LA-U dell'OLIVO
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 inserito:: Aprile 23, 2024, 12:21:42 pm 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin
Senza entrare nell'episodio infelice per la vittima, desidero richiamare l'attenzione della Opinione Pubblica e dell'Informazione d'Inchiesta, per segnalare la stranezza del fatto che i dentisti NON siano tenuti a dare la garanzia legale del proprio lavoro!

Sono considerati alla pari, sotto questo aspetto, dei medici che ovviamente non possono garantire la guarigione da malattie, non dipendenti da loro.

Ma il lavoro del dentista é totalmente un’opera (super pagata) del loro lavoro ed è totalmente dipendente dalle loro capacità professionali, assurdo e ingiusto che non ne rispondano al paziente, spesso vittima di errori o lavori malfatti.
ggg .

 72 
 inserito:: Aprile 20, 2024, 11:23:47 pm 
Aperta da Arlecchino - Ultimo messaggio da Admin
Gentile L.,
tutto ciò che vedi su Fb e ne LAU (  http://forum.laudellulivo.org/index.php  )  é "frutto", non più acerbo da molti anni, del mio impegno sul Web dopo una carriera lavorativa nel Commerciale e marketing in aziende medio grandi.

Alla base di questo c'è la mia formazione "olivettiana" dove sono entrato a 16 anni come operaio, poi tecnico macchine calcolatrici meccaniche, poi alle vendite.
Questo ai tempi in cui Olivetti era quella di Camillo Olivetti, con tutto ciò che questo rappresentava per noi dipendenti operanti in "quell'ambiente" sociale  prima che industriale.
 
Mi sono dilungato e mi scuso, su questo per farti capire come io mi sono formato, non certo in accademia o in ambiente universitario.
Quindi Olivettiano da ragazzo, ulivista (forumulivista come mi piaceva definirci) dai 60 anni ad oggi. Per tutta la vita un Aziendalista in aziende di produzione.
Una carriera che mi ha visto crescere sino alla dirigenza in realtà con buoni fatturati. Compresa una multinazionale, leader nel settore del beverage.
---
Oggi voglio, oltre che lanciare la
Piattaforma OLIVO POLICONICO
per agire verso la Base di cittadini e sui territori, formare un gruppo di almeno trenta elementi allo scopo di lanciare una Intesa dell'Olivo per la realizzazione di un piano decennale nato dalle meningi del Gruppo che dalla Piattaforma arrivi a comporre la sintesi di un Piano Decennale da proporre alla Politica sino a quel momento tenuta fuori dalle nostre attività (se riusciremo a farle partire) questa iniziativa l’ho chiamata
Opinione Pubblica Organizzata
Perché il Piano chiamato Intesa dell’Olivo (non coalizione e non partito) nascerà dal continuo Studio del Team in piattaforma (sempre virtuale mai, se non in pochi casi, “de visu” solo per assemblee annuali) e dal contatto quotidiano con la GENTE  vivendo nei territori.

IO SONO SOLO.
Per prima cosa (dopo la creazione dei logo o marchi) voglio esprimere quanto sopra attraverso la “grafica pubblicitaria”.
IO NON SO DISEGNARE.
Mi occorrono artisti e un’artista che dialoghi con loro, per mio conto, per creare della buona comunicazione con mezzi innovativi e no (fumetti compresi).
Mi occorrerà anche un tecnico programmatore per i miei siti e per lo sviluppo dei codici del Piano d’Intesa in formazione.

Che ne pensi?
Il progetto è semplice perché l’Idea in sé non è di difficile comprensione, sarà il realizzarla e con chi, la parte quasi impossibile.
Perché ci occorrano trenta persone capaci di cominciare, liberi di muoversi da soli, dopo avermi dato retta.
Grazie dell’attenzione.
Buona ti sia la notte e migliore il risveglio.
ciaooo

 73 
 inserito:: Aprile 20, 2024, 06:33:18 pm 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin
Gentile L.,
tutto ciò che vedi su Fb e ne LAU (  http://forum.laudellulivo.org/index.php  )
é "frutto", non più acerbo da molti anni, del mio impegno sul Web dopo una carriera lavorativa nel Commerciale e marketing in aziende medio grandi.

