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Autore Discussione: Alcol nel sangue: aumentano i fermati (si ma quando è ubriachezza?)  (Letto 2560 volte)
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« inserito:: Luglio 16, 2007, 07:01:36 pm »

Le cifre dopo l'introduzione delle nuove norme

Patente a punti, effetto finito: «La legge non fa più paura»

Il numero delle vittime non scende come all'inizio.

Alcol nel sangue: aumentano i fermati 
 

ROMA — La notte fra il 30 giugno e il 1˚ luglio del 2003, due ore dopo l'entrata in vigore della patente a punti, un uomo in bicicletta si avvicina ad un incrocio su via Palmiro Togliatti, periferia di Roma. Il semaforo è rosso ma lui passa lo stesso. Arriva una volante e gli agenti, oltre alla multa, gli annunciano il taglio di 10 punti. Un errore, perché chi va in bici la patente non è tenuto ad averla e quindi i punti non li può perdere. Ma anche il segnale migliore del clima di sano terrore che attraversa il Paese in quelle ore, la spia di un rispetto delle regole che sembra in grado di cancellare una lunga storia di cattive abitudini. Un'illusione. Quattro anni dopo di quel clima resta davvero poco. Prima la sentenza della Consulta che ha bocciato le multe fatte a distanza, poi il trucco di scaricare la colpa su nonni e vecchie zie, poi ancora il mercato per ricomprare i punti su Internet, fino alla scoperta che la metà dei Comuni italiani non trasmette i dati alla Motorizzazione e quindi i punti non vengono tagliati mai. La legge non fa più paura. E infatti il numero dei morti non scende più come all'inizio.

EFFETTO ANNUNCIO — All'inizio le cose erano andate bene. Nel 2003, nonostante la patente a punti fosse entrata in vigore solo a metà anno, la riduzione del numero dei morti è consistente, il 10 per cento. Anche il numero degli incidenti scende, sebbene di poco. Già nel 2004 l'effetto è meno forte. Il numero dei morti diminuisce sì, ma solo del 5,2 per cento, mentre quello degli incidenti torna a salire. Il 2005 va più o meno allo stesso modo. Ma è il 2006 l'anno che potrebbe aver segnato la svolta negativa. Potrebbe perché i dati sono ancora parziali: l'Istat deve sommare i parziali che arrivano dai vigili urbani di tutta Italia. Operazione faticosa. E allora bisogna accontentarsi dei soli incidenti rilevati da polizia e carabinieri. Quella tendenza positiva al ribasso è quasi scomparsa. Nel 2006 polizia e carabinieri hanno contato 3.447 morti, contro i 3.475 del 2005. Un calo che si ferma sotto l'1 per cento. ALCOL — Per la guida in stato d'ebbrezza, tra le cause dell'incidente di Pinerolo, la situazione è ancora peggiore. Il taglio di dieci punti davvero non sembra avere alcun effetto deterrente. Secondo i dati della polizia stradale elaborati dall'associazione Asaps di Giordano Biserni, nei primi sei mesi di quest'anno il numero delle persone pescate a guidare con un livello di alcol nel sangue superiore a quello consentito è cresciuto in modo marcato: 14.836, più 38,1 per cento. Stessa tendenza per i guidatori fermati sotto l'effetto di sostanze stupefacenti: 1.186, più 19,2 per cento.

POCHI CONTROLLI — Numeri in crescita che naturalmente sarebbero ancora più alti se dovesse salire il numero dei controlli sulle strade. In Italia quest'anno dovrebbero essere circa 300mila, in aumento rispetto al passato se si pensa che solo cinque anni fa non superavano quota 100mila. Ma lontani anni luce dai livelli di altri Paesi europei come la Francia, dove sono 11 milioni l'anno, o la Spagna dove solo durante il Ponte dell'Immacolata le verifiche sono state 3 milioni. In una settimana dieci volte quello che facciamo noi in un anno. I controlli costano, ovvio. Ma si tratta di scegliere. Biserni — presidente dell'Asaps, l'associazione degli amici della polizia che ha elaborato buona parte di questi dati — la vede così: «Al fine settimana mandiamo migliaia di poliziotti negli stadi dove ci sono due feriti. Ne mandiamo molti meno sulle strade dove ogni volta ci sono 40 morti. Continuiamo così?». Altrove hanno scelto strade ben più radicali. In Australia si sono accorti che, quando i ragazzi escono insieme in macchina, il rischio di incidente si moltiplica di 34 volte. I neopatentati australiani per i primi tre anni non possono trasportare coetanei tra le dieci di sera e le sei del mattino. Contro le stragi del sabato sera. E quelle di ogni sera della settimana.

Lorenzio Salvia
16 luglio 2007
 
da corriere.it
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