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« inserito:: Dicembre 02, 2008, 08:46:16 am » |
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1/12/2008 (13:13)
Pd del Nord, apertura di Veltroni
La Lega: "Non ci serve un'alleanza" Il segretario provuove la proposta del sindaco di Torino Chiamparino.
Letta: stop a struttura romanocentrica
Maroni: «Sono un partito inesistente»
ROMA Dibattito ancora acceso nel Pd a 19 giorni dalla Direzione nazionale. Ieri sera, Massimo D’Alema - ospite dal comico Crozza - ha precisato di non essere interessato a fare il segretario del partito e, ha aggiunto, «pretendo di essere creduto». Anche perchè, ha sostenuto, «il giorno, e non è imminente, in cui si dovrà trovare un nuovo leader, io credo debba essere di un’altra generazione». Secondo D’Alema, adesso «Veltroni ha un compito difficile e bisogna aiutarlo», ma nessun complotto, ha detto con forza, «io voglio dare una mano».
Ma ad agitare la discussione c’è soprattutto la proposta di Sergio Chiamparino di un coordinamento del Nord che si riunisca prima della Direzione del 19 dicembre, considerando anche l’ipotesi di un’alleanza con la Lega. Già bocciata però da Bobo Maroni che dice: «La Lega è forte, aumenta nei consensi e non ha bisogno di nessuno, men che meno di un partito che non c’è». Walter Veltroni, che oggi si trova a Madrid, fa sapere di essere aperto ad un coordinamento del Pd al nord, definendolo «utile». Rosy Bindi, invece, vorrebbe un «Pd Federale». Mentre sulle tensioni che ci sono state nel partito tra veltroniani e dalemiani, Bindi osserva: «Sono leale al segretario del mio partito che si chiama Veltroni e ho grande stima di D’Alema. Non mi si può chiedere di più. Sono laica nei confronti della fede, figuriamoci nei confronti di Walter e Massimo». In Direzione, prosegue, «nessuno si metta in testa una resa dei conti, perchè non sarebbe un chiarimento autentico».
Sul partito del nord è favorevole Enrico Letta: «È un bel tema, sono interessato. È giusto che si chiariscano meglio i rapporti tra Roma e il territorio, perchè un partito romanocentrico non vincerà mai», mentre invece «il modello vincente è quello di Dellai in Trentino». Altro tema che agita il Pd è la collocazione europea. Veltroni da Madrid, dove partecipa al consiglio del Partito socialista europeo che oggi approverà il manifesto per le elezioni del 2009, ribadisce il suo rispetto per il Pse ma torna a sostenere la necessità di aprirsi il più possibile alle forze democratiche e progressiste. Secondo Letta, «la questione è solo apparentemente complicata: sveleniamo il dibattito e pensiamo ad una soluzione che tenga conto della specificità del Pd e non facciamo errori: non si può immaginare di stare da soli in Europa, sono convinto che troveremo la giusta soluzione che è nè con il Pse, nè a prescindere dall’area delle forze progressiste». Bindi esclude di andare nel Pse.
da lastampa.it
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