Alla base di questo c'è la mia formazione "olivettiana" dove sono entrato a 16 anni come operaio, poi tecnico macchine calcolatrici meccaniche, poi alle vendite.
Questo ai tempi in cui Olivetti era quella di Camillo Olivetti, con tutto ciò che questo rappresentava per noi dipendenti operanti in "quell'ambiente" sociale  prima che industriale.
 
Mi sono dilungato e mi scuso, su questo per farti capire come io mi sono formato, non certo in accademia o in ambiente universitario.
Quindi Olivettiano da ragazzo, ulivista (forumulivista come mi piaceva definirci) dai 60 anni ad oggi. Per tutta la vita un Aziendalista in aziende di produzione.
Una carriera che mi ha visto crescere sino alla dirigenza in realtà con buoni fatturati. Compresa una multinazionale, leader nel settore del beverage.
---
Oggi voglio, oltre che lanciare la Piattaforma OLIVO POLICONICO per agire verso la Base di cittadini e sui territori, formare un gruppo di almeno trenta elementi allo scopo di lanciare una Intesa dell'Olivo per la realizzazione di un piano decennale nato dalle meningi del Gruppo che dalla Piattaforma arrivi a comporre la sintesi di un Piano Decennale da proporre alla Politica sino a quel momento tenuta fuori dalle nostre attività (se riusciremo a farle partire) questa iniziativa l’ho chiamata Opinione Pubblica Organizzata.
Perché il Piano chiamato Intesa dell’Olivo (non coalizione e non partito) nascerà dal continuo Studio del Team in piattaforma (sempre virtuale mai, se non in pochi casi, “de visu” solo per assemblee annuali) e dal contatto quotidiano con la GENTE  vivendo nei territori.

IO SONO SOLO.
Per prima cosa (dopo la creazione dei logo o marchi) voglio esprimere quanto sopra attraverso la “grafica pubblicitaria”.
IO NON SO DISEGNARE.
Mi occorrono artisti e un’artista che dialoghi con loro, per mio conto, per creare della buona comunicazione con mezzi innovativi e no (fumetti compresi).
Mi occorrerà anche un tecnico programmatore per i miei siti e per lo sviluppo dei codici del Piano d’Intesa in formazione.

Che ne pensi?
Il progetto è semplice perché l’Idea in sé non è di difficile comprensione, sarà il realizzarla e con chi, la parte quasi impossibile.
Perché ci occorrano trenta persone capaci di cominciare, liberi di muoversi da soli, dopo avermi dato retta.
Grazie dell’attenzione.
Buona ti sia la notte e migliore il risveglio.
ciaooo

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 inserito:: Aprile 20, 2024, 06:28:47 pm 
Aperta da Arlecchino - Ultimo messaggio da Admin
L. S. in questo Gruppo si tratterà (se troviamo specialisti competenti) molto di Intelligenza Artificiale.
Prima di cercare di cambiarla sarà meglio la si conosca.
Posso/posiamo contare sulla tua partecipazione Attiva al GRUPPO, "indipendente", che sto proponendo di formare, all'ombra dell'OLIVO POLICONICO?
I vasi polifonici sono un metodo di potatura dell'Olivo, al fine che la luce del sole giunga in ogni sua parte interna, con grandi vantaggio per la produzione dell'intero albero.
Proprio il contrario della improduttività delle correnti che agiscono nell’ombra interna ai partiti.   
ciaooo

 75 
 inserito:: Aprile 20, 2024, 06:20:57 pm 
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Gentile L.,
tutto ciò che vedi su Fb e ne LAU (http://forum.laudellulivo.org/index.php) é "frutto", non più acerbo da anni, del mio impegno sul Web dopo una carriera lavorativa nel Commerciale e marketing in aziende medio grandi.

Alla base di questo c'è la mia formazione "olivettiana" dove sono entrato a 16 anni come operaio, poi tecnico macchine calcolatrici meccaniche, poi alle vendite.
Questo ai tempi in cui Olivetti era quella di Camillo Olivetti, con tutto ciò che questo rappresentava per noi dipendenti operanti in "quell'ambiente" sociale  prima che industriale.
 
