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Autore Discussione: Beppino Englaro: ero solo con lei, singhiozzavo.  (Letto 1959 volte)
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« inserito:: Ottobre 12, 2009, 05:30:05 pm »

Il libro: Dall’incidente alla battaglia legale, all’epilogo tormentato di Udine

«Eluana, la morte e il mio pianto»

Beppino Englaro: ero solo con lei, singhiozzavo.

L’ho baciata e le ho detto: ora puoi riposare
 

MILANO — Le parole mai dette. I sentimenti mai pronun­ciati. Per la prima volta prendo­no corpo, trovando finalmente uno sfogo. Confluiscono nel suo nuovo libro «La vita senza limiti», (Rizzoli, in vendita dal 14 ottobre), scritto con la gior­nalista Rai Adriana Pannitteri.

Descrivono un uomo diver­so, Beppino Englaro, non più il papà di Eluana dal linguaggio tecnico giuridico che lo scorso inverno spaccava l’Italia per mettere in pratica lo stop all’ali­mentazione e all’idratazione ar­tificiali, autorizzato da una sen­tenza, ma l’anima di un padre che racconta se stesso e scava nel profondo. Emerge l’Engla­ro che mancava, la tesserina per completare il puzzle di una storia tormentata. Ora Beppi­no l’ha tirato fuori e racconta, racconta, per dire quanto è sta­to difficile sopravvivere a una figlia e lasciarla morire, dopo 17 anni in stato vegetativo. Un traguardo dolorosissimo, con l’apice all’obitorio, nel giorno più straziante della sua vita: «Per darle l’ultimo saluto vole­vo essere solo — scrive — e in fondo lo ero perché mia mo­glie (Saturna, ndr ) non era più in grado di comprendere che cosa stava accadendo... Guar­davo inebetito mia figlia, sola, al centro di una stanza troppo grande... e pensavo: se solo voi sapeste cosa significa dover at­tendere la morte e desiderarla come il minore dei mali, non avreste inflitto a Eluana lo stra­zio di tutti quei giorni in un let­to, in balia degli altri». È l’11 febbraio, il giorno prima del funerale: «Nel silenzio, ad un tratto ho riconosciuto la mia voce: 'Addio stellina mia, ora riposa in pace'. Ho pianto, i singhiozzi erano talmente forti che mi squassavano lo stomaco ».

Non ne aveva mai parlato papà Beppino, di come non fosse riuscito a concedersi neppure una lacrima prima di quel momento. Pagine sconvolgenti, che si alternano alla cronaca di quei giorni: tensioni sul fronte istituzionale, le telefonate tra il premier Berlusconi, il governa­tore friulano Tondo e l’onore­vole Saro (Pdl), l’ipotesi di un decreto per fermare la senten­za, le manifestazioni con le bot­tiglie d’acqua. Un clima infuo­cato mentre alla clinica «La Quiete» di Udine, nella stanza di Eluana anche la Procura, ol­tre agli ispettori del ministro Sacconi, presenziava con i suoi periti. Eluana muore lo scorso 9 febbraio alle 19.35. Il suo cuo­re si ferma per gli effetti della disidratazione e una grave de­bolezza ai polmoni.

L’epilogo tanto atteso e con­teso. Poi i funerali e l’incrimi­nazione per omicidio volonta­rio. Dopo 8 mesi il libro (i rica­vi andranno all’associazione «Per Eluana»). Sul futuro, nul­la di sicuro. Forse un viaggio in Australia, il sogno di Engla­ro bambino. E solo una certez­za: «Il rispetto, per Eluana e Sa­turna, più forte del dolore che mi porto dentro».



Grazia Maria Mottola

12 ottobre 2009
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da corriere.it
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