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Titolo: Marisa Salabelle. Il veleno che ci ammorba si espande ogni giorno di più.
Inserito da: Arlecchino - Agosto 10, 2018, 01:41:59 pm
Città dell’Accoglienza
6 agosto 2018

Di Marisa Salabelle

Il veleno che ci ammorba si espande ogni giorno di più. Sui media uomini politici, personaggi pubblici e persone comuni approfittano della facoltà, che i social media offrono a tutti, di dire la propria su qualsiasi argomento, per fare a chi la spara più grossa. Dopo che un uovo lanciato dal finestrino di un’auto ha lesionato la cornea di Daisy Osakue, i commenti più insensati si sono sprecati. È stato un gesto razzista, no, non lo è stato; gli aggressori hanno sbagliato bersaglio, Daisy è italiana, è una campionessa di atletica, conosce l’inno di Mameli (in caso contrario, ça va sans dire, il lancio dell’uovo sarebbe stato giustificato). Non è razzismo lanciare uova contro una ragazza nera, anzi, lo è se il lanciatore è figlio di un consigliere PD: oh, goduria! A proposito di padri e figli, saltano fuori voci preoccupanti sulla famiglia di Daisy: eh, ma se i genitori non sono esattamente persone specchiate, allora se lo meritava, quell’uovo nell’occhio! E i leghisti che baciano le uova e se le bevono, cosa vogliono dirci? Che tirare uova addosso alla gente è ben fatto? Che siccome (peccati di gioventù) l’ha fatto anche Salvini, allora è diventato un nobile gesto? O non si saranno bevuti il cervello, piuttosto che l’ovetto?
Ma voglio dire due parole su qualcosa che conosco un po’ meglio, e cioè su quanto è accaduto a Pistoia pochi giorni fa. I fatti sono noti: la sera del 2 agosto, verso le 22.30, un giovane gambiano, ospite del CAS di Vicofaro (Pistoia), stava facendo jogging nei pressi della parrocchia. Alcuni giovani italiani lo hanno insultato e hanno sparato verso di lui dei colpi di pistola, senza peraltro colpirlo. Il giovane ha trovato un bossolo che è stato identificato come proveniente da una scacciacani. Il parroco, Massimo Biancalani, da un anno bersaglio di attacchi per la sua azione di ospitalità verso i migranti, ha denunciato il fatto e attualmente sono in corso indagini.
Le reazioni dei pistoiesi sui media sono deliranti. Non tutti i pistoiesi, chiaramente, ma neanche una tanto piccola minoranza. Innanzitutto si mettono in dubbio i fatti. Spari? Quali spari? Chi li ha sentiti? Chi può portare le prove? Chi era presente? Sebbene molte famiglie nel vicinato abbiano sentito i colpi, sebbene anche nei locali della parrocchia siano stati avvertiti, sebbene la vittima abbia testimoniato e prodotto, per giunta, un bossolo, sebbene ci sia stata una denuncia e la Questura abbia avviato le indagini, sebbene tutti i giornali e i TG ne parlino, ci sono dei pistoiesi (tra i quali, vorrei sottolineare, almeno un consigliere comunale) che dubitano che i fatti siano accaduti. Spari! Sarà stato un petardo, o una porta che sbatteva, o un ubriaco che prendeva a calci un cassonetto della spazzatura… Sarà stato quel furbo di don Biancalani, che si è inventato la notizia, tanto per far parlar di sé un altro po’. In ogni caso la colpa è sua, perché ci ha stufato con tutto questo occuparsi dei negri (chi usa questa parola la rivendica con forza, perché è questo che sono, negri) e non degli italiani. Per forza questi ultimi si rompono i coglioni! Gli amici di don Biancalani hanno un bel dire che in parrocchia hanno trovato ospitalità anche parecchi pistoiesi doc in condizioni di disagio: è un discorso che non attacca. I pistoiesi son furbi, non ci credono a queste baggianate.
Metti caso che un Pistoiese vada al pronto soccorso per una qualche necessità e si trovi preceduto da trenta negri: non è inaccettabile? Metti caso che un Pistoiese (sempre maiuscolo nel testo) vada a farsi una passeggiata in Piazza d’Armi e si trovi circondato da decine di negri… Metti caso che quel ragazzo non stesse affatto facendo jogging ma spacciando droga… E così avanti, senza uno straccio di prova, senza vergogna, senza pudore. Pistoia, città dell’Accoglienza. Pistoia, capitale della Cultura 2017.

Da - http://www.poliscritture.it/2018/08/06/citta-dellaccoglienza/