Mi sono dilungato e mi scuso, su questo per farti capire come io mi sono formato, non certo in accademia o in ambiente universitario.
Quindi Olivettiano da ragazzo, ulivista (forumulivista come mi piaceva definirci) dai 60 anni ad oggi. Per tutta la vita un Aziendalista in aziende di produzione.
Una carriera che mi ha visto crescere sino alla dirigenza in realtà con buoni fatturati. Compresa una multinazionale, leader nel settore del beverage.
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Oggi voglio, oltre che lanciare la Piattaforma OLIVO POLICONICO per agire verso la Base di cittadini e sui territori, formare un gruppo di almeno trenta elementi allo scopo di lanciare una Intesa dell'Olivo per la realizzazione di un piano decennale nato dalle meningi del Gruppo che dalla Piattaforma arrivi a comporre la sintesi di un Piano Decennale da proporre alla Politica sino a quel momento tenuta fuori dalle nostre attività (se riusciremo a farle partire) questa iniziativa l’ho chiamata

Opinione Pubblica Organizzata
Perché il Piano chiamato Intesa dell’Olivo (non coalizione e non partito) nascerà dal continuo Studio del Team in piattaforma (sempre virtuale mai, se non in pochi casi, “de visu” solo per assemblee annuali) e dal contatto quotidiano con la GENTE  vivendo nei territori.

IO SONO SOLO.
Per prima cosa (dopo la creazione dei logo o marchi) voglio esprimere quanto sopra attraverso la “grafica pubblicitaria”.
IO NON SO DISEGNARE.
Mi occorrono artisti e un’artista che dialoghi con loro, per mio conto, per creare della buona comunicazione con mezzi innovativi e no (fumetti compresi).
Mi occorrerà anche un tecnico programmatore per i miei siti e per lo sviluppo dei codici del Piano d’Intesa in formazione.

Che ne pensi?
Il progetto è semplice perché l’Idea in sé non è di difficile comprensione, sarà il realizzarla e con chi, la parte quasi impossibile.
Perché ci occorrano trenta persone capaci di cominciare, liberi di muoversi da soli, dopo avermi dato retta.

Grazie dell’attenzione.
Buona ti sia la notte e migliore il risveglio.
ciaooo

 


 76 
 inserito:: Aprile 20, 2024, 11:57:45 am 
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Nutella Mania. La crema più amata del mondo, tra risse, furti e leggenda in un articolo di The Curious Review
Posta in arrivo

ggiannig <ggianni41@gmail.com>
10:09 (1 ora fa)
a me

https://ilfattoalimentare.it/nutella-mania-curious-review.html
 

 77 
 inserito:: Aprile 17, 2024, 12:48:04 pm 
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HOME>POLITICA
Mattarella: "Nato rafforzi la difesa nel Mediterraneo e Medio Oriente"
Per il Capo dello Stato, intervenuto alla conferenza organizzata dal sioi, "l'Unione europea dovrebbe finalmente dar vita a una difesa comune nell'alveo dell'Alleanza atlantica"
15 aprile 2024
Ammendola uff st AGF - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

