento ma varie altre sono le iniziative, televisive ed editoriali. Piuttosto assente la Rai generalista, fatta eccezione per una puntata speciale di Cinematografo (sabato a mezzanotte su Raiuno) di Gigi Marzullo cui seguiranno durante la notte, i tre film tv del '71-'73, 'La sciantosa'; '1943: un incontro' e 'L'automobile' della collana Tre donne, ideati e sceneggiati da Alfredo Giannetti, unica eccezione televisiva dell'attrice (oltre ad un programma-omaggio al suo adorato compagno di teatro, Totò) RaiSat Cinema le rende omaggio trasmettendo dalle 17, due film tra i più significativi della sua lunga esperienza artistica: Mamma Roma (1962) di Pier Paolo Pasolini, che ne fa il simbolo dell'impossibile desiderio delle classi subalterne di assimilarsi alla società borghese contemporanea, e La rosa tatuata (1955), di Daniel Mann, un melodramma tratto dall'opera del suo amico Tennessee Williams e film che le valse l'Oscar. Sky Cinema Classics ricorda Nannarella con altri due film e un documentario.

Si comincia alle ore 14 con Carosello del Varietà (1955) di A. Bonaldi e A. Quinti, con Totò e Aldo Fabrizi e poi alle ore 16:30 Siamo donne (1953), commedia in cui Anna Magnani, diretta da Luchino Visconti, interpreta se stessa in uno dei quattro episodi. Si intitola invece Anna Magnani - Ritratto di attrice il documentario, in onda alle 15:35 prodotto da Sky Cinema e realizzato da Katia Ippaso, Linda Ranalli e Fausto Galosi.

Si parte da quella mattina del marzo 1956, quando Anna Magnani viene svegliata da una telefonata nella sua casa romana di via degli Astalli: ha vinto l'Oscar per il ruolo di Serafina delle Rose, la furiosa, incantata e primitiva protagonista di La rosa tatuata, personaggio che Tennessee Williams aveva scritto appositamente per Nannarella, diventata poi sua inseparabile amica. Il documentario si avvale poi di molte testimonianze tra cui il figlio Luca, la nipote attrice Olivia Magnani, l'attrice Marisa Pavan, Giancarlo Giannini, la scrittrice Dacia Maraini. Sotto il segno di Anna Magnani nasce addirittura un canale: TvCiak, il nuovo canale web di Rai.tv (www.rai.tv) interamente dedicato alla fiction televisiva.

La sciantosa, 1943: un incontro e L'automobile sono gli episodi di 'Tre donne', la storica serie Tv del 1971 che Rai.tv ripropone per la prima volta su internet a partire da oggi, perfetta antologia dei personaggi femminili che la Magnani aveva interpretato e reso popolari nella sua carriera teatrale e cinematografica: La canzonettista Flora, la coraggiosa Jolanda, l'ex prostituta Anna.

Esce invece in libreria una nuova edizione aggiornata di Nannarella, il romanzo di Anna Magnani, scritto da Giancarlo Governi (ed. Minimum Fax) che proprio oggi viene presentato a Roma dall'autore, dal figlio Luca Magnani e da Giovanna Ralli che fu una delle sue più care amiche. Sempre Luca Magnani ha inaugurato sabato scorso a Palazzo Altieri, dove la madre abitò per tanti anni fino alla morte nel 1973, le iniziative intitolate 'Ciao, Anna. Il centenario'.

Proseguiranno con un mostra fotografica, poi con uno spettacolo teatrale al Valle, uno dei 'suoi' teatri, poi a Furore, paesino della Costiera Amalfitana dove ebbe i giorni più felici accanto a Roberto Rossellini, per concludersi ad ottobre a San Felice Circeo, dove l'attrice è sepolta ma dove ha passato lunghi periodi nella sua villa sul mare. Anche la Cineteca di Bologna renderà omaggio ad Anna Magnani con una retrospettiva di suoi film per tutto il mese di marzo. Ad aprire l'evento, lunedì 10 lunedì sera la testimonianza di Carlo Di Carlo, che nel 1962 ha lavorato al fianco di Pasolini nel film Mamma Roma (1962, Italia). 

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2008-03-07 09:57
IL BIOGRAFO, QUANDO BACCHETTAVA ALBERTO SORDI
 di Alessandra Magliaro

ROMA - Il 12 marzo 1908 Marina Magnani di 21 anni, si presentò all'ufficiale di stato civile del comune di Roma per registrare la nascita in casa il 7 marzo alle 13:30 in Via Salaria 126 a Porta Pia di una bambina, Anna Maria, di padre nn. Giancarlo Governi, autore televisivo, scrittore, biografo tra l'altro di Totò oltre che di Anna Magnani, sfata una leggenda, alimentata dalla stessa attrice perché faceva esotico secondo la moda dell'epoca: i suoi natali ad Alessandria D'Egitto. Il documento di cui è venuto in possesso è in Nannarella, il romanzo della vita della Magnani che proprio nei giorni del centenario della nascita la casa editrice Minimum Fax pubblica. Governi è un pozzo di aneddoti sull'attrice simbolo del cinema italiano, come quando racconta "le romanzine che Anna faceva ad Alberto Sordi, colpevole a suo dire di portare sulla cattiva strada Massimo Serato", all'epoca compagno dell'attrice, "peccato che, le rispondeva Sordi, 'siamo noi che andiamo dietro a Serato che si rimorchia 10 donne a sera, qualcuna la lascera' pure a noi".

