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Autore Discussione: Christa Wolf compie 80 anni...  (Letto 2095 volte)
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« inserito:: Marzo 17, 2009, 06:35:23 pm »

Gli 80 anni di Christ Wolf 

Scritto da Marino Freschi     
martedì 17 marzo 2009 


Christa Wolf compie 80 anni. Ottant'anni tutti di storia, e che storia. La sua giovinezza corrisponde al periodo più tragico della storia della Germania, come rievoca in Trame d’infanzia, uno dei suoi libri più struggenti. Già dagli anni universitari aderisce con entusiasmo alla nuova prospettiva di costruire, per la prima volta, una Germania democratica e socialista. Studia germanistica a Lipsia (dove insegnavano Ernst Bloch e Hans Mayer). Ma ben presto si dedica completamente alla scrittura. Decisivo sarà per la sua formazione l’incontro con Anna Seghers, la grande scrittrice ebrea e comunista, che aveva tentato di coniugare il realismo socialista con una spregiudicata apertura verso la letteratura fantastica, pervasa di magiche evocazioni. Si crea già in quegli anni quell’unico, irripetibile amalgama tra militanza, forte e partecipata per una Germania diversa, e una scrittura intrisa di suggestioni neoromantiche. La sua maturazione avviene in uno dei momenti più drammatici della storia universale: quello della costruzione del Muro di Berlino il 14 agosto 1961.

Di fronte a una Germania costernata, la Wolf pubblica nel 1963 il suo romanzo più famoso, che resterà per sempre nella letteratura mondiale e nella memoria tedesca: Il cielo diviso (edizioni e/o, come quasi tutta la sua opera, tradotta esemplarmente soprattutto da Anita Raja), immediatamente trasformato in un film. E’ una straordinaria e imprevedibile interpretazione della spaccatura della Germania da una prospettiva di coraggio, di altruismo, di solidarietà tutta a favore del giovane Stato socialista. Sembra una sorta di “Giulietta e Romeo” della Germania divisa, un grandissimo romanzo d’amore che culmina in una celebrazione dell’audacia e della generosità della donna. E’ da questo romanzo che la Wolf diviene l’ispiratrice di una letteratura al femminile coerente all’impegno socialista e travolgentemente viva di passione e di sentimento che ritroviamo in tutte le opere successive, da Riflessione su Christa T. agli stupendi Cassandra e Medea.
E’ la sua voce, la voce di una donna, di una scrittrice, di una socialista, quella che risuona drammatica, solenne e superflua nella immensa manifestazione del 4 novembre 1989 nell’Alexanderplatz a Berlino, nell’ora più commovente dell’autocoscienza socialista quale disperato commiato da ogni utopia. E così è stato. Con la riunificazione inarrestabile all’insegna del capitalismo, la sua voce tende a farsi sempre più flebile.

In tutto il mondo, da Berlino a Barcellona, da Londra a Roma, i suoi lettori si stringono intorno alla più grande scrittrice tedesca vivente.

 
da radicalsocialismo.it
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