NATO SERGIO MATTARELLA

AGI - La Nato deve rafforzare anche il suo fronte sud, quello che ha per confini il Mediterraneo e il Medio Oriente, mentre l'Unione europea dovrebbe finalmente dar vita a una difesa comune nell'alveo dell'Alleanza atlantica. Sergio Mattarella interviene alla Conferenza organizzata dal Sioi su "I 75 anni della Nato" all'indomani dell'attacco iraniano a Israele, sventato dalla difesa di una coalizione composita, e sollecita nuovamente un rafforzamento della difesa alleata sul fronte sud-orientale sempre più crocevia di instabilità.
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L'Italia, assicura il Capo dello Stato, è in prima linea, in base al principio di solidarietà, nelle missioni che "presidiano il fianco nord-orientale, nell'ambito di una rinnovata vitalità e forza di attrazione della Nato, testimoniata anche dalla recente adesione della Finlandia e della Svezia". Ma "non ci può essere separazione tra sicurezza del fianco nord e sicurezza del fianco sud dell'Alleanza". Anzi, "va colmato il deficit del progressivo venir meno dell'attenzione all'area mediterranea e medio-orientale: gli eventi in corso sono eloquenti.
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Accanto all'Ucraina, la perdurante guerra di Gaza, i suoi riflessi nel Mar Rosso e in tutto il Medio Oriente - con i rischi di allargamento -, l'azione missilistica dell'Iran, la crisi nel Sahel, disegnano un ampio arco di instabilità che nel Mediterraneo trova il suo drammatico punto di convergenza, e chiamano l'Italia ad assolvere a un ruolo di stabilizzazione e difesa dei principi della convivenza internazionale".
Del resto il comando tattico italiano della missione Aspides nel Mar Rosso "si inserisce in questo quadro". Anche perchè le crisi di questi mesi hanno "in comune un obiettivo: comprimere quel sistema multilaterale basato sul diritto internazionale, di cui la Nato è uno degli assi portanti".
Il capo dello Stato, dopo due anni di dibattito tra opinionisti, intellettuali e politici, precisa poi anche che l'Alleanza ha funzioni difensive al'interno delle regole internazionali e "a questa vocazione l'alleanza non è mai venuta meno, a dispetto della retorica bellicista russa tesa ad attribuirle inesistenti logiche aggressive ed espansionistiche".
Ma esiste anche un tema di rapporto tra Ue e alleati anglofoni, a maggior ragione nell'anno di campagna elettorale statunitense e alla vigilia di vertici fondamentali sia per l'Unione che per l'Alleanza. Mattarella sprona dunque l'Unione europea a "elevare il livello del suo impegno, e a farlo con urgenza".
"E' una riflessione che oggi si incentra sulla creazione finalmente di una difesa comune, dopo i tentativi senza risultati alla fine del secolo scorso", perché spesso la Ue è stata "mera spettatrice di avvenimenti di cui subiva gli effetti negativi".
Dunque "dotare l'Unione Europea di una autonomia strategica superiore consentirà alla Nato di essere più forte, proprio in ragione della complementarietà fra le due Organizzazioni, con il rafforzamento di uno dei suoi pilastri, oggi più fragile. Più fragile perché il ridotto stato di coordinamento e integrazione produce limitate capacità pur a fronte di grandi impegni finanziari. Rimuovere questa condizione andrebbe a beneficio di tutti in un mondo irreversibilmente contrassegnato dal ruolo di grandi soggetti internazionali" assicura il Presidente. Che rammenta come Luigi Einaudi ripetesse che "lo spettro delle decisioni per i Paesi del continente si riduceva a 'l'esistere uniti o lo scomparire'".
Per l'Italia l'adesione alla Nato non è poi un semplice accessorio, nel primo dopoguerra il nostro Paese vi ha aderito convintamente come dimostrano le "ampie consonanze" tra il suo Trattato istitutivo dell'Alleanza e la Costituzione. E il capo dello Stato fa anche notare che "la partecipazione alla Nato era anzitutto una adesione da parte della Repubblica ai valori di libertà della Carta Atlantica e, insieme, una scelta essenziale di reingresso nella vita internazionale". "Fu il momento in cui prese corpo l'espressione 'mondo libero', a cui l'Italia sceglieva di appartenere. Non avvenne senza dibattito. Avversari di De Gasperi furono soprattutto il comunismo e il nazionalismo" ricorda il Presidente, per il quale insomma la scelta atlantica ha "contribuito alla identità politica della Repubblica quale è ancora oggi".

Da https://www.agi.it/politica/news/2024-04-15/nato-mattarella-difesa-sud-mediterraneo-26034597/

 78 
 inserito:: Aprile 17, 2024, 12:45:38 pm 
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Farmaci anti-infarto, nuovo studio su rischi e benefici: «Non tutti i pazienti vanno curati allo stesso modo»

