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Autore Discussione: ELISABETTA, la regina dalla parte della gente.- di VITTORIO SABADIN  (Letto 1671 volte)
Admin
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« inserito:: Febbraio 06, 2012, 11:07:49 am »

6/2/2012

Elisabetta, la regina dalla parte della gente

Quel senso del dovere oltre il privilegio

VITTORIO SABADIN

Alla National Portrait Gallery di Londra è in vendita una foto della regina scattata quasi mezzo secolo fa. Elisabetta è appoggiata alla balaustra del Britannia, indossa un paio di occhiali da sole scuri e una blusa a fiori senza maniche, e ride di gusto per qualcosa che accade davanti a lei che non vediamo. Guardando l’immagine, si capisce perché la regina pianse quando il suo governo le annunciò che, per banali questioni di bilancio, lo yacht reale sarebbe stato posto in disarmo a Edimburgo. Il Britannia era l’unico luogo nel quale Elisabetta si sentiva libera di essere ostentatamente felice, lontano dai protocolli di corte, dai giornalisti dei tabloid e dal suo ruolo.

I 60 anni di regno che festeggia oggi non superano ancora quelli di Vittoria, ma regnare nell’800 era più facile e nessun giornale avrebbe mai osato parlare della relazione della regina con lo stalliere John Brown. A Elisabetta invece non è stato risparmiato nulla: mentre affrontava i suoi 450 impegni ufficiali all'anno, stringendo migliaia di mani, sorridendo sempre e cercando di dire qualcosa di appropriato e spiritoso a chi incontrava, il resto della famiglia finiva sui tabloid a causa di matrimoni sbagliati, scappatelle continue e manifesta inadeguatezza al ruolo ricoperto.

La grandezza di Elisabetta, quella per la quale sarà ricordata come una memorabile regina, sta proprio nella sua capacità di resistere alle tempeste e di superarle in modo impeccabile, convinta com’è che regnare sia un dovere e non un privilegio. Dai tempi di Churchill riceve ogni settimana il primo ministro britannico per sapere come vanno le cose e non è mai stata tenera con nessuno. Quando la Thatcher, invitata a Buckingham Palace chiese quale vestito avrebbe indossato la sovrana per evitare di metterne uno dello stesso colore, Elisabetta fece rispondere che la regina non si interessava degli abiti dei sudditi. Per durare così a lungo, e così bene, ci vuole anche molta fermezza nel mettere ognuno al suo posto e nel ritagliarsi il ruolo di un punto fermo e rassicurante al quale i cittadini-sudditi guardano ancora con fiducia, soprattutto nei momenti di crisi.

Elisabetta è sempre stata molto abile a dare l'impressione di stare dalla parte della gente. Nel 1947 raccolse le tessere del razionamento per procurarsi il tessuto dell’abito da sposa, come nel dopoguerra avrebbero dovuto fare le donne inglesi. Nel pieno dell’ultima crisi economica è andata a protestare alla City non solo per i soldi che lei aveva direttamente perso, ma anche a nome di tutti i risparmiatori: «Come mai non ve ne siete accorti?», ha chiesto agli stupefatti broker. Ha cominciato a indossare abiti già usati in altre occasioni, invitando i membri della famiglia a fare lo stesso e ha rinunciato all’appannaggio statale che era garantito ai sovrani da 250 anni. Il capolavoro è stato il matrimonio di William e Kate, che crea un nuovo legame tra palazzo e borghesia proprio nel momento in cui ce era più necessario. Con l’aiuto del marito Filippo di Edimburgo, che l’ha sostenuta e la sostiene più di quanto non si creda, Elisabetta ha tolto molte ragnatele dalla monarchia britannica, aprendo ad esempio le porte di Buckingham Palace per i garden party offerti ai sudditi che si sono distinti nella loro professione. Al castello di Balmoral, fino a poco tempo fa, si teneva ogni anno un ricevimento in giardino nel quale la famiglia reale, regina compresa, cucinava, sparecchiava e lavava i piatti.

Si potrà sorridere dei suoi cappellini e dei vestiti color pastello, degli inestetici corgie che scodinzolano a palazzo e di tante altre cose, ma bisogna riconoscere che Elisabetta fa da 60 anni un lavoro molto difficile, lo fa bene e con grande senso del dovere. Se potesse, darebbe più spazio a quello che davvero preferisce: sfogliare appena alzata il giornale delle corse dei cavalli, fare le parole incrociate, guardare il wrestling alla tv e leggere libri gialli. Ma anche quest’anno, con i festeggiamenti e le Olimpiadi, sarà molto impegnativo. Se potesse scegliere un regalo per il giubileo di diamante, forse vorrebbe solo avere un po’ piu’ di tempo da dedicare a se stessa.

da - http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=9743
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