O come quando ricorda l'assurdo arrivederci di Rossellini ad Anna, beffardamente trasformato in tragico addio: "la accompagnò alla stazione, lei partiva per Londra, la salutò con trasporto. Dopo cinque minuti era per la strada per Ciampino per andare a prendere Ingrid Bergman. Due giorni dopo la Magnani lesse sui giornali del fidanzamento tra il suo uomo e l'attrice svedese. Un colpo da cui non si riprese più". Quando già era ricca e famosa, chiese ad un'agenzia di investigazioni di cercare di scoprire chi fosse il padre che non aveva mai conosciuto. "Le fecero sapere - racconta Governi - che si poteva trattare di un signore calabrese, un certo Del Duce. Lei si fece una risata delle sue e disse, "per carità, così penseranno che sono una figlia illegittima di Mussolini" e lasciò perdere".

Era una donna molto moderna, gelosa della sua indipendenza, una donna che a differenza di altre sue colleghe come la Loren, la Mangano, la Cardinale non crebbe all'ombra del marito-produttore ma anzi dai suoi uomini beccò sempre sonore fregature che la resero fragile. Oggi come si sarebbe trovata una donna tosta come la Magnani? "Difficile pensare che si sarebbe adattata a tutta questa marmellata. Non oso pensare - aggiunge Governi - a cosa avrebbe detto, anche di greve, sulle veline, quanto di più lontano da lei. Forse si sarebbe isolata, circondata dai suoi amici e dai suoi gatti. Del resto non era tipo da compromessi: tanto per ricordare, fece una sola apparizione in tv in vita sua, tranne i 4 tv movie diretti da Alfredo Giannetti, e fu nel '67 per ricordare il grande Toto' cui era legatissima". La grande attrice resta il simbolo "dell'Italia migliore, quella che non si arrende, si lecca le ferite, e rinasce sempre", questa la sua eredità. Il libro è la riedizione di una biografia che Governi scrisse nell'81 per Bompiani e che vendette 300 mila copie. Ci sono però degli aggiornamenti, come quello sulla nascita e l'intervista al figlio Luca Magnani, l'unico che in quel libro ricco degli interventi di tutti coloro che avevano conosciuto Anna, da Fellini in poi, non ero riuscito ad ascoltare", racconta Governi, autore anche di una puntata speciale 'Nannarella' in onda su Raitre nei prossimi giorni.

alessandra.magliaro@ansa.it 


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2008-03-07 10:02
LUCA, SU MAMMA OTTUSITA' E LUOGHI COMUNI


 ROMA - Ci sono stati ''una certa ottusita' e molti luoghi comuni su mia madre, e questo credo l'abbia molto intristita, soprattutto nell'ultima parte della sua vita, quando lavorava meno. E' stata messa da parte, per indifferenza'': l'ha detto il figlio di Anna Magnani, Luca, durante 'Ciao, Anna. Il centenario', incontro nel capitolino palazzo Altieri, dove l'attrice ha abitato fino alla sua morte, nel 1973.

Tra gli altri, a parlare di Nannarella, nata il 7 marzo 1908 a Roma (e non ad Alessandria d'Egitto, come generalmente si crede), oltre a Luca Magnani, c'erano, fra gli altri, Giulio Andreotti, Silvana Pampanini, Liliana De Curtis e Carlo Lizzani. ''Mia madre era una persona di una modernità incredibile, che non ha mai seguito le mode ed ha precorso i tempi - ha aggiunto il figlio dell'attrice -. Passava per sguaiata, per una che diceva le parolacce, ma in realtà era semplicemente una donna che agiva alla luce del sole''.

In anteprima mondiale è stato proiettato un estratto da Anna Magnani, femmina immortale,il documentario realizzato da Donatella Baglivo per la serie I grandi del cinema italiano (un progetto a cui la regista lavora da oltre 15 anni, che dovrebbe arrivare in dvd entro il 2008). Il film presenta una serie di straordinarie testimonianze sull'attrice da Carlo Ludovico Bragaglia a Luchino Visconti, da Franco e Sergio Citti a Marcello Mastroianni. ''La sua forza era di recitare dimostrando di essere vera, possente, profondamente umana - sottolineava Mastroianni -. Io ho subito il suo fascino di femmina potente, come raramente m'era capitato. Aveva due occhi magnetici''.

Per Giulio Andreotti, tuttavia ''Anna non ha bisogno di serate. Le dobbiamo tanto come al cinema italiano di quell'epoca, che ci ha fatto riprendere quota in un mondo dove avevamo molti nemici''. Carlo Lizzani ha sottolineato comea differenza dell'interprete di Roma Citta' aperta, ''le attrici dell'ultima generazione, ricerchino una naturalezza che spesso coincide con una noncuranza della dizione. Ci vorrebbe una Magnani al giorno, per ricordare a chi recita oggi che la naturalezza e' qualcosa di estremamente costruito. Dietro Anna c'era un lungo lavoro di preparazione e studio''.

Silvana Pampanini ha ricordato il primo incontro con la Magnani, nel 1949: ''Mi guardo' e disse 'a ragazzi', tu con quegli occhi vai lontano'. Persone come Anna non muoiono mai''. 

da ansa.it
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