di Redazione web
I beta bloccanti sono farmaci che agiscono bloccando i recettori beta adrenergici del cuore riducendo il lavoro cardiaco e quindi migliorandone il compenso e la sopravvivenza. Per questo ormai da molti anni questi farmaci sono tra i più utilizzati nella terapia delle malattie cardiache ed in particolare in quelle coronariche e nel post infarto. Tutte le linee guida sulla terapia di questa patologia infatti prevedono obbligatoriamente l'utilizzo dei beta bloccanti come pilastro per migliorare la sopravvivenza e ridurre la probabilità di recidive dell'infarto.
Lo studio
In uno studio presentato all'ultimo congresso dell'American College of Cardiology ed appena pubblicato sul 'New England Journal of Medicine' coordinato dal Karolinska Institute di Stoccolma «mette in discussione proprio il beneficio dei beta bloccanti nel prevenire un secondo attacco di cuore o nel ridurre la mortalità nei pazienti in cui l'infarto miocardico è stato curato in tempi brevi e quindi il danno cardiaco non è stato importante», spiega Antonio Giuseppe Rebuzzi, professore di Cardiologia dell'Università Cattolica di Roma, in un articolo sul quotidiano 'Il Messaggero'.
«Sono stati studiati oltre 5.000 pazienti arruolati tra il primo ed il settimo giorno dopo un infarto miocardico acuto e che avevano una coronografia positiva per stenosi coronarica ma in cui la contrattilità del muscolo cardiaco valutata eco cardiograficamente era normale o comunque ridotta in maniera non grave- prosegue Rebuzzi - In metà circa dei pazienti è stata fatta una terapia comprendente come da linee guida dell'infarto l'utilizzo di beta bloccanti nell'altro gruppo si è invece prescritto una terapia senza l'utilizzo di questi farmaci dopo un periodo di 'follow up' di circa tre anni e mezzo si è valutata in entrambi i gruppi l'incidenza di decessi, di recidiva, di infarto miocardico ed inoltre il numero di ospedalizzazioni per fibrillazione atriale, insufficienza cardiaca, ictus o di interventi per impianto di pacemaker.
Il risultato è che non vi era alcuna differenza significativa tra i due gruppi per alcuna delle variabili considerate».
«In compenso non vi era alcuna differenza neppure per le reazioni avverse da loro provocate dai beta bloccanti, quale ad esempio la bradicardia l'asma o altro. Questo studio - suggerisce il cardiologo - che viene dopo altri studi più piccoli, ma che hanno ottenuto risultati simili, chiarisce in maniera evidente che nei pazienti con recente infarto miocardico che però non ha ridotto in modo grave la contrattilità del muscolo cardiaco, un trattamento di routine con alcuni farmaci quali beta bloccanti non è assolutamente utile, anzi da loro rischia di provocare spiacevoli effetti collaterali». «Questo ci porta una volta una volta di più alla necessità di calibrare la terapia sulle reali necessità del singolo paziente. No alla routine: non è infatti pensabile che tutti i pazienti che hanno avuto un infarto siano trattati allo stesso modo quale che sia il danno provocato, gli stessi farmaci sono superflui e vanno prescritti», conclude.
________________________________________
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Aprile 2024, 10:24
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Farmaci anti-infarto, nuovo studio su rischi e benefici: «Non tutti i pazienti vanno curati allo stesso modo» (leggo.it)

 79 
 inserito:: Aprile 17, 2024, 12:42:25 pm 
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Sandro Bottega: “Troppe fiere tutte uguali. Così confondiamo i clienti”
di Redazione
11 Aprile 2024

Sandro Bottega
“Sento parlare di cambiamenti epocali per il mercato del vino. Queste previsioni mi lasciano scettico perché ritengo che il mondo del vino abbia una storicità consolidata, capace di oltrepassare le crisi momentanee. Ritengo che nel giro di due o tre anni i consumi riprenderanno a gran ritmo. Attualmente i vini spumanti, dopo anni di crescita vigorosa, fanno segnare qualche difficoltà. Lo stesso Prosecco ha visto una flessione negli Stati Uniti e nel Regno Unito, ovvero nei primi due mercati export di riferimento. La buona notizia è stata l’impennata delle vendite in Francia. Un exploit dettato dall’effetto sostituzione dello Champagne con il Prosecco (+21%), in parte anche a causa del minor potere di acquisto dei consumatori transalpini. Si tratta di una buona base di partenza a cui devono seguire ulteriori sforzi nel processo di valorizzazione del Prosecco”. Lo ha dichiarato Sandro Bottega, patron di Bottega SPA, l’azienda vitivinicola veneta di Bibano (Treviso) che esporta l’86% dei propri vini tra cui spicca il celebre Prosecco in 165 Paesi di tutto il mondo, e ideatore dei “Prosecco Bar” che stanno spopolando in tutto il mondo, alla vigilia del Vinitaly.
“In generale la proiezione per i prossimi mesi – prosegue Bottega – vede un panorama stabile per i vini spumanti, una flessione per i vini fermi (rossi in particolare). Vivace il mercato degli spirits grazie all’onda lunga del gin e al consolidato interesse per il Limoncino e in misura minore per alcuni liquori dolci”. Bottega chiude con uno sguardo al panorama fieristico del settore: “Vorrei aggiungere alcune note sul mondo fieristico e sull’eccessiva frammentazione che lo caratterizza. Di fatto abbiamo un numero eccessivo di fiere più o meno analoghe che da una parte confondono il cliente, rendendogli difficile programmare la propria partecipazione, e dall’altra impegnano gli espositori, che ad ogni occasione non possono fisiologicamente presentare nuovi prodotti o novità sostanziali”.

