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Autore Discussione: VALERIA FRASCHETTI. "Noi hacker al servizio della libertà" parla un portavoce...  (Letto 1889 volte)
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« inserito:: Dicembre 19, 2010, 10:50:12 am »

WIKILEAKS

"Noi hacker al servizio della libertà" parla un portavoce di Anonymous

In chat con un membro della rete che attacca i siti anti-WL.

"Il nostro obiettivo è la libera circolazione delle informazioni, fermare la censura su Internet, cambiare antiquate leggi sul copyright"

di VALERIA FRASCHETTI

"Noi hacker al servizio della libertà" parla un portavoce di Anonymous Il logo dell'operazione Payback
"Difendiamo il diritto di WikiLeaks di essere libero da censure perché il nostro obiettivo è la libera circolazione delle informazioni". A "parlare", da chissà dove, è "owen". Questo, almeno, è il nome che uno dei portavoce di Anonymous si è dato su una delle chat ospitate dall'Internet Relay Chat, la piazza virtuale dove i membri del gruppo s'incontrano per discutere i prossimi bersagli della loro cyberguerriglia contro le censure e l'uso del copyright su Internet. L'ultima delle loro "prodezze" si chiama operazione Payback e in questi giorni ha colpito i siti di Mastercard, Visa, Amazon e Paypal: tutte società che hanno bloccato le transazioni finanziarie a favore del sito di Julian Assange. Bank of America 1 ha appena annunciato che farà lo stesso e nella piazza virtuale degli "hacker" se ne discute già.

Attaccherete anche loro?
"Non è stata ancora presa una decisione. Tutto è possibile"

Come viene scelto il bersaglio?
"Viene proposto da qualcuno nel forum principale dove se ne discute insieme. Poi un ristretto gruppo composto dai più abili valuta se, tecnicamente, è un'opzione fattibile: i siti non sono tutti ugualmente vulnerabili. Ma non è vera e propria decisione dell'organizzazione: ognuno alla fine è libero di fare quel che vuole. Si uniscono
all'attacco coloro che lo condividono".

Sembrate ben organizzati.
"Per certi versi lo siamo, per altri no. I membri agiscono come una mente sola, anche se sono in luoghi diversi. Diciamo che non siamo organizzati rigidamente. Ognuno fa quello che può e vuole: c'è chi modera le discussioni, chi gestisce i server, chi coordina e chi fa gli attacchi DDoS".

Come vengono coordinati gli attacchi?
"Viene concordato un orario e a quell'ora precisa facciamo fuoco con lo spam".

C'è anche chi mette a disposizione il proprio pc per queste operazioni?
"Molti usano un programma che può essere aggiornato e comandato da lontano, ma non tutti usano questo metodo".

Definiamo i membri di Anonymous. Sono attivisti politici?
"Credo che sia una definizione applicabile ai più".

Sono degli "hacktivisti"?
"Non mi piace il suffisso "hack". I membri non sono degli hacker nel significato che la gente attribuisce al termine. Gli hacker sono persone con conoscenze e competenze speciali. La maggior parte di noi qui non ha tante competenze informatiche. Il Loic (il software che usano per gli attacchi DDos, ndr) è un programma semplice".

Quanti siete?
"C'è gente che va e che viene. Il picco massimo, giorni fa, è stato di 7.841. In questo preciso momento siamo 559".

Da quando è scoppiato l'affaire WikiLeaks di quanto siete cresciuti?
"Non so. Tantissimo. Non avevamo capacità di rete sufficiente per supportare tutti gli utenti. In ogni caso,
Anonymous diventerà grande quanto sarà necessario perché raggiunga i suoi obiettivi".

Quali sono?
"Fermare la censura su Internet; cambiare antiquate leggi sul copyright; sostenere la libera circolazione delle informazioni e tutti coloro che la reclamano".

Come Julian Assange. Fino a quando durerà l'operazione in difesa di WikiLeaks?
"Credo finché i governi non lasceranno cadere le loro accuse contro Assange. Ma questa è la mia opinione".

Se gli Usa lo incrimineranno per cospirazione, potreste attaccare anche il Dipartimento di Giustizia americano?
"Non c'è niente di sacro per Anonymous".

Avete contatti con quelli di WikiLeaks?
"Personalmente no, ma sono convinto che tra noi ci siano persone di WikiLeaks".

Anonymous lotta per la libera circolazione di informazioni, ma si fonda sulla segretezza. Nessuna informazione sui suoi membri. Non è una contraddizione?
"Ad essere sincero non abbiamo informazioni su nessuno".

Ma tu ora dove sei?
"Posso dirti che il mio IP dice Svizzera"

Da quanto tempo fai parte di Anonymous?
"Idk (I dont know, non lo so, ndr)".

Quanti anni hai?
"Ho solo 12 anni J o 9000. Scegli tu".

Sei uno studente? Lavori?
"Faccio quel che faccio. Dedico, felicemente, molto tempo a quest'attività. Circa 20 ore al giorno, poi dormo".

Mai incontrato un membro di Anonymous di persona?
"Mai. Scusami, ora devo andare".

A fare cosa?
"Ci sono dei problemi con dei server. Vado a vedere se posso dare una mano. Poi farò un giro tra i canali (stanze di discussione, ndr) per vedere se tutto funziona. Ciao".

(19 dicembre 2010) © Riproduzione riservata
http://www.repubblica.it/esteri/2010/12/19/news/anonymous-10376104/?ref=HRER2-1
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