SANDRO BOTTEGA FIERE PROSECCO VINO

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 inserito:: Aprile 17, 2024, 12:38:44 pm 
Aperta da Admin - Ultimo messaggio da Admin
Gustavo Adolfo Rol
 
Il disegnatore e fumettista Milo Manara aveva raccontato uno dei molti retroscena del progetto del film di Fellini "Il viaggo di G. Mastorna" (che alla fine non fu fatto perché Rol voleva che Fellini cambiasse alcune parti che il regista era però riluttante a cambiare):
«Rol aveva consigliato a Fellini di non fare il “Viaggio di Mastorna” perché, diceva “Se lo farai [così come è, n.d.r.] sarà l’ultima cosa che farai nella tua vita”. Fellini ha iniziato diverse volte a mettere mano a questo film, una volta aveva addirittura fatto costruire le scenografie, la cattedrale di Colonia, per esempio, era stata completamente ricostruita in studio.
Ogni volta, però, succedeva qualcosa che interrompeva il progetto.
Aveva cominciato con diversi attori, tra cui naturalmente Marcello Mastroianni, che era la prima scelta, ma poi anche Ugo Tognazzi, Gigi Proietti. Alla fine abbandonò l’idea del film e decise di fare anche di quel soggetto un fumetto.

Mi disse che gli sarebbe piaciuto, come protagonista, Paolo Villaggio. Paolo fu quindi truccato e fotografato a mio beneficio ed io ho cominciato a disegnare, quando è successa una cosa impensabile: alla fine del primo episodio, fu scritta la parola “End” fuori dalla squadratura, una piccola scritta a mano per indicare che si trattava dell’ultima striscia di quel particolare capitolo. Non so se l’ho scritto io o se lo ha fatto qualcun altro, ma per uno strano, stranissimo, caso la parolina “End” è andata stampata, pur essendo fuori dalla squadratura.
La cosa è veramente anomala perché io metto sempre i numeri sulle strisce, e quelli, per esempio, non vengono mai stampati. Anche questa parolina era scritta vicino ai numeri e, anche a distanza di tempo, non si capisce perché, visto poi che la storia non era finita, sia uscita questa parola “End”.
Fellini si è molto impressionato, anche perché lui stesso in nessuno dei suoi film aveva mai voluto la parola “Fine”, cosa a quei tempi invece molto comune.
Lui si ricordava di come, da bambino, la comparsa di quella parola sullo schermo gli procurasse una bruciante delusione, quindi non la voleva nei suoi film.
Oggi non lo fa più nessuno, partono i titoli di coda e buonanotte.

In ogni caso, quando ha visto la parolina “Fine” stampata sulla rivista, ha detto: “Non me la sento più di andare avanti”. La storia è stata sospesa e non è più stata ripresa, tanto che poi, con il passar del tempo, Fellini stesso la considerò conclusa così com’era.
C’è da dire che, in effetti, il “Mastorna” è stato l’ultimo lavoro realizzato in vita da Federico Fellini: certo si tratta di un fumetto e non di un film, ma la profezia del mago Rol sembra essersi avverata».
(cit. in: Rol, F., "Fellini & Rol. Una realtà magica", 2022, pp. 390-391. L'immagine, ultimo riquadro della storia a fumetti con la parola "END", è tratta dall'originale pubblicato su "Il Grifo" n. 15, luglio-agosto 1992, p. 30)

(nota: Manara, come molti di quelli che non hanno conosciuto Rol o non hanno approfondito la sua storia, usa il termine superficiale di "mago", che comunque era spesso usato anche da Fellini – che vedeva Rol come una specie di Mago Merlino – pur sapendo che a Rol non piaceva essere chiamato così, anche se con Fellini chiudeva un occhio. Lo stesso regista comunque nel 1965 aveva detto che «la parola ha un timbro medioevale e oscurantista che non si addice al personaggio», in: "Fellini & Rol", p. 77)

da Fb del 17 aprile 2024

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